venerdì 15 novembre 2024

Politica e salute mentale 2.0


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Benarrivati e benarrivate a tutte e tutti dal vostro improcrastinabile Fantozzi ragionier Ugo! Oggi come mi capita spesso, le idee sono poche e allora mi viene in mente che questo mercoledì al laboratorio di sceneggiatura abbiamo visto insieme e commentato un interessante filmato dal titolo "follia e potere". Il filmato era una carrellata di discorsi recenti dei potenti del mondo, iniziava con la lettura della lettera di Zelensky a Sanremo 2023, poi c'era Putin, Netanyahu, Trump e per finire in bellezza anche il dittatore nordcoreano Kim Jong Un. Che fossero dittatori o presidenti democratici la sostanza del loro discorso non cambiava: tutti volevano vincere guerre, prevalere sugli avversari, rendere gli Stati Uniti ancora una volta grandi, e soprattutto salvare cani e gatti dalle mire fameliche degli immigrati. Abbiamo dibattuto a lungo dopo aver visto questo video, che forse verrà integrato nel nostro prossimo documentario, abbiamo dibattuto se questi personaggi così potenti e dotati di grandi responsabilità siano da considerarsi normali oppure folli. Io ho osservato che, cercando di andare oltre la solita dicotomia normale/folle, avevamo assistito a una serie di persone normali che fanno discorsi folli. E questo commento mi riporta a pensare a tutte le persone comuni, normali, che supportano questi potenti, che sono la loro base di massa. Per esempio qui in Italia, in Europa, tanti anche a sinistra purtroppo, sono d'accordo con inviare armi in Ucraina e continuare questa guerra per procura che va avanti da due anni e mezzo. La narrazione secondo la quale è la Russia che ha aggredito e che è giusto difendersi può tranquillamente continuare all'infinito in assenza di spiegazioni migliori. Insomma il popolo per il momento, anzi i popoli, supportano i loro leader e l'uomo comune, democratico, che fa il tifo per la propria nazione (nazionalismo), o il proprio continente (continentalismo) passa per essere normale e ben integrato nella società. Ma io a questo punto mi chiederei: non è invece forse sintomo di normalità e buon senso desiderare un mondo libero, senza stati nazionali e/o continentali, e senza classi sociali di qualunque tipo? 


Fantozzi ragionier Ugo

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