venerdì 29 luglio 2022

ROMA BRUCIA

             ROMA BRUCIA




Consoliamoci pensando che in questa estate torrida noi romani non ci faremo mancare nulla.  Iniziando dagli incendi che saranno ricchi e abbondanti, per continuare con la siccità che sarà anch'essa ricca e abbondante, e naturalmente anche la calura sarà ricca e abbondante. Inoltre anche l'immondizia per le strade sarà ricca e abbondante. Meno male ciò significa che abbiamo una città dove regna la ricchezza e l'abbondanza.
Quindi la povertà e la carestia è bandita dalla nostra città.
Pensate che fortuna essere cittadini Romani! Se se sparge la voce saremo invasi da torme di cittadini Tedeschi e da orme di cittadini della scandinavia
e dei paesi Nordici. Che emigrerano verso la nostra città per approfittare della cuccagna. E quanno je recapita na simile fortuna?
so tutti pronti co la valigia in mano.
E pensare che noi a Roma ce abbitamo.
ce invidiano tutti persino gli americani. Per non parlare degli extracomunitari.E già! Semo costretti a rimandarliindietro. Voglio chiudere questa sviolinata per la nostra bella città con un componimento che ho creato per l'occasione:

Roma brucia
brucia Roma perché sei infetta
brucia Roma perché non sei perfetta
brucia Roma perché non sei la mia diletta
brucia Roma perché sei bestiale
brucia Roma perché non hai morale
brucia Roma perche non hai
 un ideale
brucia Roma perché sei   sempre tale e quale
brucia Roma perché...
Roma! Brucia, brucia, brucia.


Nonno Elpho



 

INSIEME AL CASTELLO

 

INSIEME AL CASTELLO



 

 

Per la seconda volta nella mia vita, sono andato a visitare il castello di Roma, Castel Sant' Angelo, che si trova al centro della città. Un castello a pianta circolare, protetto da mura massicce, al cui interno si può dire tranquillamente che si trovava una piccola città in miniatura, racchiusa in un' altra città ben più grande, a sua protezione, Roma, quasi come fosse un grembo materno, che ospita al sua interno un pargoletto, che cresce e si sviluppa in ogni sua caratteristica, nutrendosi di ciò che la mamma gli fa avere.

Questa è stata l' impressione che ho avuto subito, non appena sono entrato. Il castello, infatti, con i suoi percorsi esterni circolari, con i suoi passaggi da un ambiente all' altro, sia al chiuso che all' aperto, con le sue scalinate che conducono il visitatore sempre più in alto (una in particolare, che però in realtà non era proprio una scalinata, bensì una sorta di percorso interno circolare che saliva e che dava l' impressione di non avere un' uscita, e questo, ad un certo punto, ti metteva anche un po' di angoscia, perché dici: “Mamma mia, qui non esco più! Rimarrò chiuso nel castello per sempre...”, dove l' unica cosa confortante era la temperatura piacevolmente fresca rispetto a quella esterna (vattene via brutto sole!)), ti conduce fino alla cima, nel punto più alto, dove troneggia il padrone di casa: l' Angelo. E poi ancora con i suoi passaggi e passaggi senza fine, da un luogo all' altro, da una stanza all' altra, a volte con repentini nonché fastidiosi cambi di temperatura, passando poi per antiche celle chiuse da pesanti porte di ferro sbarrate da inquietanti serrature con lucchetto, e al loro interno... buio totale. Questo non lascia spazio a dubbi, riportandoti, mentre le osservi, indietro nel tempo, quando all' epoca in cui il castello era abitato, probabilmente in quelle anguste celle, dove a malapena c' era lo spazio per girarsi dall' altra parte, venivano rinchiusi i prigionieri. Poi provo anche ad immaginare per quali tipi di reati... Probabilmente anche se solo sospettati di aver fatto qualche cosa, magari senza alcun tipo di processo, e lasciati a marcire lì dentro senza alcuna comodità (figuriamoci) per il resto della loro vita.

E' stato molto bello, comunque, e anche emozionante, il fatto di partire dal basso, e piano piano, seguendo un percorso, attraversando tutto quello che ho descritto fin qui, e con un po' di fatica (una ragazza del nostro gruppo stava quasi morendo sotto i colpi di quegli scalini infernali), siamo arrivati fino in cima, dove dominava, con la sua spada, l' angelo protettore del castello e di Roma.

 

P. s. Anche se devo dire che non proprio tutti siamo arrivati fino in cima. Infatti un piccolo gruppetto ribelle, fatto di tre persone, due uomini e una donna, si è staccato da noi, e per conto proprio, ed a nostra insaputa, ha imboccato una scala che non si vedeva, ed è riuscito ad arrivare in cima. E poi da lì, i componenti di questo gruppetto ci osservavano dall' alto, impudenti e presuntuosi, sentendosi più bravi di noi che eravamo rimasti sotto a guardarci intorno, facendosi “beffe” di noi, pensando: “Noi stiamo qua su e voi noo. Noi stiamo qua su e voi noo”.

“Scendete subito! Capito?! Adesso veniamo lì e vi acchiappiamo! Brutti...


 

      White Cosmos                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                     

venerdì 15 luglio 2022

Ci vuole calma

Al giorno d'oggi, quello che ci vorrebbe è un po' di calma. Non è un riferimento ad una famosa canzone di qualche anno fa, ma piuttosto un forte desiderio che io ho, una cosa di cui ci sarebbe fortissimo bisogno. Il mondo di oggi è frenetico, caotico, la fretta regola le nostre vite, e ogni cosa che facciamo. E così tutto rischia di sfuggirci di mano. E poi? Che succederebbe? A quali conseguenze questo porterebbe? Non ci voglio neanche pensare. Anche se in realtà non ci sarebbe neanche bisogno di farlo, visto che gente a cui qualcosa, anche di grosso, è sfuggito di mano, se ne vede fin troppa ogni giorno. Basterebbe soltanto usire di casa e stare un po' in giro, camminare per la strada , dovunque, per imbattersi prima o poi in qualcuno che è uscito fuori dai gangheri, che per andare di corsa o per fare qualcosa con la fretta addosso, che non ti lascia respirare, con il tempo che passa, anzi che corre, che sembra scorrere più veloce del normale, anche se questa è solamente una nostra impressione, ovviamente, si trova in uno stato di nervosismo fuori controllo, pronto a prendersela con chiunque gli capiti davanti e a fare qualcosa di cui potrebbe pentirsi.   

E se vogliamo sentirne anche di peggiori basterebbe accendere la televisione, e allora lì, neanche a parlarne. Quante se ne sentono di cose successe a causa della frenesia, dell'agitazione dei giorni nostri e dell'irascibilità da esse provocata. Disattenzioni che provocano incidenti stradali; incidenti domestici; incidenti sul lavoro; litigi tra automobilisti, ecc... Praticamente ogni cosa che sentiamo al telegiornale rischia di portarci immediatamente in uno stato di agitazione e ansia fortissime perché spesso e volentieri riguarda, anche indirettamente, e magari non nell'immediato, noi stessi, la nostra vita. E di conseguenza se noi siamo nervosi e irritabili, i nostri rapporti con chi ci sta intorno rischiano anche di deteriorarsi. Qui di calma ne manca davvero tanta. Eppure il modo per trovarla, anche solo un poco, ci sarebbe, se solo noi ci impegnassimo un po'. Basterebbe per dire, secondo me, fermarsi un attimo o rallentare un po' per pensare, per ragionare, prendendosi del tempo per farlo insomma, senza lasciarsi subito trasportare dall'istinto, e lasciarsi dominare dalla fretta di arrivare il prima possibile ad una conclusione, correndo poi il grosso rischio di commettere un errore. E poi dopo il primo, magari ne seguirebbero altri. Fermarsi a ragionare, questo io penso, lasciar passare il momento di maggior agitazione, e poi ripartire. Questo è solo un unico umile consiglio che mi sento di dare. Ma la strategie comunque sarebbero tante. Basta cercarle e trovarle. Allora saremmo tutti più calmi, ragionevoli, in grado di modulare le nostre decisioni. E a quel punto migliorerebbero subito i nostri rapporti con gli altri e poi, e non è da meno, la nostra stessa vita. Calma e sangue freddo.

White Cosmos 

Continua l' avventura al Blu Studios: il secondo cortometraggio


Nel blu, dipinto di blu, felice di stare lassù... Insomma le nostre avventure nel blu che più blu non si può non sono affatto finite, anzi... adesso vi racconto. Ordunque, dopo che ci siamo scannati io e nonno Elpho per fare il primo cortometraggio, per quanto riguarda il secondo vabbè stendiamo un velo pietoso siccome nelle varie riunioni di brainstorming per decidere come fare il secondo cortometraggio si è scatenata una guerra tutti contro tutti nel tirare fuori le idee più fantasmagoriche e assurde, improbabili, le idee più strane che si siano mai viste sulla faccia della terra! In più durante queste riunioni è stato deciso di schiavizzare la figlia di James per farle fare la parte della bambina, siccome lei è una bambina, un evidente ossimoro. Proprio qualche giorno fa, di mattina, ci siamo riuniti per commettere questo infanticidio ignobile, tipo la leggenda dei comunisti che si mangiano i bambini! Infatti Alice non è stata condotta nel paese delle meraviglie ma è stata messa a lavorare duramente dall' imperterrito e spietato regista Tino! La bambina, poverina, è stata spremuta come un limone e se ne sarà tornata a casa maledicendo il Blu Studios. In più la settimana scorsa l' implacabile regista Tino ci ha invitati ad un' edizione locale della festa della musica e ci siamo divertiti molto a questa festa, c' era un bar che ci riforniva di cibo e bevande gratis, e c' era chi pagava e chi non, (io no), insomma un vero caos, e ad un certo punto è arrivata una macchina della polizia a vedere che stavamo combinando!

 

Fantozzi ragionier Ugo

Incontri "particolari"

Venerdì scorso dovevamo andare a vedere il film Thor, ma sfortunatamente (da una parte), con l'orario estivo abbiamo trovato chiuso. Mentre eravamo tutti lì davanti scoraggiati, si fa largo tra la folla un ometto sbraitante verso le porte chiuse del cinema. A me sembrava di averlo già visto e poi, facendo mente locale, scoprii che si trattava di M. Ferrero, ex proprietario della Sampdoria e di una società produttrice di cioccolata. A me è divertito molto l'incontro, seguito da una serie di battute divertenti al riguardo, anche perchè non è da tutti i giorni vedere un uomo così "di classe" inveire molto volgarmente verso il suo stesso riflesso sulla porta. Al di là di questo, accettato l'ormai evidente e obbligato cambio di programma, abbiamo optato per una passeggiata con gelato. Bene. Come se non bastasse, giunti alla gelateria, anche in questa circostanza abbiamo incontrato un curioso e alquanto particolare gelataio. Anche simpatico devo dire, ma particolarmente "bizzarro". Oltre ad influenzare le nostre scelte gustative accompagnava il tutto con commenti in lingua locale. Tutto sommato è stata una bella giornata........ decisamente particolare!!!

Buiototale

venerdì 1 luglio 2022

Un pollitico in visita all'SPDC

Pollitico: Bene, vedo che t'hanno sisstemato in un luogo salubre, e poi te danno tre pasti ar giorno, 'e medicine e te fanno fa' tante belle cose. me sembra un posto adeguato per un folle conclamato, anzi me sembra pure esaggerato!

Folle: Nun sa quanto c'ha raggione, gliel'ho detto e ripetuto millanta vorte, er fiato che c'ho sprecato! Nun c'è bisogno de isolamme, de rinchiudemme qua dentro, o de legamme e tene' 'e distanze, la follia nun s'attacca, nun se diffonde per contatto, e nun se trasmette pe' contagio cor respiro. 

Pollitico: Eh sì! C'hai raggione! Dici cose sensate! Nun c'è dubbio! Peccato che nun ce stai co 'a testa, soffri de turbe psitiche e schizzofrenia. 

Folle: Tutto qua! Meno male, me stavo a preoccupà. Allora posso pure tornà tranquillamente in mezzo all'artri! Perché sto qua dentro? Forse quelli fora, anche loro so' pieni de paure e de fobbie, o quantomeno se la fanno sotto a lasciamme circola' libberamente tra l'artra gente.

Pollitico: Me scusi, ma perché ce tiene tanto a sta' fori co l'artra gente? Qui nun je manca niente! Anzi c'ha pure troppo! Tant'è che pensavamo de levaje quarcosina. 

Folle: Bene! Tojete 'ste quattro mura, er preggiudizzio, er menefreghismo, l'esclusione e la cattiveria. 

Pollitico: Noo!! Niente de ciò! Pensavamo de ridurre er personale e eliminà quarche vizzio! Tre pasti ar giorno so' troppi!! E poi che ce fate co' la stanza dei balocchi? A che serve 'na libbreria, un pc e 'na tv?

Folle: Capisco, nun è venuto pe' vedè come stamo, o pe' dacce un po' de conforto e menchè mai pe' liberacce da sta priggionia. Ma è venuto a trovacce pe' vedè quer che po levacce, se c'è rimasto quarcosa da pijà! Naturalmente per il nostro bene, e quello della comunità. Guardi, ce so' rimasti 'sti quattro libri che nessuno vo' legge, un vecchio pc e 'na tv scassata. Ma se li prenda pure, non sia mai che per corpa nostra fallisca la Repubblica, e che li sordi der contribbuente vadano sperperati impunemente! Lo so, stamo a rompe! Stamo a scoccià!! Semo m'peso pe' 'a società! Curacce è 'na fatica che costa troppo, e se poi nun guarimo ancora cure e ancora scocciature! È mejo risorve tutto 'na vorta per tutte! Niente sordi buttati, niente seccature! Basta m'po' de gas... o no, me scusi, cor prezzo che sta er gas è mejo 'na pillola pietosa e fai 'na morte meravigliosa. Tanto che ce stamo a fà ar monno? Nun capimo niente!! Così potete libberavve de 'sto peso. E intanto, ner frattempo, ve accattate li quatrini.

Nonno Elpho

SENZA RISPETTO

Ormai mi sto accorgendo sempre più spesso che noi, cittadini di una società complessa, siamo sempre più restii a rispettare le regole. Anzi siamo a dir poco infastiditi dal rispetto delle regole. Vorremmo, o per meglio dire, saremmo più contenti se proprio non ci fossero. Vorremmo vivere potendo fare tutto ciò che vogliamo, senza pensare a niente e a nessuno, e senza neanche tenere in considerazione i danni che potremmo arrecare agli altri, ma anche a noi stessi.

Tutto questo, pensando che non ci riguardi, come se vivessimo in una società per modo di dire, una società fittizia, dove ad essere reali siamo soltanto noi, e gli altri sono soltanto delle entità astratte, senza corpo e senza mente, in quanto non ce ne importa assolutamente niente. Contiamo soltanto noi. Noi abbiamo soltanto diritti e nessun dovere. Tutto ci è dovuto. E pretendiamo che sia così (almeno dentro di noi, nei nostri desideri). E se così poco poco non è, secondo la nostra concezione, ci arrabbiamo pure.

Questo è sicuramente uno sfogo. Penso si capisca, perché lo dico con un tono di rabbia e in modo ripetitivo, tipici di chi è arrabbiato. Ma tutto quello che ho detto si riferisce a quello che vedo ultimamente in giro nei comportamenti delle persone. Ad esempio per strada, con la sporcizia che la gente lascia per terra anche se i posti dove buttarla sono dappertutto; in macchina, come chi non rispetta i segnali stradali; sugli autobus, dove le persone non indossano la mascherina o non indossano quella giusta. Non vogliono più portarla e quindi non la portano; nei luoghi chiusi; nei luoghi condivisi con gli altri, dove sembra non importarci assolutamente niente se li infastidiamo con i nostri comportamenti, ad esempio con rumori molesti o parlando ad alta voce, magari dei fatti propri; nel proprio palazzo, per esempio tenendo musica ad alto volume fino a notte fonda, e chi se ne importa se la gente vuole dormire. EEhh….. questa gente che vuole dormire…. Che pretese!; in spiaggia, ecc... A volte agiscono senza tener conto veramente di niente, di alcuna regola. Ma neanche di regole per il cui rispetto, o semplice osservanza, non dovrebbero fare la benché minima fatica. Si rifiutano, o semplicemente se ne fregano.

Questo fregarsene delle regole, purtroppo vedo che sta infestando sempre di più la società, il modo stesso di pensare e di agire delle persone. Questo potrebbe comportare anche, prima o poi, rischi enormi, ma nessuno sembra pensarci. O meglio, qualcuno sì, devo riconoscerlo, ma è in netta minoranza e fatica a prevalere su chi è “sbadato”... Probabilmente perché li considerano rischi molto remoti, con conseguenze ancora più remote, o addirittura impossibile che si possano mai verificare.

Malauguratamente, potrebbe bastare la mancata osservanza di una sola, semplicissima regola o di un semplice comportamento che risponde solo al buon senso, che hanno tutti gli esseri umani (ma non ne sono più così sicuro), per essere solo il punto di inizio di una futura catastrofe, facendo naturalmente, solo per fare un esempio, la più nera delle ipotesi, che porterebbe a danni irreparabili, ma che nessuno sembra prendere in considerazione. O come ho detto poc' anzi, alcuni sì, ma si contano sulla punta delle dita.

Che mi importa! Tanto a me non succede! ...Sì... Peccato che però tu non sei l' unico al mondo, ma oltre a te ci sono altri otto miliardi di persone che per colpa tua potrebbero passare dei guai assai seri.

 

 

White Cosmos