venerdì 29 marzo 2024

Carne in provetta

 


La carne coltivata in laboratorio, è promossa  come una produzione etica e soprattutto sostenibile, “pulita”. Ma è davvero così? Secondo alcuni nuovi e più accurati studi, presentati anche al Meat Atlas (il meat atlas è un rapporto annuale, sui metodi e l'impatto dell'agricoltura animale industriale e dell'industria della carne), mostrano che la produzione della carne in provetta è più dispendiosa in termini di energia e di acqua degli allevamenti tradizionali. E inoltre richiede un enorme impiego di energia.

 Infatti i bioreattori in cui viene prodotta richiedono una quantità di energia di gran lunga superiore a quella necessaria per la carne convenzionale, emettendo addirittura più gas serra.

Infatti, mentre il bestiame emette metano, che è sì un potente gas serra, ma che non rimane nell’atmosfera per molto tempo, la carne in vitro produce un’alta quantità di anidride carbonica, che persiste in atmosfera per centinaia di anni. E inoltre un altro problema  sono gli agenti patogeni, come batteri e virus che si possono creare durante la coltivazione della carne in vitro. La contaminazione da microrganismi è infatti un punto cruciale difficile da risolvere, se non con l'utilizzo su ampia scala di antibiotici. E inoltre per stimolare la crescita cellulare in vitro e creare fasci muscolari, dovranno essere utilizzati fattori di crescita come gli ormoni sessuali, vietati in zootecnia dal 1981 a causa dei loro potenziali rischi per la salute. Al contrario, in questo nuovo settore biotecnologico non esiste ancora una normativa alla quale attenersi. E come se questo non bastasse la carne artificiale non ha lo stesso potere nutrizionale della vera carne. E inoltre il prezzo della carne in provetta è molto più alto rispetto alla carne tradizionale. E inoltre se il mercato di questa carne dovesse prendere piede, ci sarà un forte cambiamento in campo occupazionale, con agricoltori e veterinari sostituiti da chimici e bioingegneri e si perderanno posti di lavoro in tutto il settore dell’allevamento e della lavorazione della carne. E inoltre l'allevamento ha un ruolo determinante nelle pratiche agro-ecologiche che proteggono gli ecosistemi, contribuendo ad un equilibrio naturale che consente di fertilizzare la terra, di conservare i paesaggi, la biodiversità e le comunità animali e vegetali del luogo. Un mondo senza allevamenti sarebbe una vera e propria tragedia ambientale. Senza parlare poi delle ingenti risorse economiche che debbono essere investite per creare e imporre questa nuova tecnologia. Risorse che potrebbero essere impiegate in maniera migliore. Ah dimenticavo è Pasqua! Mangiate tanta corallina tradizionale e ... , buona Pasqua a tutti.


nonno Elpho


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