Nel nostro prossimo futuro, che a dire la verità è già cominciato (questo si può vedere chiaramente in molti aspetti della nostra vita quotidiana), ogni cosa con cui entreremo in contatto e che utilizzeremo, avrà dimensioni sempre più ridotte. È ormai assodato che alcuni strumenti tecnologici, i quali ci permetteranno di fare cose incredibili, e avranno dimensioni così ridotte, da poter entrare addirittura nel nostro corpo, magari sottopelle o all'interno del nostro cervello e starci anche comodamente.
Certo, questo ci farà sorgere non pochi dubbi e paure per quanto concerne possibili danni alla nostra salute ma ciò è insito in tutte le nuove invenzioni che sono state e saranno sempre fatte dall'umanità.
Il nuovo e lo sconosciuto spaventano. Sono fonte di iniziale ritrosia verso ciò che non abbiamo mai visto prima. È normale e anche giusto che di fronte ad una cosa sconosciuta rimaniamo un attimo perplessi e guardinghi su possibili rischi. Ma ripeto, tutto ciò è assolutamente normale e riguarda la natura stessa di tutti gli esseri viventi. Non solo dell'uomo quindi, ma di tutti. Riguarda il nostro spirito di sopravvivenza.
Detto questo però, c'è un punto fondamentale da cui bisogna partire e su cui bisogna dibattere e confrontarsi. È il punto nonché il motivo per cui noi siamo spinti a creare, ad inventare: Vogliamo vivere meglio.
Noi inventiamo per questo, per stare meglio, per facilitarci le cose, per far sì che esse siano più rapide, più efficaci e soprattutto, meno faticose. Ed ecco qui che corre in nostro soccorso la tecnologia, la quale ci permette di ridurre le dimensioni di tutto quello che utilizziamo, di rimpicciolire ogni cosa, permettendoci così molteplici ed ineguagliabili vantaggi. Prima di tutto per l'aspetto pratico, perché la praticità viene prima di ogni altra cosa. Volenti o nolenti, è la prima cosa che ci interessa quando creiamo qualcosa di nuovo. Poi viene l'essenzialità delle funzioni. E con questo intendo non qualcosa che è fondamentale, quanto la ridotta presenza delle stesse. Il ché contribuisce non poco a non confonderci le idee, permettendoci un più rapido utilizzo delle funzionalità tecnologiche. Senza tralasciare poi altri aspetti fondamentali, quali un minore utilizzo di materie prime e conseguente minore scarto di materiale non utilizzabile ma necessario finché il prodotto è in fase di lavorazione. Il mondo, per questo, ce ne è grato (e meno male che iniziamo a rendercene conto); un minore dispendio energetico, e quindi meno emissioni inquinanti nell'aria, nell'acqua e nella terra; ed infine anche, quando la tecnologia in questione avesse raggiunto un buon livello produttivo, facilmente realizzabile e fruibile dalla gran parte della popolazione, un minor costo per le nostre tasche.
Il "micro" futuro che è all'orizzonte sarà tutto a nostro vantaggio, trasferendoci in un mondo mai visto prima, tutto da scoprire.
White Cosmos
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