venerdì 26 aprile 2024

Una giornata tipo di Fantozzi ragionier Ugo!

Salve a tutte e a tutti dal vostro auspicabile Fantozzi ragionier Ugo! Oggi vi vorrei portare con me all'interno di una giornata tipicamente fantozziana, dall'alba al tramonto, e vediamo che succede... Innanzitutto mi sveglio, a che ora dipende, sono abbastanza libero di svegliarmi anche un po' tardi e di indugiare nei sogni, dato che a me sognare piace! Anche se, c'è da dirlo, spesso faccio sogni fantozziani tipo sognare la mia ex o altre ragazze che nella realtà mi danno il 2 di picche! Di mattina di solito faccio il mio dovere di Fantozzi mentre ascolto la radio, di solito la radio dei romanisti per ascoltare qualcosa di leggero e poco impegnato, però non mi piacciono molto i discorsi che fa un certo Riccardo Angelini detto Calopeira e io lo insulto dandogli del "becerone". Poi arriva l'ora del pranzo e io non pranzo, ma mi limito a bere un cappuccino della macchinetta del Conad o del Todis o direttamente al CSM di Ponte Milvio. Nel pomeriggio di solito c'è il centro diurno e ci vado con l'autobus, allora vale la pena di raccontare gli strani incontri che faccio sull'autobus, dalla ragazza bionda che piange a comando sul 201 alla thailandese che incontro sul 223. La bionda la incontro di solito all'andata e la thailandese al ritorno. Poi quando ho finito col centro diurno torno a casa sempre con l'autobus e devo fare la spesa per la cena, e vicino a casa mia incontro altri personaggi incredibili come l'operaio ciccione, un signore sovrappeso che ha una camminata molto particolare, e un vecchio ubriacone davanti al Conad con in mano la solita bottiglia di birra... Tutti questi personaggi hanno una ben precisa funzione fantozziana! Poi finisco la giornata con lo studio degli accordi celesti, letture socialiste e un po' di poker!

Fantozzi ragionier Ugo

La noia di vivere



 Più passa il tempo e più invecchio, più invecchio e più la gioia di vivere se ne scappa via lentamente. Giorno dopo giorno la freschezza della beata innocenza e spensierata giovinezza se ne vanno. La cosa che mi da più tormento è che ho passato più di 8 anni se non intera vita in sofferenza. In questi 31 anni di vita non ho combinato nulla, vorrei poter fare qualcosa ma mi accorgo che non sono capace. E quindi non faccio altro che ammirare le vite degli altri ed essere anche un pò invidioso perchè loro hanno quello che non ho: amicizie, fidanzata e magari anche famiglie... la noia di vivere di questi giorni mi porta a pensare di essermi stufato di venire qui al centro di salute mentale al centro diurno in particolare ad incontrare le solite persone matte come me... non trovo più stimoli, avrei bisogno di stare insieme a persone "diversamente matte" per poter avere una crescita personale. Dai fra, manca poco a Maggio, con i soldi che ti arriveranno avrai l'occasione per comprarti la nuova playstation e sarai felice!


                                                                                                                                              prof.oak

basta un poco di ...e lo psicofarmaco va giù


 Un caro saluto dal vostro nonno Elpho, oggi vi parlerò di come si accede alle strutture di cura per le persone che hanno dei problemi di salute mentale. Primo passo comprendere che sia un problema di salute mentale, e che si ha bisogno di cure e di aiuto, secondo passo recarsi presso la designata struttura pubblica presente nel proprio territorio, zona dove si abita, (naturalmente se c'è), e chiedere la presa in carico. Dopo colloquio e presa in carico finalmente si è raggiunto lo status di "malato mentale", e si viene smistato verso il relativo csm (centro di salute mentale ), e ci viene assegnato uno psichiatra, oppure uno psichiatra tra quelli disponibile ti viene assegnato ( fate voi). Questo è l' inizio del percorso per essere preso in cura presso le strutture pubbliche che si occupano di malattie mentali e poi ? Poi lo psichiatra scandaglia la tua psiche in profondità e classifica la tua malattia, gli dà nome e cognome e decide per te quale cura farmacologica devi seguire, quali e quante pillole devi mandare giù, se è il caso di fare una punturina o di prendere delle gocce. Tutto qui ?  Be si o quasi !! Infatti ci sono altri metodi più "sbrigativi", per essere presi in carico il più veloce è il tso ( trattamento sanitario obbligatorio ).  Si sa tutta la fase di prendere coscienza che sia un problema, e si viene direttamente ricoverati presso un reparto psichiatrico di uno ospedale pubblico, naturalmente tramite apposita procedura burocratica e anche in questo caso si è presi in carico dal sistema sanitario pubblico, e inizia il proprio percorso di cura che può svilupparsi in diversi modi. Ma in tutti i casi oltre a quelli qui descritti la presa in carico comprende sempre il medico psichiatra e le medicine, infatti la figura di rifermento per le cure mentali è lo psichiatra , colui che fa e disfa il tuo percorso di cura naturalmente insieme a te quando puoi e se puoi coadiuvarlo.

Nonno Elpho

Curiosità della città eterna

 




Vi presento un paio di curiosità che ancora appassionano gli storici. Nelle antiche culture,

la potenza dei nomi era enorme. Essi racchiudevano l’ essenza delle cose e i Romani

dicevano “Nomina sunt omina”, cioè i nomi sono segni divini. Si spiega così la tradizione

delle denominazioni segrete dell’ Urbe. La ragione del riserbo era quella di non permettere

di dominare Roma attraverso il potere magico conservato nel suo nome. In particolare, si

voleva evitare che esso potesse essere utilizzato durante rituali magico-religiosi. Rivelare

il nome segreto di Roma, conosciuto da pochissimi sacerdoti e pronunciato a bassa voce

in rare occasioni era punito con la morte. Di queste denominazioni si ha solo qualche

indizio, giunto dalla tarda antichità e può trattarsi tanto di fantasie quanto di rivelazioni. Per

lo scrittore bizantino Giovanni Lido, Roma aveva tre nomi: uno profano, Roma, uno sacro,

Flora e uno arcano e misterioso, Amor che è anche il nome della città scritto al contrario.

Flora è considerato attendibile dagli storici, ma come nome più religioso che segreto.

Amor, invece, ricondurrebbe al legame con la dea Venere, madre di Enea, e alla sua

relazione con Marte. In altre fonti, infine, compare Valentia, che ha il significato di “forza” .

Roma antica aveva un’ arma segreta a cui si affidava nei momenti più difficili: i Libri

sibillini. Erano lo strumento sacro più importante dell’ Urbe e li si consultava solo in

circostanze eccezionali. La loro storia comincia al tempo del re Tarquinio Prisco. Una

vecchia sconosciuta si recò dal sovrano per offrirgli nove libri sacri, contenenti profezie

che avrebbero garantito la potenza di Roma, ma chiese in cambio un prezzo esorbitante.

Quando il sovrano rifiutò di pagare, la donna bruciò tre dei rotoli, poi altri tre, offrendo

quelli che restavano al prezzo iniziale. Colpito dalla condotta della vecchia per gli ultimi tre

libri. Prima di sparire, la venditrice raccomandò che i rotoli venissero conservati e difesi

con cura, poiché contenevano le istruzioni per fronteggiare le future crisi del popolo

romano. La vecchia era la Sibilla Cumana, profetessa del dio Apollo, e il racconto

costituisce una delle prime testimonianze dell’ influenza greca nell’ Urbe. I Romani non

sottovalutarono mai i Libri sibillini, ricorrendo alla loro consultazione in caso di bisogno,

venne anzi istituito un collegio sacerdotale finalizzato al compito di salvaguardare e

interpretare le parole contenute nei rotoli.


Blue Jacket

venerdì 19 aprile 2024

Elogio dell'imperfezione!

Salve a tutti e a tutte dal vostro imperfetto e felice Fantozzi ragionier Ugo! Oggi vi vorrei parlare di un argomento non facilissimo, ma forse interessante... Quanto è bello essere imperfetti! La natura umana è davvero misteriosa e nasconde in sé verità profonde e affascinanti, e in finale siamo un po' tutti diversi, e anche questo articolo non piacerà a tutti... Vi faccio un esempio, quando andavo al liceo detestavo i perfettini e le perfettine della classe, quelli/e che non hanno mai un capello fuori posto o un vestito che non sia firmato! Io ero già un tipo alternativo e di sinistra e talvolta nel vestire ero anche un po' trascurato, infatti spesso i sinistroidi li si riconosce anche dai capelli lunghi, barba e baffi e magliette improbabili... All'università il mio essere sinistroide raggiunse il massimo, avevo i capelli lunghi col codino e indossavo spesso un chiodo. Poi iniziò il mio periodo rosso, e lì persi un po' di capelli, e dopo il periodo rosso iniziò il periodo blu, nel quale amavo vestirmi sempre di blu, fino ad avere addirittura camicia blu con cravatta blu su un paio di jeans! Durante questo periodo blu ho iniziato a scoprire da solo delle verità profonde che riguardavano la musica, e ho scoperto l'esistenza della musica celeste e in seguito anche di quella blu (a 16 note). Ne ho già parlato in vari precedenti articoli. Un particolare di queste armonie "azzurre" è la capacità di mettere sotto al canto un tappeto di accordi che suonano un po' come dei vetri rotti, e sopra di esso il canto diventa libero e fantastico! Partendo dalla musica ho esteso il concetto dell'imperfezione a tutto il resto della mia vita, ergo io non arrivo preciso agli appuntamenti, mi piacciono le ragazze sbagliate, non vesto firmato o alla moda e sono in sostanza felice così!


Fantozzi ragionier Ugo

why's everything so heavy?

 

Buonasera a tutti dal vostro inabbattibile Buio Totale...già...perché neanche oltre una settimana d'influenza è riuscita a farmi smettere di pensare...bene...premesso ciò oggi vorrei toccare un argomento abbastanza complicato...e...beh si è un po' una responsabilità parlare di sommi poeti specie nel mondo della musica quali kurt cobain, jim morrison, jimi hendrix e a seguire, una generazione dopo dolores 'o riordan, chester bennigton (che tra parentesi i suoi testi andrebbero studiati a scuola per me) e amy winehouse e di quel filo rosso comune che le lega tutte quante. I mostri della depressione. Perché no, caro Fantozzi! Quella non è solo "gente che si è suicidata". Quelle persone...voci incommensurabili e penne...pure...portavano dentro dei mostri e tutte hanno cercato comunque di lasciare un timbro nel mondo della musica...nonostante i loro malesseri, nonostante quel peso sul petto li schiacciasse fino a disintegrarli, hanno comunque dato tutto ciò che avevano alla musica...malesseri compresi...tristezze e mostri disegnati su quei testi, come se...quello fosse l'unico modo per esprimerli...oddio, non so neanche sinceramente se sto affrontando bene quella responsabilità di cui vi parlavo prima...perché penso che comunque qualsiasi parola sia...troppo poco e anche un po' "fuoriluogo" in questi casi, ma se solo potessi dir loro qualcosa...beh...gli direi: "GRAZIE PER QUELLO CHE AVETE FATTO PER LA MUSICA E PER I "PADRI" CHE SIETE STATI!

Inincendiabilmente vostro                                               
 Buio Totale

Il teatro del bello e dell'assurdo

Con il documentario "Pina", incentrato sulla figura della grandissima artista Pina Bausch, tedesca, ormai morta da diversi anni, la mia visione delle cose, il concetto di arte stesso, il concetto di bellezza, di piacere, di godimento nel vedere messa in scena una forma d'arte davanti ai propri occhi, sono stati sconvolti. Sì, tutto ciò è stato sconvolto e rivoltato tante volte. La mia stessa percezione interiore del bello è stata sconvolta. Abbattuta e ricostruita. In una forma migliore. 

Conosco già il teatro e lo faccio già da diversi anni ormai, sempre con maggior piacere ed interesse, soprattutto per la novità che ultimamente sta entrando sempre più spesso nei nostri lavori come laboratorio di teatro, quindi so bene quanto può essere stimolante fare, agire, sperimentare e godere di ciò che si fa e anche nell'essere visti, riconosciuti, far provare emozioni forti. È bello soprattutto poi che il lavoro che si è fatto venga riconosciuto ed apprezzato così per come è e per come è stato vissuto dalle persone. Il teatro per me è già fantastico. È talmente bello così com'è, come lo sto imparando, che non cambierei praticamente niente a parte aggiungere, come ho detto, soltanto la novità. Quella scenica che poi arriva e viene vista ma anche e, per quanto mi riguarda, quella nostra interiore, quella novità vista e percepita dentro di noi, che è d'altra parte il motivo che ci spinge ad andare avanti. Io il teatro lo amo esattamente per questo motivo: trovare sempre qualcosa di nuovo, quel qualcosa che lo rende "infinito". Come lo sono i numeri.

Pina Bausch ha pensato bene di applicare il teatro alla sua arte di partenza, che è anche stata il suo lavoro: la danza. Il teatro-danza è infatti qualcosa di veramente incredibile e soprattutto inusuale, "assurdo". Ecco, per me, per come l'ho percepito durante la visione del documentario, si annida proprio qui il bello di questa forma d'arte: l'utilizzo di qualcosa, di comportamenti, di gesti, sguardi, movimenti, ma anche di pause, momenti di stasi, in cui si tiene una posizione nella quale sembra non succedere apparentemente nulla. Ma invece succede tanto. Quel "tanto" lo fa succedere l'osservatore, cioè chi guarda. Ma comunque è il movimento della danza unito all'arte del teatro, il fulcro di tutto ciò. Il movimento qui è, come ho detto, assurdo, apparentemente senza senso, incomprensibile al punto che uno, addirittura fin da subito può dire: "ma che stanno facendo questi?? Sono matti??" 

Ed è quello che mi è venuto da pensare istintivamente anche a me, proprio perché sono cose, sono gesti, movimenti, che nessuno normalmente fa nella vita. Essi sono completamente al di fuori della quotidianità e della normalità, secondo il significato che attribuiamo noi al concetto di normalità. 

Questo è un tipo di arte che a me stimola ed incuriosisce da matti, perché nella sua semplicità è, da un lato complesso da attuare, quindi stimolante, dall'altro ti cattura per il fascino che esprime.


White Cosmos

venerdì 12 aprile 2024

Se potessi... far avverare i miei desideri

 


Con questo articolo voglio provare ad immaginare di essere qualcuno di speciale, un' entità superiore e di poter così avverare alcuni miei desideri. Tipo ad esempio il genio della lampada della favola di Aladino. Ho da tanto tempo il forte desiderio di poter in qualche modo riuscire a realizzare, così dal nulla, come per magia, alcune delle cose che mi piacerebbe essere o fare o risolvere alcune delle questioni che mi perseguitano da tempo immemore. Questioni che non mi lasciano più. E se mi vengono a trovare, anzi direi a tormentare anche di notte, in sogno.

Qui esporrò le tre principali.

La prima cosa in assoluto che, mi sento di dire vorrei sia realizzare perchè ancora mi manca e sia risolvere perchè ancora mi tormenta. Si è un vero e proprio tormento ormai per me. Avere un lavoro infatti non sarebbe per me soltanto la risoluzione di tanti problemi che ho a causa sua ma anche e soprattutto direi, perchè per me è così, ci tengo a dire e ribadire più volte la completa realizzazione di me stesso. La conclusione, anzi no, il punto di svolta di essa, nonchè il punto, il bivio, il cambio di direzione da cui continuare il mio percorso di vita. Quella bella e crudele vita.

La seconda cosa che vorrei realizzare è fare letteralmente sparire, del tutto, i miei disturbi e per lo meno quello che di esso è rimasto, dopo il lungo percorso terapeutico che ho iniziato oramai quasi sei anni fa, ma che io farei risalire anche a qualche anno addietro, all' incirca con il peggiorare delle condizioni di mia madre. Il momento in cui ho iniziato a star male, ad avere i primi sintomi riconoscibili di tali disturbi. Essi inizialmente, in parte sopiti, per via dell' immenso impegno e coinvolgimento umano e morale che avevo nei confronti di mia madre in seguito alla sua morte, sono emersi, dando sfogo a tutta la loro brutalità. Ho passato periodi da incubo. Ogni cosa, ogni gesto era diventato un vero e proprio inferno.

La terza e ultima questione che realizzerei se potessi farlo è la capacità di comprensione reciproca in tutti i sensi, riguardo a qualunque questione della vita. Una comprensione della vita universale. Intendo dire sviluppare una capacità unica, che inserisco qui proprio perchè mi rendo conto che è un desiderio che solo un genio della lampada potrebbe avverare. Un' infinita empatia, una capacità di immedesimarsi nell' altro, nelle motivazioni che lo spingono a comportarsi in un certo modo nel bene e nel male. Quasi la capacità di entrare nella mente e nei pensieri dell' altro, anzi altrui, anche nella sua storia di vita, per capire a fondo le sue ragioni e magari scoprire che le cose che fa le fa per un motivo giustificato e non per cattiveria. Ma entrare nelle menti delle persone non è possibile, è pura fantascienza, quindi pure questo è destinato a rimanere solamente un desiderio irrealizzabile.


White Cosmos


Fantozzi e le nozze d'argento col giornale rosso!

Bentrovati/e a tutti e tutte dal vostro possibile e impossibile Fantozzi ragionier Ugo! Oggi francamente non so che scrivere e allora mi viene in mente che a maggio saranno 25 anni che leggo un giornale extraparlamentare di sinistra, giornale che per semplicità chiamerò il giornale socialista... Vorrei tornare quindi indietro con la memoria a quando è cominciata questa avventura, questo percorso. Ebbene io sono un tipo un po' curioso, e ho un certo fiuto o una certa attitudine per i guai, e negli anni che precedevano il 2000 mi chiedevo quale sarebbe stato il futuro, che sorprese ci avrebbe riservato il nuovo secolo, o per meglio dire il nuovo millennio. Ero un tipo piuttosto alternativo e frequentai con iniziali successi la facoltà di psicologia nel quartiere san Lorenzo. Queste domande esistenziali che avevo si erano rivolte anche alla psicologia, e i primi anni di studio mi sembrava di trovare delle risposte leggendo Freud, Jung, etc... Le mie domande esistenziali sulla psicologia riguardavano la natura umana e il cercare una risposta alla domanda circa il perché io trovassi in generale le persone così insoddisfacenti. Insomma non mi piacevano le persone che incontravo, e per questo avevo tagliato i ponti con l'ambiente del liceo, e cominciava anche a non piacermi la società in generale, e intuivo vagamente che le due cose erano collegate. Nel 2000 quindi cominciai a interessarmi veramente di politica e cominciai a comprare il giornale socialista. All'inizio non ci capivo niente, e per un anno lo comprai senza riuscire a leggerlo. Allora per questo motivo decisi di andare a sentire anche le conferenze...


Fantozzi ragionier Ugo

Intelligenza artificiale

 







Già oggi esistono computer che con le loro capacità di calcolo riescono a superare i limiti

dell’ immaginazione, ma il cervello umano, con la sua struttura unica, continua a rimanere

loro superiore in molti settori. Ma rimarrà a lungo così ? Questa domanda va a toccare il

campo di ricerca dell’ intelligenza artificiale, conosciuta anche con l’ acronimo IA. Nella

ricerca sull’ IA si cerca di ricreare tecnologicamente un cervello umano, comprensivo delle

sue funzioni, con l’ aiuto di mezzi con l’ informatica, la neurologia, la psicologia e la

linguistica. L’ IA dovrebbe essere in grado, secondo alcuni, di elaborare le informazioni

come un cervello umano, o addirittura superarne le capacità. Dovrebbe svolgere gli stessi

compiti, con la stessa qualità, e può imparare a fare qualsiasi cosa che un umano può

fare. Può comprendere contesti ed emozioni, adattarsi a nuove situazioni e ambienti. Per

creare una tecnologia di questo tipo serve un tipo di apprendimento che sia aperto e

continuo. Proprio come succede a un bambino, che poi continua a imparare da ragazzo e

anche da adulto. Non esiste, al momento, un sistema di intelligenza artificiale di questo

tipo. Questo concetto è piuttosto l’ ambizione verso cui tendono alcune grandi aziende e

centri di ricerca che stanno investendo nell’ IA. Al giorno d’ oggi, l’ intelligenza artificiale

viene sviluppata soprattutto per le sfere di competenze tecniche. In questo senso, non è

importante che l’ IA padroneggi la comunicazione umana, ma piuttosto che svolga in

maniera efficiente compiti altamente specializzati. Se relativamente a un ambito specifico

un sistema tecnico dispone delle stesse capacità di un essere umano, allora si parla di un

sistema artificialmente intelligente. Di conseguenza, esistono rispettivamente due

definizioni di intelligenza artificiale: una “forte” e una “debole” La definizione “forte” di IA si

riferisce a un tipo di intelligenza in grado di soppiantare l’ essere umano nella sua

interezza, incluse le sue molteplici abilità, ma per ora è pura fantascienza. La definizione

“debole” di IA si riferisce invece all’ evoluzione e all’ utilizzo dell’ intelligenza artificiale in

campi di applicazione ben specifici. Quasi tutti gli ambiti attuali di utilizzo dei robot

appartengono al settore dell’ IA “debole”; si tratta ad esempio dello sviluppo di automobili

a guida autonoma, di diagnostica medica o di algoritmi di ricerca e automazione

intelligenti. I campi di applicazione dell’ intelligenza debole sono incredibilmente vari, ma

per ora si può affermare con certezza che i settori che vivono il maggior successo in questi

termini sono la medicina, la finanza, l’ industria dei trasporti, il marketing e naturalmente

anche internet. L’ intelligenza artificiale, in conclusione è una delle tecnologie più

interessanti dei prossimi anni e viene utilizzata già in un’ ampia gamma di applicazioni.,

ma va usata come supporto e aiuto e non come sostituto dell’ essere umano, in quanto

può cambiare la nostra vita quotidiana e professionale in modo considerevole.


Blue Jacket

venerdì 5 aprile 2024

Dipendenze...

Oggi il vostro Nonno Elpho e il vostro inincendiabile Buio Totale vi parleranno di dipendenze. Iniziamo dal significato del termine. Per dipendenza si intende un'alterazione del comportamento, che da semplice o comune abitudine diventa una ricerca esagerata e patologica del piacere attraverso mezzi o sostanze o comportamenti che sfociano nella condizione patologica. Ci sono diverse dipendenze: dipendenze di natura comportamentale, come il gioco d'azzardo e lo shopping compulsivo; dipendenze sessuali, come la pornodipendenza; dipendenze alimentari riscontrabili in patologie come la bulimia o i disturbi dell'alimentazione; dipendenze tecnologiche, come quella da internet o dai social media. Come si può notare, le tipologie di dipendenza che si possono instaurare sono piuttosto numerose. Certamente, fra le più conosciute vi sono le tossicodipendenze, di cui fanno parte sia la dipendenza da sostanze stupefacenti, la dipendenza da alcool, quella da tabacco e la dipendenza da gioco d'azzardo. Le sostanze stupefacenti causano comunque gravi conseguenze sulla salute mentale: ansia, depressione, schizofrenia, apatia, paranoia, disturbi bipolari e della personalità. Secondo gli esperti sembra che l'eroina sia la droga in grado di creare la maggiore dipendenza. Ma ci sono anche dipendenze affettive per cui si ha un forte bisogno di legame nei confronti di una persona dalla quale si dipende totalmente e sulla quale si investe tutte le proprie energie. E inoltre si vive costantemente nell'ansia di poterla perdere e quindi si ha bisogno di continue rassicurazioni. Sempre gli esperti dicono che per vincere una dipendenza occorre sostituire un'abitudine negativa con un'abitudine più salutare e innocua. Per fare questo, occorrerà agire in modo concreto sul comportamento. Dovremmo quindi fare in modo di allontanare l'individuo dal suo oggetto di dipendenza, prima di tutto fisicamente. Comunque sembra che la dipendenza affettiva sia la più difficile da superare. Lo sostiene lo psicologo statunitense Stanton Peele, esperto internazionale di dipendenze e autore di numerosi saggi sull'argomento. E dopo tutta questa serie di informazioni volevamo fare l'esempio di Christiane F. , autrice di "Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino", film che tratta di come l'eroina ha preso piede in Europa, nello specifico a Berlino. Christiane F. racconta la sua autobiografia e di come nonostante abbia perso parenti e amici a causa della tossicodipendenza, nonostante come il libro e il film l'abbiano fatta diventare famosa e ricca, non ha fatto altro che entrare e uscire da comunità per disintossicarsi, nel corso degli anni ha perso tutti i "suoi vecchi amici", ha perso la custodia del figlio ed è sempre più invischiata nella sua dipendenza. Christiane F. in una sua intervista di poco tempo fa ha detto: "Non ho mai voluto smettere. Non conoscevo altro nella mia vita. Ho deciso di vivere una vita diversa da quella degli altri. Non ho bisogno di un pretesto per smettere." Quale miglior esempio di dipendenza?

Buio Totale e Nonno Elpho

venerdì 29 marzo 2024

DOLORE PER LE MIE ORECCHIE

 Io sono un metallaro. Ascolto quindi il metal che è l'unico genere musicale che mi piace davvero. Questo non l'ho scelto io, è soltanto un gusto che si è sviluppato dentro di mead un certo punto della mia vita e per vari fattori che neanche io conosco tutti. Il metal è l'unica musica che non mi stanco mai di ascoltare. Dopo circa 25 anni che lo ascolto, non mi ha mai stufato. Io sono un metallaro puro e il metal per me è a vita.

Come per tutti noi d'altronde, c'è un genere che è il nostro preferito e ci sono anche uno o più generi diversi, opposti, che proprio non ci vanno giù. Le nostre orecchie li rifiutano indipendentemente dalla nostra curiosità di ascoltarli e dai nostri sforzi per fare ciò. Io ho ovviamente dei generi musicali che non mi piacciono, che detesto assolutamente. Generi che ho provato ad ascoltare per semplice curiosità, ma non c'è stato proprio niente da fare. Non mi piacciono. Non ci trovo assolutamente niente di piacevole e di attraente ad ascoltarli. Parlerò qui soltanto dei primi due generi che io devo per forza mettere in cima alla lista.


La musica lirica è il genere che detesto più di tutti. Provo un assoluto fastidio ad ascoltarlo. I timbri acuti nell'uso della voce che si prendono quasi tutto lo spazio a scapito della musica, la quale, per quel che posso dire, è per certi aspetti anch'essa eccessiva ed incalzante, seguendo le voci su una scia di epicità e colossalità disturbanti e totalizzanti per le mie orecchie. E lo sono altrettanto anche per i miei occhi, per via della gestualità che accompagna il tutto. La musica lirica, per me, è una musica assolutamente inascoltabile.

L'altro genere musicale che assieme alla lirica è in cima alla lista di quelli che non mi piacciono è...a dire la verità non so neanche come si chiama talmente non mi piace. Non mi sono neanche curato d'informarmi sul suo nome, ma forse neanche ce l'ha. Posso solo far riferimento ad esso chiamando in causa lo strumento che viene utilizzato: la tromba. Mamma mia! La tromba...Terribile! E' uno strumento che odio. Il suono che emette, quando mi entra nelle orecchie, me le distrugge. E' un altro di quei suoni, come anche la voce lirica, che non solo non mi piace, ma mi provoca proprio un forte fastidio nell'ascoltarlo. E' un suono che minaccia le mie orecchie con una cattiveria unica. Le penetra e le violenta dall'interno. Ma il termine che avrei voluto usare era un altro. Ma in questo modo non mi sono inguaiato con una seconda censura. 

La tromba in fine ha un suono a mio parere sguaiato, eccentrico e aggiungo anche poco serio e al limite del comico. Anche con il genere della tromba, proprio no, grazie!

Sono stato troppo cattivo!

White Cosmos


Carne in provetta

 


La carne coltivata in laboratorio, è promossa  come una produzione etica e soprattutto sostenibile, “pulita”. Ma è davvero così? Secondo alcuni nuovi e più accurati studi, presentati anche al Meat Atlas (il meat atlas è un rapporto annuale, sui metodi e l'impatto dell'agricoltura animale industriale e dell'industria della carne), mostrano che la produzione della carne in provetta è più dispendiosa in termini di energia e di acqua degli allevamenti tradizionali. E inoltre richiede un enorme impiego di energia.

 Infatti i bioreattori in cui viene prodotta richiedono una quantità di energia di gran lunga superiore a quella necessaria per la carne convenzionale, emettendo addirittura più gas serra.

Infatti, mentre il bestiame emette metano, che è sì un potente gas serra, ma che non rimane nell’atmosfera per molto tempo, la carne in vitro produce un’alta quantità di anidride carbonica, che persiste in atmosfera per centinaia di anni. E inoltre un altro problema  sono gli agenti patogeni, come batteri e virus che si possono creare durante la coltivazione della carne in vitro. La contaminazione da microrganismi è infatti un punto cruciale difficile da risolvere, se non con l'utilizzo su ampia scala di antibiotici. E inoltre per stimolare la crescita cellulare in vitro e creare fasci muscolari, dovranno essere utilizzati fattori di crescita come gli ormoni sessuali, vietati in zootecnia dal 1981 a causa dei loro potenziali rischi per la salute. Al contrario, in questo nuovo settore biotecnologico non esiste ancora una normativa alla quale attenersi. E come se questo non bastasse la carne artificiale non ha lo stesso potere nutrizionale della vera carne. E inoltre il prezzo della carne in provetta è molto più alto rispetto alla carne tradizionale. E inoltre se il mercato di questa carne dovesse prendere piede, ci sarà un forte cambiamento in campo occupazionale, con agricoltori e veterinari sostituiti da chimici e bioingegneri e si perderanno posti di lavoro in tutto il settore dell’allevamento e della lavorazione della carne. E inoltre l'allevamento ha un ruolo determinante nelle pratiche agro-ecologiche che proteggono gli ecosistemi, contribuendo ad un equilibrio naturale che consente di fertilizzare la terra, di conservare i paesaggi, la biodiversità e le comunità animali e vegetali del luogo. Un mondo senza allevamenti sarebbe una vera e propria tragedia ambientale. Senza parlare poi delle ingenti risorse economiche che debbono essere investite per creare e imporre questa nuova tecnologia. Risorse che potrebbero essere impiegate in maniera migliore. Ah dimenticavo è Pasqua! Mangiate tanta corallina tradizionale e ... , buona Pasqua a tutti.


nonno Elpho


Fantozzi il miliardario del poker!

Bentrovati a tutti e tutte dal vostro impresentabile Fantozzi ragionier Ugo! Tanti auguri per le feste di Pasqua, sempre a tutti e tutte! Oggi ho deciso di scrivere un articolo ancora sul poker, siccome di recente ho ripreso a vincere e sto finalmente per arrivare a un miliardo di fiches, sto a 963 milioni e manca ormai veramente poco, probabilmente nei prossimi giorni farò cifra tonda, arriverò a 1B cioè one billion di soldi assolutamente virtuali e sempre con la solita piattaforma che si chiama Texas Poker. Con questi risultati non pretendo di dimostrare che l'ipotesi del 5% fosse giusta, perché non si può dimostrare nulla, però almeno posso mostrare che se si gioca sportivamente con un rischio calcolato e si gioca non in modo compulsivo e soltanto quando se ne ha voglia, allora i risultati possono arrivare! Devo dire che negli ultimi mesi ho giocato con grande prudenza, sempre al sesto livello e sempre evitando i miliardari, infatti non appena ad un tavolo incontravo un miliardario cambiavo tavolo. Ma adesso siccome tra poco sarò miliardario anch'io eviterò quelli che hanno da 2 miliardi in su! Il settimo livello di poker l'ho provato ed è stata una bruttissima esperienza, nel giro di mezz'ora persi il 50% delle mie fiches e per adesso non intendo rischiare di nuovo, anche se al settimo livello si giocano 50 milioni a botta, e 50 milioni è proprio il 5% di un miliardo! Però sono consapevole che esistono giocatori più forti di me, che hanno una maggiore comprensione del gioco del poker, tanto che addirittura c'è qualcuno che fa dei corsi online su come giocare in modo aggressivo e dominare gli avversari al tavolo del poker!


Fantozzi ragionier Ugo

Il viaggio della vita

Il viaggio del vita significa tutti i passi che tutte le persone fanno nella vita, da quando sono piccoli, poi giovani, vecchi, fino alla morte. Tutti gli umani hanno i problemi, non è facile vivere in un mondo senza problemi, per esempio problemi di soldi, di salute, di famiglia, anche delle altre persone. Il mondo è pieno di problemi e questa è una realtà di tutti. Nessuno scappa dai problemi. Il mondo ha diversi problemi. I problemi non si possono risolvere da soli, ma con l'aiuto di altre persone che conoscono i tuoi problemi. Per esempio io ho problemi di alcool e psicologici, comunque accetto questi problemi e quando vado all'ospedale parlo con la mia dottoressa che mi aiuta a vivere una buona vita, senza disturbare gli altri. Io non posso dire tutti i miei problemi, perché ho già trovato una mia soluzione. Non sono arrabbiata per la vita che ho passato, quando i problemi trovano le persone devono andare dove c'è una soluzione e chiedere aiuto. Il viaggio della vita non è facile, ma con l'aiuto di un altro che ha la soluzione parliamo dei nostri problemi e troviamo quella soluzione a questi. I problemi causano per esempio depressione e stress, quindi questo fa male alla testa e al corpo, e quando tu non trovi la soluzione questo può causare più problemi. È meglio ringraziare qualcuno quando ti aiutano a vivere una vita buona, il mondo giudica chi ha i problemi della vita, e questo non va bene. Dio anche ci aiuta quando preghiamo, sempre perché senza Dio padre è impossibile la vita. Io nella mia borsa tengo la Bibbia e quando vado a dormire e mi sveglio, e c'è qualcosa che non va bene, chiedo sempre aiuto a Dio. Io prego sempre Dio e lo ringrazio ogni giorno, lui mi aiuta sempre, perché solo lui conosce i nostri problemi. E per questo ci manda una persona che ci aiuta. To be continued... Grazie


EMT

PONTE MILVIO

 

PONTE MILVIO



 

Uno dei primi ponti costruiti nella Capitale, prima che celebre luogo di ritrovo è stato il fulcro di molti eventi di rilievo a cavallo tra l’ età romana e il Medioevo Ponte Milvio si trova in corrispondenza dell’ attraversamento del fiume Tevere da parte della via Flaminia. Pur essendo collocato al di fuori delle Mura, la sua posizione lo rese da sempre un passaggio strategico fondamentale: qui infatti vi confluivano, oltre la già citata Flaminia, le via Cassia, Clodia e Veientana, tutti assi stradali fondamentali verso il nord del territorio cittadino e della Penisola. Molti abitanti di Roma si ricordano di come questa struttura fosse utilizzata fino a pochi anni fa dagli innamorati, i quali erano soliti mettere un lucchetto, con i propri nomi scritti, sul lampione centrale, gettando quindi le chiavi nel fiume. Il ponte, costruito nel 109 a.C. da parte del censore Marco Emilio Scauro, risulta essere uno dei più antichi della città: è probabile che in origine vi fosse una struttura lignea più antica, monumentalizzata in seguito. Il nome Milvio dovrebbe derivare dalla famiglia connessa alla sua costruzione prima del 109 a.C., la Mulvia. La struttura subì molteplici distruzioni e restauri tanto che nel Medioevo gli venne attribuito il nome di Ponte Molle o Mollo, vista la sua consuetudine a essere ridotto in condizioni disastrate. La leggenda vuole tra l’ altro che questo ponte molleggiasse proprio per le sue precarie condizioni. I restauri del ponte furono condotti a più riprese e anche in periodi storici piuttosto prolungati, ad esempio con i lavori avviati nel 1450 da papa Nicolò V e completati da papa Clemente nel 1457, che portarono alla rimozione totale delle parti in legno. Ponte Milvio è famoso per una battaglia in particolare che si svolse nelle sue immediate vicinanze e che vide contrapporsi gli eserciti imperiali di Costantino e Massenzio nel 312 d.C. Questa battaglia ha segnato il corso della storia e ha garantito in maniera ancora più decisa l’affermarsi del Cristianesimo, che andava assumendo sempre più forza lungo i territori dell’Impero. L’imperatore Costantino, di cui sono celebrate le imprese belliche nei rilievi dell’Arco omonimo vicino al Colosseo, si erse come campione della nuova religione sconfiggendo nettamente l’altro imperatore Massenzio, considerato usurpatore e protettore degli dei pagani tradizionali. Celebre è l’episodio in cui Costantino dirigendosi alla testa del suo esercito verso Roma da nord, si sarebbe rivolto in preghiera e poco dopo mezzogiorno, lui e i suoi soldati sarebbero stati testimoni di un evento celeste prodigioso: l’apparizione di una croce di luce al di sopra del Sole e della scritta latina In hoc signo vinces: sotto questo segno vincerai.

 

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venerdì 22 marzo 2024

La bellezza timida

 
Nella vita di tutti i giorni siamo sempre immersi, anzi, circondati da un gran caos, soprattutto per chi vive in città. Ma non solo. Siamo costantemente sottoposti a mille stimoli di origine diversa: stimoli uditivi. Ad esempio il fracasso del traffico con i veicoli che producono rumori che non si può certo dire essere piacevoli per le nostre orecchie. Oppure gli schiamazzi di persone, o più spesso gruppi di persone, incivili o irrispettosi verso gli altri, i quali in strada non si rendono proprio conto di quanto alzano la voce e superano il limite oltre il quale cominciano ad importunare chi non a piacere di importunare; Stimoli olfattivi. Come non tirare in ballo lo smog cittadino, la pessima aria che siamo costretti a respirare ogni volta che usciamo di casa. O magari anche dentro la nostra stessa casa, dal momento che basta aprire la finestra ed è fatta. Tutto quello schifo entra in un battibaleno. Nel nostro naso, nei nostri polmoni, ma finisce anche nei nostri occhi, irritandoli, danneggiandoli. Se uno andasse a farsi un esame per vedere o capire la condizione del nostro corpo, essendo aggredito dalle polveri sottili ogni singolo giorno, vedrebbe sicuramente che la situazione non è rosea. Di sicuro i nostri polmoni sono quelli messi peggio. Due polmoni ingrigiti non sono belli da vedere e soprattutto non sono un bel segnale per la nostra salute; Poi ci sono anche gli stimoli visivi. Anche solo il guardarsi intorno e vedere tutto ciò che di brutto ci circonda, a cominciare del gran caos delle macchine sull'asfalto che sfrecciano veloci, che suonano e i cui conducenti, perennemente nervosi e incavolati, strillano e si insultano l' uno con l' altro arrivando talvolta ad inseguirsi per picchiarsi pensando che la violenza serva come sfogo e possa anche servire a risolvere i dissapori. Niente di più sbagliato!

 Gli stimoli che provocano in noi brutte reazioni possono essere ancora tanti e tali, sono proprio quegli agenti esterni, quei diavoletti cattivi che ci svolazzano sempre intorno, che ci impediscono di vedere, di esplorare, di ammirare quelle piccole bellezze che la natura ci dona, seguendo le stagioni e capaci di migliorare le nostre giornate con poco, pochissimo, facendo capolino timidamente ma con insistenza e caparbietà, tutti i giorni e da qualunque parte ci giriamo. Se guardiamo in basso, ci sono anche lì. Posso parlare ad esempio dei piccoli fiorellini colorati, profumati, come quelli che ho visto ed ammirato lungo la strada per venire qui a piedi al centro diurno, sparsi sui prati ai lati della strada, dando una piccola ma anche grande nota di colore diversa al prato verde sul quale erano adagiati delicatamente e con il quale erano in perfetta simbiosi, facendo gli uni compagnia agli altri, senza lasciarsi mai fino alla fine della giornata, per essere poi rischiarati soltanto dalla flebile luce della luna.

La vista di questi piccoli fiorellini, nascosti timidamente nel prato, mi ha aperto il cuore e lasciato un sorriso sulle labbra.



White Cosmos

Politica e follia

Salve a tutti e a tutte dal vostro inderogabile Fantozzi ragionier Ugo! Oggi mi salta lo sghiribizzo di tediarvi con un argomento vieppiù tedioso o noioso, fate vobis! Chi è normale? Chi è matto? Sono matti i democratici? Sono normali i socialisti? I fascisti non li nomino nemmeno (o quasi) perché che siano poco normali lo ha già dimostrato la storia. Macron vuole inviare un contingente di 2000 soldati in Ucraina perché a quanto dice lui non si può lasciare vincere Putin. Zelensky sono due anni e mezzo che manda al macello il suo stesso popolo in nome di che lo sa solo lui, dato che ci dovrebbe spiegare che differenza c'è a stare sotto la Russia o a stare sotto l'Europa... C'è forse una differenza politica? Pare di no, in quanto sono entrambe democratiche. Mia madre forse non ha tutti i torti quando attribuisce a Zelensky l'epiteto di "cretinetti". Ma in finale cosa è un cretinetti? Della serie vai alla scoperta del cretinetti che è dentro ognuno di noi, come dire vai alla scoperta dell'ipocrisia, che è il vero problema che affligge l'umanità di questo povero pianeta. Ma che cos'è l'ipocrisia? La parola stessa denota una ridotta capacità di giudizio, e infatti proprio di questo si tratta... E veniamo dunque al nodo della questione, siccome il sentire comune attribuisce l'aggettivo normale proprio a questa ipocrisia, ovvero normale sarebbe l'uomo comune democratico che è d'accordo col mandare le armi a Kiev, e magari domani sarà d'accordo col mandarci anche i soldati. E sempre secondo questo senso comune matti sarebbero i socialisti (mio fratello grande la pensa così) che vorrebbero risolvere il problema della guerra una volta per tutte! Chi è normale? Chi è matto?


Fantozzi ragionier Ugo

LA MIA OBESITA'

 Oramai sono passati più di tre mesi dove non riesco a perdere peso e forse c'è un perché... in fondo io penso che sto bene nel corpo in cui mi trovo, mi trovo bene perché vivo nella lussuria del cibo, non ho compiti da fare durante la giornata e l'unica cosa che mi piace fare è mangiare. Il pensiero è impostato che dimagrirò un giorno ma non so quando sia il giorno. Eccesso di cibo rovina le persone come la povertà fa il contrario... Girandomi intorno sono l'unico rimasto obeso, tutti gli altri sono magri. Credo che neanche una buona dieta' funzionerà o un percorso se quello che deciderà non sono io 


                                                                                                                                       PROF. OAK

Ponti romani

 





Gli etruschi, prima dei Romani, conobbero il segreto della costruzione dell’ arco, con cui si

potevano fare porte cittadine, acquedotti ma soprattutto ponti. L’ arte di costruire ponti era

sacra da cui il termine Pontifex, facitore di ponti, da cui l’ attuale termine cattolico

Pontefice; se poi si trattava del mastro costruttore, si chiamò in epoca romana il Pontifex

Maximus, la massima carica sacerdotale pagana da cui abbiamo tratto il Sommo

Pontefice. Roma fu del resto costruita nell’ unico punto in cui era possibile unire con un

ponte le due sponde del basso Tevere, un ponte facile da proteggere militarmente, e da

qui dominava tutto il traffico fra l’ Etruria e l’ Italia meridionale. L’ arte di costruire i ponti fu

dunque etrusca ma ben presto divenne romana. Ma solo quando l’ Urbe riuscì ad avere il

controllo della riva sinistra venne costruito questo ponte, il primo della città, per volere di re

Anco Marzio, appunto presso vicino il guado del Tevere. Il Pons Sublicius venne infatti

eseguito interamente in legno per poter essere facilmente demolito in caso di attacco

nemico. E’ il più antico ponte di Roma, realizzato in legno al tempo di Tullio Ostillio e

terminato da Anco Marzio secondo Tito Livio e Dionigi di Alicarnasso. In quanto alla

tecnica si usava anzitutto deviare il corso del fiume attraverso canali e chiuse, di cui gli

Etruschi avevano già la massima esperienza, quindi si scavava e si ponevano fondamenta

e pilastri. Su questo veniva poggiata un’ incastellatura di legno ad arco, su cui venivano

poste le pietre già rastremate a scalpello. Per ultimo si poneva il cuneo, la pietra

rastremata più grande di tutte che veniva inserita al centro esatto dell’ arco, dopodichè l’

incastellatura di legno poteva essere tolta e usata altrove. Il cuneo diventava così la

chiave di volta e il peso dei muri si scaricava lungo i montanti permettendo di sopportare

carichi enormi. La principale preoccupazione dei Romani nella scelta del luogo dove

costruire il ponte fu soprattutto di avere abbondante roccia a disposizione su cui fondare le

spalle dei ponti ad evitare che piene o alluvioni potessero danneggiarli. Poi si prevedeva la


temporanea deviazione del corso d’ acqua tramite un sistema di palizzate e dighe. Si

procedeva, quindi, allo scavo per raggiungere il massiccio roccioso su cui fondare i piloni

del futuro ponte. Dopodichè si alzava una struttura lignea dotata di una sagoma

semicircolare; su di essa venivano appoggiati i conci, pietre squadrate con un opportuno

taglio trapezoidale. Si utilizzavano delle gru dotate di paranchi a vari rinvii per posizionare

le pietre sulla centina di legno fino ad essere unite al centro dell’ arco dalla cosiddetta

“chiave di volta”, un concio solitamente più grande degli altri. A volte, le pietre venivano

legate fra loro con della malta. Quando la centina di legno veniva rimossa, tutto il peso

della struttura si scaricava sul terreno consentendole di sopportare enormi carichi. Gli unici

accidenti che potevano distruggere un ponte romano riguardavano assestamenti imprevisti

del terreno, terremoti o eventi bellici.


Blue Jacket

venerdì 15 marzo 2024

Ode al traffico


Un caro saluto dal vostro Nonno Elpho. Oggi volevo parlarvi di un "problema" che affligge molti di noi, il traffico. Ah, il traffico! Se non ci fosse bisognerebbe inventarlo. E già! Altrimenti cosa farebbero tutte quelle donne che si truccano in macchina mentre si trovano in mezzo al traffico? Ci ritroveremmo con tutte le donne struccate e con addirittura qualcuna di esse scompigliate, con i capelli tutti in disordine. E già! Perché oltre a truccarsi, alcune ne approfittano anche per pettinarsi. Per non parlare di noi uomini. C' è chi messaggia o parla al telefono, chi beve o addirittura mangia un pezzo di pizza, mentre è in mezzo al traffico. E una volta mi capitò di vedere un ragazzo che si schiava i brufoli e si scaccolava in contemporanea. Miracolo! E già! Il traffico, è ormai indispensabile, ci serve anche per litigare e per fare pace, per giocare, e per lavorare al computer. Insomma il traffico è una "parte" importante della nostra vita, senza la quale saremmo tutti "diversi". E già! Potremmo mai vivere senza traffico? E dopo questa inquietante domanda voglio chiudere facendo gli auguri a tutti coloro che guidano.


Nonno Elpho

Pensieri benefici e pensieri malefici

La fine della giornata è un momento cruciale. È il momento durante il quale tutti noi, prima di coricarci o magari, quando siamo già stesi nel letto sotto le coperte ad occhi chiusi, facciamo probabilmente la maggior parte dei pensieri. Un resoconto della giornata appena trascorsa, sicuramente, di tutte le cose accadute, le persone con cui abbiamo avuto a che fare, le cose belle che ci hanno appagato ma anche, ahimè, le cose brutte che ci hanno segnato. Una serie di pensieri, di riflessioni che ci servono, pensieri naturali, inevitabili, che il nostro cervello fa, elabora, ricostruendo vicende e accadimenti per giungere a qualche tipo di conclusione che porti ad uno stato mentale di accettazione e di ripartenza più o meno equilibrato. Questo accade a tutti, perché in questo momento preciso della giornata, avendo terminato tutte le attività quotidiane, la nostra mente finisce inevitabilmente col pensare. E meno male, io direi! A patto però che questo processo non sia eccessivo e non sfugga di mano. Ma questa comunque è soltanto una parte della nostra attività di pensiero che ci caratterizza subito prima di addormentarci. Che forse a volte, o anche spesso, questo dipende dalla persona e dal suo approccio alle cose e da quale tipo di pensieri è abituata a fare. La maggior parte dei nostri pensieri per l'appunto sono rivolti al futuro. E questo purtroppo, spesso e volentieri sono causa di stati di ansia di varia entità che può portarci nei casi più rilevanti e disregolati, a dormire poco, male o a soffrire di una vera e propria insonnia, con tutte le sue conseguenze poi sul nostro stato psicofisico al nostro risveglio. Se di risveglio si può parlare. Poi anche sul nostro umore, sulla stanchezza che ci procura impedendoci di svolgere al meglio le nostre cose e magari anche su uno stato di irritabilità che fa male a noi e ai rapporti che poi avremmo con chi ci sta intorno, fonte di non pochi problemi.

Nella prima fase caratterizzante tale momento pre-sonno io penso che abbiamo appunto pensieri rivolti al passato, alla stessa giornata appena trascorsa, che sta ormai terminando, o ancora più indietro nel tempo, alle giornate precedenti, settimane e così via se magari fosse successo qualcosa di importante in senso positivo o negativo e che non ci abbia portati ad una conclusione verosimilmente appagante. Nella fase invece immediatamente prima del sonno, ecco che incominciamo a pensare ed a riflettere su tutto quello che abbiamo da fare l'indomani o nei giorni successivi, su tutte le difficoltà che dobbiamo affrontare, sulle cose che dobbiamo portare a termine, con il timore che qualcuno, magari, se sbagliamo, se non ci riusciamo, non sia soddisfatto di noi e del lavoro che abbiamo svolto, che ci rimanga male o che addirittura si arrabbi. Ed ecco qui che può iniziare a comparire l'ansia. Quell'ansia che serve sicuramente ma che ci fa star male, ci porta mille preoccupazioni, le quali non ci fanno dormire bene. Quando questo accade prima di andare a letto, non è purtroppo propedeutico ad un buon sonno. Quando invece capita di fare pensieri positivi, piacevoli, riguardanti qualcosa che l'indomani abbiamo da fare di bello, e che magari attendiamo con ansia, quell'ansia in questo caso positiva, allora lì sì che dormiamo sonni tranquilli.

Ah, dimenticavo una cosa: "Io odio andare a dormire!"


White Cosmos

Fantozzi alle prese con la bomba atomica!

Bentrovati a tutti e tutte dal vostro innominabile Fantozzi ragionier Ugo! Oggi francamente non so che scrivere e allora provo a immaginare una realtà parallela nella quale Fantozzi è al potere e domina il mondo, e ha fatto diventare tutto il mondo un luogo... fantozziano! Una cosa non facile da immaginare dato che in un certo senso il mondo è già un luogo un po' fantozziano, nel senso della sfortuna, perché Fantozzi non è certo un personaggio fortunato, anzi. In questo senso ho sentito negli ultimi giorni che la tanto "buona" Europa ha la tentazione di mandare truppe Nato in Ucraina, e la prospettiva di una guerra aperta con la Russia è davvero una prospettiva fantozziana per tutti noi. Per dirla tutta la vera prospettiva fantozziana per tutto il mondo è la terza guerra mondiale, perché in finale la terza guerra mondiale non sarà come la prima o la seconda, ma molto molto molto peggio! E per spiegare questo bisognerebbe spiegare bene con dovizia di particolari le vere cause della guerra, che risiedono nel sistema capitalistico in ultima analisi, cioè come a dire che in un mondo dove la regola è lo sfruttamento dei lavoratori ci sarà sempre la guerra... La guerra guerreggiata è soltanto la continuazione della guerra classista che ogni giorno viene combattuta dalla classe borghese contro i lavoratori, e la forma politica democratica non è affatto una garanzia di pace così come viene spesso presentata, tanto che attualmente la Russia, l'Ucraina, la UE e gli USA sono tutte potenze democratiche, eppure fanno la guerra... Mi rendo conto che volevo parlare di Fantozzi e invece parlo di tutt'altro, tuttavia magari rimedierò con un prossimo articolo!


Fantozzi ragionier Ugo

La protesta degli agricoltori in Europa


Nasce in molti paesi europei proprio in questo inizio del 2024 in cui gli agricoltori si sono sentiti perennemente bistrattati sia dai governi nazionali sia dalla Comunità Europea. In effetti è un problema annoso che ha costretto tutti i lavoratori in questo ambito a sforzi sovrumani per portare avanti le loro aziende (piccole e medie che siano). La mobilitazione è partita dalla Germania e dalla Francia per poi arrivare in Belgio e in Italia. Si contestano ion primis la politica agricola dell' Europa e poi ci si rivolge al governo nazionale che dovrebbe intervenire a loro sostegno, perché la comunità europea ha imposto agli agricoltori, pescatori e allevatori degli standard di qualità proibitivi in quanto il costo del prodotto seguendo gli stessi non è in nessun caso ripagato con un margine di guadagno, ma addirittura si va per lo più in perdita

Si aggiunge anche la concorrenza sleale di prodotti importati non provenienti dalla UE che questi standard non li seguono e che quindi distruggono il mercato, per esempio, quello italiano dove si producono prodotti di eccellenza che devono competere con i prodotti non europei e che non sono giustamente re3tribuiti e portano le aziende a fallire. 

E' stata chiamata la protesta dei trattori perché gli agricoltori hanno protestato con i loro trattori, principalmente contro Il Green Deal dell' Europa ossia arrivare a zero di emissioni di CO2 entro il 2050, mettere a riposo il 4% dei terreni agricoli, e dimezzare l' uso dei pesticidi (c' è che dice che si usano solo fitofarmaci) entro il 2030. Inoltre ci sono state delle diminuzioni di forniture di gasolio agricolo che ogni anno viene assegnato alle aziende secondo il loro fabbisogno stabilito dall' Europa.

Il governo francese ha promesso agli agricoltori di rinegoziare gli accordi presi con Bruxelles in vista della elezioni europee di giugno. In Italia come negli altri paesi la protesta è stata all' inizio più che altro pacifica (a parte qualche rallentamento nel traffico e il lancio di qualche petardo) e la scritta "No farmers No food" su un cartellone, ossia "Senza agricoltori non abbiamo di che mangiare", (ci accontenteremo di carne sintetica e di farina fatta con gli insetti?) è stato il forte monito che ci auguriamo abbia raggiunto tutti.

Gli agricoltori italiano portano sul loro trattore la bandiera verde, bianca e rossa e dopo tanti giorni di protesta hanno ottenuto, di comune accordo con il ministro dell' agricoltura, che nel decreto legge Mille Proroghe varato dal governo il 19 febbraio 2024 ci sarà l' esenzione dal pagare l'IRPEF per i redditi agrari e dominicali fino a 10.000 euro e la riduzione del 50% dell' importo dovuto per gli agricoltori che dovrebbero pagare tra i 10.000 e i 15.000 euro.

Si tratta di un' esenzione per due anni ed è attesa la conversione in legge con la pubblicazione della Gazzetta Ufficiale.

Però il 26 febbraio del 2024, il giorno della riunione dei ministri dell' agricoltura dei 27 paesi della UE i trattori sono tornati a Bruxelles e nel quartiere europeo, per protestare di nuovo contro il Green Deal e la Politica Agricola Comune (PAC).

Ci sono stati dei momenti di tensione: i manifestanti, dopo aver paralizzato il traffico cittadino, hanno forzato uno dei posti di blocco stradali.

Ci sono stati lanci di petardi, fumogeni, uova e lattine. Sono stati bruciati alcuni copertoni e cassonetti dell' immondizia con l' intervento della forza pubblica che ha spento i fuochi con gli idranti. Gli agricoltori si sono diretti verso il Parlamento Europeo, ma sono stati fermati ad poche decine di metri dalle sedi della commissione europea e del Consiglio.

Purtroppo non si trova un punto di accordo e le agitazioni stanno continuando. 


TeresaNews

venerdì 8 marzo 2024

La vita ha un senso? E se sì, quale?

Buongiorno a tutti e a tutte dal vostro impercettibile Fantozzi ragionier Ugo! Oggi vorrei tentare di affrontare un argomento difficile difficile anzi forse difficilotto, un argomento che abbiamo già affrontato nel nostro caffè filosofico un lunedì mattina... La vita ha un senso? Ce lo ha o ce lo dovrebbe avere? E come si fa a dare un senso alla propria vita? Siamo forse come degli allievi a scuola e dobbiamo imparare un qualche tipo di lezione? E in tutto questo le scuole che facciamo hanno o dovrebbero avere un qualche tipo di ruolo da giocare? Che ruolo ha la società in tutto questo? La società attuale ci aiuta veramente a sviluppare l'intelligenza oppure (come è più probabile) ci consentono di capire un pochino ma non troppo per poterci sfruttare meglio? E tutto questo, oggi che è anche l'8 marzo, a proposito auguri a tutte le donne, che ruolo hanno le femministe? Vuoi vedere che in finale si scopre che le femministe hanno ragione e che il generale Vannacci è un co... un copilota? Ma forse per intuire qualche risposta a questa serie infinita di domande, dovremmo metterci a studiare il medioevo e le persecuzioni della Santa Inquisizione contro le streghe; mi è capitato di leggere qualche anno fa un libro scritto da uno di questi inquisitori che si lambiccava il cervello a cercare di capire cosa fosse il misterioso Giuoco della Donna; ma qui al CD abbiamo anche il nostro famoso Nonno Elpho che ha una leggerissima fissazione per il Nome della Rosa! E allora chiediamolo a Nonno Elpho di spiegarci cos'è questo misterioso Giuoco della Donna... Sicuramente risponderà con il suo solito intercalare... Il Giuoco della Donna? Adsolina & Guglielmina!


Fantozzi ragionier Ugo

Villa Borghese

Villa Borghese è senza dubbio uno dei più bei posti da visitare a Roma. Carico di fascino e poesia, con i suoi arbusti centenari, le statue, le fontane, i musei e gli ingressi monumentali, il parco di Villa Borghese è considerato una delle mete più gettonate dai turisti, attirati dal richiamo della natura in pieno centro città, e dai residenti che a Villa Borghese da sempre trascorrono piacevoli pomeriggi domenicali all’ insegna del relax. E’ un luogo perfetto per un pic-nic ed è un polmone verde, Villa Borghese è soprattutto un museo a cielo aperto che offre alle persone scorci romantici, edifici di rara bellezza e uno strabiliante patrimonio artistico. Con i suoi ottanta ettari, il parco di Villa Borghese è il quarto parco più esteso della Capitale, dopo gli altri tre parchi principali di Roma, il parco regionale dell’ Appia Antica, Villa Ada e Villa Doria Pamphili. L’ entrata di Villa Borghese, poi, non è solo una! Il grande parco è dotato infatti di nove differenti ingressi, molti dei quali caratterizzati da splendidi archi, statue e stemmi araldici. Tra i più noti punti d’accesso a Villa Borghese, i più famosi e maggiormente utilizzati da turisti e visitatori sono senza dubbio quello della scalinata di Trinità dei Monti, quello collegato allo splendido giardino del Pincio, imperdibile area panoramica di Roma, e l’ ingresso di Piazzale Flaminio, progettato nel 1827 secondo un modello architettonico di stampo greco. Villa Borghese deve il suo nome al Cardinale Scipione Borghese, che all’ interno di questa area verde fece costruire il “Casino Nobile”, sua prima residenza portata a termine nel Seicento per mano di Flaminio Ponzio e di Giovanni Vasanzio e destinata a ospitare nel corso del Novecento, in veste di museo conosciuto da tutti con nome di Galleria Borghese, alcune tra le più belle opere d’ arte di Canova, Bernini, Raffaello, Caravaggio e Tiziano, e moltissimi capolavori prodotti dal XVI al XVIII secolo. Villa Borghese è , inoltre, sede di molti edifici storici tra cui ricordo l’ Uccelliera, Il Casino Giustiniani, il Casino del Graziano e la Meridiana; e ancora la Fortezzuola, il Casino dell’ Orologio, la Casina delle Rose, oggi Casa del cinema di Villa Borghese, e il Casino Raffaello, che ospita una ludoteca per i più piccoli. Forse non tutti sanno che in questo parco nel cuore della città sono collocati anche lo zoo di Villa Borghese, oggi Bioparco, e il Silvano Toti Globe Theatre, ricostruzione del Globe Theatre di Shakespeare. Particolarmente romantico e suggestivo c’è il laghetto di Villa Borghese, risalente al 1786 e dotato di un isolotto artificiale su cui si staglia il Tempietto di Esculapio.


Blue Jacket

venerdì 1 marzo 2024

18 anni dopo bisogna rifare tutto

Buonasera signore e signori! Quest'oggi il vostro imperpuffabile BuioTotale vi parlerà di una vicenda che ha dell'assurdo. Siamo ad Erba, in provincia di Como. È l'11/12/2006. Una giornata come tante... Pare... Già... Pare... Perché tra le 19:50 e le 20:20 Raffaella Castagna, suo figlio Youssef, sua madre Paola Galli e una vicina di casa vengono barbaramente uccise. Il 3/05/2011 vengono incarcerati e condannati all'ergastolo Olindo e Rosa Romano come autori della strage, riconosciuti dall'unico sopravvissuto. "E che c'è di assurdo?" Penserete voi... Beh una cosa assurda ci sarebbe... Ossia che Olindo e Rosa non avrebbero mai eseguito un tale massacro, almeno secondo le informazioni della stampa odierna. E se ne sono accorti dopo ben 18 anni! Sta qui l'assurdo. Si priva della libertà una coppia per ben 18 anni per poi riaprire il caso, perchè non si è mai stati convinti della loro colpevolezza? Beh...tante cose ora, essendoci un'indagine in corso, non posso dirle, ma la mia opinione a riguardo è solo un'enorme BAH......!!!!

Buio Totale

Fantozzi alle prese con... l'amore!

Salve a tutti e a tutte dal vostro imperturbabile Fantozzi ragionier Ugo! Oggi francamente non so che scrivere e quindi ho chiesto lumi e consiglio a Nonno Elpho, il quale mi sospinge a scrivere di amore, eros e sessualità! Ma io essendo un Fantozzi ci azzecco veramente poco con questi argomenti... Io in quanto Fantozzi ragionier Ugo desidero vivere una realtà fantastica nella quale tutti e tutte lavorano felici e non mi azzardo a entrare in territori ancora più elevati come per esempio un mondo dove l'amore è al potere, e dove tutti fanno all'amore con tutti (anzi con tutte). È pur vero che è l'amore il vero contrario della guerra, e ogni tanto mi capita di incontrare qualcuno che la pensa così, cioè che crede che l'unica vera rivoluzione per la quale vale la pena lottare è l'amore, e che tutto ciò che viene prima va tralasciato in quanto inutile. Io però non la penso così, e anche l'amore stesso devo dire che mi interessa ma fino ad un certo punto. D'altronde se avete visto i film di Fantozzi avrete intuito che il povero ragioniere non è certo un fortunato in amore, deve stare con la Pina, sua moglie, la quale gli dice che lo stima moltissimo (ma non lo ama) e per tutta la vita gli tocca sbavare appresso alla signorina Silvani che per giunta poi finisce per sposarsi con il viscido e ruffiano Calboni! Che dire... Il povero ragionier Fantozzi quando si trova davanti il grande mistero dell'amore alza bandiera bianca e si arrende... L'unica cosa che ho capito anzi intuito dell'amore è che ha ben poco a che vedere, anzi per niente, con la razionalità!


Fantozzi ragionier Ugo

venerdì 23 febbraio 2024

ll momento più brutto della giornata

Ognuno di noi ha sicuramente dei momenti della propria giornata, che possono durare più o meno a lungo, che possono essere anche molto brevi e che detesta. Insomma momenti dei quali uno farebbe volentieri a meno. Sono momenti che si fa davvero molta fatica a superare e che richiedono tanta forza di volontà e soprattutto un motivo, un obiettivo, che ci metta davanti ad un fatto che ci imponga di fare una certa cosa. O in ultimo, anche se questo possa suscitare ilarità, quando lo stimolo della pipì sopraggiunge. 

Il momento della giornata più difficile e faticoso per me, quello che odio di più in assoluto, è riuscire ad alzarmi dal letto la mattina. Uffa! Perché mi devo alzare?! Non potrei fare a meno di alzarmi? Non potrei svegliarmi già in piedi lavato e vestito? Mi sa di no eh! Vabbè! Visto che devo proprio... pure oggi mi alzo va'! Facciamo questo sforzo! La mattina per alzarmi non so neanche io quanto ci metto. Davvero troppo. Eppure quando ero più giovane, un giovane pulzello ventenne, non ero affatto così. Mi svegliavo ed alzavo senza troppa fatica quando volevo e quando dovevo farlo, per qualche motivo, tipo andare a scuola, l'alzata era immediata. Ma com'era possibile mi chiedo... Eppure ero sempre io. Credo però che la risposta sia la più scontata: "Sono invecchiato!" L'invecchiamento..... 

L'unica cosa inevitabile della vita. 

Adesso l'unica cosa che mi salva, tanto per dire, è avere qualcosa da fare, un motivo per alzarmi, anzi un motivo come ad esempio questa mattina che avevo l'appuntamento per lo spettacolo di teatro. È quindi stato inevitabile alzarmi. Quando si è fatta l'ora, prima ho aperto gli occhi, poi piano piano, lemme lemme e con grande resistenza mentale, ho mosso la mia mano sinistra per scostare il piumone. Poi lentamente su con il busto e appoggiando il gomito destro sul materasso per conferirmi la forza necessaria per darmi la spinta ed, una per volta, muovere le gambe per appoggiarle pesantemente a terra. 

"Vai su, spingi con le mani, dai, dai... Su... Sono in piedi! Ooohh... Ci sono riuscito! Quanto è brutto alzarsi la mattina!"


White Cosmos