venerdì 25 giugno 2021

I muri parlano di storia

 

Quella singola ora passata al Quadraro, quartiere di fondamentale rilevanza storica a sud-est di Roma, ha fatto luce sulla sua storia, che si rifa al tempo della seconda guerra mondiale, durante la quale sono avvenuti fatti tragici ma anche fatti cruciali per la strada che poi avrebbe portato alla fine della guerra. Qui infatti, il 17 aprile 1944, è avvenuto un rastrellamento nazista per cercare di stroncare una delle forme meglio organizzate della resistenza romana all' occupazione nazi-fascista tra il settembre 1943 e il giugno 1944. Vorrei ricordare che tutti i circa 750 deportati erano uomini. I tedeschi infatti hanno risparmiato le donne. Che animo buono! Questi uomini, provenienti da tutti i ceti sociali possibili, finirono poi a lavorare in fabbriche dislocate in Austria, Polonia e Germania. Al Quadraro, di recente, cominciarono a comparire numerosi murales che ricordano i fatti di quell' epoca, per non dimenticare mai. Uno di quelli che, a mio avviso, è sicuramente il più rappresentativo, è il cosiddetto “Nido di Vespe”, definizione data al quartiere dal comandante della Gestapo a Roma, Kappler. I muri di questo “paese” nella città, che è il Quadraro, fatto di casette a una o due piani, che costituiscono parte di esso, sono ormai da una decina di anni espressione di questa forma di arte storica, l' arte della resistenza, che scava nelle radici più profonde della nostra libertà.

 

 White Cosmos

Street Art ai tempi del Covid

 Quest'anno, per via del Covid, il corso di Street Art è cominciato tardi (a gennaio) e forse è anche per questo, ma non solo, che il laboratorio di Street Art mi ha entusiasmata molto meno che gli altri anni. Beninteso, disegnare e pitturare mi piace, ma confesso che quest'anno mi è mancata un po' l'ispirazione. Ad ogni modo, ad inizio anno abbiamo ripreso con Alessandra Carloni, la street artista, il lavoro che avevamo lasciato in sospeso a giugno dell'anno scorso, sui diritti riconosciuti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani dell'ONU. Qui, ognuno ha scelto un articolo/diritto da rappresentare con un disegno. I nostri disegni, pitturati, sono stati poi riprodotti in grande su dei poster, e incollati al muro fuori dal CSM. E' stato bello riprendere a pitturare e imparare, con l'aiuto di Alessandra, a creare nuove tonalità di colori e anche perché ognuno di noi ha potuto produrre qualcosa di suo: chi ha deciso di rappresentare il diritto alla vita, chi l'eguaglianza, chi la libertà di pensiero, ecc. Il mese scorso, invece, abbiamo realizzato un murales nella parrocchia di Ponte Milvio che rappresenta il tema del Covid. Il murales, ideato da Alessandra dopo aver raccolto le nostre idee, raffigura due ragazzi seduti su un tronco, faccia a faccia. L'unico contatto è quello delle loro mani: in effetti quello che ci ha maggiormente colpiti di questa pandemia è stata la mancanza e il bisogno del contatto fisico tra le persone. Purtroppo, come ho già detto, quest'anno sono stata un po' assente a dir poco. Però sono contenta che il corso di Street Art si è comunque fatto. L'arte mi piace perché mostra tutte le possibilità di bellezza che ci sono nel mondo e spero per il prossimo anno di ritrovare questa fantasia.

 

Lyf




venerdì 18 giugno 2021

Terza guerra mondiale

Sapete che c'è? Dopo il maledetto coronavirus pare che ci sta a breve-medio termine direttamente una nuova grande festa mondiale, terza edizione di una serie di catastrofi che la gente si illudeva fossero estinte, e invece estinte non sono. Quando apro questo discorso varie volte mi son sentito dire "ma io non vedo nessuna guerra mondiale", ma questa risposta non ha nulla di nuovo, anche subito prima della prima e della seconda guerra mondiale il copione era lo stesso, fino al giorno prima stavano tutti in vacanza in spiaggia a giocare a Disneyland e il giorno dopo d'un colpo lo scenario cambia e si deve affrontare tutta insieme la dura realtà. Mi piacerebbe che la realtà fosse diversa ma purtroppo l'argomento realtà lo conosco bene e so bene che tipo di scherzi può comportare. Ma la gente non ha nemmeno la più pallida idea del perché scoppino le guerre mondiali, che tra l'altro sono un fenomeno tipico del mondo moderno, capitalistico. A scuola ci insegnano che la prima guerra mondiale è scoppiata perché un anarchico ha ucciso l'arciduca d'Austria e la seconda guerra mondiale sarebbe colpa del solo Hitler che invede la Polonia. Ma queste sono solo le classiche cause fenomeniche siperficiali cioè come a dire che non sono le vere cause. Le vere cause sono materiali e anche spirituali. Le cause spirituali sono sempre le stesse, l'umanità è chiusa da millenni in una cattiveria collettiva che è l'inevitabile sommatoria delle tante piccol cattiverie individuali, e questo è il vero motivo per il quale le cose vanno sempre a finire male. Ma poi ci sono anche le cause materiali. Le cause materiali della prima e seconda guerra mondiale sono le medesime, l'ascesa degli Stati Uniti che devono soppiantare l'Inghilterra come prima potenza mondiale. Oggi invece c'è la Cina che è già diventata la prima potenza economica mondiale. E poi a ruota seguono l'India e il Brasile. Tutte le potenze mondiali aspirano al ruolo di prima potenza mondiale ma l'unico risultato che otterranno sarà quello di distruggersi a vicenda.

Fantozzi ragionier Ugo

La Storia di patrik zaki e giulio regeni

  

Il 7 febbraio 2020 Patrick Zaki, studente egiziano dell' Università di Bologna, è stato arrestato all'aeroporto internazionale del Cairo. Da più di un anno è detenuto dal regime del suo Paese per propaganda sovversiva.
Nel corso della sua prigionia in tanti si sono mobilitati per chiedere al governo egiziano la scarcerazione dell' attivista 28enne.
L'accusa mossa al regime del presidente Abdel Fattah al Sisi è di averlo imprigionato ingiustamente, per motivi politici. Prima del suo arresto, era impegnato in un dottorato sugli studi di genere presso l'Universita' di Bologna. È stato arrestato all' aeroporto internazionale del Cairo il 7 febbraio 2020. L'accusa, resa nota solo in un secondo momento, è di propaganda sovversiva. Subito dopo l'arresto è stato portato a Mansoura.
Si dice che sia stato interrogato duramente, minacciato, picchiato e persino sottoposto a scosse elettriche.
Zaki viveva a Bologna dove svolgeva attività di ricercatore sui diritti umani e di genere.A febbraio 2020 decise di tornare in Egitto per andare a trovare la sua famiglia per 2 settimane. Al suo atterraggio in patria, lo studente egiziano è stato arrestato all' aeroporto del Cairo. È sparito per le 24 ore successive senza che nessuno sapesse più niente di lui. È stato portato dal Cairo a Mansoura, qualche decina di km a nord della capitale, dove è stato sottoposto a un brutale interrogatorio. Su Zaki pendeva un mandato d'arresto in Egitto dallo scorso settembre ma lui ne era all' oscuro.
Patrick Zaki è accusato di aver pubblicato notizie false sui social con lo scopo di disturbare la pace sociale, di aver incoraggiato le proteste contro l'autorità pubblica e il rovesciamento dello stato egiziano.
Il regime egiziano, noto per essere repressivo e violento, rivolge queste accuse ai dissidenti o a chi è critico nei confronti del governo.
Secondo Amnesty International Zaki rischia fino a 25 anni di carcere.
Secondo gli avvocati del ragazzo i post pubblicati su Facebook che gli sono costati la galera sarebbero falsi.
Le accuse sono state rese note allo studente solo il sabato mattina dopo il suo arresto, davanti alla procura di Mansoura.
Le prime udienze del processo contro Zaki si sono tenute solamente a Luglio del 2020.
Dall' arresto erano passati 5 mesi. Lo scorso 7 dicembre il giudice della terza sezione del tribunale antiterrorismo del Cairo ha stabilito un primo prolungamento del carcere preventivo, rimandato nuovamente il 2 febbraio 2021. Ma la custodia dello studente viene allungata di volta in volta. Ormai siamo oltre i quattordici mesi.
Il caso del giovane egiziano ha sollevato l'indignazione di tutto il mondo. Amnesty International Italia ha lanciato una campagna Free Patrick Zaki, ma a parlare in favore dell' attivista sono state anche star come Scarlett Johansson, che il 3 dicembre 2020 aveva lanciato un appello via social per sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema.
Il senato ha approvato la mozione che chiede che sia data la cittadinanza italiana a Patrick Zaki. Con 208 sì, nessun contrario e 33 astenuti (la compagine di Fratelli d' Italia), il responso è chiaro. Presente in aula anche la senatrice Liliana Segre: <c'è qualcosa nella storia di Patrick Zaki che prende in modo particolare, ed è ricordare quando un innocente è in prigione. Questo l'ho provato anch'io e sarò sempre presente, almeno spiritualmente quando si parla di libertà >.
La mozione è stata presentata dal senatore dem Francesco Verducci.
Nel test approvato si fa domanda al governo di chiedere alle autorità egiziane la liberazione dello studente, di attivarsi a livello europeo per la tutela dei diritti umani nei paesi dove persistono violazioni.
Ma in conferenza stampa il premier Draghi ha sottolineato come si tratti di <un' iniziativa parlamentare, il governo non è coinvolto al momento>.
La vicenda di Patrick Zaki ricorda quella di Giulio Regeni. In questi anni i signori Regeni non hanno mai smesso di chiedere al nostro governo giustizia per il loro figlio.



Ma come spiega Il Manifesto, Patrick e Giulio sono solo 2 dei 750 nomi imprigionati dal regime egiziano. Si stimano 62 imputati l'ora e un nuovo rapporto. I Giulio Regeni d'Egitto, svela che dal 2013, anno del golpe di al-Sisi, ci sono stati 1058 morti.
Il rapporto è uscito nel giorno in cui in Italia, la Procura di Roma dava conto della chiusura delle indagini sulla tortura e l'omicidio del giovane ricercatore italiano e dell'intenzione di chiedere il rinvio a giudizio per 4 agenti della National Security del Cairo. Come scrive Ascanio Celestini su Il Fatto Quotidiano, a fronte della similitudine dei casi, bisogna ricordare che <Giulio Regeni è morto, Patrick Zaki possiamo ancora salvarlo>.

 

venerdì 4 giugno 2021

Uniti nel Teatro

 


Il giorno in cui noi del centro diurno di via Antonino di Giorgio con i gruppi uniti di teatro e di blog siamo andati a far visita al Teatro Patologico di via Cassia, abbiamo scoperto una grande cosa: Il teatro in sé può andare oltre. Può essere infatti utilizzato a scopo terapeutico oltre che per lavoro o per divertimento per sé stessi e per gli altri. Il gruppo di ragazzi di questo teatro è composto da persone consapevoli dei propri disagi, ma al tempo stesso, una volta lì dentro, uniti tra loro e perfettamente integrati, se ne “fregano”, e ancor di più si divertono un mondo, e in giro per il mondo. Eh sì, proprio così. Loro girano il mondo portando in scena i loro spettacoli. E' un teatro serio il loro. Mica scherzano! Il nostro reciproco incontro si è svolto in due fasi. Una prima fase in cui ci siamo fatti domande a vicenda per soddisfare le nostre curiosità, mentre James cercava in tutti i modi di prendere nota di tutto quello che ci dicevamo, ma non riusciva a stare al nostro passo. Peccato che non aveva con sé un registratore. Una seconda fase invece, più divertente, nella quale ci  siamo messi tutti quanti alla prova sulla scena, cercando anche di unirci in un unico corpo, nonostante non ci conoscessimo gli uni con gli altri; e poi anche singolarmente, interpretando lo “spavento”. Ognuno lo ha fatto a suo personalissimo modo, come gli veniva spontaneo di fare, ed è stato veramente molto divertente. L' interpretazione di Alessandro poi è stata fenomenale. Bellissima esperienza, che ci ha permesso di capire come nella vita tutto, anche ciò che ci crea disagio e ci far star male, può essere affrontato alla grande, alleviando così, per quanto possibile, le nostre sofferenze, almeno per un po'.

White Cosmos

Ufologia ufologia

 


Che credi agli UFO? Allora sei matto hahaha! Questa più o meno era anche la mia reazione tempo fa di fronte a questo tipo di domanda. Anzi io rispondevo pure che non ci credevo proprio agli UFO. Poi nella mia vita molte cose sono cambiate e da qualche tempo l'argomento ufologia fa parte dei miei interessi. Parlando con un altro utente del centro diurno è capitato di toccare questo argomento e, siccome non ne sapevo niente, sono andato a cercare su youtube e ho trovato subito il canale di un signore, un certo Piergiorgio Caria, e ho incominciato ad ascoltare i suoi video. Via via che lo ascoltavo mi interessavo sempre di più, non riuscivo a smettere, e mi sono accorto che questo signore ne sa parecchio di diversi argomenti, insomma non è il classico ufologo del CUN come Roberto Pinotti, ma è anche e sopratutto una sorta di maestro spirituale. Ma perché trovo interessante l'ufologia? Tutto è cominciato proprio parlando con l'altro utente del centro diurno, perché stavamo parlando della possibilità di una futura terza guerra mondiale. Lui diceva che aveva sentito dire che in caso di guerra mondiale nucleare gli extraterrestri sarebbero intervenuti in qualche modo per impedire l'uso delle armi nucleari. Io ero un po' scettico perché so per esperienza che dappertutto vale la regola del libero arbitrio e che quindi nessuno verrà a salvarci se non ce lo meritiamo, come dire che in realtà ci dobbiamo salvare da soli. Poi però ho cominciato a seguire Caria. Caria sul suo canale mostra molti filmati di UFO, UFO che comunque stanno sempre a una certa distanza, ma si vedono lo stesso abbastanza chiaramente. Ma ovviamente molti dubitano lo stesso di questa realtà, anche dopo aver visto questi video. Caria sottolinea spesso lo scopo di questi extraterrestri, cioè la ragione per la quale questi visitatori si scomodano a venire fino a qui, e la ragione è che da circa settanta anni questi extraterrestri cercano di avvertirci del destino triste al quale stiamo andando incontro. Pare il problema delle armi nucleari non sia solo del pianeta Terra, ma che in tutto l'universo se una civiltà non sviluppa in parallelo la scienza della materia con la scienza dello spirito finisce inevitabilmente ad autodistruggersi. E pare che forse i pochi che si meriteranno di essere prelevati dagli extraterrestri saranno i giusti e coloro che fanno le opere.

Fantozzi ragionier Ugo