venerdì 11 febbraio 2022

UN GRANDE DISPIACERE

Qualche anno fa, al centro diurno, ho conosciuto una persona, un uomo, che a dire la verità già conoscevo di vista, perché lo incontravo dalle parti dove ho abitato per dodici anni. Era un uomo che a prima vista si capiva subito essere disagiato, e dalle condizioni di vati molto difficili. Era in evidente difficoltà, questo era chiaro. Mi dava comunque l' impressione che forse neanche lui ne fosse proprio consapevole. Il suo comportamento mi diceva questo. Almeno così, fino ad un certo punto, può essere una cosa positiva. Era un uomo sulla cinquantina, o quasi, con alcuni brutti vizi ed in deciso aumento di peso, via via che il tempo passava. Lo ho rivisto una volta a breve distanza di tempo dalla volta precedente, e sono rimasto molto colpito nel vederlo così tanto ingrassato. Lo ho poi reincontrato al centro diurno ed ho partecipato a dei laboratori dove era presente anche lui. Non me lo sarei mai aspettato. Ma lui sembrava non avermi riconosciuto nonostante ci fossimo incontrati spesso, già ai tempi in cui io andavo ancora a scuola. Lì al centro lo ho trovato però meglio, sicuramente molto dimagrito. Lo ho scoperto essere anche un bravo nuotatore, con buone capacità anche nei tuffi. Tutto ciò è durato poco, perché poi lui non è più venuto. Non lo ho più visto per un paio di anni. Lo ho rivisto poi una volta, seduto su un muretto, lo ho salutato, ma non so proprio dire se mi abbia riconosciuto, anche se mi ha fatto un cenno con la testa. Poi è successo anche altre volte, ma sono sicuro non mi abbia davvero più riconosciuto. Aveva ormai sempre una barba lunga e bianca. Le ultime volte lo vedevo sempre intento a raccogliere cose da terra. Mi ha fatto molta pena. La cosa che però mi ha fatto ancora più male di lui, sicuramente quella che mi ha fatto più male di tutte, è stato incontrarlo ancora, da un' altra parte, insieme ad un gruppo del centro diurno durante un' uscita, seduto su uno scalino di un negozio chiuso, circondato da un mare di spazzatura, apparentemente in un altro mondo, un mondo tutto suo, fatto di lui, delle sue cose, della sua realtà. Il dispiacere che ho provato dentro di me in quel momento è stato immenso, come non ne provavo veramente da tanto tempo. Non so davvero dove e come riesca a sopravvivere, dove passi la notte, come si lavi e come si cambi i vestiti, e soprattutto come riesca a racimolare qualcosa da mangiare. Probabilmente, almeno lo spero, qualcuno che lo aiuti ci deve essere, perché di certo in quel modo non si può davvero vivere. A quanto pare sembra che tu sia scomparso dal mondo, ma spero che esso si accorga presto che tu non sei morto e che meriti una vita degna di un essere umano.

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