venerdì 19 maggio 2023

Mille rose per noi

Se non si sa cosa fare nel periodo della tarda primavera, tra maggio e giugno, a Roma, c'è un posto fantastico che sembra non aspettare altro che noi, a due passi dal colle Aventino e dal Circo Massimo: il roseto comunale. Un luogo magico, adattissimo per chiunque ami questi magnifici fiori, simbolo dell'amore di ogni tempo. Fiori di tutti i colori e dalle forme più insolite, che da essi non ci si aspetterebbe. Una bellissima accoglienza ci è stata riservata mentre stavamo arrivando, poco prima di entrare. Proprio lì, dinnanzi ad una vista magnifica, che suscita mille emozioni, un uomo, un chitarrista di mezz'età dai capelli lunghi, era lì seduto sul suo banchetto che suonava melodie d'amore ad offrire la migliore accoglienza ai visitatori. Quale invito migliore! L'invito giusto per preparare le persone ad ammirare le splendide rose colorate all'interno del roseto. Dopo queste prime emozioni provate e pensieri ed immagini che avevano come tema l'amore, nella stagione in cui solitamente tutto sboccia e tutto nasce, abbiamo varcato la soglia del bel roseto, trovandoci davanti uno spettacolo incantato, che sembrava appartenere ad un altro mondo, magari proprio quello dei sogni, poiché soltanto lì od all'interno delle pagine di un libro di favole credevo possibile tanta sublime bellezza. Wow! 
Un breve vialetto ci ha portato in un mondo che invece è realtà. Rose di tutti i colori e forme, grandi e piccole, provenienti da tutti i paesi del mondo. Le più belle e magiche che ho mai visto. Le più incredibili. Alcune non sembravano neanche essere delle rose. Ma lo erano. Infatti le forme dei loro petali differivano molto da quelle che io ho sempre conosciuto ed attribuito ad una rosa. Fiori, che quando sono nella loro prima fioritura, raggiungono quasi la perfezione. Quasi, soltanto perché la perfezione non esiste. Alcune avevano petali che sembravano di velluto, ma invece erano soltanto i petali di un fiore meraviglioso. Con le spine sì, me erano spine messe lì a proteggere la bellezza e la fragilità della rosa.
Purtroppo alcune stavano già sfiorendo e perdendo i petali. Il verde del prato cominciava ad accoglierli scambiando il suo colore con quello dei fiori. Il profumo, ahimè, era quasi del tutto assente, tranne che in alcune, isolate, varietà, come ad esempio quelle più piccole.
Personalmente ho notato delle rose molto belle tra quelle provenienti dalla Germania, nonché un paio italiane. Le mie preferite sono in assoluto quelle bianche, seguite da quelle viola, senza nulla togliere comunque a tutte le altre. 
L'unica nota negativa che posso trovare è che non appena sfioriranno, dovremo aspettare un anno prima di ammirarle di nuovo nella loro prossima vita.

White Cosmos

I terremoti in tutto il mondo

 



Io di notte mi sveglio e guardo la televisione, in particolare Rai news 24, perché così sento tutte le ultime notizie in Italia e in tutto il mondo. Sono notizie non di parte, come sui 3 canali Rai, e quindi mi interessano di più.

La cosa di cui voglio parlare con voi che ho notato dopo tante notti passate davanti alla TV e che mi colpisce molto è che ogni notte sento che c'è stato un terremoto in qualche parte del mondo, e sempre di alta magnitudo.
Di questi terremoti poi, durante il giorno, a meno che non sia un evento proprio catastrofico come quello della Turchia, non si parla nei TG nazionali, e anche su Rai News 24 viene dato poco spazio, solo la notizia nuda e cruda.
Pure la scorsa notte c'è stato un allarme Tsunami a Sud delle isole Loyalty (dopo un terremoto di magnitudo 7.7).
Queste isole stanno in Nuova Caledonia (ho guardato su Internet e sul' atlante come faccio sempre).
Ma davvero non ci si rende conto che siamo veramente al limite come disastri idrogeologici, solo quando arrivano direttamente da noi come di recente in Emilia Romagna.
Certo se è così vicino ci tocca di più, ma il problema è generale e riguarda tutto il mondo.
Poi anche le notizie più vicine a noi, che riguardano l'Italia, fanno confusione, parlano di siccità', poi si legge che ha nevicato tanto al Nord fino ad arrivare alle alluvioni. Come si spiegano queste contraddizioni?

Fata Morgana

Il Tiki-Taka, ovvero il calcio felice, e la sua breve durata



Nel periodo tra il 2007 e il 2012 è esistita una breve e silenziosa rivoluzione nel calcio, è stato il periodo del tiki-taka. Il tiki-taka è una parola non a caso di quattro sillabe, una parola simbolica che tenta di descrivere un qualcosa senza poterlo veramente descrivere, come succede per tutti i simboli. Ma oggi siete fortunati perché ci sono io, Fantozzi ragionier Ugo, che posso svelarvi questa verità. Il vero tiki-taka consiste nel giocare a calcio praticando sistematicamente tre tocchi di prima. Per fare tre tocchi di prima servono quattro giocatori, ed ecco spiegata la parola tiki-taka. Invece nel calcio cosiddetto normale si gioca abitualmente a un tocco barra due tocchi, cioè di solito il giocatore che si trova pressato dagli avversari tende a passare la palla di prima, cioè al volo, senza trattenerla. Questo modo di giocare è per così dire spensierato, perché normalmente i giocatori di calcio non sono consapevoli della possibilità di fare un calcio vero, un calcio felice, fantasioso, in una parola fantacalcio, il calcio fantastico. Qualsiasi attività umana può diventare fantastica, basta trovare l' idea giusta che poi viene usata per trasformare la realtà. Insomma per il breve periodo 2007 - 2012 è esistito ai massimi livelli il vero calcio, il vero tiki-taka, praticato soprattutto dal Barcellona ed anche da altre squadre, pure squadre nazionali. Finito questo periodo si è continuato a parlare di tiki-taka, ma stavolta in senso dispregiativo, infatti ormai nel gergo calcistico si tende ad associare alla parola tiki-taka la tendenza che hanno certe squadre a passare la palla avanti e indietro oppure anche in orizzontale in modo inconcludente, perché le squadre che nel periodo 2007 - 2012 praticavano il tiki-taka hanno smesso di giocare a tre tocchi di prima, ma hanno continuato a cercare il possesso palla tramite lunghe serie di passaggi.


Fantozzi ragionier Ugo

venerdì 5 maggio 2023

Er Cammeriere

Due amatriciane al tavolo 5!

Un tiramisù qua fora!

Mamma mia che fatica, che lavoraccio, me sembra de esse un bravaccio. Ma invece della spada io uso lo straccio. Me tocca pulì, mette e tovaglie, e apparecchià er tavolino, manco fossi un ragazzino. Poi debbo prenne e mannà e comanne in cucina, e pe soprammercato a fine giornata me tocca pulì a latrina. E mica basta così! Debbo sempre esse gentile cor cliente e dije sempre de sì, sissignore, ah bene! Arrivo! Glielo porto! Ma o sai che te dico: io me so rotto! Cambio mestiere! Non cià faccio più a fa er cameriere. Torno alle origgini, alle bbone e sane abbitudini, alle traddizzioni de famija. Amore, sei pronta? Avanti er primo!

Nonno Elpho

MIGRANTI


 Nei primi anni duemila in Italia si è registrata un’ accelerazione dell’ immigrazione, concentrata nelle aree urbane economicamente più forti del Paese. La regolarizzazione degli immigrati, introdotta nel 2002 con la legge Bossi-Fini, insieme all’ ingresso di Romania e Bulgaria nell’ Unione Europea, ha fatto aumentare vertiginosamente i permessi di soggiorno in Italia. Nel solo decennio 2005-2014 i residenti stranieri regolari in Italia sono cresciuti di 3,2 milioni di unità grazie alla regolarizzazione e alle acquisizioni di cittadinanza. Si tratta di un’ esperienza simile a quella registratata contemporaneamente in Spagna e a quella vissuta precedentemente da Francia e Germania. Dopo l’ incremento dovuto alle regolarizzazioni osservato nei primi anni 2000, gli ingressi all’ estero hanno hanno avuto una battuta d’arresto. Dal 2015 al 2017 le immigrazioni sono tornate ad aumentare per via dei flussi provenienti dai Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, caratterizzati prevalentemente da cittadini in cerca di accoglienza per asilo e protezione umanitaria. Purtroppo dal 2018 ad oggi le immigrazioni sono tornate ad aumentare. Nel 2021 i conflitti hanno unito i propri effetti devastanti a quelli dell’ emergenza climatica e della pandemia da covid-19, rendenndo inabitali aree sempre più vaste aree del pianeta.

Nel 2021 in Italia sono arrivati soprattutto migranti provenienti dai Paesi più colpiti da siccità, alluvioni e dalla pressione de cambiamento climatico, ai quali non viene riconosciuto lo status di rifugiato. Tra i primi Paesi d’ origine troviamo: Tunisia, Egitto, Bangladesh, Afghanistan, Siria, Costa d’ Avorio, Eritrea, Guinea, Pakistan e Iran. Tutti Paesi dipendenti dal grano russo e ucraino e aree del mondo allo stremo per la siccità intervallata da alluvioni, per l’innalzamento delle temperature medie e per le conseguenti carestie che stanno affamando decine di milioni di persone.

Blue Jacket