venerdì 19 luglio 2019

Cantano i colori



Quest'anno è stato un anno pieno di eventi e di emozioni per il gruppo di Street Art. Ogni due settimane, per circa sette mesi, si è tenuto qui al centro diurno un corso di street art con la street artista Alessandra Carloni. Da lei abbiamo imparato molto: dopo una breve introduzione in cui ci ha raccontato la storia della street art (come nasce, i vari stili, ecc.), Alessandra ci ha dato le nozioni di base sui colori e su come ottenerli, e anche su come ottenere diverse nuances di colore. Come nostro primo compito ciascuno di noi doveva scegliere uno o più temi ricorrenti nella street art (ad es. l'amore, la pace, ecc.) e rappresentarlo con un disegno e poi dipingerlo. Anche qui Alessandra ci ha mostrato alcune tecniche di pittura. Per me è stato prezioso imparare come creare un effetto luce/ombra pitturando con un altro colore sopra la pittura ancora fresca. Alla fine del corso abbiamo realizzato tre murales di cui uno tra marzo e aprile al nostro CSM e uno il 13 giugno alla biblioteca di Corviale. I murales sono stati tutti realizzati con la pittura e nascono dall'unione di più idee. Quello al nostro CSM si focalizza sul percorso di guarigione e di crescita del paziente e sul sostegno tra pazienti e operatori, mentre quello alla biblioteca di Corviale sulla lettura quale metafora del viaggio in nuovi mondi ma anche come mezzo per la rivincita sociale di un quartiere difficile. Mi sono divertita molto nel dipingere i murales. Trovo molto importante il fatto che abbiano dato spazio alle nostre idee per la realizzazione dei murales: in un certo modo mi ha fatto sentire più inclusa. E poi dipingere per me è come entrare in un altro mondo fatto di colori, bellezza e fantasia. Vorrei quindi ringraziare Alessandra e tutti quelli che ci hanno regalato un anno di crescita e divertimento, insomma un anno di pura magia.
                                                                                                    
                                                                                                   Lyf

Bloggiwood - Aladdin

Che viaggio meraviglioso! Quando il film "Aladdin" è cominciato, sono stato letteralmente trascinato nel mondo fantastico in cui è ambientato; in un oriente dove la realtà incontra la fantasia, creando un mondo immaginario, splendente di mille luci e colori e popolato da creature fantastiche, come ad esempio, tanto per citare uno dei protagonisti della storia, il "Genio della Lampada". Una storia semplice, una trama ridotta al minimo, ma il tutto comunque realizzato in modo assolutamente carino e simpatico. I due personaggi principali sono due giovani attori di origine mediorientale,  rispettivamente Aladdin e Jasmine. Lui, un ragazzo che di professione faceva il ladro, coadiuvato da un'aiutante scimmia, Abu, sempre pronta a fare al meglio il suo mestiere, anche in momenti inopportuni. Una volta trovata la famosa lampada del genio, nascosta in una caverna piena di gioielli sbrilluccicanti, ha potuto lasciare il suo vecchio mestiere, grazie al genio interpretato da Will Smith, che ha esaudito i suoi desideri. Il primo di questi, infatti, era quello di diventare un principe di un paese inesistente, "Ababwa", tutto solo per arrivare alla mano della principessa della quale si era perdutamente innamorato. Dopo mille intrighi e peripezie, tra cui anche un arresto, è riuscito a farsi conoscere per quello che era in realtà, cioè una brava persona ed alla fine a sposare la propria amata.

Voto: 5
White Cosmos

venerdì 5 luglio 2019

Un bilancio personale del corso di teatro 2018-2019

                                                         
 
Abbiamo concluso il corso di teatro facendo il nostro "spettacolo" è andato piuttosto bene.
Il teatro era pieno anche se gli invitati erano quasi tutti amici o parenti degli attori e c'era anche la dirigenza del centro diurno al completo. Ciò che mi preme sottolineare della mia personale esperienza col corso di teatro 2018/2019 è  in primis la libertà di espressione. 
L'insegnante di teatro, Riccardo Ballerini oltre ad essere un seguace di Stanislavskj possiede evidentemente delle qualità aggiuntive siccome riesce a far esprimere i propri attori anche al di là delle attese. Io personalmente sono un attore balbuziente ed avevo già provato un corso di teatro anni fà, anche quello basato su metodo Stanislavskj, però dopo alcuni mesi me ne sono andato, in quanto la balbuzia era a quel tempo un ostacolo insormontabile e per quel motivo mi avevano affidato una parte in "Filomena Martorano" che constava di una sola battuta. L'insegnante di quel corso mi fece un applauso particolare perchè la dissi bene però io personalmente rimasi con l'idea di non poter conciliare teatro e balbuzia, così abbandonai. Invece con Riccardo Ballerini c'è modo di dare espressione un po' alle energie sopite della persona, ed è propio pronunciando le battute con energia e buona tensione emotiva che in questo corso spesso sono riuscito a "dimenticare" la balbuzia, anche se non è scomparsa del tutto, per questo sono molto grato a questo nuovo insegnante e sono pienamente soddisfatto del suo metodo, che coinvolge gli attori anche a livello "energetico" e non solo come personaggi e maschere. E' un po' come se anche l'interiorità dell'attore venga coinvolta e non solo la superficie. Insegna infatti anche degli esercizi per rilassare la maschera-persona, un modo, forse, per andare oltre il solito "Io" dell'attore o "ego". Poi, riprendendo quello che avevo scritto l'altra volta, nel post "Appasionarsi al corso di teatro" non posso che ribadire ancora l'importanza di studiare le parti a memoria. A me, sapere bene le parti a memoria ha dato sicurezza anche nell'espressione verbale delle stesse. Poi insomma non è che abbiamo fatto chissà che, potremmo fare anche di più, dato che tutta l'opera "Casimiro e Carolina" era fatta di 118 scenee ne siamo riusciti a fare una ventina. Una ragazza mi ha fatto una domanda sul perchè viene arrestato Franz Merkl e in effetti la spiegazione stava nelle scene tagliate. Però in generale sono soddisfatto di ciò che è successo
e mi sono visto ogggetto di complimenti da parte di persone che non conoscevo, il che mi ha fatto sentire un po' come un  attore vero. Anche se però io non aspiro a fare l'attore, anzi mi piace continuare col centro diurno e continuare a partecipare al corso di teatro del centro diurno, con  i suoi pro e i suoi contro, con lo "spettacolo" o saggio di fine corso al quale tutti i partecipanti puntano come verifica delle propie capacità e anche come giornata di divertimento finale.

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