venerdì 27 novembre 2020

Recensione di “Gesù di Nazareth” di Zeffirelli

 


Come alcuni di voi sanno, di recente mi sto mettendo un po’ a fare lo “spirituale”. Qualche giorno fa ho trovato su Youtube il film in quattro puntate “Gesù di Nazareth” di Franco Zeffirelli, sei ore e un quarto argh, un’altra impresa fantozziana. L’ho trovato fedele ai quattro vangeli canonici e a tratti anche commovente. Mi ha colpito il percorso negativo di Giuda, che secondo me viene descritto molto bene. Giuda all’inizio da’ ascolto agli Zeloti, che vogliono usare Gesù a fini politici, vogliono utilizzare la forte presa che Gesù ha sul popolo per scatenare una ricoluzione politica e cacciare i romani. Ma Gesù non è venuto solo per i giudei, ma per tutti e da’ scandalo quando guarisce il servitore di un legionario, e gli Zeloti così iniziano a dire che Gesù è loro nemico. Poi Giuda Iscariota va oltre e finisce a mettersi d’accordo con i preti. Sono i preti ebrei che mandano a morte Gesù, e Gesù spesso li accusava di ipocrisia, di essere dei sepolcri imbiancati, ed aveva ragione. I preti del sinedrio si attaccano al pretesto che Gesù fa miracoli anche di Sabato, ma soprattutto l’accusa è di blasfemia, siccome Gesù si proclama Figlio di Dio. Ma lui era veramente inviato da Dio. E così gli ebrei stessi uccidono Gesù insieme ai romani, e perdono lo status di popolo eletto. Io non sono né ateo né credente, ho idee mie che non sto qui a specificare, comunque credo che Gesù Cristo sia veramente esistito, e che sia morto e risorto dopo tre giorni. Chissà magari adesso se ne sta tranquillo tranquillo su youtube a suonare la chitarra meglio di chiunque altro! Qualche dubbio invece ce l’ho sul contenuto reale della sua predicazione. Tutti i vangeli, i 4 canonici, i vari gnostici e apocrifi, che in totale fanno la bellezza di 50-70 vangeli, parlano di un Gesù mago, uno che faceva miracoli, ma può darsi che il contenuto reale della sua predicazione fosse diverso. Questo perché da molti studiosi Gesù viene considerato il capo della quarta dimensione e nella quarta dimensione non si fanno miracoli, per fare quelle cose lì bisogna arrivare alla settima dimensione, che è lo spirito, Ma può anche essere che si sia incarnata un’anima già così evoluta da raggiungere in soli tre anni di predicazione la settima dimensione. Io in sostanza non lo so perché ovviamente a quei tempi non c’ero e non ho potuto testimoniare come realmente siano andate le cose. Insomma, chiudo ribadendo che mi è piaciuto rivedere un lungo film che avevo già visto da bambino in tv sulla Rai e che oggi, grazie a un mio percorso che ho fatto e che sto facendo, mi aiuta a rivedere bene alcuni particolari e a valutarli sotto un’altra ottica, dei punti di vista miei non tanto comuni.

Fantozzi ragionier Ugo

Cucina e bevande nell'antica Roma

 


Non sono un grande cuoco, ma essendo un romano, sono interessato alle usanze, ai costumi, alla cultura, alle abitudini degli antichi romani.Oggi mi occuperò in particolare della cucina e delle bevande di questo popolo.La prima cosa da sapere è che gli antichi romani abbienti avevano una sala da pranzo in casa, come oggi, ma non mangiavano seduti e non avevano le buone maniere di oggi. All'inizio si mangiava nell'atrio, poi quando le case divennero più articolate, è nato il triclinio, cioè la sala da pranzo di una casa signorile romana, cosi chiamata dai tre letti summus, medius, imus, disposti attorno alla tavola centrale e qui quali si adagiavano i commensali in ordine di importanza. Nelle case e nelle ville più lussuose esistevano diversi triclinii variamente disposti e orientati secondo le stagioni. Il triclinio estivo era orientato a nord quello invernale orientato ad ovest che sfruttava fino all’ultimo raggio di sole. Vi erano anche triclinii all’aperto, sotto le pergole, con letti fissi in muratura. Gli antichi romani facevano tre pasti principali: gli jentaculum, randium e coena. Il primo pastyo corrispondeva, piu o meno, alla nostra colazione, era a base di pane, formaggio, latte, miele, vino, e frutta secca. In tarda mattinata si faceva un altro spuntino veloce a base di pesce, pane, legumi, frutta, e vino chiamato prandium. Corrispondeva piu o meno al nostro pranzo, ma era spartano, non era necessario apparecchiare a tavola e nemmeno lavarsi le mani a fine pasto. La coena era il pasto vero e proprio e si svolgeva nel triclinio di pomeriggio e poteva durare fino alla mattina seguente. Gli antichi romani mangiavano distesi, come si vede spesso nei film, sui triclinai, appoggiandosi lateralmente sul braccio sinistro e tenendo libero il destro per poter afferrare il cibo disposto sui tavolini. La cucina dei primi rimani era povera e si basava su pochi alimenti, poi si arricchi grazie all’espansione dell’impero con cibi orientali e cibi più raffinati e ricercati, ma erano in esclusiva della classe dirigente. 

Blue Jacket

 

Tributo a Gigi Proietti

 


E così, l' ultimo grande rappresentante del teatro italiano, ma ancor di più romano, Luigi Proietti, “er core de Roma”, ha deciso di fermarsi. Con un' ultima mandrakata, dal momento che se ne è andato nel giorno dei morti, che era anche il giorno del suo ottantesimo compleanno, il grande artista ci ha lasciato. Di fatto abbiamo appena perso un pezzo importantissimo del nostro teatro. Tante lacrime si sono fatte largo nei nostri occhi disegnando il loro triste percorso sulle nostre guance. Che immane perdita! D' altronde la vita è così, ha un inizio, ma ha anche una fine, e noi dobbiamo accettarlo. Gigi Proietti è stato, anzi è, perché la sua smisurata bravura nella recitazione va oltre la sua morte, un artista a tutto tondo, se non di più. Eccellente nell' opera teatrale nonché in quella cinematografica, sempre impeccabile nelle sue battute, eseguite con raffinatezza ed eleganza, facendoci sganasciare dalle risate. Per tutta la sua lunghissima carriera ci ha tenuto compagnia con le sue opere caratterizzate da uno stile unico ed irripetibile. Era capace di farci morire dal ridere anche quando quello che raccontava, di per sé, non faceva poi così tanto ridere. Degno erede del suo indimenticabile predecessore Alberto Sordi, entrambi unici nel loro modo di recitare e di raccontare le vicende della vita. Indimenticabili anche poi le sue folgoranti barzellette. Quante risate mi sono fatto! Ogni volta che, ancora oggi, ne ascolto una, anche se l'ho già ascoltata e riascoltata centinaia di volte, non la finisco più di ridere. Insomma, Gigi Proietti è stato veramente un artista fenomenale in tutto quello che faceva e dietro di sé lascia un' eredità enorme nel suo campo, oltre che direttamente tramite le sue opere, anche trasmettendo tutto il suo sapere ad altri artisti che oggi sono diventati i suoi eredi, sperando che essi portino per sempre alto il suo nome. A Gì, mannaggia a te! Perché c' hai fatto questo?! Ce mancherai un sacco. Ciao Mandrake! Se rivedemo aa prossima!

White Cosmos