venerdì 6 dicembre 2019

bloggiwood - The Wrestler

Randy è un campione di wrestling, quella lotta americana portata alll' eccesso in senso farsesco e spettacolare. Non è disciplina olimpica e non ha  regole ben chiare, quindi è un po' una lotta che si presta ad ogni tipo di eccesso. Ma Randy è ormai vicino alla fine della sua carriera di lottatore, e il  problema è che sa fare solo quello. Randy conduce una vita abbastanza squallida, vive in una roulotte, che non è nemmeno sua ma in affitto. Inoltre la sua unica relazione "amorosa" è con una spogliarellista, l' unica che con lui dimostra un po' di umanità. Ma Randy ha un attacco cardiaco mentre è negli spogliatoi in uno dei suoi incontri di wrestling, e in seguito i medici gli proibiscono di continuare a fare il lottatore, perchè il suo cuore non ce la fa più a reggere tali sforzi. Inoltre Randy, come tanti altri wrestlers, fa uso di steroidi anabolizzanti e schifezze varie, i medici gli proibiscono anche questo. Allora Randy decide di ritirarsi e si trova un lavoretto in un supermercato, prima faceva occasionalmente lo scaricatore di merci, adesso deve servire al banco degli affettati, dei salumi, del fresco insomma e deve gestire il rapporto con i clienti. E' costretto anche a cambiare nome per non essere riconosciuto, è paziente e sopporta clienti come una vecchietta che lo tormenta con la quantità di cibo che desidera acquistare, ma esce fuori di testa quando capita e che un ragazzo lo riconosce e si licenzia. Prima di ciò aveva tentato disperatamente di recuperare il rapporto con sua figlia, tentativo che poi fallisce, perché Randy le da buca a un appuntamento al ristorante, perché nel frattempo aveva incontrato una tipa bionda in un pub che gli aveva offerto di sballarsi insieme e poi si mettono a fare sesso nel bagno del pub stesso.  Lui si dimentica deltutto dell' appuntamento con la figlia,  di conseguenza, la figlia che era stata trascurata da lui in passato per via della sua carriera di wrestler, che  aveva deciso di rifrequentarlo dopo che lui si presenta con dei regali scelti anche dalla sua amica spogliarellista, questa volta diventa del tutto decisa a non frequentarla mai più. E' commovente la scena nella quale Randy, scacciato dalla figlia, si mette a piangere in mezzo alla strada. Il film termina con il probabile "suicidio" di Randy, che, licenziatosi dal supermercato, accetta di fare un altro incontro, nonostante durante l' incontro stesso senta un dolore intenso al cuore. Il film termina con Randy che sale sopra l' angolo del ring per saltare addosso al proprio avversario, si lancia, e il film termina così senza farci sapere l'esito di questo suo lancio, anche se non è difficile immaginarselo. Probabilmente Randy il wrestler dopo questo lancio ci lascia le penne. Il film è ottimo quando ci fa vedere lo squallore che sta dietro le quinte del wrestling e le riprese di Randy sono quasi sempre prendendolo di spalle, mentre passa da un ambiente squallido all' altro, proprio per sottolineare questo squallore. Micky Rourke, l' attore che fa la parte di Randy, si deve essere immedesimato non poco in questa parte di wrestler alla fine della sua carriera, essendo lui stesso lontano ormai dai fasti di nove "settimane e mezzo".

VOTO 8,5 


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Appuntamento con gli "Squadernati"


Il Centro Diurno di via Borromeo organizza diverse attività laboratoriali insieme alla cooperativa "Il Magazzino". Questi laboratori hanno un obbiettivo preformativo ovvero inserire nel mondo del lavoro gli utenti attraverso l'apprendimento di vari tipi di attività. Il 7 dicembre ci sarà un evento in cui verrà presentata e messa in vendita la nuova linea degli "Squadernati" 2019. Il gruppo che fa parte del laboratorio di grafica ha scelto questo nome alludendo sia alla parola "squinternati" sia alla parola "quaderni" per autodefinirsi in maniera un po' ironica. Dall'anno scorso questo gruppo ha dato il via alla creazione di gadget tra cui quaderni sulla copertina dei quali c'è una lettera che richiama la parola "Magazzino". All'interno dei quaderni sulla prima pagina c'è una parola che inizia con quella lettera, e una frase riferita a quella parola. Queste frasi sono state totalmente pensate dai ragazzi. In vendita ci saranno anche dei calendari. Ogni mese riporta come immagine una faccia realizzata con vari oggetti che sono stati assemblati apposta al fine di creare un volto. Gli oggetti in questione appartengono ai vari laboratori svolti al centro diurno. Il calendario così rappresenta tutte le attività mettendo al centro le persone che vi partecipano. Ogni prodotto è stato realizzato in maniera artigianale con impegno, creatività e professionalità. Vi consigliamo di partecipare numerosi all'evento che si terrà dalle 11 alle 13 a Largo Borromeo, 67. Ci sarà una rappresentazione del gruppo e l'esposizione di tutto il materiale creato dai ragazzi.




White Cosmos & Lyf 

venerdì 25 ottobre 2019

Il mondo dei videogiochi


Entrando nel Museo del Videogioco, sono entrato letteralmente nel mio passato. Quanti ricordi, troppi, girando per quelle stanze! Ognuna rappresentava una parte di me bambino, una fetta di un tempo che purtroppo non c'è più; un tempo in cui il mio unico pensiero era la scuola, nient'altro. Passavo intere giornate sui videogiochi, i quali attenuavano le mie preoccupazioni per i compiti che dovevo svolgere per il giorno successivo. Passare da una stanza all'altra, da un corridoio all'altro del museo, era come stare su una macchina del tempo ed essere trasportato direttamente nei vari momenti della mia infanzia, in cui mi trovavo a giocare a uno di quei videogiochi presenti lì. Non li conoscevo tutti, solo alcuni, i più importanti e famosi, ma comunque ognuno di essi parte importantissima di me dalla quale non mi separerò mai. Alla loro vista sono piombato immediatamente in una tristezza senza fondo, profonda e lacerante, al risveglio dei miei ricordi. Le lacrime tentavano invano di liberarsi dalle loro catene, e mostrarsi in tutto il loro essere malinconico. Alla fine i loro disperati e ripetuti tentativi sono andati persi, cosicchè hanno potuto dare libero sfogo alla loro violenza soltanto entro i confini della mia memoria, svanendo del tutto una volta tornato alla luce del sole.

White Cosmos

Bloggiwood- Joker

Ottima rappresentazione della vita di Arthur Fleck prima che diventasse "Joker", ovvero quando è diventato un vero e proprio assassino. Viene narrata la storia della vita di un uomo che conduceva un'esistenza praticamente priva di successi e soddisfazioni personali, barcamenandosi tra vari lavori, tra cui quello del clown, senza riscuotere alcun successo, e per di più venendo deriso e ridicolizzato dalle persone che lo guardavano. Dopo un lungo periodo della sua vita passata così, alla vista di una pistola donatagli per autodifesa da un collega clown, qualcosa in lui cominciò piano piano a cambiare, e a cambiare in peggio, ovvero qualcosa che silenziosamente lo spingeva verso un istinto criminale. Quest'ultimo covava con sempre maggior veemenza dentro la sua labile psiche, indebolita ancor di più da una vita piena di problemi, essendo costretto a confrontarsi ogni giorno con l'emarginazione sociale e con la cattiveria delle persone. Arrivato ad un certo punto, quando non ne potè più, quell'istinto malevolo che aveva dentro, che ancora non si era manifestato, emerse in tutta la sua brutalità, ed è lì che ci fu il definitivo cambiamento. Una trasformazione totale, nell'aspetto e nell'anima. Ci furono i primi omicidi, compreso quello della madre, seguiti poi da tanti altri, spingendosi fino ad uno avvenuto addirittura in diretta televisiva. 

L'intera vicenda viene rappresentata in maniera assolutamente angosciante e piena di tormento. Lo spettatore viene pervaso fin dal primo istante da un profondo senso di angoscia che rimarrà costante per tutta la durata del film, sovvracaricato dall'orrore di tutti gli omicidi che quest'uomo il quale, dal momento del suo cambiamento, comincerà a farsi chiamare "Joker"; e per non farci mancare nulla, tutta questa vicenda non finisce bene, ossia con l'ennesimo omicidio. Viene rappresentato in maniera impeccabile e assolutamente veritiera quello che potrebbe purtroppo succedere nell'animo delle persone in certe situazioni, estreme, dovuti ai motivi più svariati, fino a spingersi alle atrocità che abbiamo visto.
Voto: 9
White Cosmos

Comunque, vorrei dire allo spettatore di questo o altri film del genere che in finale il cinema è sempre propaganda. E che non bisogna turbarsi più di tanto. Conoscete il mito della caverna di Platone? Nel mito della caverna di Platone c'è un vecchio che sta dentro una caverna e proietta delle ombre sul fondo della caverna. E tutti incantati a guardare queste ombre. Mentre fuori è una bella giornata, e splende il sole. Poi ho notato su youtube c'è una specie di psicosi collettiva su questo film. Tutti a cercare di spiegarsi il film, o di dare spiegazioni secondo le più svariate teorie. I nerd in particolare sembrano ancora più impazziti degli altri. Insomma un film pazzo che fa impazzire.
Voto: 8
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venerdì 27 settembre 2019

Bloggiwood Mio Fratello Rincorre I Dinosauri

Un film che suscita una certa commozione, sia per la tematica che propone, sia per il modo in cui la tematica stessa viene realizzata. Anzi le tematiche sono addirittura due: il mondo giovanile e la sindrome di down. In una famiglia già numerosa, dove il padre è interpretato dall' ottimo Alessandro Gassman, nasce un nuovo fratellino che chiamano Giovanni. Ma Giovanni, e questo costituisce la sorpresa, non è come gli altri, è affetto da sindrome di down. I genitori se ne accorgono in ritardo così la mamma non può nemmeno scegliere se abortire o no. Madre, padre, fratelli e sorelle si trovao così di fronte al fatto compiuto e suggestiva è la scena che inquadra tutta la famiglia che guarda dall' alto verso il basso nella culla del nuovo venuto. Alessandro Gassman in questa scena viene ripreso in auto con la testa rovesciata e siccome possiede un bel paio di baffoni sembra avere in viso una specie di sorriso rovesciato, contraddittorio: con le labbra all' ingiù ed i baffi all' insù sembra essere dispiaciuto e contento allo stesso tempo. Poi le scene si susseguono e si vede la crescita di Giovanni insieme alla crescita del fratello. Il fratello è in piena tempesta ormonale giovanile e cerca di fidanzarsi con la bella della scuola, che è anche la più politicamente impegnata. Ma il problema del fratello di Giovanni è che non ha mai pienamente accettato Giovanni. Infatti a scuola racconta la bugia che suo fratello è morto. Da piccolo si era illuso di avere i superpoteri, un "superdown", ma presto questa illusione passa. E arriva la negazione. Il problema è che Giovanni comincia a fare dei video e li carica su youtube ottenendo anche un certo succceso di visualizzazioni. Allora il fratello di Giovanni di nascosto da lui cancella questi video e spedisce pure un volantino nazista con tanto di svastica alla sua stessa famiglia dove scrive "No ai video dei down". La famiglia e anche altri credono al fatto che ci sia veramente un nazista anti down e fanno una specie di manifestazione, un presidio, nel quale invitano questo nazista a farsi avanti perché gli vogliono parlare. Allora il fratello di Giovanni rivela a tutti di essere stao lui a fingersi nazista perché non accettava suo fratello e i suoi familiari rimangono scombussolati e anche la sua fidanzata ci rimane male. Poi però le cose si chiariscono e vengono alla luce i "superpoteri" di Giovanni quando senza volere aiuta il fratello a integrarsi in un gruppo rock giovanile come batterista, in quanto l' approccio di Giovanni alla tastiera così privo di schemi, riesce a rendere più sciolto il fratello allo strumento. Il titolo del film viene da una scena nella quale un Giovanni abbastanza piccolo, per rincorrere un palloncino a forma di dinosauro, rischia di farsi molto male, ma poi pur cadendo dall' alto rimane illeso. Commuove anche come il fratello descrive Giovanni: "Mio fratello nei corridoi corre perché nei corridoi si corre". 
VOTO7e1/2                                                                                          
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Vacanze 2019

Dal 7 al 14 Settembre 2019 sono andato con il gruppo del Centro Diurno al soggiorno estivo a Giulianova, località di mare in Abruzzo. Il primo giorno ci ha riservato un'accoglienza abbastanza spiacevole dal punto di vista meteorologico; infatti nel pomeriggio il cielo ha cominciato a minacciare i villeggianti con le sue nuvole, sfogandosi poi di sera con una pioggia comunque non violenta e di breve durata. Durante tutto il resto della settimana invece è stata clemente, regalandoci delle splendide giornate di sole estivo, cielo limpido, a tratti velato da rare nuvole di passaggio che facevano a gara a chi avrebbe ceduto di nuovo il posto all'azzurro del cielo. Vento poco presente e di debole intensità. Il lungomare mi ha colpito molto perché caraterrizzato da spiagge molto larghe, di sabbia gialla, con acqua bassa per decine di metri, consentendo di camminare tranquillamente fino al largo, prima di diventare profonda, cominciandio lentamente ad accarezzare ogni parte del tuo corpo lasciando dietro di sé soltanto il ricordo della sabbia. Buon segno (è segno di acqua pulita) e al contempo unica nota negativa, sono state le tante meduse spiaggiate che abbiamo spesso incontrato durante le nostre passeggiate lungo la riva. Trasparenti, alcune con i contorni violetti, di forma tondeggiante, ma comunque completamente innocue dal momento che erano morte. Io personalmente ne ho toccato un frammento con il piede, quando ho dedotto che non si trattava affatto di un elemento rupestre, bensì di un frammento di medusa, dal momento che era privo di peso e completamente incolore, per pochi istanti sono sbiancato, ma ho ripreso presto il colore quando ho realizzato che da morte le meduse perdono il loro potenziale velenoso. Per quanto riguarda invece l'aspetto propriamente del soggiorno, risiedevamo all'Hotel Smeraldo, uno degli innumerevoli enormi hotel dislocati sul lungomare. Come indica il suo nome, l'albergo aveva le pareti completamente verdi smeraldo, nonché le sedie del giardino antistante. Tre stelle, appropriate considerando tutti gli aspetti dell'hotel, dagli interni sobri al vitto mediocre ma comunque vario e non affatto male, all'esterno con giardino, comprensivo di giochi per bambini, ping-pong, biliardino e piscina retrostante con acqua congelata. Il nostro soggiorno è stato sempre accompagnato dall'attività dell'animazione, a partire dal risveglio muscolare sulla spiaggia, continuando con i giochi di giornata a uno dei quali ho partecipato anche io, ovvero un torneo di ping-pong che ho vinto ricevendo un diploma con tanto di premiazione con sottofondo musicale di "We are the champions", e concludendo con quelli serali tra i quali la Baby Dance con i bambini, balli di gruppo, karaoke, quiz etc etc. Gli ultimi due giorni abbiamo fatto due gite: una ad Ascoli, visita guidata, città medioevale ricca di storia, durante la quale ci siamo fermati allo storico caffè Meletti per assaggiare il famoso caffé "Melettino", caffé sormontato da crema Chantilly e anisetta, l'altra ad Offida, paesino anch'esso medioevale dove si fa il famoso "merletto a tombolo", tipico strumento del posto. In conclusione voto 7 con riserva, perché alcune cose sarebbero potute andare meglio. 
White Cosmos

Bloggiwood - Men in Black: International


Molly è piccola quando incontra per la prima volta un extra terrestre che si è intrufolato dentro casa sua. Qualche minuto dopo, di nascosto, assiste mentre i suoi genitori vengono sparaflashati (viene loro modificata la memoria) da due uomini in completi neri e occhiali da sole. Sin da subito lei intuisce che i due uomini lavorano per un'agenzia segreta che si occupa di extra terrestri. Da quel momento l'unico desiderio di Molly è di conoscere i segreti dell'universo e di poter, un giorno, incontrare uno di questi uomini vestiti di nero ed entrare a far parte del loro mondo. Un desiderio, un'ossessione, che si realizzerà più di vent'anni dopo quando a New York, dove vive, Molly riesce a trovare la sede centrale dei Men in Black (MIB). L'agente O, capo della sede new yorkese dei MIB, è combattuta. Da una parte vorrebbe sparaflashare Molly, dall'altra rimane colpita da come Molly sia riuscita a trovarli. Decide di prenderla in prova e come primo incarico la manda nella sede dei MIB a Londra. Lì, Molly (ora l'agente M) dovrà affrontare (cosa inaudita) la possibilità di una talpa nei MIB e il ritorno della minaccia degli Hive, una razza aliena parassita che alcuni anni prima aveva cercato di invadere la Terra. Insieme all'agente H e a un simpaticissimo pedino, Molly si imbarcherà in un viaggio della verità che la porterà a scoprire sé stessa e a capire se veramente ha quel che serve per essere una "man in black".
Il film sembra un collage di più di idee, per di più riciclate, e manca di una vera storia. Forse la storia c'è, ed è quella di Molly, ma non viene sviluppata bene nel film tranne che all'inizio (la parte migliore del film per me sono i primi venti minuti quando lo spettatore familiarizza con Molly e i suoi sogni) poi per il resto il film si trasforma nella solita storia di agenti a caccia di mostri cattivi senza approfondire il carattere di Molly. Trovo che la trama, da questo punto di vista, lasci a desiderare. La scenografia, i costumi e gli effetti speciali sono belli (anche se è stata usata troppa CGI per rappresentare gli Hive). Questo e la simpatia dei tre personaggi sono abbastanza per regalare, ad ogni modo, due ore di spensieratezza e di intrattenimento.
Voto: 6
Lyf

venerdì 6 settembre 2019

Recensione di X-man Dark Phoenix



Io non sono un esperto di film degli x-men ma vi dico subito che questo episodio mi è piaciuto in maniera particolare. Tra gli x-men c'è una ragazza un po' diversa dagli altri che ha una sua storia. Nel film viene narrato che il fatto che la ragazza quando era solo una bambina diventa la causa della morte di sua madre e del ferimento di suo padre per via dei suoi superpoteri che si scatenano fuori ogni suo controllo. Il padre in oltre l'abbandona e lei viene affidata propio al fondatore degli x-men, Charles Xavier, il quale negli anni pratica un lavoro anche di tipo psicologico su di lei, cerca di farle dimenticare l'episodio drammmatico dell'incidente srtradale o quanto meno cerca di erigere dentro di lei delle barriere difensive che impediscano al fatto di essere la causa della morte di sua madre di salire a consapevolezza. Queste barriere però sono destinate a crollare in quanto ad un certo punto riemergono i suoi poteri, e si scatenano di nuovo colpendo all'impazzata. Lei senza volere uccide un'altra ragazza degli x-men e butta all'aria alcuna macchine della polizia sopraggiunte per tentare di arginare i suoi poteri insieme anche all'esercito. Il fatto è che lei è destinata ad un futuro particolare, deve diventare una Fenice, qualcosa di ultra-umano che e dotato di poetri immensi.  A questo punto della storia irrompe una setta nera capeggiata da una bionda, (Jesssica Chastein) ufficialmente sono degli alieni che hanno perduto il loro pianeta perche sarebbe "esploso". questi alieni sono molto interessati al potere della Fenice, magari a sfruttarlo per i loro scopi, però riescono a far comprendere alla protagononista meglio la sua situazione ed il suo destino. 
La scelta sta alla ragazza quindi, o diventare un'adepta di questa setta di neri coi super-superpoteri
oppure ascendere e diventare una "fenice cosmica". Molto bella la scena nella quale la bionda, a capo dei neri, fa vedere alla ragaza che la Fenice può addirittura magicamenete eseguire il terraforming di un pianeta trasformandolo da inabitabile ad abitabile. Altro che scienza! Mentre qualche scienzizato negli anni recenti si è posto il problema di come far diventare ospitale ed abitabile un  pianeta gli x-men nel loro film hanno già risolto il problema.

Voto 8
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La sfida del nuoto




Missione compiuta! O quasi. Nel giro di quaranta giorni ho più o meno imparato a nuotare. Questo grazie alla mia perseveranza, a tanta pazienza e grazie anche alle lezioni che ho ricevuto dalla mia amica e collega blogger Lyf, che nonostante si ritenga totalmente incapace di insegnare, lo ha fatto, ogni volta, e lo ha fatto pure bene, visto che alla fine ce l'ho fatta. Inizialmente avevo una fortissima paura dell'acqua, avevo paura di mettere la testa sotto e che mi sarebbe entrata nelle orecchie e nel naso, perchè non avendolo mai fatto non sapevo cosa avrei provato. Non avevo neanche il coraggio di arrendermi all'acqua, cioè di lasciarmi andare staccando i piedi da terra e di farmi semplicemente abbracciare da essa. Insomma, in poche parole avevo paura di morire affogato. Poi invece dopo qualche settimana di vani tentativi, piano piano sono riuscito a sconfiggere la paura e a diventare amico dell'acqua. Da li in poi è cominciata una serie ininterrota di miglioramenti, volta dopo volta sempre con tanta pazienza, con ostinazione e sempre con l'aiuto preziosissimo di Lif, che si è offerta di insegnarmi togliendosi del tempo per se. In seguito ho imparato i vari stili, che comunque pratico ancora male. Quello in cui mi trovo meglio è stanamente il delfino dal momento che, stando a quello che sento dire, è il più ostico per la mgior parte delle persone; quello che invece mi crea ancora parecchi problemi è lo stile libero. Purtroppo devo ancora imparare la respirazione visto che per adesso nuoto solo in apnea, e se ci provo non ottengo altro che bere un sacco di acqua. Nonostante i grossi problemi che ancora ho, ed è normale che li abbia, visto che ho cominciato due mesi fa, posso ritenermi più che soddisfatto perchè ho fatto grandi progressi in poco tempo, pertendo da zero. Comunque la strada per le Olimpiadi è ancora lunga e c'è ancora tanto da lavorare.

White Cosmos

venerdì 2 agosto 2019

Bloggiwood - Spiderman, un ragazzo in cerca d'amore

Vorrebbe solo buttarsi nel suo viaggio europeo, per godersi la distanza ravvicinata con la ragazza che adora; vorrebbe buttarsi alle spalle il dolore per la morte del suo maestro-mentore Tony Stark, ma è Spiderman il futuro eroe reale degli Avengers? Invece si aggrappa alla sua adolescenza, ma è lui il supereroe che il mondo aspetta? Misterio invece è una sorta di mago che anche lui vuole diventare un supereroe maneggiando ingiustamente l'eredità di Stark. Peter, volando da un errore ad un altro, tiene gli spettatori incollati allo schermo con il suo volto da ragazzo smarrito, e pare così simile a noi, soprattutto desideroso d'amare più che di vendetta.
I soli effetti visivi valgono il prezzo del biglietto, la trama è avvincente. A differenza degli altri Spiderman il personaggio di MJ è rappresentato magistralmente.
p.s. Anche zia May non è male.
Voto 7.
Jacobsen

venerdì 19 luglio 2019

Cantano i colori



Quest'anno è stato un anno pieno di eventi e di emozioni per il gruppo di Street Art. Ogni due settimane, per circa sette mesi, si è tenuto qui al centro diurno un corso di street art con la street artista Alessandra Carloni. Da lei abbiamo imparato molto: dopo una breve introduzione in cui ci ha raccontato la storia della street art (come nasce, i vari stili, ecc.), Alessandra ci ha dato le nozioni di base sui colori e su come ottenerli, e anche su come ottenere diverse nuances di colore. Come nostro primo compito ciascuno di noi doveva scegliere uno o più temi ricorrenti nella street art (ad es. l'amore, la pace, ecc.) e rappresentarlo con un disegno e poi dipingerlo. Anche qui Alessandra ci ha mostrato alcune tecniche di pittura. Per me è stato prezioso imparare come creare un effetto luce/ombra pitturando con un altro colore sopra la pittura ancora fresca. Alla fine del corso abbiamo realizzato tre murales di cui uno tra marzo e aprile al nostro CSM e uno il 13 giugno alla biblioteca di Corviale. I murales sono stati tutti realizzati con la pittura e nascono dall'unione di più idee. Quello al nostro CSM si focalizza sul percorso di guarigione e di crescita del paziente e sul sostegno tra pazienti e operatori, mentre quello alla biblioteca di Corviale sulla lettura quale metafora del viaggio in nuovi mondi ma anche come mezzo per la rivincita sociale di un quartiere difficile. Mi sono divertita molto nel dipingere i murales. Trovo molto importante il fatto che abbiano dato spazio alle nostre idee per la realizzazione dei murales: in un certo modo mi ha fatto sentire più inclusa. E poi dipingere per me è come entrare in un altro mondo fatto di colori, bellezza e fantasia. Vorrei quindi ringraziare Alessandra e tutti quelli che ci hanno regalato un anno di crescita e divertimento, insomma un anno di pura magia.
                                                                                                    
                                                                                                   Lyf

Bloggiwood - Aladdin

Che viaggio meraviglioso! Quando il film "Aladdin" è cominciato, sono stato letteralmente trascinato nel mondo fantastico in cui è ambientato; in un oriente dove la realtà incontra la fantasia, creando un mondo immaginario, splendente di mille luci e colori e popolato da creature fantastiche, come ad esempio, tanto per citare uno dei protagonisti della storia, il "Genio della Lampada". Una storia semplice, una trama ridotta al minimo, ma il tutto comunque realizzato in modo assolutamente carino e simpatico. I due personaggi principali sono due giovani attori di origine mediorientale,  rispettivamente Aladdin e Jasmine. Lui, un ragazzo che di professione faceva il ladro, coadiuvato da un'aiutante scimmia, Abu, sempre pronta a fare al meglio il suo mestiere, anche in momenti inopportuni. Una volta trovata la famosa lampada del genio, nascosta in una caverna piena di gioielli sbrilluccicanti, ha potuto lasciare il suo vecchio mestiere, grazie al genio interpretato da Will Smith, che ha esaudito i suoi desideri. Il primo di questi, infatti, era quello di diventare un principe di un paese inesistente, "Ababwa", tutto solo per arrivare alla mano della principessa della quale si era perdutamente innamorato. Dopo mille intrighi e peripezie, tra cui anche un arresto, è riuscito a farsi conoscere per quello che era in realtà, cioè una brava persona ed alla fine a sposare la propria amata.

Voto: 5
White Cosmos

venerdì 5 luglio 2019

Un bilancio personale del corso di teatro 2018-2019

                                                         
 
Abbiamo concluso il corso di teatro facendo il nostro "spettacolo" è andato piuttosto bene.
Il teatro era pieno anche se gli invitati erano quasi tutti amici o parenti degli attori e c'era anche la dirigenza del centro diurno al completo. Ciò che mi preme sottolineare della mia personale esperienza col corso di teatro 2018/2019 è  in primis la libertà di espressione. 
L'insegnante di teatro, Riccardo Ballerini oltre ad essere un seguace di Stanislavskj possiede evidentemente delle qualità aggiuntive siccome riesce a far esprimere i propri attori anche al di là delle attese. Io personalmente sono un attore balbuziente ed avevo già provato un corso di teatro anni fà, anche quello basato su metodo Stanislavskj, però dopo alcuni mesi me ne sono andato, in quanto la balbuzia era a quel tempo un ostacolo insormontabile e per quel motivo mi avevano affidato una parte in "Filomena Martorano" che constava di una sola battuta. L'insegnante di quel corso mi fece un applauso particolare perchè la dissi bene però io personalmente rimasi con l'idea di non poter conciliare teatro e balbuzia, così abbandonai. Invece con Riccardo Ballerini c'è modo di dare espressione un po' alle energie sopite della persona, ed è propio pronunciando le battute con energia e buona tensione emotiva che in questo corso spesso sono riuscito a "dimenticare" la balbuzia, anche se non è scomparsa del tutto, per questo sono molto grato a questo nuovo insegnante e sono pienamente soddisfatto del suo metodo, che coinvolge gli attori anche a livello "energetico" e non solo come personaggi e maschere. E' un po' come se anche l'interiorità dell'attore venga coinvolta e non solo la superficie. Insegna infatti anche degli esercizi per rilassare la maschera-persona, un modo, forse, per andare oltre il solito "Io" dell'attore o "ego". Poi, riprendendo quello che avevo scritto l'altra volta, nel post "Appasionarsi al corso di teatro" non posso che ribadire ancora l'importanza di studiare le parti a memoria. A me, sapere bene le parti a memoria ha dato sicurezza anche nell'espressione verbale delle stesse. Poi insomma non è che abbiamo fatto chissà che, potremmo fare anche di più, dato che tutta l'opera "Casimiro e Carolina" era fatta di 118 scenee ne siamo riusciti a fare una ventina. Una ragazza mi ha fatto una domanda sul perchè viene arrestato Franz Merkl e in effetti la spiegazione stava nelle scene tagliate. Però in generale sono soddisfatto di ciò che è successo
e mi sono visto ogggetto di complimenti da parte di persone che non conoscevo, il che mi ha fatto sentire un po' come un  attore vero. Anche se però io non aspiro a fare l'attore, anzi mi piace continuare col centro diurno e continuare a partecipare al corso di teatro del centro diurno, con  i suoi pro e i suoi contro, con lo "spettacolo" o saggio di fine corso al quale tutti i partecipanti puntano come verifica delle propie capacità e anche come giornata di divertimento finale.

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venerdì 21 giugno 2019

Recensione del film "Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto"



Il potere può indagare su se stesso? Mi sembra questa la domanda principale, o provocazione, suscitata da un film che nella sua epoca suscitò un certo scandalo, tanto da essere censurato. Due stupendi attori principali, Gian Maria Volontè, nei panni di un capitano della squadra omicidi che diventa capo della Polizia, e Florinda Bolkan, una stupenda Florinda Bolkan, nei panni dell’amante del capitano di Polizia. La stessa Polizia non ci fa una bella figura in questo film degli anni ’70, sembra sempre presa dall’ossessione di reprimere e controllare i giovani, con tanto di sale di controllo completamente dedicate all’intercettazione delle telefonate dei cittadini. I giovani sono divisi in numerosi gruppi e grupetti, tutti autoproclamatesi “rivoluzionari”, ci sono i maoisti, i trotzkisti, gli anarchici, gli stalinisti e i leninisti etc etc e tutto questo movimento da’ la sensazione, per non dire l’illusione, anche al questurino capo della Polizia interpretato da Gian Maria Volontè, che la democrazia sia “solo l’anticamera del socialismo”, come se passare dalla democrazia al socialismo fosse una cosa semplice. Insomma anche gli anni settanta non riescono a comprendere se stessi, il grosso del movimento non è finalizzato a nessunissima rivoluzione, solo ad avere una democrazia più “democratica”, più compiuta. A distanza di anni si nota con evidenza che di tutti quei gruppi sono rimasti solo i leninisti, certo ci sono ancora gli anarchici e i bombaroli vari, ma che ci credano veramente alla violenza del popolo, c’è da dubitarne. Gian Maria Volonté interpreta questo questurino che ha una storia d’amore con Florinda Bolkan, ma è anche molto immaturo e forse anche impotente dal punto di vista sessuale, tanto che riesce ad ecittarsi solo fotografando la sua donna in pose da cronaca nera, e alla fine poi l’ammazza veramente, con una lametta, perché lei lo “tradisce” con un giovane rivoluzionario. Il questurino lascia tracce dappertutto, semina una marea di indizi per farsi scoprire, ma i suoi colleghi non ne vogliono sapere di arrestarlo, e nemmeno di indagare su di lui. Neanche il giovane rivoluzionario vuole denunciarlo come l’assassino della donna, perché preferisce che il capo della repressione dei movimenti giovanili si renda conto da solo di essere un criminale. Insomma, non c’è verso di farsi arrestare, se sei il capo della Polizia puoi fare qualunque cosa, anche passare col rosso facendo finta che si tratta di esigenze di servizio, come facevano i due protgonisti in uno dei loro strani giochi amorosi. È un film che ho rivisto con un filo di tristezza, anche per via della musica martellante di Morricone, forse perché insieme a Florinda Bolkan muoiono un po’ anche quegli anni, gli anni settanta, anni di grandi illusioni e anche di qualche raro impulso sincero.
Voto 8
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venerdì 7 giugno 2019

Le discrete intrusioni






Venerdì scorso siamo andati a trovare gli amici del Centro diurno di Via Ventura che hanno pubblicato un’interessante guida alle case d’artista che si trovano a Roma. “Le discrete Intrusioni” è un libro molto particolare in cui a farla da padrone sono le impressioni e le sensazioni dei visitatori, nel caso specifico del gruppo di visite guidate del centro diurno. La guida evoca un viaggio molto particolare tra le case di Roma anche se con la fantasia. Ne consigliamo caldamente la lettura per approcciarsi in modo alternativo alle case d’artista presenti sul territorio romano.





Abbiamo deciso di visitare le case di D’artista dopo la prima visita  a casa Primoli in cui avevano visto una mostra fotografica, hanno deciso poi di proseguire le visite in altre case prendendo spunto da una guida del comune di Roma.

Il titolo “Discrete Intrusioni” è stato scelto con molta fatica e dopo attenta discussione poiché abbiamo deciso di andare a curiosare nelle case private di questi artisti.

Ognuno dei ragazzi ha avuto un impressione diversa a seconda della casa in cui si trovava. La stessa cosa è avvenuta per le opere d’arte presenti nelle abitazioni, in particolare i quadri e le sculture hanno suscitato interesse.

Uscendo da quei luoghi di un tempo passato e ritrovandosi nel traffico della città hanno pensato a come sia cambiata la vita, una volta erano presenti le carrozze con i cavalli ora ci sono le macchine e gli autobus. La vita è molto più caotica. In alcune case, come è in quella di De Chirico,  si percepiva ancora la presenza dei proprietari era come se fossero appena usciti da casa, come se fossero usciti un attimo per andare al bar. Altre sembravano più degli studi piuttosto che vere e proprie abitazioni, è il caso di casa Trombadori,  si nota ancora di più la differenza tra antico e moderno.

Proprio casa del pittore Trombadori la figlia del proprietario, oramai novantenne, si sarà probabilmente sentita invasa dalla nostra prima visita e ci ha trattato in maniera scorbutica lasciandoci a bocca aperta. Siamo tornati però una seconda volta ed allora si è mostrata una persona totalmente diversa e ci ha raccontato anche vicende familiari particolari.

Le case inserite nel libro sono state tutte quelle che abbiamo visitato, abbiamo inserito nel tour, diversamente dalla guida a cui ci eravamo ispirati il cimitero acattolico di Roma e un'altra casa.

La scelta delle foto è stata molto difficile, a occuparsi delle foto è stata Laura insieme all’editor della casa editrice. Le foto sono scattate sia con i cellulari sia con le macchine fotografiche professionali.

Si, ci abbiamo messo in tutto 3 anni. Abbiamo contattato diverse case editrici e alcune non ci hanno mai risposto. Abbiamo poi finalmente trovato l’Albatros che ha acconsentito alla pubblicazione. Il libro è stato pagato a metà dal dentro diurno di via Ventura e a metà dalla cooperativa Arte e mestieri.

Dalle donazioni per il libro abbiamo recuperato tutte le spese del libro.

Si ci aspettavamo l’interesse del pubblico perché dopo esserci confrontate tra di noi, eravamo soddisfatti del nostro lavoro. La presentazione del libro è stata fatta casa Primoli dove tutto era cominciato e a questa presentazione ha partecipato anche il famoso attore Giorgio Colangeli.

Speriamo di organizzare altre presentazioni a settembre e pubblicizzare sempre più il libro.

Lo Staff