Il Tiki-Taka, ovvero il calcio felice, e la sua breve durata
Nel periodo tra il 2007 e il 2012 è esistita una breve e silenziosa rivoluzione nel calcio, è stato il periodo del tiki-taka. Il tiki-taka è una parola non a caso di quattro sillabe, una parola simbolica che tenta di descrivere un qualcosa senza poterlo veramente descrivere, come succede per tutti i simboli. Ma oggi siete fortunati perché ci sono io, Fantozzi ragionier Ugo, che posso svelarvi questa verità. Il vero tiki-taka consiste nel giocare a calcio praticando sistematicamente tre tocchi di prima. Per fare tre tocchi di prima servono quattro giocatori, ed ecco spiegata la parola tiki-taka. Invece nel calcio cosiddetto normale si gioca abitualmente a un tocco barra due tocchi, cioè di solito il giocatore che si trova pressato dagli avversari tende a passare la palla di prima, cioè al volo, senza trattenerla. Questo modo di giocare è per così dire spensierato, perché normalmente i giocatori di calcio non sono consapevoli della possibilità di fare un calcio vero, un calcio felice, fantasioso, in una parola fantacalcio, il calcio fantastico. Qualsiasi attività umana può diventare fantastica, basta trovare l' idea giusta che poi viene usata per trasformare la realtà. Insomma per il breve periodo 2007 - 2012 è esistito ai massimi livelli il vero calcio, il vero tiki-taka, praticato soprattutto dal Barcellona ed anche da altre squadre, pure squadre nazionali. Finito questo periodo si è continuato a parlare di tiki-taka, ma stavolta in senso dispregiativo, infatti ormai nel gergo calcistico si tende ad associare alla parola tiki-taka la tendenza che hanno certe squadre a passare la palla avanti e indietro oppure anche in orizzontale in modo inconcludente, perché le squadre che nel periodo 2007 - 2012 praticavano il tiki-taka hanno smesso di giocare a tre tocchi di prima, ma hanno continuato a cercare il possesso palla tramite lunghe serie di passaggi.
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