venerdì 19 novembre 2021

La scoperta della vita

 


E' cominciato tutto circa a metà degli anni novanta, quando stavo alle scuola medie. All' inizio non mi rendevo conto di quanto stava avvenendo. Stavo scoprendo quella che sarebbe poi diventata la più grande passione della mia vita: “la musica”. Se ripenso però ora a che genere di musica ascoltavo allora, rabbrividisco. E mi viene anche un po' da sorridere; anzi da crepare dalle risate a dire la verità. Avevo cominciato ad ascoltare la musica che ascoltavano più o meno tutti a quei tempi, una musica commerciale, una musica per giovani, rappresentata da gruppi e cantanti quali Jovanotti (porca miseria...!); le Spice Girls; Michael Jackson, forse il mio preferito dell' epoca, che ho anche imparato a ballare; i Jamiroquai, che è più musica funk; gli Oasis; e per finire in bruttezza, mi vergogno un sacco, gli Aqua... mamma mia! Eh sì, mi viene proprio da ridere ogni volta che ci ripenso. Mi faccio quasi tenerezza. Comunque, erano soltanto i gusti dell' epoca. Seguivo le mode e mi lasciavo trasportare facilmente dai gusti di massa, per via anche di MTV, che seguivo abbastanza e dava questi gruppi. D' altra parte, non conoscendo altri generi all' infuori di questi, pop in cima a tutti, perché questi davano in televisione e alla radio, visto che Internet era soltanto agli albori e quindi non veniva ancora utilizzato come mezzo per ascoltare musica, non potevo far altro che ascoltare anche io questa musica e lasciarmi influenzare da essa. Praticamente non ho ascoltato altro per tutta la seconda metà degli anni novanta, ovvero durante i primi anni della mia adolescenza. Poi, verso la fine di quegli anni, la svolta. Ho avuto infatti in quel periodo il mio primo incontro con un genere che nulla aveva a che vedere con tutto ciò che avevo ascoltato fino ad allora. Un genere caratterizzato da sonorità a me completamente sconosciute, mai ascoltate prima: “il metal”. Sono rimasto letteralmente fulminato. Suoni duri, netti, potenti, e, per me, assolutamente affascinanti, resi tali grazie a strumenti quali chitarra elettrica, basso e batteria, i quali riescono a dare qui il meglio di sé, e ad offrire alle mie orecchie tutto ciò che esse richiedono per poter godere del meglio che, a me, la musica può offrire. Il metal esisteva già da circa un ventennio, nella sua consacrazione definitiva, da prima che io nascessi, quando tutta la corrente hard rock dei tardi anni settanta comincia a trasformarsi in qualcosa di più estremo. I gusti musicali di chi seguiva quel genere di musica cominciavano a richiedere suoni più duri e più veloci, accompagnati da voci altrettanto forti, con tonalità molto alte, e spesso urlate. Nacque così l' heavy metal. Anche se c' è da dire che, per trovare i primi vagiti di questo genere, di quello che viene definito in un certo senso proto metal, bisogna tornare ancora più indietro nel tempo, ovvero ad un decennio ancora prima, cioè a metà degli anni sessanta, e principalmente in Inghilterra. Per fare un esempio, i Black Sabbath, tra i capostipiti del genere, anche se a me non piacciono. In quegli anni, infatti, c' è la vera nascita del metal. Esso rappresenta per me la musica più bella e affascinante che esiste al mondo, che mi suscita e mi scatena dentro un' infinità di sensazioni fortissime, dirompenti, come nessun altro genere può fare, e mi permette anche di sfogarmi nei momenti più brutti, di tristezza o di ansia, ma soprattutto nei momenti di rabbia. Non c' è niente di meglio di un bombardamento di musica metal quando sono arrabbiato. Mi ritira immediatamente su il morale che era a pezzi un attimo prima e nel giro di poco mi fa sfuriare tutta la rabbia che avevo entro. Un' esplosione nucleare di dimensioni mai viste. E' una sensazione straordinaria. E riesce a farlo ogni volta. E' pazzesco. Questa musica ha una forza davvero mostruosa, ed io le devo tantissimo. I suoi effetti benefici su di me sono veramente tanti. Mi rammarico soltanto che purtroppo questa musica così incredibile non viene ancora apprezzata come meriterebbe, perché ha veramente tanto da offrire, anche perché è rappresentata da una miriade di sottogeneri. Ce n' è per tutti i gusti e per tutti gli stati d'animo. Ma rimane purtroppo tuttora ancora nell' underground musicale. Io trovo che dovrebbero farla ascoltare di più trasmettendola nei canali di musica più seguiti dalla gente, magari, perché servirebbe, spiegandola, parlandone, per farla capire, in modo che arrivi nel modo giusto alle persone, magari così verrebbe maggiormente apprezzata e meno denigrata, e uscirebbe da quel luogo buio dove si trova ora. Stay up; Stay tuned; Stay Metaaaaaallllll!!!!!!! 

 

White Cosmos

venerdì 5 novembre 2021

ROSSO AUTUNNO (Elogio alla morte)

 

 

I grandi alberi cominciano a spogliarsi, perdendo una parte fondamentale di loro, ciò che li ricopriva e rendeva le loro braccia piene di colore, e di vita.

La madre scelse per loro il colore verde, il verde della speranza, la speranza di una futura rinascita, e ai quali infonde nuova vita.

Ma per essi viene anche il momento della perdita, della morte, come avviene per tutte le forme di vita. Ma essa è una morte dolce, perché avviene per mano della loro madre, madre natura, che li accompagna con una carezza verso il passaggio, dopo un intenso anno di rigogliosa vita, che ha regalato fiori e frutti al resto del mondo, spargendo i loro semi.

Ed ecco che le foglie cominciano a cadere, una ad una, passando dal colore verde al colore rosso, che diverrà poi spento, morto, e la foglia terminerà la sua esistenza, ricoprendo viali, giardini, strade, piazze, giacendo così sul suo letto di morte, in un colore che non c' è più.

Ma lassù, in cima ai grandi alberi, si sta già provvedendo a generare nuova vita, che arriverà dopo una lunga e sofferta gestazione, regalando di nuovo fiori profumati e colori meravigliosi al resto del mondo.

 White Cosmos

Fantozzi sbarca a Montesanto

Per colpa di Nonno Elpho sono finito a suonare il pianoforte a Montesanto. Ma un attimo. Chi è mai Nonno Elpho e cos'è Montesanto? Nonno Elpho non vi posso dire chi è, è uno dei padri fondatori di questo blog ma ha qualcosa in comune con il ragionier Filini. E poi se Filini e Fantozzi si incontrano incominciano i guai, come infatti vi vado a raccontare. Il povero Fantozzi cerca da tempo immemorabile un laboratorio che non c'è, il laboratorio di musica nel quale divertirsi a fare un po' di musica vera. Ma in verità in verità vi dico che questo laboratorio non esiste (e sigh non esisterà mai) e ordunque Fantozzi si accontenta di ciò che trova. Ed ecco spiegata la situazione che si sta creando al centro diurno di Montesanto. Il laboratorio quivi è di percussioni e per un caso fortuito adesso tutti gli strumenti armonici sono liberi, l'altra volta c'era il solo Fantozzi al pianoforte e tutti gli altri avevano uno strumento percussivo. Ma adesso vi racconto il guaio più grosso che il povero Fantozzi deve sopportare, cioè dopo una sessione del laboratorio non dormo per due notti consecutive! E questo perché me tapino ho l'ambizione di portare agli utenti del centro diurno di Montesanto la musica vera, quella con gli accordi a quattro note e anche di più, abbondiamo. Ma infatti Fantozzi sta già pensando di ripiegare sui più noiosi accordi a tre note perché vabbè che Nonno Elpho è simpatico e somiglia nelle sue mostrose iniziative al ragionier Filini, ma Fantozzi non può perdere il sonno per via di un laboratorio a Montesanto, quindi si dovrà trovare un qualche compromesso, magari Fantozzi fa gli accordi complicati quando Nonno Elpho canta, e quindi si decida a cantare! Oppure magari costui piano piano verrà trascinato da Fantozzi ad interessarsi alla teoria musicale.


Fantozzi ragionier Ugo