venerdì 15 marzo 2024

Pensieri benefici e pensieri malefici

La fine della giornata è un momento cruciale. È il momento durante il quale tutti noi, prima di coricarci o magari, quando siamo già stesi nel letto sotto le coperte ad occhi chiusi, facciamo probabilmente la maggior parte dei pensieri. Un resoconto della giornata appena trascorsa, sicuramente, di tutte le cose accadute, le persone con cui abbiamo avuto a che fare, le cose belle che ci hanno appagato ma anche, ahimè, le cose brutte che ci hanno segnato. Una serie di pensieri, di riflessioni che ci servono, pensieri naturali, inevitabili, che il nostro cervello fa, elabora, ricostruendo vicende e accadimenti per giungere a qualche tipo di conclusione che porti ad uno stato mentale di accettazione e di ripartenza più o meno equilibrato. Questo accade a tutti, perché in questo momento preciso della giornata, avendo terminato tutte le attività quotidiane, la nostra mente finisce inevitabilmente col pensare. E meno male, io direi! A patto però che questo processo non sia eccessivo e non sfugga di mano. Ma questa comunque è soltanto una parte della nostra attività di pensiero che ci caratterizza subito prima di addormentarci. Che forse a volte, o anche spesso, questo dipende dalla persona e dal suo approccio alle cose e da quale tipo di pensieri è abituata a fare. La maggior parte dei nostri pensieri per l'appunto sono rivolti al futuro. E questo purtroppo, spesso e volentieri sono causa di stati di ansia di varia entità che può portarci nei casi più rilevanti e disregolati, a dormire poco, male o a soffrire di una vera e propria insonnia, con tutte le sue conseguenze poi sul nostro stato psicofisico al nostro risveglio. Se di risveglio si può parlare. Poi anche sul nostro umore, sulla stanchezza che ci procura impedendoci di svolgere al meglio le nostre cose e magari anche su uno stato di irritabilità che fa male a noi e ai rapporti che poi avremmo con chi ci sta intorno, fonte di non pochi problemi.

Nella prima fase caratterizzante tale momento pre-sonno io penso che abbiamo appunto pensieri rivolti al passato, alla stessa giornata appena trascorsa, che sta ormai terminando, o ancora più indietro nel tempo, alle giornate precedenti, settimane e così via se magari fosse successo qualcosa di importante in senso positivo o negativo e che non ci abbia portati ad una conclusione verosimilmente appagante. Nella fase invece immediatamente prima del sonno, ecco che incominciamo a pensare ed a riflettere su tutto quello che abbiamo da fare l'indomani o nei giorni successivi, su tutte le difficoltà che dobbiamo affrontare, sulle cose che dobbiamo portare a termine, con il timore che qualcuno, magari, se sbagliamo, se non ci riusciamo, non sia soddisfatto di noi e del lavoro che abbiamo svolto, che ci rimanga male o che addirittura si arrabbi. Ed ecco qui che può iniziare a comparire l'ansia. Quell'ansia che serve sicuramente ma che ci fa star male, ci porta mille preoccupazioni, le quali non ci fanno dormire bene. Quando questo accade prima di andare a letto, non è purtroppo propedeutico ad un buon sonno. Quando invece capita di fare pensieri positivi, piacevoli, riguardanti qualcosa che l'indomani abbiamo da fare di bello, e che magari attendiamo con ansia, quell'ansia in questo caso positiva, allora lì sì che dormiamo sonni tranquilli.

Ah, dimenticavo una cosa: "Io odio andare a dormire!"


White Cosmos

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