venerdì 28 febbraio 2020

Della materia spirituale dell'arte




Ehilà che titolo questa mostra! Lo spirito dell'arte! Ma cos'è lo spirito? che cos'è "lo spirito dell'arte"? Belle domande,  alle quali non è facile dare una risposta. Posso dirvi che io nella mia fase atea non credevo affatto all'esistenza dello spirito e storcevo il naso a chiunque tentasse di parlarmene pensando che si trattasse di chiacchiere religiose. Infatti di solito sono i preti quelli che parlano di questo misterioso spirito e dico subito che in questa mostra, ovviamente, di spirito ne ho visto poco e d'altronde non mi aspettavo qualcosa di diverso. Un altro utente ha parlato giustamente di arte che non critica la società, quindi arte borghese. Però almeno un paio di opere mi sono piaciute. La prima è stata un grande arazzo con sopra ricamato dei pesci, un arazzo coloratissimo e vivace, ma non ricordo il nome dell'artista. E qui è partito il gioco "che pesce sei" con gli operatori e gli altri del centro diurno, ed in questo senso siamo stati noi ad essere un pò spiritosi. Ma che sarà mai questo misterioso spirito? Forse che, in ultima analisi, noi tuttti siamo fatti di risate? Tutto può essere! E poi la seconda opera che mi è piaciuta è stata un'istallazione (come si dice oggi in termini moderni) di Joko Ono, una stanza completamente blu con dentro delle barche anch'esse dipinte di blu, e tutte le pareti ricoperte da misteriose scritte blu, quasi a dirci che tutto il mondo è una nave, e che siamo tutti nella stessa barca o nelle stesse barche. Poi c'erano anche altre istallazioni, tipo una stanza buia e quindi è partito il gioco chi ci entra per primo? Poi dentro quella stanza c'era una teca con dei tarocchi particolari con dei ragni disegnati sopra. E questo, a parte il fatto che mi è piaciuto abbastanza, è quanto ho da dire su questa mostra del maxi e sullo "spirito dell'arte".

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