venerdì 4 ottobre 2024

PRIVACY OGGI



                               https://www.studiocataldi.it/articoli/29627-gdpr-tutto-quello-che-c-e-da-sapere.asp


In un intervento pubblicato sul sito del Garante della privacy, l’ avvocato Guido Scorza, componente del Collegio dell’ Autorità Garante per la Protezione dei dati personali, ha evidenziato quali saranno le nuove sfide privacy che ci aspettano nel futuro, ponendo l’ accento sulla sempre crescente importanza dei dati nella nostra economia e nella nostra vita di tutti i giorni e sottolineando come, nella storia dell’ umanità, mai prima d’ ora i dati, in particolare quelli personali, hanno occupato una posizione così centrale nelle dinamiche di mercato, nella società e nelle democrazie. Dall’ affermazione dell’ allora Garante , Antonello Soro, che nel lontanissimo 2003 disse che Google, con tutti i dati che tratta, ha più potere di una dittatura, alla definizione ormai universalmente accettata di nuovo oro nero, siamo tutti d’accordo nel dire che i dati rappresentano il cuore del modello di business dell’intero ecosistema digitale, nonché uno degli elementi fondamentali per l’alimentazione degli algoritmi di intelligenza artificiale. Sui dati si basano ecosistemi miliardari, primo fra tutti quello dei social network, e l’anno che verrà non solo non vedrà arrestarsi questo fenomeno, al contrario lo vedrà sempre più protagonista. Il 2023 si è concluso con diversi punti aperti, in ambito privacy, e sfide che il nuovo anno non potrà fare altro che raccogliere e gestire e, per dirla proprio con le parole di Scorza, pare che “Chi segue le cose dei dati personali e della privacy, per certo, nel 2024, non si annoierà”. Partiamo dall’onnipresente Meta, che poco prima delle festività natalizie ha annunciato ai suoi utenti europei che, per continuare a utilizzare i propri servizi, avrebbero dovuto scegliere tra sottoscrivere un abbonamento a pagamento o acconsentire all’utilizzo della profilazione per la personalizzazione della pubblicità. Un bivio netto: “Paga o acconsenti”, pay or ok, modello di business già ampiamente utilizzato da moltissimo editori di giornali online, con il loro “paywall” , cioè accetta i cookie oppure paga per leggere i contenuti della nostra testata, peraltro finito al centro di un’istruttoria del Garante, che al momento in cui si scrive non ha ancora fornito alcun esito, pur sollevando importanti questioni etiche e legali. La questione della privacy nei prossimi anni sembra destinata a giocare un ruolo chiave nelle vite delle persone, nella società, nei mercati e nelle democrazie. La risposta a interrogativi cruciali, come la liceità o illeceità di modelli di business basati sulla profilazione diventa urgente, poiché il diritto alla privacy potrebbe rischiare di diventare un privilegio accessibile solo a coloro che possono permetterselo.


Blue Jacket

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