venerdì 25 febbraio 2022

Visita alla mostra fotografica di Margaret Bourke White al museo di Roma in Trastevere

 

Prima di tutto voglio parlare della location di questo museo. Ci siamo incontrati col Centro Diurno a piazza Trilussa e poi, passando per i vicoli di Trastevere, abbiamo raggiunto il museo a piazza sant' Egidio. Poi mi ha colpito soprattutto la vita di questa donna, il fatto che dopo aver passato la sua esistenza a girare tutto il mondo per fotografare le vicende più importanti del suo secolo, lavorando anche per alcune riviste americane, l'ultimo capitolo è dedicato alle immagini che documentano la sua lotta contro la malattia che l'aveva colpita: il morbo di Parkinson. Questa cosa mi ha fatto riflettere per come una mente così attiva è stata distrutta da un male inesorabile. 

 Fata Morgana

 

 

 


 

Margaret burke White
 

Bellissima mostra delle fotografie di M.burke-White, al museo di Trastevere in Roma. Ci sarebbe molto da dire su M. la prima donna a fare tante cose nel mondo della fotografia. Prima donna ad avere la copertina e a lavorare per la rivista  life e fortune, etc. La mostra è divisa in diverse sezioni che illustrano i vari periodi e temi che ha esplorato Margaret. Iniziando dal tema industriale, foto di acciaierie, etc.Per poi passare al tema della grande depressione economica anni 30 e ancora il tema della seconda guerra mondiale, e poi il tema dei campi di concentramento, fino ad arrivare al tema dell'apartheid in Sud Africa, e delle foto dall'alto riprese in volo, e ne ho dimenticati tanti altri come i personaggi famosi, Stalin e Gandi etc(tanta roba come dicono quelli bravi). Ma voglio parlarvi di di alcune delle sue fotografie che mi hanno più colpito.Una su tutte è la foto che io ho chiamato dell'indifferenza, non so se questo è il titolo giusto, dove si vedono da una parte i cadaveri nudi delle vittime ammassati uno sull'altro, al centro una ragazza che è disperata e tutto intorno i piedi di persone, anzi gli stivali di militari che camminano come niente fosse tra i cadaveri-indifferenti. Come noi Romani in alcune strade dove ci sono cumuli di immondizia. Li invece ci sono cumuli di cadaveri. Cosa dire? Non ci sono parole. E voglio chiudere questo post con la foto che rappresenta un grande cartellone pubblicitario dove, c'è una macchina con dentro una famiglia americana che sorride con la scritta lo stile di vita americano è il migliore di tutti. Sotto al cartellone si vede una fila di uomini e donne americane che stanno aspettano per avere un po'di cibo. 

                     Un saluto da nonno Elpho

 


 

 

 

 

IL BISOGNO DI ECCEDERE

 


Quello che è successo a Sanremo quest' anno mi ha dato lo spunto per scrivere questo articolo. Achille Lauro, un cantante che si veste in modo molto appariscente (quando si veste), che durante le sue performance televisive riesce a mettere in atto delle sceneggiate uniche, creando scandalo (d'altra parte è proprio questo che vuole), si è presentato sul palco a torso nudo simulando un battesimo. Ma non è solo quest' anno che sono successe certe cose. Io comunque ho preso spunto da quest' ultimo festival, ma ne voglio parlare in senso generale. Ci sono certi tizi, che aumentano sempre più di numero ormai (solo i batteri sono ancora più numerosi), che non conoscono più vie di mezzo, non più la moderazione, e che non hanno più il senso della misura, del limite. C' è chi lo fa in modo inconsapevole magari, ma c' è anche chi invece lo fa in modo assolutamente consapevole, ed è molto attratto da ciò. Essi sentono il forte bisogno di eccedere, di andare oltre, di fare qualcosa di anomalo, qualcosa di più degli altri e che gli altri non hanno mai visto fare da nessuno. E tutto ciò magari non viene fatto per un bisogno personale di eccedere in qualcosa, di fare qualcosa fuori dall' ordinario, ma viene fatto piuttosto con l' unico obiettivo di creare stupore nell' altro, di lasciarlo scioccato da ciò che ha visto, e con l' obiettivo ultimo di provare un estremo godimento nel vedere tale shock nelle persone; e a quel punto sì che riguarda un qualcosa di personale. E magari, anzi sicuramente, se una persona è minimamente intelligente, e qui si parla del livello base per un essere umano, capirebbe subito se sta oltrepassando il limite in ciò che sta facendo. Ma in quel momento per essa è comunque più importante l' obiettivo che vuole raggiungere; e lo vuole raggiungere ad ogni costo, e con ogni mezzo. E quindi se per raggiungerlo si deve oltrepassare il limite, il limite si oltrepassa. Chi se ne frega del mezzo. E' assolutamente secondario. Si parla a questo punto di perversione? Ovviamente... dipende. A volte sì e a volte no; anche se quando si decide di eccedere in quello che si fa, il rischio di sfociare in una certa perversione è sempre molto alto. Dipende comunque da quanto si oltrepassa il limite in relazione a tutto ciò che viene coinvolto in seguito alle proprie azioni, ovvero dalle conseguenze positive o negative che lasci in ciò che vai a colpire. Alla fine, eccessivi o meno; perversi o meno, per un fatto naturale, per l' essere umano è fondamentalmente sempre più importante l' obiettivo personale, mettendo se stesso davanti agli altri. E' quindi egoista. Fortunatamente la natura ci ha dato anche la capacità di decidere, di scegliere cosa è giusto e cosa è sbagliato, tenendo conto di tutti gli aspetti e quindi non è sempre così. Ci sono quelli che eccedono per nobili intenti. 

White Cosmos

Lo specchio si rompe: Crisi della narrazione borghese

L' aggressione di Putin all' Ucraina ci mette di fronte alla dura realtà della nostra società. Noi ci illudiamo di essere liberi, l' ho spiegato nel precedente articolo sullo specchio delle illusioni democratiche, invece non siamo liberi perché l' unica realtà che riusciamo a concepire è quella del mondo capitalistico in cui siamo nati. La democrazia è il vestito migliore del sistema capitalistico ma ormai entrambi, il sistema capitalistico e
la sua sovrastruttura politica democratica non sono più sufficienti a risolvere i problemi che generano. Putin è il leader democratico della Russia. L' Ucraina è democratica, la UE e gli USA pure. Eppure si avviano verso un conflitto senza possibili vincitori. La narrazione borghese, come una foglia di fico, cerca di raccontarci che Putin è un dittatore mentre ciò non è assolutamente vero, in Russia c' è il parlamento con i partiti e quello di Putin mi pare si chiami Grande Russia. La stessa operazione narrativa la fa lo stesso Putin, quando farnetica di voler denazificare l' Ucraina. Ma la narrazione è borghese, è superficiale, è soggettiva. La storia narrata dal punto di vista dei fatti racconta tutta un' altra storia che ci è quasi del tutto sconosciuta. Siamo alle prese con forze terribili che non riusciamo nemmeno a immaginare. esiste anche però una narrazione proletaria, oggettiva, che colpevolmente viene nascosta dalle televisioni e dai media, e che per adesso viene diffusa da una piccola minoranza: i socialisti.

 

 

Fantozzi ragionier Ugo

venerdì 11 febbraio 2022

UN GRANDE DISPIACERE

Qualche anno fa, al centro diurno, ho conosciuto una persona, un uomo, che a dire la verità già conoscevo di vista, perché lo incontravo dalle parti dove ho abitato per dodici anni. Era un uomo che a prima vista si capiva subito essere disagiato, e dalle condizioni di vati molto difficili. Era in evidente difficoltà, questo era chiaro. Mi dava comunque l' impressione che forse neanche lui ne fosse proprio consapevole. Il suo comportamento mi diceva questo. Almeno così, fino ad un certo punto, può essere una cosa positiva. Era un uomo sulla cinquantina, o quasi, con alcuni brutti vizi ed in deciso aumento di peso, via via che il tempo passava. Lo ho rivisto una volta a breve distanza di tempo dalla volta precedente, e sono rimasto molto colpito nel vederlo così tanto ingrassato. Lo ho poi reincontrato al centro diurno ed ho partecipato a dei laboratori dove era presente anche lui. Non me lo sarei mai aspettato. Ma lui sembrava non avermi riconosciuto nonostante ci fossimo incontrati spesso, già ai tempi in cui io andavo ancora a scuola. Lì al centro lo ho trovato però meglio, sicuramente molto dimagrito. Lo ho scoperto essere anche un bravo nuotatore, con buone capacità anche nei tuffi. Tutto ciò è durato poco, perché poi lui non è più venuto. Non lo ho più visto per un paio di anni. Lo ho rivisto poi una volta, seduto su un muretto, lo ho salutato, ma non so proprio dire se mi abbia riconosciuto, anche se mi ha fatto un cenno con la testa. Poi è successo anche altre volte, ma sono sicuro non mi abbia davvero più riconosciuto. Aveva ormai sempre una barba lunga e bianca. Le ultime volte lo vedevo sempre intento a raccogliere cose da terra. Mi ha fatto molta pena. La cosa che però mi ha fatto ancora più male di lui, sicuramente quella che mi ha fatto più male di tutte, è stato incontrarlo ancora, da un' altra parte, insieme ad un gruppo del centro diurno durante un' uscita, seduto su uno scalino di un negozio chiuso, circondato da un mare di spazzatura, apparentemente in un altro mondo, un mondo tutto suo, fatto di lui, delle sue cose, della sua realtà. Il dispiacere che ho provato dentro di me in quel momento è stato immenso, come non ne provavo veramente da tanto tempo. Non so davvero dove e come riesca a sopravvivere, dove passi la notte, come si lavi e come si cambi i vestiti, e soprattutto come riesca a racimolare qualcosa da mangiare. Probabilmente, almeno lo spero, qualcuno che lo aiuti ci deve essere, perché di certo in quel modo non si può davvero vivere. A quanto pare sembra che tu sia scomparso dal mondo, ma spero che esso si accorga presto che tu non sei morto e che meriti una vita degna di un essere umano.

UN GIOVANE PITTORE SICILIANO


Per esporre e promuovere il talento del giovane pittore emergente, Giuliano Macca, è stata scelta la galleria d' arte Von Buren Contemporary, collocata a via Giulia, nel centro di Roma, con la mostra “Il sogno del vulcano”. Tralasciata la piccola dimensione degli spazi espositivi, un' unica stanza, intramezzata da un pannello divisorio, la mostra ha dato l'opportunità di mostrare alcune delle prime opere di un giovane autore, il cui stile è davvero molto interessante. Non so se esista già un nome per tale stile. Io proverò semplicemente a descrivere ciò che ho visto. Tanto per cominciare nel suo tratto non ci sono linee nette, ma piuttosto grosse pennellate di colore veloci, un po' confuse, indistinte e sovrapposte, ma che riescono comunque alla fine a dare forma all' immagine, facendo sì che i soggetti e le figure si tocchino e si uniscano fra loro in un unico grande blocco di colori che rende tale immagine calda e ammaliante, e con un senso di umanità che io vedo trasparire in modo molto forte da tutte le sue opere. In contrapposizione a ciò, c' è a mio avviso l'uso dei colori, colori forti come ad esempio il rosso, utilizzato spesso nelle sue forme più violente, (vedasi il rosso del sangue che schizza via dalla bocca nell' opera ”Il sogno di Efesto”, oppure le mani che vengono portate al volto insanguinato, con il sangue che scende giù dalle dita nell' opera “Il pianto del vulcano”, la quale dà anche il titolo alla mostra, tanto per citarne due), ma il calore e l' umanità delle immagini, sempre presenti, fanno di tutto per prevalere su questa violenza. E secondo me ci riescono in maniera eccellente. E questo rappresenta l' aspetto che più mi piace dell' autore. In secondo luogo c' è poi il modo scelto da Macca per rappresentare le tematiche delle sue opere: immagini abbastanza confuse e volti non molto chiari, non completamente disegnati, sfigurati e a volte addirittura sdoppiati, e per finire visibilmente molto tristi e oppressi, i quali, da questo punto di vista, rendono le opere molto inquietanti e con un cattivo appeal. In conclusione si è capito che dalle opere di Macca io vedo uscire sia aspetti positivi che aspetti negativi. Ma comunque, alla fine, il giudizio è positivo e l' autore mi è piaciuto molto. 

White Cosmos


 

Sproloqui di un nonnino sulla radio.

 

 


Salve, sono Nonno Elpho, ed oggi voglio parlarvi della radio, anzi per dir meglio di Radiouèb, la radio in pillole che nasce nel centro diurno di Montesanto, e come dicono quelli bravi é tanta roba. Innanzi tutto citiamo chi fa parte della redazione. Daniela, Paolo, Yassin, Filippo, Alessandro, Carmine e naturalmente il vostro Nonno Elpho, questa è la rdazione ristretta, gli invitti di radiouèb coloro che si occupano delle rubriche storiche della radio, come "ImprovvissaMenti" rubrica corale che ogni settimana , di solito il lunedì, troverete sul nostro podcast spreaker.com. Poi abbiamo altre rubriche personali, tra cui " Pillole di Pasquino", "Pillole di filosofie, "Forse non tutti sanno che", " Ti consiglio un libro, " Zibaldone pesieri in liberta" ecc.



Poi anche le famose interviste di radiouèb al mondo del sociale, associazioni, ecc, che operano sul territorio. Queste le trovate alla pagina facebook montesanto radiouèb. Ultimamente, da più di un anno, alle sopra già citate rubriche si è unita la rubrica "Punti di svista", rubrica fatta in collaborazione con il centro diurno Antonino Di Giorgio, e per la precisione con il laboratorio di lettura giornali. Quindi la redazione di Punti di svista è formata dal conduttore Pietro Salemme, dal tecnico Andrea Mazzei, e dai commentatori Gabriele, Emilio, Yassin, Elpidio  e da altri graditi ospiti. E tutti insieme commentiamo le notizie del giorno o della settimana, quelle più importanti o curiose, a nostro giudizio, naturalmente. 

Questa rubrica la potete trovare  sulla pagina facebook Antonino Di Giorgio, dove sentirete i commenti arguti e brillanti di Pietro, Yassin, Enrico, e quelli diplomatici di Andrea nonchè quelli graditi e professionali dei nostri ospiti. E meraviglia delle meraviglie, anche i miei, che sono sempre fantastici, precisi, puntuali e sopratutto modesti. Un saluto dal vostro umile, molto umile

Nonno Elpho

 

 

Lo specchio magico della democrazia

Ci risiamo! Un altro articolo fantozziano! Che diavolo c' entra la democrazia con gli specchi? E in particolare con gli specchi magici?Giusto un Fantozzi può concepire degli articoli così... fantozziani! Ma andiamo con disordine. Intanto diciamo subito che lo specchio è un simbolo, una metafora, e una metafora di che direte voi, della realtà dico io.Quindi la democrazia ha di positivo che innesca il meccanismo dello specchio, ma qui iniziano e finiscono i suoi pregi. Ma che significa democrazia? Governo del popolo direte voi, ma il popolo è di fronte allo specchio, vi ci aggiungo io, anzi di fronte allo specchio delle proprie illisioni per essere precisi. E dentro lo specchio c' è la libertà, cioè l' immagine riflessa di essa, e il 99,99% dei democraticirimane così, incantato di fronte allo specchio e incapace di fare passi avanti. Ci si accontenta in genere dell' impressione soggettiva di essere liberi, mentre si è liberi solo di esprimere opinioni. La democrazia è il vestito giusto di un mondo o di un universo puramente spazio-temporale. Ma se vi ricordate un po' la trilogia dei film Matrix, l' eroe è chi attraversa lo specchio, e accede alla vera realtà. L' unico uomo libero è l' eroe, che poi viene subito aggredito dal cattivo agente Smith. Ma dentro lo specchio ci stanno tutte le cose che sono i tipici sogni dei democratici: la libertà, la pace, la conoscenza, i diritti, la felicità, l' abbondanza, ecc. ecc. ecc. E anche questa può essere la ragione per cui i democratici sono così refrattari alla propaganda dei socialisti. Tra l' altro i socialisti non credoo quasi mai all' esistenza della vera democrazia, però il socialismo rimane il passo successivo e il materialismo può diventare l' ostetrica che consente di attraversare. 


Fantozzi ragionier Ugo