venerdì 17 dicembre 2021

Due folli lettere a Babbo Natale


Letterina di un folle a Babbo Natale

 

Caro Babbo Natale, quest' anno ho fatto il bravo!!

Non ho stranggolato o fatto a pezzi nessuno.Nemmeno quelli a cui stavo antipatico e me dicevano: scemo, scemone, ecc. Me so limitato a daje foco, anzi prima li ho cosparsi de benzina e poi gli ho dato foco.  Co sto freddo, jo pure fatto un favore, anche perché la benzina costa un botto. 

Inoltre ho fatto der bene!! Ho aiutato una vecchina a trasportare a casa mia le sue buste della spesa e ad un' altra l' ho alleggerita della pensione.

Che vuoi di più? Ho dato er massimo!!

Quindi mi farebbe piacere ricevere come regalo una bomba atomica!! Mi basta anche una bombetta da un megatone! Vorrei buttalla su quarche sito o base missilistica nucleare! Così per non far torti a nessuno! Sai che botto! E poi li casini, se divertimo come pazzi!

Me raccomanno, non dì niente a nessuno, e portamela direttamente a casa mia - con la slitta trainata dalle renne - che per posta nun se sa quanno ariva, e se ariva. Devi venì a Roma in via dei Pholli cor ph iniziale. Er numero è triplo zero. Nun c' è er caminetto, ma tu scendi dar tetto. Io sto ar secondo piano e sur campnello troverai scritto signor Moria. Nun te sbajà!

Con affetto, un amico.

Buon Natale da Nonno Elpho. A tutti, ma sì!  Anche a James!



Lettera di Fantozzi a... Babbo Normale

Caro Babbo Normale, 

tu che sei il cugino sfigato

di Babbo Natale

pensaci tu a me!

e poi che dire di Babbo Natale, 

in un mondo dove tutti pensano solo ai soldi, 

un tizio che fa regali a tutti che è?

In realtà Babbo Natale è pazzo più di me!

Caro Babbo Normale,

io vivo in un monolocale, 

non sono come Berlusconi, 

pieno di ragazze e di milioni...

Fammi trovare una fidanzatina,

piccola, timida e carina,

pulisco e mi faccio da solo i panni,

cribbio, sono solo da vent' anni!

 

Fantozzi ragionier Ugo

QUANDO L' ULTIMO VINCEVA

Riccardo, il nostro insegnante di teatro, nonché attore di teatro lui stesso, ha colpito ancora. D' altra parte, conoscendolo, è difficile pensare che non colpisca quando recita. E' stato davvero, davvero bravo portando in scena l' incredibile quanto bizzarra storia dello “sfortunato ciclista” Luigi Malabrocca, il “Luisin”, in un' esemplare interpretazione che ci ha anche raccontato un pezzo di storia del giro d' Italia nel secondo dopoguerra, quando gli italiani, e non solo, sconvolti ed estremamente provati dalle atrocità vissute, si sono ritrovati nel ciclismo, facendo tifo sfrenato per i propri idoli della pedalata, in un tentativo di riprendersi da quanto di peggio l' essere umano si è dimostrato capace di fare. La storia raccontata mi ha catturato fin da subito, anche perché già sapevo che Riccardo avrebbe interpretato in modo superbo il personaggio di Malabrocca. A dir la verità mi aspettavo che fossero più di uno gli attori in scena, e invece sono stato sorpreso nel vedere una persona sola, ovvero lui, Riccardo. Ho detto, vabbhè, adesso entrerà qualcun' altro, però il tempo passava e non entrava mai nessuno. E' rimasto a recitare soltanto lui per tutto il tempo. Bhè, che dire.... Grande! Eh sì, ha fatto tutto da solo, interpretando tra l' altro tutti i personaggi coinvolti, sudandosela per quasi due ore, senza pause, alternando momenti di interpretazione, facendolo in dialetto milanese, ovvero il dialetto che era di Malabrocca, che guarda caso è anche quello di Riccardo, e di fatti lo ha fatto perfettamente, a momenti di racconto. E ripeto, tutto questo per quasi due ore di fila... Il tempo passava, ed io ogni tot mi dicevo: “Va bhè, starà per finire. Ormai è tanto che sta recitando!” Ed invece ogni volta vedevo che continuava, imperterrito e ostinato ad interpretare il suo personaggio, fino ad arrivare a quasi due ore. Sì, lo so, è la terza volta che lo ripeto, ma perché sono rimasto veramente colpito dinnanzi alla bravura di Riccardo, intesa a 360°. Non che non me l' aspettassi, però..... Noi del pubblico lo vedevamo recitare, comodamente seduti, mentre ci godevamo il tutto, ignorando magari il fatto che davanti a noi c' era un uomo, non un essere sovrumano, ma una persona che come tutti si stanca, e lui sicuramente si stava stancando piano piano, anche perché aveva già recitato la sera prima, e lo avrebbe fatto anche quella dopo, ma avendo ben in mente il suo ruolo, ha proseguito nel racconto di questo povero ciclista che arrivava sempre ultimo, ma che qualcosa riusciva in qualche modo lo stesso a guadagnare. Dalla sua aveva comunque l' astuzia e l' intelligenza, e in questo ha dimostrato, vista la sua storia al giro d' Italia, di non essere affatto l' ultimo. Anzi credo fosse assolutamente il primo. Infatti, una volta capito il giochetto, essendo furbo, ha anche capito che forse gli conveniva proprio arrivare ultimo. E così ha continuato a fare di lì in poi. Per fortuna Riccardo, nonostante la stanchezza che sicuramente stava provando (quasi due ore senza pause... Questo è un mostro!), ha messo al primo posto noi del pubblico, scegliendo così di farci conoscere l' incredibile storia del ciclista più scarso, ma al tempo stesso più astuto della storia. 

White Cosmos

venerdì 3 dicembre 2021

Il povero Fantozzi salle prese con l' arte moderna

Venerdì scorso era una giornata davvero uggiosa tanto che il povero Fantozzi l' aveva già etichettata come un giorno da lupi ma noi imperterriti utenti ed operatori del gruppo blog siamo andati allo GNAM! Infatti l' appuntamento era proprio fatto così, ci vedaimo davanti allo GNAM davanti ai leoni. La mia intrepida collega Moh giustamente non riusciva a capire niente di questo appuntamento anche perché sta imparando l' italiano ma io stesso ci ho messo una settimana a capire che GNAM era Galleria Nazionale d'  Arte Moderna, figuriamoci la povera Moh! Bene, allora tutti intabbarrati ed ombrellati siamo infine giunti dentro questo GNAM e... Ovvove! Cosa ci è toccato vedere, un tristissimo spettacolo, adesso vi racconto... L' arte moderna! E che è mai l' arte moderna? Un semplice trucco per fare soldi... Io da questa esperienza ho rafforzato le mie convinzioni, cioè io penso che esista l' arte in senso universale, quindi per me non esiste né l' arte moderna né quella antica, esiste solo l' arte quando e solo nel caso in cui sia vera arte. E quindi voi lettori di questo tristo articolo provate a mettervi nei panni del povero Fantozzi, che entra dentro lo GNAM e si trova davanti un uovo gigante, ed ha l' impulso di prenderlo a calci; poi vede delle sedie e pensa "Ah, ci si può sedere", poi invece pare che quelle sedie erano un' installazione; poi un quadro con la tela lacerata da diversi strappi o tagli e lui ha la tentazione di aggiungerne uno; poi delle carcasse di mucche che pendevano dal soffitto e lui ha la tentazione di prenderle a pugni come faceva Rocky Balboa in Rocky 1! Insomma questa è l' arte moderna, o così mi pare, una collezione di solenni baggianate prive di senso alle quali viene attribuito un valore! E infatti alla fine della mkstra, per i poveri ingenui che non capiscono un tubo di ciò che hanno visto, c' erano pronti molti libri da comprare!

Fantozzi ragionier Ugo

UNA LENTA CONOSCENZA

 


Il primo impatto con questo genere musicale è stato tanto devastante quanto eccitante. Una fortissima scarica di adrenalina ha percorso tutto il mio corpo con tanto di brividi, ed ha lasciato il segno. Un segno indelebile che mi sarei poi portato dietro fino ad oggi. E la vedo difficile che le cose potranno mai cambiare (per mia fortuna!). Infatti più che un segno, è un solco, un' incisione profonda che oramai si è radicata in me come nient' altro è mai riuscito a fare. Questo è stato il punto d' inizio della mia avventura fra le note del metal. Da quel momento, si, ho ascoltato metal, ma dati i pochi mezzi a disposizione per approfondirne la sua conoscenza (non esisteva ancora YouTube ad esempio), i gruppi che ascoltavo e di conseguenza anche i generi, si potevano contare sulla punta delle dita. Inizialmente erano gli Iron Maiden e i Metallica, rispettivamente della corrente “NWOBHM” (New Wave of British Heavy Metal) e della corrente Heavy/Thrash, i quali sono coloro con cui sono cresciuto musicalmente. Al primo ascolto, devo dire che l' adrenalina aveva preso il posto del sangue, tanta ne aveva prodotta il mio corpo. Più che un cuore, mi sembrava di averne cento, che battevano tutti insieme a ritmo di musica. Le mie vene pompavano come non mai. Ero carico di eccitazione. Avevo scoperto una musica straordinaria, totalmente diversa da tutte le altre. Più avanti con gli anni ho via via conosciuto altri gruppi, che andavano ad aggiungere nuovi generi di metal a quelli che già conoscevo ed ascoltavo fino ad allora, e la cosa che mi colpì maggiormente fu che questi gruppi suonavano una musica di gran lunga più dura e veloce di quella che avevo ascoltato per anni e che mi aveva fatto innamorare del metal, aggiungendoci pure il “Growl”, ovvero una sorta di “ringhio”, una voce spaventosa che sembra provenire da un altro mondo, tipica dei generi più estremi. Questo viene infatti utilizzato dai cantanti di questi gruppi per dare un ulteriore tocco di brutalità a questa musica, estremizzando ancor di più il tutto. I gruppi in questione sono: “gli In Flames, appartenenti alla corrente melodic death metal; i Children of Bodom, che vanno più sul melodic black. Mi ricordo ancora oggi quando ho ascoltato per la prima volta la canzone “Needled 24/7; sono rimasto senza parole. La sua velocità e potenza erano assurde, e lo scream del cantante lo era altrettanto, almeno per i miei standard dell 'epoca. Non avevo mai sentito niente del genere prima di allora. Poi con gli anni tutto ciò venne ulteriormente spinto oltre e forzato fino a livelli indescrivibili, che a volte potrebbero anche risultare “inaccettabili” per alcuni. Il loro fondatore e frontman Alexi Laiho, grandissimo chitarrista, è morto alla fine dello scorso anno a 41 anni, per “degenerazione indotta dall' alcohol dei tessuti connettivi del fegato e del pancreas”. Inoltre aveva un cocktail di antidolorifici, oppioidi e farmaci per l' insonnia nel suo sistema. Sembra non si volesse far aiutare...; i Sonata Arctica, con il loro melodic power, caratterizzato da tinte fantasy, sia nei suoni che nelle liriche, più “leggero” dei precedenti due; i Cradle of Filth, con il loro gothic prima e symphonic black poi, i più estremi fino adesso. Il loro cantante, Dani Filth, ha uno scream che mette i brividi; ed infine i grandi maestri della tecnica: i Dream Theater, che sono stati per tantissimo tempo il mio gruppo preferito, portandomi anche ad avere il loro, il progressive metal, come mio genere preferito, rimasto tale fino a poco tempo fa, quando piano piano, ma neanche troppo, i miei gusti hanno cominciato ad evolversi e a cambiare, nonché ad aggiungersene di nuovi. Le nuove scoperte in questa musica non hanno davvero mai fine, e nuovi generi continuano tuttora a nascere. Ma di tutto questo parlerò nella prossima puntata “Nuovi generi, nuove emozioni”. Un saluto dal mondo del Metallo. 

 White Cosmos

Nucleare

 

L’ argomento del nucleare ha sempre suscitato numerosi dibattiti, ci sono alcuni che sono favorevoli, altri sono sfavorevoli. Lo scopo di questo articolo è analizzare i pro e i contro di questo tema. L’ Italia si è detta contraria già nel 2011, mantenendo la posizione assunta nel 1987, ma a livello europeo bisogna ancora decidere se inserirlo nelle fonti di energia sostenibili e dedicargli alcuni investimenti. Bisogna considerare che non esiste un sistema completamente pulito per produrre energia, sicuramente non si può pensare di fare tutto eolico e solare, infatti il sole e il vento non sono presenti tutto l’ anno, quindi questi tipi di energia non sono sempre disponibili. L’impatto ambientale del nucleare, inoltre, è paragonabile a quello delle energie rinnovabili, quello che veramente fa paura del nucleare sono le scorie e la sicurezza. Sono problemi relativi, infatti, l’ uranio ha una densità altissima, questo vuol dire che le scorie che si producono sono volumi ridottissimi. A parità di energia, nessun’altra fonte produce così pochi residui. Le scorie radioattive rimarranno tali per lungo tempo, e questo è innegabile, ma oggi esistono metodi per lo stoccaggio in sicurezza e procedure per reciclarle e possono essere utilizzate per produrre nuova energia. Il pericolo di un incidente nucleare si può dire che sia elevato, sebbene la portata dei disastri di Chernobyl e Fukushima sia stata esagerata dai media. Nel primo caso, il disastro è stato provocato da un errore umano, mentre il secondo è stato la conseguenza di un altro disastro naturale nella cittadina giapponese: terremoto e conseguente tsunami. Si stima che le emissioni nucleari di Chernobyl siano state di 400 volte superiori a quelli della bomba atomica su Hiroshima. Il rischio di un incidente nucleare invece è molto piccolo, perché le misure di sicurezza oggi sono tali che persino eventi estremi in grado di danneggiare un reattore non si tradurrebbero in dispersioni di radiazioni all’esterno della centrale. Inoltre, se si considerano i danni che fanno i combustibili fossili in termini di morti per inquinamento e di riscaldamento globale, il nucleare risulta molto più sicuro. E’ necessario, però, spendere molto in sicurezza, considerando anche che la centrale può essere colpita da attentati terroristici o da furto di materiale. Inoltre, se da un lato l’ utilizzo dell’ energia nucleare si traduce in un risparmio per uso domestico, dall’ altro i costi sono molto alti per produrre e gestire i vari impianti. In questo caso, infatti, bisogna anche considerare costi di realizzazione, messa in funzione, manutenzione, sorveglianza, smantellamento e messa in sicurezza di una centrale nucleare quando viene dismessa. Il dibattito è ancora aperto e, a quanto pare, destinato a non chiudersi in breve. Se da una parte l’ Italia ha detto no al nucelare già da tempo, dall’ altra il ministro Roberto Cingolani ultimamente ha riaperto la questione sul nucleare, infatti alcuni politici in Italia sono favorevoli a questo tipo di energia. 

Blue Jacket