venerdì 30 giugno 2023

Cambiamenti globali, e noi... Aspettiamo


 

 Fa caldo!!  Il caldo è arrivato dopo un mese di temporali, allagamenti e..., quant'altro è successo nel nostro bel paese. Caldo afoso, caldo noioso, caldo oppressivo. Insomma si suda. Siamo a fine giugno, e la temperatura ha toccato i 37-8 gradi, qui a Roma. Bene! Benissimo! Aspettavamo tutti a braccia aperte il sole. Finalmente eccolo qua!
 Tutti gioiamo, innalziamo inni alla grande sfera infuocata. Fiuuuu!! Finalmente il surriscaldamento globale è una realtà!! Abbiamo dovuto aspettare vent'anni per averne la certezza, ma adesso non ci sono più dubbi. Meno male tutti tirano un sospiro di sollievo!!! Gli scienziati che possono dire che avevano azzeccato tutte le previsioni fatte, più o meno, il famoso io l'avevo detto!! Per non parlare della nostra classe dirigente che a vario titolo e con vari argomenti sosteneva il contrario o minimizzava in maniera anche un po' sarcastica. Tutti potranno dire la solita classe dirigente che non c'azzecca neanche quando ha ragione!!
 Insomma la solita classe dirigente!  È il caso di dire niente di nuovo sotto il sole!! O forse si??
 No,  tranquilli sotto il sole niente di nuovo. E anche il sole è sempre lo stesso.  La terra è un po' cambiata?
Forse, vabbè!! Ma mica può rimanere tutto eguale a prima! Qualcosa cambia sempre! Stavolta è toccato alla terra. Sono cose che capitano, basta farsene una ragione, e tutto finisce lì. Non preoccupiamoci, non facciamoci prendere dall'ansia, e sopratutto non facciamo niente! D'altronde, chi è che ha voglia di "muoversi" con questo caldo?
 Aspettiamo!! Aspettiamo che passi il caldo, aspettiamo che passi il surriscaldamento, aspettiamo che passi l'inquinamento, aspettiamo che passi - qualsiasi cosa! Aspettiamo!! Prima o poi anche noi , stanchi di aspettare, passeremo!!!

           Nonno Elpho



Il futuro è sempre più piccolo

 

Nel nostro prossimo futuro, che a dire la verità è già cominciato (questo si può vedere chiaramente in molti aspetti della nostra vita quotidiana), ogni cosa con cui entreremo in contatto e che utilizzeremo, avrà dimensioni sempre più ridotte. È ormai assodato che alcuni strumenti tecnologici, i quali ci permetteranno di fare cose incredibili, e avranno dimensioni così ridotte, da poter entrare addirittura nel nostro corpo, magari sottopelle o all'interno del nostro cervello e starci anche comodamente. 

Certo, questo ci farà sorgere non pochi dubbi e paure per quanto concerne possibili danni alla nostra salute ma ciò è insito in tutte le nuove invenzioni che sono state e saranno sempre fatte dall'umanità.

Il nuovo e lo sconosciuto spaventano. Sono fonte di iniziale ritrosia verso ciò che non abbiamo mai visto prima. È normale e anche giusto che di fronte ad una cosa sconosciuta rimaniamo un attimo perplessi e guardinghi su possibili rischi. Ma ripeto, tutto ciò è assolutamente normale e riguarda la natura stessa di tutti gli esseri viventi. Non solo dell'uomo quindi, ma di tutti. Riguarda il nostro spirito di sopravvivenza.

Detto questo però, c'è un punto fondamentale da cui bisogna partire e su cui bisogna dibattere e confrontarsi. È il punto nonché il motivo per cui noi siamo spinti a creare, ad inventare: Vogliamo vivere meglio. 

Noi inventiamo per questo, per stare meglio, per facilitarci le cose, per far sì che esse siano più rapide, più efficaci e soprattutto, meno faticose. Ed ecco qui che corre in nostro soccorso la tecnologia, la quale ci permette di ridurre le dimensioni di tutto quello che utilizziamo, di rimpicciolire ogni cosa, permettendoci così molteplici ed ineguagliabili vantaggi. Prima di tutto per l'aspetto pratico, perché la praticità viene prima di ogni altra cosa. Volenti o nolenti, è la prima cosa che ci interessa quando creiamo qualcosa di nuovo. Poi viene l'essenzialità delle funzioni. E con questo intendo non qualcosa che è fondamentale, quanto la ridotta presenza delle stesse. Il ché contribuisce non poco a non confonderci le idee, permettendoci un più rapido utilizzo delle funzionalità tecnologiche. Senza tralasciare poi altri aspetti fondamentali, quali un minore utilizzo di materie prime e conseguente minore scarto di materiale non utilizzabile ma necessario finché il prodotto è in fase di lavorazione. Il mondo, per questo, ce ne è grato (e meno male che iniziamo a rendercene conto); un minore dispendio energetico, e quindi meno emissioni inquinanti nell'aria, nell'acqua e nella terra; ed infine anche, quando la tecnologia in questione avesse raggiunto un buon livello produttivo, facilmente realizzabile e fruibile dalla gran parte della popolazione, un minor costo per le nostre tasche.

Il "micro" futuro che è all'orizzonte sarà tutto a nostro vantaggio, trasferendoci in un mondo mai visto prima, tutto da scoprire.

 

 

White Cosmos

venerdì 23 giugno 2023

Il sergente Alex , o i suoi ricordi


Questa storia narra dello sbarco di Anzio durante la seconda guerra mondiale; io ero un soldato giovane e voglioso di combattere per la Patria e per la bandiera. Tutto il mio battaglione si stava preparando allo sbarco imminente, l'ansia e l'attesa ci consumava, fino a quando un ufficiale ci disse che il prossimo giorno era l’ora x. Tutta la truppa era gasata come non mai! Non stavo più nella pelle, e non ho chiuso

occhio quella notte. Il giorno successivo eravamo nel piazzale della caserma e anche gli , si sentivano gli aerei che passavano sopra di noi, e addosso avevamo l'odore del grasso con cui c'eravamo cosparsi la faccia per non farci riconoscere.

Arriviamo al porto per imbarcarci, ci mettiamo tutti in fila, saliamo sulla barca e aspettiamo impazienti di sbarcare; tra i miei amici c'era chi vomitava, chi mandava a quel paese il generale, e c’era anche chi pregava. Io stavo da solo, in un angolo e cercavo di imprimere nella mia mente le cose da fare durante lo sbarco. All’improvviso si apre il portellone e io scatto come un ghepardo verso il nemico per aprirmi un varco tra i nemici ,  sento i proiettili fischiare a destra e a sinistra, e mentre avanzo sulla spiaggia vedo i corpi dei miei amici, degli altri soldati che ... , sono da per tutto intorno a me, debbo fare intenzione per non calpestarli o inciamparci mentre avanzo, non mi accorgo di avere un tedesco alle spalle. Sento un colpo d’arma da fuoco dietro di me! Mi volto di scatto, e vedo il corpo di un nemico ai miei piedi, con un buco in testa, mi viene da vomitare, e lo faccio proprio su quel corpo ancora caldo. Ho vomitato e sono in preda al panico, ma mi rimetto a correre e a sparare. Sparo dove capita, alla cieca, e sempre sparando riesco ad aprirmi un varco attraverso le trincee nemiche. Mi guardo intorno e vedo il terreno ricoperto di corpi martoriati, poi mi volto per

nascondermi, per evitare i colpi tedeschi... .  E poi … .

Mi sveglio. Sono in un bagno di sudore ho l’affanno il mio cuore batte all’impazzata, e ho ancora il sapore del vomito in bocca. Ma sono in una camera da letto e ho indosso un pigiama a righe. La guerra è finita! E… .

Io spesso ripenso a tutti coloro che sono morti in quello sbarco e penso ai miei amici e ai miei nemici! Morti! Entrambi morti per la patria, per la bandiera, e per … non so più neanche io per cosa. So solo, che ogni notte ho gli incubi e mi sveglio con il sapore di vomito in bocca.

                                                                         Nonno Elpho

Francesco Nuti, il malincomico


Qualche giorno fa è scomparso Francesco Nuti, lo stesso giorno di Berlusconi. Morire lo stesso giorno di Berlusconi è stato l' ultimo colpo di sfortuna di un artista che nella seconda parte della sua vita di colpi di sfortuna ne ha avuti parecchi Nuti ha avuto molto successo negli anni settanta, ottanta e novanta ma poi sono cominciati i problemi, soprattutto di depressione e alcol. Poi il culmine della sfortuna è arrivato nel 2006 quando ha avuto un incidente dentro casa sua, una brutta caduta dalle scale con conseguente danno cerebrale. Da quel giorno Nuti non è stato più in grado di parlare e di muoversi, ha trascorso il resto della sua vita su una sedia a rotelle. Circa il suo incidente dentro casa qualcuno su internet sostiene una teoria del complotto, dicono che forse Nuti dava fastidio ai poteri forti e che per un qualche misterioso motivo  lo hanno voluto punire. Ma parliamo anche del Nuti artista. Nuti nelle sue opere principali, una fra tutte "tutta colpa del paradiso" che è tra i miei film preferiti, esprimeva una comicità legata a situazioni al limite dell' assurdo. Il personaggio di quel film, "Lovelorn man" come la canzone omonima che era presente nel film, è un malato d' amore, un nostalgico, un portatore di una verità non bene chiara. Anche in altri film Nuti esprimeva questa sua grande voglia d'amore, e spesso lui aveva anche dei flirt con le attrici lavoravano con lui. Come disse lui stesso, a lui piaceva farsi lasciare dalle donne, e le sue complicate storie d' amore sono presenti sin dal suo primo film "Madonna che silenzio c'è stasera" . Poi Nuti si è impuntato su un film che è costato molto ma che è stato un flop, "occhiopinocchio" e che non è stato compreso da critica e pubblico.

Fantozzi Ragionier Ugo


GUERRA

Tra Ucraina e Russia ormai è guerra totale e le cose stanno peggiorando: sedici mesi dopo l’ invasione da parte di Mosca, adesso le incursioni nel territorio russo sono diventate un dato di fatto. 
Una novità che riaccende i campanelli d’ allarme di una possibile guerra nucleare: la dottrina difensiva della Russia del resto parla chiaro al riguardo, il Cremlino è disposto ad usare tutte le armi a disposizione per vincere la guerra. Le notizie dalla linea del fronte diventano ogni momento più allarmanti, ha scritto uno dei canali telegram di militari russi: l’ Ucraina ha scelto una strategia di “lockdown informativo” sulla controffensiva, i piani efficaci amano il silenzio, ma Mosca fa il contrario, annuncia di aver respinto un attacco, con centinaia di perdite ucraine in termini di uomini e mezzi. Nelle scorse ore il portavoce del Cremlino ha avvertito: se l’ occidente dovesse fornire all’ Ucraina anche dei missili a lungo raggio, capaci di colpire in maniera sistematica il territorio russo, aumenterebbero di conseguenza i rischi di una escalation. Il chiaro riferimento è a una possibile guerra nucleare, anche se per Putin questa sarebbe solo l’ ultima delle opzioni sul tavolo viste le possibili conseguenze. Portare la guerra in Russia da parte dell’ Ucraina significa anche ripagare con la stessa moneta il terrore che la popolazione ucraina sta vivendo da sedici mesi da questa parte: dalla regione di Belgorod è iniziata l’ evacuazione dei civili, ma per aumentare la loro efficacia le milizie anti-Putin hanno bisogno di armi a lungo raggio. Se come pare tardi una conferenza di pace potrebbe portare un cessate il fuoco tra Mosca e Kiev, l’ Ucraina otterrebbe la garanza di essere difesa dall’ Occidente e Putin invece manterrebbe il controllo dei territori finora conquistati: l’obbiettivo di Washington resta sempre detronizzare Putin. Il ministero della Difesa russo ha detto le seguenti parole: “Il nemico non ha raggiunto i suoi obiettivi e non ha avuto successo. Ma il leader dei separatisti filorussi smentisce il Cremlino: “L’ attacco ci ha messi in una posizione difficile”. Il cardinale Zuppi sarà in missione di pace a Kiev e speriamo che nel tempo le cose migliorino.


Blue Jacket



venerdì 9 giugno 2023

Lo Staccanoista

 


Vojo raccontavve quello che m'è accaduto a scorsa settimana.

Stavo all'osteria coll'amici

 e tra un ombrina e un'ombretta m'era venuta fame. Allora dico ai suddetti :" se volemo magna' du carciofi alla giudia (Romana)e un tajere de fritti, giusto pe inizia a stuzzicacce l'appetito?"

 E tutti d'accordo, anzi entusiasti , chiamemo er cammerere e famo l'ordinazione:

 "Ce porti carciofi alla giudia e ntajere de fritti ".

 Doppo npo arriva er cammerere coi carciofi e i fritti, e tutti chi più chi meno s'abbuffaveno senza freno.

 Tutti meno uno er solito fregnone che aspettava...

 ma che stava ad aspetta?

 Er piatto!!!

 Perché er cammerere npo distratto s'era dimenticato er mio - de piatto. Proprio er mio.   Sicuramente avete indovinato che er fregnone che aspettava ero proprio io.

 Co estrema gentilezza ho chiamato er cammerere e jo fatto nota che mancava npiatto!!

Er Mio!!

 E se poteva co morta gentilezza portamme er piatto e anche na forchetta, se non era troppo incomodo!!!

Che ormai me so ciovilazzato ed anch'io come l'artri me so abbituato a magna co er piatto e a forchetta, e magara pure ncortello.

Dopo npo', ariecchetelo co er piatto e le posate, peccato che intanto i carciofi erano finiti, e der tajere de fritti era rimasto npezzo de suppli. E vabbè tanto i fritti nun me sembravano un granché,

e i carciofi se sa so pesanti. 

 Me rifaccio co un piatto

de rigatoni co a pajata

 anzi no na pizza   essaggerata!!

Arriva a pizza calla, calla.

 Ma nun c'ho e posate!!

 come a magno?

 Cammerere!! Cammerere, coltello e forchetta! E faccia in fretta!

 La pizza me se sta a freddà e io me sto a scarddà!

Er cammerere me a porta co na certa noncuranza

 tipica dea maestranza.

Allora je dico me sembra provato, è tutto sudato pe o sforzo che ha fatto!

Prenda na sedia e s'acconodi pure,

nun faccia complimenti!

Come se fosse a casa sua! Vole un carciofo alla giudia? No? Sicuro?

e na pizza?

Qui a fanno bona, na vera sciccheria!

Me scusi?  Si? No! Non so io er cammerere, mo arriva, se sta a ripposa n'attimo, tra na posata e npiatto, se sta a ricrea a creatura, porello je pesa portà a pizza co a verdura. Zi nun se preoccupi, nun si intristisca, er cammerere de cognome fa Staccanoista, nun è mica un socialista!!!

    nonno Elpho

Svizzera e Italia passano per Klodin

 Klodin Herb, una pittrice svizzera, ha portato a Roma alcune delle sue opere in una mostra intitolata "A different kind of furs". 

L' istituto svizzero accoglie ed espone quasi novanta opere

artista completa, o comunque dai molteplici talenti, porta così a far conoscere al grande pubblico la sua arte che spazia in questa occasione dai grandi dipinti ai collage, alle sculture, ai tessuti e alle opere video davvero aonomale e dal significato molto difficile da trovare sicuramente anche per un occhio esperto come può essere quello di un critico. Questo perchè in realtà il vero, profondo e unico significato lo può conoscere e e anche riconoscere in se stesso soltanto lo stesso autore di un' opera ma si sa ormai nei tempi che corrono che appunto che corrono veramente e sempre più veloci agli artisti piace trovare sempre nuove idee anche le più strambe e apparentemente sciocche senza capo né coda, come a mio avviso ha fatto l' artista Klodin Herb, con l' obiettivo di stupirci per l' originalità delle creazioni della nostra mente e la mente di Klodin Herbert per me è un mistero irrisolto. I grandi dipinti raffiguranti gambe e piedi provenienti da tutte le direzioni, ma che confluiscono verso un unico punto nonché parti umane in atti dell' intimità di una persona sono sicuramente fra le opere più stravaganti ma l'opera che più di tutte mi ha lasciato interdetto, ma per questo anche molto incuriosito, è l' opera in video con protagonista un limone che rotola inseguito da uno spremiagrumi e che alla fine soccombe e viene spremuto. Lo spremiagrumi è stato spietato il limone è rimasto lì esanime senza più il suo succo, la sua essenza. Però la spremuta doveva essere buona. 

La stravaganza artistica di Klodin Herb mi ha sì lasciato stupito per molte delle sue trovate, ma ormai al giorno d' oggi è solo una tra le tante.



White Cosmos

Che cos' è il vero teatro, secondo me

Perché, esiste un teatro vero e uno falso? A quanto pare direi di sì ad entrambe le domande, però forse io non sono consapevole al cento per cento di cosa può trasformare il solito teatro in un teatro vero, provo a buttare giù un po' di idee e vediamo cosa salta fuori. Per prima cosa proviamo ad applicare al teatro il metodo di Socrate, che diceva di sapere di non sapere. Questo ci porta a dire che un elemento centrale del vero teatro è l' improvvisazione, cioè probabilmente l' attore dà il meglio di se stesso quando non è sicuro di ciò che deve dire. In questo senso nel laboratorio di teatro qualche anno fa eravamo arrivati a sviluppare un metodo interessante, stabilivamo delle scene da fare e poi le facevamo improvvisando i dialoghi. Ed il bello era che le scene ci venivano bene al primo colpo! Da quegli esperimenti si può arrivare ad un metodo che prevede di imparare le descrizioni delle scene invece di imparare un copione. Insomma probabilmente lasciare i dialoghi improvvisati libera un certo quantitativo di energia, e per aumentare l' energia probabilmente serve anche aumentare il numero degli attori per ogni scena, magari lavorando sistematicamente con tre, quattro o cinque attori in ogni scena, e gli attori dovrebbero dialogare così, per esempio se sono quattro,  A parla con B, B parla con C, e C parla con D, e questa disposizione ABCD  oppure in qualsiasi altra disposizione. E poi ciò non vuol dire che il lavoro del regista sia finito, la regia su scene improvvisate si adatta semplicemente al fatto che i dialoghi sono improvvisati. E per quanto riguarda la memoria non è affatto detto che lavorando in questo modo la memoria non si consolidi, si tratta probabilmente di un altro tipo di memoria, più corporea e meno mentale. E soprattutto si tratta di togliere la fatica dell' attore per andare incontro all' ignoto. Il lavoro faticoso non è vero lavoro.


Fantozzi ragionier Ugo  

Mostra di Klodin Erb all' Istituto Svizzero di Roma



La mostra mi ha fatto pensare ai quadri degli espressionisti tedeschi dei primi del'900.

L' espressionismo, al contrario dell' impressionismo, esprime la genialità dell' artista in un moto dell' animo umano dall' interno verso l'esterno.
Le figure non sono ben delineate e i colori sono a sprazzi.
Il giorno dopo sono andata a Palazzo Barberini, dove ci sono anche opere di Raffaello e Caravaggio, dove ho potuto evidenziare le differenze fra il mondo classico e quello contemporaneo e, devo dire che io preferisco l' arte moderna a quella classica: mi annoia di meno.
Nella mostra di Klodin Erb "A different kind of furs" non so il motivo ma l' artista dipinge molto gli arti inferiori, gambe e piedi, a parte una sala dove c'erano tutti piccoli quadri con figure di volti umani e di animali di vario genere.

     
                                                                     Fata Morgana