venerdì 5 luglio 2019

Un bilancio personale del corso di teatro 2018-2019

                                                         
 
Abbiamo concluso il corso di teatro facendo il nostro "spettacolo" è andato piuttosto bene.
Il teatro era pieno anche se gli invitati erano quasi tutti amici o parenti degli attori e c'era anche la dirigenza del centro diurno al completo. Ciò che mi preme sottolineare della mia personale esperienza col corso di teatro 2018/2019 è  in primis la libertà di espressione. 
L'insegnante di teatro, Riccardo Ballerini oltre ad essere un seguace di Stanislavskj possiede evidentemente delle qualità aggiuntive siccome riesce a far esprimere i propri attori anche al di là delle attese. Io personalmente sono un attore balbuziente ed avevo già provato un corso di teatro anni fà, anche quello basato su metodo Stanislavskj, però dopo alcuni mesi me ne sono andato, in quanto la balbuzia era a quel tempo un ostacolo insormontabile e per quel motivo mi avevano affidato una parte in "Filomena Martorano" che constava di una sola battuta. L'insegnante di quel corso mi fece un applauso particolare perchè la dissi bene però io personalmente rimasi con l'idea di non poter conciliare teatro e balbuzia, così abbandonai. Invece con Riccardo Ballerini c'è modo di dare espressione un po' alle energie sopite della persona, ed è propio pronunciando le battute con energia e buona tensione emotiva che in questo corso spesso sono riuscito a "dimenticare" la balbuzia, anche se non è scomparsa del tutto, per questo sono molto grato a questo nuovo insegnante e sono pienamente soddisfatto del suo metodo, che coinvolge gli attori anche a livello "energetico" e non solo come personaggi e maschere. E' un po' come se anche l'interiorità dell'attore venga coinvolta e non solo la superficie. Insegna infatti anche degli esercizi per rilassare la maschera-persona, un modo, forse, per andare oltre il solito "Io" dell'attore o "ego". Poi, riprendendo quello che avevo scritto l'altra volta, nel post "Appasionarsi al corso di teatro" non posso che ribadire ancora l'importanza di studiare le parti a memoria. A me, sapere bene le parti a memoria ha dato sicurezza anche nell'espressione verbale delle stesse. Poi insomma non è che abbiamo fatto chissà che, potremmo fare anche di più, dato che tutta l'opera "Casimiro e Carolina" era fatta di 118 scenee ne siamo riusciti a fare una ventina. Una ragazza mi ha fatto una domanda sul perchè viene arrestato Franz Merkl e in effetti la spiegazione stava nelle scene tagliate. Però in generale sono soddisfatto di ciò che è successo
e mi sono visto ogggetto di complimenti da parte di persone che non conoscevo, il che mi ha fatto sentire un po' come un  attore vero. Anche se però io non aspiro a fare l'attore, anzi mi piace continuare col centro diurno e continuare a partecipare al corso di teatro del centro diurno, con  i suoi pro e i suoi contro, con lo "spettacolo" o saggio di fine corso al quale tutti i partecipanti puntano come verifica delle propie capacità e anche come giornata di divertimento finale.

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