venerdì 24 marzo 2023

Mostra "I Romanisti " al museo di Roma in Trastevere

 

Della mostra mi sono piaciute soprattutto le foto degli scritti, come quello che spiega la differenza tra Romano, Romano de Roma, Romano di Elezione. Il Romano è chi è nato a Roma, come risulta dall' Anagrafe; il Romano de Roma se nato da genitori e discendente da avi romani, e se romanamente educato; Romano di Elezione (o meglio di pregio) se, non romano nato - italiano o straniero- elegge Roma. a sua patria spirituale anche senza risiedervi in permanenza. Poi mi è piaciuta la Nota in romano che è un menù di tutti i giorni della settimana di specialità della tradizione culinaria romana.

Mi sono piaciute anche le foto delle tavolate dei pasti consumati da tutti gli amici del Cenacolo dei Romanisti, forse perché il cibo per me è uno dei pochi piaceri rimasti, che mi ha fatto pure pensare ad un periodo della mia vita in cui, con un gruppo di amici la sera, dopo aver passato il pomeriggio insieme, andavamo nelle bettole dei Castelli Romani a mangiare e bere cose come formaggio pecorino, frittata, salumi e altro.

                                                                                                                     Fata Morgana 

Confessioni e memorie culinarie fantozziane

Siccome l'altra volta è stato scritto un articolo nel quale sono stato dipinto come GiulCacca da un tale, un tristo figuro che si è firmato El Emorroid ma che in realtà è Nonno Elpho; il tranquillo e placido nonnino del nostro blog è in realtà un vendicatore mascherato che si è voluto vendicare delle prese in giro che io faccio sul suo nome nella chat di soli utenti, deformando il suo nome in tutti i modi possibili ed immaginabili, beh dicevo siccome sono stato dipinto come GiulCacca ho deciso stavolta di confessare a voi tutti che ebbene sì, io mangio e faccio anche la cacca! E che di solito vado pazzo per una serie di pietanze per così dire molteplici, cioè che hanno come tratto comune la molteplicità degli ingredienti. Ci ho messo molto tempo a rendermi conto di questo perché mi sono accorto abbastanza tardi del fatto che io cerco la felicità anche nel cibo e nelle bevande, insomma io sono un vero Fantozzi a 360 gradi, anche quando mi alimento vado in cerca di fantacibi e fantabibite. E dopo svariati anni di abitudini culinarie reiterate ho capito che il segreto della felicità nei cibi è quattro ingredienti. Per lungo tempo non mi spiegavo come mai andassi pazzo per il cappuccino, la pizza e soprattutto il kebab, solo di recente l'ho capito. Il cappuccino è quasi la sola bibita molteplice, cioè contiene due ingredienti, latte e caffè, sarebbe interessante provare a bere delle bibite con quattro ingredienti, tipo diversi succhi di frutta mescolati. La pizza è un cibo potenzialmente molteplice in quanto sulla pizza puoi metterci qualsiasi cosa, puoi fare una supercapricciosa tenendo conto del fatto che con la pizza si parte sempre da due ingredienti, l'impasto e il pomodoro (se è pizza rossa). Con la pasta ugualmente si possono modificare piatti tradizionali aggiungendo uno o due ingredienti, ad esempio una carbonara può diventare una carbonara con funghi. E il kebab può essere a 2, 3, 4, 5, 6 o 7 ingredienti.

Fantozzi ragionier Ugo

PENSIERI IN LIMOUSINE






 Volerei, ad un passo da qui, ma questa stele, questi aforismi del caso, queste nuvole del presente, sono così torbide. Ho luce, luce a non finire, ma il territorio infestato da gente persa mi è ostile e non mi fa dormire. Vita, perché mi costringi a starmene con questa gente? Hai pensato che forse anche io vorrei esser felice? Ti trovo nel dolore, cammino e restringo la mia visuale quando non c'è nulla da guardare. I matti, sono articoli indefiniti, e io sono costretto a navigare senza sosta in un paese di contraddizioni. Dio, perché questo compito. Mi affaccio dal finestrino del limousine e vedo la vita scorrere felice. Ma io sono chiuso, chiuso in una gabbia di lusso, per quanto possa essere perfetta, è pur sempre una gabbia. 

"Conducente! Dov'è che andiamo?"
"Sto girando per non farti pensare."
Accendo una sigaretta.
"Finirà mai sta storia?"
"Devi solo abituarti a non reagire."
"Mi sembra il viaggio verso l'inferno."
"Non lo sai, ma è da qui che si esce a rimirar le stelle."
La spengo.
La poesia delle mie parole è pari a quell' anelito di speranza che mi attanaglia. 
E mentre penso alla tua voluttà, la cenere macchia un desiderio disincantato.

Es-Senza

INCREDIBILE ROMA

 Quegli scatti visti al Vittoriano, rappresentano qualcosa di molto inconsueto per noi romani: una città completamente vuota. Non perché i suoi abitanti siano tutti morti, ma piuttosto per un motivo che in qualche modo riconduce alla morte: per evitarla. Infatti si tratta di fotografie scattate nei primi drammatici mesi della pandemia di Covid-19 iniziata nel 2020. Almeno qui in Italia. E' stato un periodo molto buio per l' umanità. Tutte le persone sono state costrette a rimanere chiuse in casa per dei mesi, in un lungo lockdown, faticoso, certamente, ma che grazie al quale sono state risparmiate tante vite. Ed ecco allora che in quei drammatici momenti sono state scattate foto di una Roma deserta, silenziosa, immobile.

Apparentemente senza vita. Apparentemente perché i suoi abitanti hanno dovuto nascondersi che un nemico che li minacciava senza farsi vedere. E loro non hanno potuto far altro che ricorrere all' unica strategia che avevano a disposizione: non farsi trovare. La città era vuota, nessuno poteva uscire e girare liberamente, anche se la libertà individuale è un diritto fondamentale di ognuno di noi. Ma in in quel momento abbiamo dovuto riconsiderare tale diritto, per una causa, per un diritto ancora più importante della libertà individuale: la libertà collettiva. In quel momento era giusto fare così. Si è richiesto quindi all' intera popolazione, incredibile e direi anche cosa molto angosciante, di restarsene per un po' nella propria abitazione e di osservare delle rigidissime regole, unica arma allora disponibile per combattere un nemico temibilissimo giunto tra noi all' improvviso e intenzionato ad ucciderci.

Roma quindi si spense, si svuotò e si fermò, per un tempo che ancora nessuno conosceva, ed ecco che arrivò un secondo nemico: l' ansia di non sapere cosa stesse succedendo e se ne saremmo usciti vivi.

Eh sì. Esattamente così. Abbiamo avuto paura di morire.

Una volta svuotata dai suoi abitanti, dal loro vociare, dal frastuono che producevano , da tutto, la città eterna rivelò tutte le bellezze che possiede, a cui normalmente con il caos che c' è nella vita di tutti i giorni, non ci accorgiamo.

Gli scatti riprendono la città in diversi momenti della giornata e della notte, nelle zone più rappresentative, riconoscibili da chiunque. Scorci meravigliosi di una Roma vuota, con la sua vita sospesa in un limbo, e dove i suoi monumenti erano gli unici padroni.


White Cosmos

venerdì 3 marzo 2023

El Emorroid e Giul Cacca

Oggi il vostro nonnino vi narrerà la storia del famoso cavaliere El Emorroid e del suo fido scudiero Giul Cacca e dei loro destrieri Ancor più famosi. Tanto, tanto tempo fa nella città di Proctiglia c'era un bellissimo castello ricoperto di marmi color nocciola, che si chiamava , castello di Coprofilia. In questo splendido castello vivevano il nostro eroe e il suo scudiero. Entrambi erano conosciuti in tutta la regione per il loro coraggio e temuti per la loro abilità di guerrieri. Famosi erano anche i loro destrieri, il cavallo di El Emorroid si chiamava Babieca ed era un purosangue arabo di colore marrone, veloce e rapido in battaglia, ed anche molto intelligente. Addirittura c'era che lo riteneva più intelligente del proprio cavaliere. Il destriero dello scudiero Giul Cacca era un asino, un asino portentoso che aveva la facoltà di parlare e capire il linguaggio degli altri animali e anche quello degli uomini, e amava bere il sidro. El Emorroid e Giul Cacca e i loro destrieri avevano combattuto e vinto mille battaglie, ed ora stavano oziando e riposandosi . Un giorno al castello arrivarono una bellissima principessa con il suo seguito. La principessa si chiamava a Stipsy ed era accompagnata dalla sua fedele dama di compagnia Coprofemia, anch'essa molto bella. I nostri eroi appena le videro si innamorarono perdutamente di loro, El Emorroid di Stipsy e Giul Cacca di Coprofemia. Naturalmente da arditi, qual erano dichiararono subito il loro amore alle dame. Ma Aimé con scarsi risultati. Ma i nostri eroi non erano uomini da rinunciare al primo rifiuto, e quindi andarono a chiedere consiglio ai propri destrieri, su come fare per fare cedere le proprie amate. Ciuco, l'asino rispose : " mi dispiace , ma non posso aiutarvi. Io sono esperto di strategie militari, ma non so niente di strategie amorose. Tu Babieca che dici? ".  Poi Ciuco e Babieca parlottarono tra di loro per un po' e poi Ciuco disse : "il mio amico Babieca consiglia ad entrambi di entrare in convento e di farvi frati così ché possiate trovare conforto dalle vostre pene d'amore" . E così fu che gli eroi di mille e mille battaglie, che mai, e poi mai, erano indietreggiati davanti al nemico, si ritirarono per sempre nel convento di Copromania fino alla fine dei loro giorni Larga è la foglia stretta è la via, dite la vostra, questa è la mia.


Nonno Elpho

Roma bellezza silenziosa

Venerdì 24 Febbraio siamo stati con il Centro Diurno al Vittoriano alla mostra Roma silenziosa bellezza.

La mostra fa vedere la Roma del lockdown nel 2020 attraverso gli scatti fotografici di Morena Maggi. È una Roma suggestiva, senza traffico, ed è veramente molto bella, con i monumenti e le piazze deserti ma animati da uno spirito vivo e forte. Una città vivibile, come normalmente non è, che rappresenta la dimostrazione concreta della possibilità di mantenere in equilibrio, nel segno dell' arte e della cultura, la dignità istituzionale e lo spirito dell' impresa privata. Siamo stati accompagnati in una passeggiata romana attraverso fotografie, video e proiezioni multimediali.

La mostra fa riflettere anche sulla compatibilità delle proprie caratteristiche in connessione con gli eventi anche internazionali che si potrebbero svolgere a Roma in un prossimo futuro.

Bella anche l'illuminazione della città che c'è in queste fotografie.

Inoltre si può ripartire per immaginare e progettare una rete di infrastrutture più adeguate alle esigenze del XXI secolo, pur nel rispetto dell' eredità storica e delle affascinanti stratificazioni di una capitale come Roma.


Fata Morgana



Roma città "muta"





Venerdì scorso siamo andati al Vittoriano a vedere una mostra su Roma fotografata durante il periodo del primo lockdown. Quando siamo entrati ho provato una grande sensazione di vuoto guardando le foto, che mi ha anche "riempito", e mi ha messo davanti alla realtà di un virus spietato che colpisce la gente in modo indiscriminato. Questa cosa mi ha intristito perché vedere una città caotica come Roma completamente desert.....oddio, forse sarebbe stato meglio non aver iniziato proprio questo discorso! Ho provato un'emozione così forte che ho trovato difficoltà ad esprimere quello che sentivo. Comunque, al contrario di come pensavo prima di entrare al Vittoriano, ho trovato l'esposizione molto interessante ed emozionante, in particolare la stanza "spazio immersivo", sia per le foto che per la musica (colonna sonora del film di Sergio Leone "C'era una volta in America"). 

Tutto sommato possiamo dire che è stata un'esperienza molto interessante e che ripeterei volentieri.

Buio Totale+

Dalla grande bellezza... al covid 19

Venerdì scorso col gruppo blog siamo andati a vedere una mostra un po' malinconica al Vittoriano, intitolata "Roma silenziosa bellezza". Vi dico subito che ciò che mi ha più impressionato della mostra è stata la stanza "spazio immersivo" che sembrava proprio alludere al titolo di questo mio articolo, come a dire "come abbiamo fatto a passare dal periodo della grande bellezza alla grande bruttezza del covid 19 e del lockdown?" Infatti dentro questa stanza c'erano foto di Roma deserta nel 2020 durante il lockdown commentata dalla musica malinconica di "C'era una volta in America". Potremmo parafrasare e dire "C'era una volta a Roma, in Italia". Ma cosa? Che sarà successo mai che ci ha fatto perdere il cielo della grande bellezza romana e ci ha fatto precipitare nell'incubo collettivo di un virus mortifero che ci ha colpito su scala mondiale? Mistero. In ogni caso Roma conserva la sua bellezza nonostante il covid e nonostante il lockdown e anzi, a voler essere un po' acidi, Roma senza i suoi abitanti sembra davvero bellissima. Ma insomma che è successo? Chi ha ucciso la grande bellezza che regnava precedentemente? Chi era mai il misterioso protagonista della Grande Bellezza chiamato Jep Gambardella nell'omonimo film nel quale era presente anche Carlo Verdone? Altro mistero. Su dire chi ha ucciso la grande bellezza posso azzardare una risposta, ebbene sì, è stato proprio lui, Jep Gambardella, perché si è messo a giocare con cose più grandi di lui, ma lo ha fatto con la continua e silenziosa complicità dei romani, tutti.

Fantozzi ragionier Ugo

MOSTRA FOTOGRAFICA VITTORIANO

Di recente con il gruppo blog siamo andati a vedere la mostra fotografica “Roma

Silenziosa Bellezza” al Vittoriano. La mostra è stata mozzafiato, sono state esposte tutte

gigantografie di Roma deserta. L’ esposizione, nata da un progetto che ha preso corpo a

seguito della pandemia per il Covid 19, illustra il mutato aspetto degli scenari urbani a

seguito del periodo del lockdown. La mostra offre una ricca selezione di riproduzioni

fotografiche, materiali video e proiezioni. Le riproduzioni fotografiche prescelte, realizzate

da Moreno Maggi, evocative della grandezza storico-culturale di Roma che passa dalla

fase imperiale a quella connessa al primo periodo cristiano, dal cinquecento al periodo

barocco, sino ad arrivare agli scenari più moderni come l’ EUR. Il repertorio delle foto in

esposizione che inquadrano i Fori imperiali, gli scenari di diverse celebri piazze, da piazza

Venezia a piazza del Popolo, a piazza Navona, ci restituiscono un’ immagine tradizionale

dell’ Urbe e altrettanto rievocativa delle gesta di diversi imperatori romani, di importanti

committenze papali, cardinalizie e dell’opera di architetti che hanno segnato la fisionomia

di alcuni dei più prestigiosi edifici romani. Si tratta di imprese frutto dell’ingegno e della

creatività umana, ma sono proposte come opere silenziose prive della presenza umana

che il lockdown nel 2020 ha imposto. Si ricava l’ idea di una Roma di assenze, come se a

parlarci non ci fossero più le gesta degli imperatori romani, o le iniziative di pontefici o di

famiglie potenti, ma fossero direttamente i monumenti che evocano il dramma pandemico,

il quale ha costretto le persone a un esilio improvviso. A simboleggiare questa umanità

scomparsa, ad evocare una vita non visibile, si ergono le monumentali sculture che

abitano tanti monumenti romani immortalati nelle fotografie della mostra, dalla fontana

berniniana di piazza Navona, alla fontana di Trevi. Da questo quadro depauperato di

qualsiasi alito vitale, da cui emerge l’ idea di una bellezza astratta, non più legata all’

operato umano, nasce l’ esigenza di vivificare queste opere grandiose mediante l’

interpretazione soggettiva. Questa mostra mette in risalto la bellezza della Città Eterna e

vale assolutamente la pena vederla e gustarsela foto dopo foto. L’ unica pecca è che la

mostra è breve, in totale è composta più o meno da 50-60 fotografie, ma è gratuita e ogni

foto è splendida ed è studiata nei minimi particolari, stupefacente è la sala immersiva.



Blue Jacket