lunedì 27 aprile 2020

Confronto tra film



Qualcuno volò sul nido del cuculo (1975)


Dopo una condanna Murphy viene ricoverato in un ospedale psichiatrico. Ceca di farsi passare per matto con u obbiettivo in testa: la fuga. Ma la capo infermiera non la pensa come lui. Suo prezioso alleato è un gigantesco pellerossa da tutti creduto sordo-muto.

Si può fare (2008)
Nello è un sindacalista nella Milano degli anni 80, viene inviato in una cooperativa di malati mentali. Contro il parere degli psichiatri si batte affinché i ragazzi imparino un mestiere e siano in grado di mantenersi.


Nel primo film alla fine il protagonista muore ucciso dal suo amico indiano dopo che era stato lobotomizzato, a causa del suo tentativo di fuga, per lui era impensabile vivere in quel modo. Nell’ospedale dopo la sua morte tutto sembra tornare alla normalità, in realtà avviene la fuga verso la libertà dell’indiano e si vede l’immagine della capo infermiera con le lesioni dovute al primo tentativo di fuga.

Nel secondo film, Nello il protagonista riesce a far portare a termine un grosso lavoro al gruppo , che prevedeva la creazioni di decorazioni per le nuove fermate della metro di Parigi ed il nuovo psichiatra dr. Furlà porta alla cooperativa nuovi soci diversamente abili.

In entrami i film è presente il suicidio di un giovane paziente disperato, questo evento porta i protagonisti a riflette sul loro operato. Non saprei dire quello che mi è piaciuto di più, il primo è un film americano fatto molto bene ed è entrato nella storia del cinema, il secondo italiano è sicuramente meno famoso e riguarda una realtà che ci è più vicina e che da una speranza di vita.
Nel primo c’è un pessimismo di fondo che emerge attraverso l’immutabilità della realtà dei malati mentali, mentre nel secondo c’è la speranza di un cambiamento.

Anna

Recensione Cronaca di una morte annunciata






Mi è stato dato il compito di scrivere un articolo questa settimana ma sono a corto di idee su cosa scrivere. Alla fine ho deciso di recensire il libro Cronaca di una morte annunciata di Gabriel García Márquez perché è l’unico libro che ho letto di recente. Parla dell’uccisione di Santiago Nasar da parte dei fratelli gemelli Vicario perché egli aveva disonorato la loro sorella Ángela: in effetti, la notte stessa del matrimonio di Ángela, suo marito Bayardo la rimanda dai suoi quando scopre che non è vergine. Il fatto è realmente accaduto in circostanze non del tutto chiare nella città colombiana di Sucre dove viveva García Márquez. Il libro vuole essere una ricostruzione oggettiva anche se narrativa, dei fatti prima, dopo e durante l’omicidio. Sembrerebbe che tutti o quasi erano a conoscenza delle intenzioni dei gemelli Vicario di uccidere Santiago e che quindi questo omicidio si poteva benissimo evitare. L’autore pone dunque indirettamente la domanda del perché se tutti sapevano nessuno ha fatto nulla.
È un buon libro, scritto bene e fa riflettere sulla società in generale. E finalmente ho capito perché Gabriel García Márquez assume un tono così distaccato nei confronti di Santiago Nasar, che era suo amico.

Lyf