venerdì 28 febbraio 2020

Bloggiwood - Jojo Rabbit


 

Come spiegare l'orrore del nazismo a un bambino di dieci anni? L'aspetto ludico è l'elemento che permane in questo film: Johannes Betzler è un bambino tedesco che vive nella Germania della Seconda Guerra Mondiale, e per lui Adolf Hitler è il suo idolo, l'amico immaginario del cuore, il suo supereroe. Specialmente all'inizio del film tutto sembra un gioco, poi Johannes ("Jojo") scopre un giorno che sua madre sta nascondendo in casa sua una ragazza ebrea e da lì tutto prende man mano una piega più drammatica. Ma il film non diventa mai crudo né "violento", rispetta un po' l'innocenza dei bambini e Johannes alla fine riesce a capire lo stesso la vera natura del nazismo. Può stonare il tono un po' scherzoso del film ma ho visto un lato tenero che mi è piaciuto e che mette in risalto l'immensa umanità di cui sono capaci i bambini.
Voto: 8
Lyf

Della materia spirituale dell'arte




Ehilà che titolo questa mostra! Lo spirito dell'arte! Ma cos'è lo spirito? che cos'è "lo spirito dell'arte"? Belle domande,  alle quali non è facile dare una risposta. Posso dirvi che io nella mia fase atea non credevo affatto all'esistenza dello spirito e storcevo il naso a chiunque tentasse di parlarmene pensando che si trattasse di chiacchiere religiose. Infatti di solito sono i preti quelli che parlano di questo misterioso spirito e dico subito che in questa mostra, ovviamente, di spirito ne ho visto poco e d'altronde non mi aspettavo qualcosa di diverso. Un altro utente ha parlato giustamente di arte che non critica la società, quindi arte borghese. Però almeno un paio di opere mi sono piaciute. La prima è stata un grande arazzo con sopra ricamato dei pesci, un arazzo coloratissimo e vivace, ma non ricordo il nome dell'artista. E qui è partito il gioco "che pesce sei" con gli operatori e gli altri del centro diurno, ed in questo senso siamo stati noi ad essere un pò spiritosi. Ma che sarà mai questo misterioso spirito? Forse che, in ultima analisi, noi tuttti siamo fatti di risate? Tutto può essere! E poi la seconda opera che mi è piaciuta è stata un'istallazione (come si dice oggi in termini moderni) di Joko Ono, una stanza completamente blu con dentro delle barche anch'esse dipinte di blu, e tutte le pareti ricoperte da misteriose scritte blu, quasi a dirci che tutto il mondo è una nave, e che siamo tutti nella stessa barca o nelle stesse barche. Poi c'erano anche altre istallazioni, tipo una stanza buia e quindi è partito il gioco chi ci entra per primo? Poi dentro quella stanza c'era una teca con dei tarocchi particolari con dei ragni disegnati sopra. E questo, a parte il fatto che mi è piaciuto abbastanza, è quanto ho da dire su questa mostra del maxi e sullo "spirito dell'arte".

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Una vita da ascoltare



Le esperienze di vita del giornalista Lino Lombardi sono incredibili. Anni di esperienza sul campo lo hanno formato negli innumerevoli aspetti di questo magnifico lavoro. Ha raccontato delle sue mille avventure (se non di piu') sul posto, ovvero direttamente a contatto con le svariate realtà di vita quotidiana che accadono alle persone comuni, facendo resoconti interessantissimi sulle vicissitudini di queste ultime. Ha raccontato anche di reportage che deve obbligatoriamente fare a volte su cose che in realtà non sono di alcun interesse per il grande pubblico ovvero che non fanno notizia e magari per fare questi servizi è costretto ad andare anche in posti lontani, con un dispendio di forze ed energie innecessarie. Il suo interesse a suo dire ricade più che altro sulle piccole realtà, su quelle piccole storie di persone comuni che avvengono ogni giorno nei luoghi più impensabili e sconosciuti. Realtà che alla fine forse sono molto più interessanti di quanto invece non lo siano le grandi notizie da telegiornale, quelle che sentiamo ogni giorno in televisione che riguardano tutto il mondo. Lui racconta che va proprio alla ricerca di queste storie, andandole a cercare sui giornali di provincia, sui siti internet o tramite contatti personali che ha con i suoi colleghi. Così facendo riesce a scovare incredibili vicende quotidiane che normalmente passerebbero inosservate, e che in questo modo vengono invece alla luce. Ci ha raccontato scherzosamente di aver scelto il lavoro di giornalista semplicemente perchè era l'unica cosa che sapeva fare. 
Bhe', se è per questo, è stata la scelta migliore che potesse fare, visto la bellissima carriera che ha fatto, soprattutto per tutte le meravigliose esperienze che ogni giorno vive.

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