Quest'anno, per via del Covid, il corso di Street Art è cominciato tardi (a gennaio) e forse è anche per questo, ma non solo, che il laboratorio di Street Art mi ha entusiasmata molto meno che gli altri anni. Beninteso, disegnare e pitturare mi piace, ma confesso che quest'anno mi è mancata un po' l'ispirazione. Ad ogni modo, ad inizio anno abbiamo ripreso con Alessandra Carloni, la street artista, il lavoro che avevamo lasciato in sospeso a giugno dell'anno scorso, sui diritti riconosciuti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani dell'ONU. Qui, ognuno ha scelto un articolo/diritto da rappresentare con un disegno. I nostri disegni, pitturati, sono stati poi riprodotti in grande su dei poster, e incollati al muro fuori dal CSM. E' stato bello riprendere a pitturare e imparare, con l'aiuto di Alessandra, a creare nuove tonalità di colori e anche perché ognuno di noi ha potuto produrre qualcosa di suo: chi ha deciso di rappresentare il diritto alla vita, chi l'eguaglianza, chi la libertà di pensiero, ecc. Il mese scorso, invece, abbiamo realizzato un murales nella parrocchia di Ponte Milvio che rappresenta il tema del Covid. Il murales, ideato da Alessandra dopo aver raccolto le nostre idee, raffigura due ragazzi seduti su un tronco, faccia a faccia. L'unico contatto è quello delle loro mani: in effetti quello che ci ha maggiormente colpiti di questa pandemia è stata la mancanza e il bisogno del contatto fisico tra le persone. Purtroppo, come ho già detto, quest'anno sono stata un po' assente a dir poco. Però sono contenta che il corso di Street Art si è comunque fatto. L'arte mi piace perché mostra tutte le possibilità di bellezza che ci sono nel mondo e spero per il prossimo anno di ritrovare questa fantasia.
Lyf
Nessun commento:
Posta un commento