venerdì 27 gennaio 2023

L' ecletticismo di Bob Dylan

 Alla mostra su Bob Dylan al Maxii, devo ammettere, sono rimasto decisamente sorpreso. Non mi aspettavo, anzi diciamo che non lo sapevo proprio, che il signor Dylan fosse non solo un musicista e un cantante, ma un' artista assolutamente eclettico. A tutto tondo. Quel che ho trovato insomma, non è stato soltanto ciò che riguarda l' ambito musicale, che già sapevo, e sicuramente anche il più noto, ovvero il genere, anzi i generi che lui ha fatto propri e condivisi con il resto del mondo: il rock, il country e il blues, generei che spesso sono interconnessi. Il suo è uno spettro artistico che tocca molti altri campi. La pittura, ad esempio, in cui si vede chiaramente il progresso che ha fatto nel corso degli anni, il miglioramento nella tecnica e nell' esecuzione, partendo da un disegno con linee semplici, essenziali fino ad arrivare ad affinare tutto quanto, nella pennellata e nell' uso del colore, a volte veramente affascinante. Un esempio si può ritrovare nell' opera in cui viene rappresentato un paesaggio dell' America del nord, un' America selvaggia, un deserto roccioso con una lunga e stretta strada isolata, circondata dal nulla a aprte sabbia e rocce. Il tutto realizzato in un' atmosfera infuocata, con il sole che da un punto lontano davanti all' osservatore, illumina tutto, trasportandolo direttamente nei luoghi rappresentati, ispirando anche un grande senso di libertà. E guardandola ho capito che non poteva essere altrimenti. Un' opera davvero intensa ed affascinante. E intensa anche per il forte uso di colori caldi, anzi diciamo per l' appunto, infuocati, come il rosso, l' arancione e il giallo.

Non posso poi dimenticare di dire di aver viaggiato per un po' con la mente in un gran deserto americano. Essa, l'arte pittorica di Dylan, è stata sicuramente la sorpresa più grande che ho trovato alla mostra.

Poi ci sono anche le opere realizzate con il ferro, principalmente con parti di meccanismi ed ingranaggi già esistenti ed assemblati insieme formando l'opera. Però devo dire che invece, in questo campo artistico sperimentato da Dylan, del quale comunque non posso non apprezzare il tentaativo, egli non ha, a mio avvviso, dato il meglio di se.

Ma sono sicuro che comunque altri non siano d'accordo con me. E sinceramente lo spero. Di queste opere ne erano esposte poche, ma non saprei dire se, perché ne ha realizzate proprio poche o perché magari invece  si è pensato o si sa già che non piacciano molto al pubblico amante dell'arte.

In conclusione, apparte una canzone di Dylan che era messa in loop all'interno del museo e che sinceramente è bastato poco prima che diventasse come un martello che ci picchiava duro sulla testa, fino a rintronarci, la mostra mi è piaciuta e sono stato felice di essere rimasto sorpreso delle grandi capacità di questo artista.

 

White Cosmos

 

 



Recensione del film "Babylon"

Mercoledì col gruppo cinema siamo andati a vedere uno dei film più assurdi mai concepiti da mente umana, il nuovo film con Brad Pitt e Margot Robbie, "Babylon". Il film inizia con due tizi che devono trasportare un elefante su un camioncino e mentre percorrono una salita il camionicino arranca, non ce la fa, e allora scendono per spingere da dietro. Proprio in quel momento l'elefante ha la buona idea di fare la cacca e i due tizi vengono sommersi da una quantità impressionante di cacca di elefante! Questo elefante viene poi portato ad una festa dentro un castello, e in questo castello ci sono molte persone che si lasciano andare ad ogni tipo di eccesso, orge, alcool, droghe, insomma dentro questo castello c'è di tutto e di più. I protagonisti del film sono Jack Conrad, un divo del cinema muto, interpretato da Brad Pitt e una aspirante diva del cinema, interpretata da Margot Robbie che smania di farsi notare e approfitta di ogni occasione possibile. Poi c'è un terzo personaggio, un messicano, un certo Manny che segue i due protagonisti in silenzio, contemplando le loro avventure e disavventure. Ad un certo punto si scopre che il personaggio interpretato da Margot Robbie ha fatto troppi debiti di gioco e adesso è nei guai con un gangster e chiede aiuto a Manny, che rimedia dei soldi che però si riveleranno falsi. Il gangster trascina i personaggi dentro dei bassifondi dove ad un certo punto c'è un tizio mascherato e muscoloso che si mangia un topo vivo a morsi! Infine Jack Conrad si suicida perché non riesce ad avere più il successo che aveva prima col cinema muto perché adesso va di moda il sonoro. Comunque a parte questo il film sembra la metafora di uno sfacelo collettivo, un fallimento epocale in mezzo ad ogni genere di esagerazioni della nostra società contemporanea.

Fantozzi ragionier Ugo

VITA

 


Com'era? Com'era che ci siamo incontrati? Io lo ritrovo, lo ritrovo in me, questo disarticolato pensiero del vivere...e dimmi, dimmi perché dovrei amare un'altra, dimmelo perché sono destinato ad osservare quanto mi passa nella testa come ineluttabile. Ho vissuto, e vivo, ma siamo tutti una medesima parte del grande labirinto. E adesso sto per dipingere cosa mi aspetta dalla vita, un fiore di Loto in mezzo al paesaggio del tempo. Mamma, mi hai lasciato solo a camminare nel sentiero della vita e questi incontri mi fanno male, io ho sempre saputo di essere quello che non potevi avere, e lasciato al ricorso della fine, mi domando: vivo o sto lasciando la sabbia dietro me? Siamo finiti o ti accarezzo neve sulle tue spalle? Mi piacerebbe toccare ancora quella pelle. Cosa ci resta... 

Es-senza

27/1/2023 Giornata mondiale della memoria



Oggi è una giornata importante! Oggi 27 gennaio è la giornata mondiale della memoria, istituita per non dimenticarsi, perché non cada nell’oblio un abominio come quello della shoah. Il termine Shoah sta ad indicare lo sterminio del popolo ebraico compiuto dai nazi-fascisti nella seconda guerra mondiale. Il termine Shoah significa tempesta devastante, la stessa che mi ha colpito dai vari canali televisivi che ho guardato oggi. Dal presidente della repubblica in giù, tutti gli uomini politici, e i rappresentanti delle istituzioni Europee, e non solo ci hanno ricordato con i loro discorsi le infamie del genocidio, delle leggi razziali, dei campi di concentramento e sterminio, come Auschwitz, e ancora delle fosse comuni, delle camere a gas, etc, etc. E inoltre ho ascoltato anche i loro categorici mai più: alla guerra, alle stragi, al razzismo, al disprezzo dei diritti inviolabili dell’uomo, alla crudeltà, allo sterminio, etc, etc. E allora mi sono chiesto, perché inviare armi e continuare ad inviare armi all’Ucraina, invece di aprire una conferenza per la pace? Basterebbe anche solo un tavolo per fermare la guerra, e magari non solo in Ucraina? Perché alle parole non far seguire i fatti o quantomeno impegnarsi in tal senso? Forse con l’impegno di tutti i paesi per la pace e per difendere i diritti inviolabili di ogni uomo si riuscirebbe a far qualcosa di buono, invece di inviare armi ai paesi in guerra. 

Nonno Elpho

venerdì 13 gennaio 2023

Tu il mio sole

Oggi il vostro nonno Elpho vi parlerà ancora una volta di poesia. Eh si! Di poesia d'amore: Dedicata all'altra metà del cielo. E ancora una volta lo farò pubblicando una poesia che non ho scritto io, ma è di una mia amica, che ha pubblicato un piccolo libricino di poesie, dedicato al suo compagno che purtroppo non c'è più. Io mi sono permesso di scegliere una poesia del libro, dal titolo: Quella che mi è piaciuta e mi ha colpito di più, e ve la ripropongo. Si intitola tu il mio sole:

tu mio sole,

 mia anima

 pioggia d'autunno

brezza leggera nell'estiva calura

luce nell'oscurità

sorriso nel pianto

mio respiro libertà di alti voli nel cielo immenso

mi catturi con il tuo abbraccio di fuoco e di terra

la tua anima volteggia

nella foglia che si stacca e viene a posarsi sulla mia guancia

ti amo, Amore mio

di un Amore che non ha limiti

né di spazio né di tempo,

Ti ritroverò Amore

dovessi vivere tutta la mia vita e trovarti solo dietro

l'ultima porta, "tua"

Allora spero che vi piaccia, come è piaciuto anche a me! Un saluto.

                                                                                                                                  Nonno Elpho

Chat GPT, la nuova inquietante intelligenza artificiale


Da pochi giorni è stata rilasciata al pubblico la nuova chat basata su una poderosa intelligenza artificiale e tutti ovviamente, tra cui anche io, si sono precipitati a provarla tanto che hanno intasato il sito che è rimasto fuori uso per diversi giorni. Per provare bisogna andare su www.openai.com e cliccare su "try chat gpt" e poi bisogna registrarsi con email e numero di cellulare. Dopodiché comincia l'incredibile. Questo "programma" o come lo vogliamo chiamare, è capace di dialogare con chiunque, si ricorda le conversazioni precedenti, è capace di riassumere libri, può scrivere articoli come questo, può scrivere poesie, opere teatrali, può fare l'insegnante di lingua inglese o di qualsiasi altra lingua, etc etc. Insomma può sostituire l'essere umano in un'ampia varietà di compiti e lavori, e qui veniamo alla nota dolente, anzi inquietante, di questa interessante novità, la perdita massiccia di posti di lavoro che questa innovazione può comportare perchè il sogno segreto di alcuni padroni è proprio fare a meno dei dipendenti. Ci siamo divertiti a provare a dialogare con chat GPT facendo le domande più disparate e si vedono subito i limiti di questa AI se si pongono domande su temi al limite come chiedere se c'è vita su altri pianeti, domande su Marx o su socialismo e comunismo. Secondo me anche chiedere a questa AI come è stata programmata genera una risposta non proprio veritiera, perché ci ho già provato io e l'AI parla di reti neurali, che sarà sicuramente vero ma io suppongo che ci potrebbe essere dell'altro. Una capacità di dialogo così perfetta, così "umana" potrebbe basarsi su informatica superiore, ternaria o quaternaria. Ma questo tanto, se è vero, non lo sapremo mai.

Fantozzi ragionier Ugo

TORMENTO E SACRIFICIO PRIMA DEL SUCCESSO




Una lunga strada, tortuosa e faticosa, lastrellata di molteplici peripezie ed inciampi che ogni tanto hanno provato a rallentare il nostro cammino, ci ha portato lo scorso anno, appena prima del Natale, a conseguire l' obiettivo che ci eravamo prefissati: “Fare uno spettacolo teatrale portando in scena due opere del maestro della commedia napoletana Eduardo De Filippo: “Pericolosamente” e “Sik Sik, l' artefice magico”. Tale obiettivo è stato raggiunto il giorno 19 dicembre 2022 d. C. con un grande successo della compagnia dei “Vecchi Lonfi Ammargelluti” al mitico teatro Altrove di Roma. Ma altrove dove? A Cipro. Noo. Non sta su un' isola al largo delle coste turche. Sta a Roma, a cipro. A Roma o a Cipro? A Romaaa!!!... Ma anche a Cipro. Ah quindi l'isola di Cipro sta a Roma!? Nooo! O mamma mia. Sapete cosa facciamo? Diciamo soltanto teatro Altrove, e ci togliamo il fradicio di mezzo. “Mamma mia! Me fa male 'a capa!” Insomma è stato un grande successo con risate e tanti applausi da parte del pubblico ed inchini finali, che ci hanno fatto sentire pieni di orgoglio, ma senza pregiudizio. Tutto molto apprezzato quindi, e ciò ci ha dato forza ed infuso sicurezza in tutti noi del centro diurno Antonino di Giorgio, soprattutto a chi di sicurezza e capacità in sé stesso non vedeva neanche l' ombra. Invece l' ombra c'era eccome, e c' era anche molto altro. C' era infatti qualcosa di molto concreto che si è manifestato via via nel corso del tempo e di tutte le prove, fatte di fatica, sudore e tentazioni di rinuncia a causa delle molte difficoltà incontrate. E questo qualcosa alla fine si è mostrato in tutta la sua incredibile bellezza, una volta saliti sul palco, partendo da noi, dai nostri corpi, dalle nostre mani, dai nostri piedi, dalle nostre braccia e gambe, dai nostri occhi, dalle nostre facce, dalle nostre emozioni, ed arrivando fino al pubblico, che era lì, muto e nascosto nel buio della sala, giudicante. Noi non lo vedevamo, ma sapevamo che era lì che ci osservava, pronto a farlo. E noi, consapevoli di ciò, dall' alto del palco, ad un livello sopraelevato rispetto ad esso, ci sentivamo invece più sotto di loro per via di un potentissimo fluire di emozioni, ansia e vergogna in primis, che in quegli istanti quasi ci dominava. Ma alla fine, noi, abbiamo dominato lui. E ne abbiamo le prove. Esse stanno infatti nella felicità che abbiamo provato tutti quanti una volta terminato lo spettacolo per quello che eravamo riusciti a fare e per tutti gli applausi che abbiamo ricevuto. Il buio della sala certo ci ha aiutato ad ammaestrare in parte le emozioni, ma il pubblico comunque era lì, seduto davanti a noi a guardarci, a divertirsi, ma soprattutto ad emozionarsi, nella consapevolezza che persone con disturbi, diverse da altre, ma che hanno ancora moltissima voglia di vivere, grazie ad un grande impegno e grazie anche ad un bravissimo insegnante, Riccardo, che ha creduto in loro, faticando moltissimo, sono riuscite a portare a compimento un obiettivo, per loro, per noi, di portata unica.


White Cosmos

VICINI DI CASA




Di recente con il gruppo cinema ho visto al cinema Adriano “Vicini di casa”, un film che fa sorridere a tratti, ma non mi ha convinto, in quanto la recitazione ha lasciato un po' a desiderare. Ho letto che questo è stato scritto e diretto da Paolo Costella ed è stato tratto da uno spettacolo teatrale dal titolo “Los vecinos de arriba” di Cesc Gay. Vicini di casa è una commedia melodorammatica che io definisco “degli eccessi” e ora capiamo il perché. Gli attori principali sono due coppie: Federica e Giulio, interpretati rispettivamente da Vittoria Puccini e Claudio Bisio e Laura e Salvatore, interpretati rispettivamente da Valentina Lodovini e Vinicio Marchioni. I primi abitano in un appartamento elegante e ben curato, ma non lussuoso, è ricco di strumenti musicali come il pianoforte. Giulio è un insegnante di musica al conservatorio e Federica lavora in un negozio. Hanno una figlia, che però manca durante lo svolgimento del film, perché è a dormire da un’ amica. Appena rientra dal lavoro Giulio apprende da Federica che sono stati invitati gli inquilini del piano di sopra, Federica per l’ occasione ha comprato prosciutto di qualità, e non è molto contento della notizia, infatti tenta di convincere Federica a telefonare per disdire l’ appuntamento, ma mentre sta chiamando, suona il campanello e arrivano la psicologa Laura e il pompiere Salvatore. La questione è complessa perché tra Giulio e Federica c’è stanchezza coniugale e poca comunicazione, infatti litigano spesso. La conversazione tra le coppie verte sul sesso, specialmente sul fatto che sovente si sente un gran fracasso provenire dal piano di sopra durante i rapporti sessuali di Laura e Salvatore. Laura e Salvatore appare una coppia disinibita che fa sesso spesso di gruppo e fa scambi di coppie, infatti invitano Federica e Giulio. Questo invito raffredda i rapporti della coppia ancora di più, creando vari problemi, in quanto loro non lo fanno da quasi un anno, infatti Giulio e Federica litigano e si fanno delle confessioni. Per esempio a Federica piace camminare nuda e farsi vedere dal vicino Salvatore mentre lo fa, mentre a Giulio piace guardare il seno di Laura in ascensore e fare finta di niente. Dal film sembra quasi Laura e Salvatore siano una coppia normale, mentre Giulio e Federica siano una coppia vetusta e fuori dal mondo. Ma secondo me nemmeno Laura e Salvatore sono una coppia normale, perché per stare bene lo fanno con altri. Complessivamente gli do 6 e mezzo come voto, non merita di più questa pellicola.

Blue Jacket

Vacanze in Francia



Quest'anno, dalla fine di Agosto (prima sono stata in ferie vicino a Senigallia) al 21 Novembre, sono stata in Francia, per la precisione a Vannes in Bretagna, ospite di mio fratello. La sua casa è molto grande, su due piani, con il tetto spiovente. Ha il giardino e il garage. Ha molte stanze e io stavo in una di queste, con divano-letto e libreria (con libri quasi tutti in francese). Caratteristici della Francia sono i bagni, due per ogni piano, uno solo con WC e un piccolo lavandino, e un' altro con doccia, eventuale vasca e due lavandini affiancati. Passiamo alla cucina che è a induzione e c'è sempre nelle case francesi la lavastoviglie. Le persiane alle finestre erano elettriche. Parlo molto della casa perché ci ho passato la maggior parte del mio tempo. L' ambiente, invece, le strade nei dintorni, erano perfette, tutte pulite, l'erba dei prati tagliata. Uscivo solo per andare al supermercato e prendevo l'autobus per andare a comprare le sigarette. Sono stata pure in altri paesi: i maggiori CONCARNEAU e CARNAC, tutti posti bagnati dall' oceano atlantico, e quindi siamo andati a fare lunghe passeggiate in riva al mare. Inoltre questi paesi hanno tutti un centro storico, vicino al quale c'è un mercato. Io però essendo stata la terza volta che andavo a Vannes, sono andata poche volte in centro. Comunque ho conosciuto diversi francesi, adulti e bambini, e anche degli operai che lavoravano a casa di mio fratello. Però sono stata anche molto tempo da sola.

 

Fata Morgana