venerdì 28 luglio 2017

Bloggiwood - The war (Il pianeta delle scimmie)


Lo spettatore è subito immerso in una scena di battaglia senza indugio e senza tempo di essere introdotto alla visione. E' tutto un susseguirsi di spari, sfere infuocate  frecce che scendono dal cielo, in un misto di armi tecnologiche e primitive. Subito si distinguono due fazioni, sia tra gli uomini che tra le scimmie. Ci sono le scimmie primigenie che conservano la natura belluina e la loro genuinità
indigena e quelle che si sono asservite all'uomo e lo subiscono. Anche tra gli uomini non si capisce quali siano le fazioni, c'è un drappello di uomini comandati da un colonnello pazzo, a cui si contrappone un altro esercito più ampio di uomini in tuta anti-batteriologica. Il tutto conduce alla distruzione di entrambe le fazioni e si salvano solo le scimmie, dando il là alla serie originale. Un finale da fuga per la vittoria ed una valanga purificatrice.
Inizio lento e sguardi tra i protagonisti che inducono al soporifero, tuttavia vi è una ricerca psicologica dei  personaggi che però non coincide con gli umani ma con le scimmie che per questo trionfano
sull'umanità perchè sono più umani degli stessi uomini. Il film insiste troppo sui primi piani delle scimmie protagoniste mostrandoci il loro volto in situazioni molto umane quando esprimono dolore per la perdita di un familiare, pietà verso un'altra scimmia ma anche verso una bambina o rabbia e desiderio di vendetta emozioni da sempre legate all'uomo. 

Voto   6



Staff cinema

Il cavaliere e lo stivale



Non era un volgare faccendiere
ma un onorevole cavaliere
aveva i suoi scudieri
erano poco affini
e combinavano sempre casini
cercava la donna delle sue brame 
correva appresso a tutte le sottane
almeno a L'Aquila qualche casa ha fatto
e le pensioni sociali le ha date
poi può aver sbagliato 
ma è stato anche preso di mira
una sola cosa è certa
quando c'era il Berlusca 
girava più grano che crusca...


...Questa volta vado ad Alcatraz!

venerdì 21 luglio 2017

Bloggiwood - Il grande didattore


Al tempo  di Trump e di Kim Jong-un questa memorabile pellicola cult ci strappa un sorriso a denti stretti e una grassa risata per la magistrale interpretazione di Chaplin. Mirabile la scena in cui Chaplin omaggia di medaglie il suo sottoposto, per poi poco dopo strappargli le spalline e il petto di tutto il medagliere a causa del malfunzionamento dell'arma finale, che egli diceva di aver trovato ma che in effetti si rivelava una patacca.
Un capolavoro, l'imitazione della lingua tedesca nel momento in cui
il dittatore elogia il suo sottoposto in modi altisonanti che fanno il verso al tono e al culto della propaganda razzista  dell'uomo superiore. Sono le stesse parole e la fonetica di Chaplin a visualizzare  quello che in Hitler emerge come discorso assolutamente divinizzante ma che in Chaplin riesce ad essere rappresentato in maniera satirica. Quindi l'invasamento tipico dei discorsi di Hitler nella maschera di Chaplin si tingono di ironia non sempre leggera, spesso grave e amara. L'inquietudine che si vive quando Chaplin fa il discorso del Führer  che si è arrabbiato e che scarica nella foga, apparentemente eloquente, tutta la sua violenza, resta una delle pagine di cinematografia in cui la rappresentazione del terrore e del terrifico parla la lingua della sua attualizzazione definitiva. 
Indimenticabile il pezzo in cui Chaplin gioca a palla col mappamondo gonfiabile. 
Ci viene da dire che forse un film da oscar come"la vita e' bella" di Benigni attinge all'operazione di metamorfosi satirica inaugurata da Chaplin che ci insegna come dall'orrore imposto e propagandato non si possa fuggire se non con l'esercizio di una sana ironia.
Voto10



                                                                                     staff cinema

Una gita allo zoomarine

Ho passato una divertente giornata in un parco bellissimo a Torvaianica allo Zoomarine. Il parco è immerso nel verde delle piante che aiuta a difendersi dall'afa, l'aria era ventilata. Ci sono tanti animali, delfini, foche, pappagalli e tante piscine, alti scivoli che spruzzano acqua ad ogni tuffo, giostre allegre e spettacoli, tutto è straordinario. I delfini docili e bravi si tuffavano ad ogni esercizio nella grande piscina insieme agli addestratori. I pappagalli volavano dal palco al pubblico e viceversa con una apertura d'ali evidentemente ampia e variopinta.
 Lo spettacolo che mi è piaciuto di più è stato quello dei delfini, sono animali ammaestrati
(in uno spazio un po' ridotto), ma fantastici che con i loro corpi aggraziati, fanno triplici salti e immersioni profonde.
 Il momento più bello è stato quando hanno spinto col naso delle palle colorate fuori dalla piscina verso il pubblico e i bambini le hanno raccolte con le mani, sopra vi era scritto un messaggio per rispettare gli oceani. E' stata veramente una bella esperienza.
 Vi consiglio di visitare il parco.

Frida

venerdì 14 luglio 2017

Bloggiwood - LA MUMMIA


Stavolta la mummia è una regina con quattro pupille, Tom Cruise è un eroe, che potrà salvare la vita della sua 
co-protagnista solo attingendo al potere del male. La regina mummia risvegliata dal protagonista si innamora di lui e non corrisposta diventa cattiva. Allo stesso modo, come il male si riflette nel personaggio del dr. Jekyll e mister Hyde impersonato da Russell Crowe, che condensa la scissione bene-male, così è anche per i nostri protagonisti. 

L'effettiva novità del film è che Tom Cruise, cioè un uomo,  assume su di sè le caratteristiche negative della mummia e dovrà in seguito padroneggiarle.
VOTO 6  


Gruppo cinema  

Una giornata di ordinaria follia sui mezzi pubblici a Roma

Una bella giornata di inizio luglio a Roma il sole splende, gli uccellini cinguettano e il Tevere scorre placido e biondo. Esco di casa di buon ora per recarmi presso un ospedale della Capitale a fare una visita medica. Ottimista e speranzoso mi dirigo alla stazione degli autobus a prendere il mezzo pubblico che mi porterà a destinazione. Dopo aver aspettato la canonica mezz'ora arriva l'autobus, vi salgo sopra oblitero il biglietto e finalmente l'autobus parte, per nuove e avvincenti avventure. Ma quando mai! Arrivato alla prima fermata, purtroppo, succede il patatrac, l'autobus si ferma si aprono le porte e poi più niente: buio, guasto, tragedia e disperazione. Dopo un minuto di silenzio per onorare un valoroso caduto nell'atto delle sue funzioni, decido di fare un percorso alternativo. Mi reco alla stazione dei treni e dopo aver aspettato solo quindici minuti riesco a prendere il treno. Arrivato alla stazione degli autobus, ahimè il bus dei miei sogni non c'è, il capolinea è vuoto. Aspetto la solita canonica mezz'ora e arrivano ben tre autobus, il primo riparte subito per recarsi al deposito. 
Il secondo apre le porte e fa entrare i viaggiatori e dopo solo un quarto d'ora il bus parte pieno all'inverosimile per gettarsi nel traffico romano.
Ed il terzo? Non so perché ho preso il secondo mica scemo?!
Finalmente arrivo a destinazione circa un 'ora e mezza dopo il guasto e due ore e mezza dall'uscita da casa. E tutto questo  per percorrere meno di dieci chilometri di strada. 
La domanda sorge spontanea: come mai i romani e gli italiani in genere usano la macchina privata invece dei mezzi pubblici? Sarà perché si divertono a guidare ore e ore nel traffico? Oppure perché amano girare per ore e ore prima di trovare un parcheggio? Forse perché sono tutti superstiziosi e credono che i mezzi pubblici e non solo, si guastino in alcuni particolari giorni, ad esempio venerdì 17 o ci sia sempre in agguato uno sciopero... 
Ai posteri l'ardua sentenza. 
Nel frattempo l'assessore alla mobilità e i dirigenti ATAC (agenzia per " l'immobilità",  anzi chiedo scusa per la mobilità del trasporto autoferrotramviario del comune di Roma) lavorano per  noi.







Elpho

venerdì 7 luglio 2017

Bloggiwood - Codice Criminale



 Ottima interpretazione del protagonista Michael Fassbender. Il film esplora e mostra la vita come èvissuta in certe situazioni, il quotidiano difficile di una famiglia nomade irlandese che è diversa dai gorger (che sarebbero i cittadini stanziali) con un codice diverso. Tuttavia non c'è solo la diversità antropologica ma anche la loro dedizione ai furti con arma e scasso. Il padre di Fassbender  è il capofamiglia ed è anche il criminale che organizza e impone il codice a tutti, bambini compresi. Fassbender
tenta di ribellarsi e rivendicare l'autonomia propria e della propria famiglia. La differenza tra il personaggio di Brendan Gleeson, nonno terribile, e quello di Fassbender è che il nonno impone il codice, mentre il protagonista al figlio piccolo cerca di proporlo. Un salto su una rete è la metafora del film. Induce a riflettere chi lo vede.
Gruppo cinema 

E' iniziata la piscina!



Arriva il caldo arriva e il Centro diurno inaugura la stagione estiva con la piscina il lunedì e il giovedì presso la piscina Belle Arti sul lungotevere Thaon de Ravel, per partecipare contattate il CD.