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Un po' di tempo fa sono stato a vedere i fori imperiali, così ho deciso di scrivere qualcosa su queste fantastiche rovine. I fori imperiali erano i cinque centri propulsori della vita pubblica dell’antica Roma. Furono eretti per volere dapprima di Cesare Augusto ed, in seguito, degli imperatori Ottaviano, Vespasiano, Nerva e Traiano. Fu il brillante intelletto di Cesare a partorire la geniale idea di erigere il primo sito. Nel 46 a.C., iniziarono i lavori che portarono alla costruzione del nucleo che commemorasse le divine origini della sua discendenza. Il secondo sito, il foro di Ottaviano Augusto, fu pensato per scopi propagandistici, il luogo doveva magnificare l’inaugurazione di un’età aurea. ll tempio della pace, il terzo foro, sorse per desiderio di Vespasiano. Domiziano, oltre ad unificare i tre centri, fece erigere un quarto sito. Sfortunatamente, il suo ideatore morì prima di vedere l’opera terminata. Spettò a Nerva il piacere di posarvi su gli occhi. Infine, l’imperatore Traiano aggiunse l’ultimo pezzo all’eccezionale puzzle. Rimasti intatti solo nell’antichità, dal Medioevo, i fori subirono un lento ma inesorabile processo di demolizione. Molte perle del complesso archeologico sparirono, per lasciare posto ai primitivi complessi urbani di case popolari e edifici religiosi, dal Medioevo, i fori subirono un lento ma inesorabile processo di demolizione. Svariati pontefici si cimentarono nell’impresa: Papa Onorio I, nel foro di Cesare, pose le basi per la chiesa di Sant’Adriana e per la meno voluminosa chiesa di Santa Martina. Per quel che concerne il Foro di Ottaviano, furono i monaci basiliani a commissionare l’innalzamento di un monastero.L’ ala orientale fu occupata, progressivamente, da edifici sacri. Gli spazi su cui si ergevano il tempio della pace e il Foro di Nerva mutarono volto, a causa dell’edificazione di case modeste o di residenze aristocratiche. Nel foro di Traiano, la più importante trasformazione fu l‘asportazione del pavimento. Negli anni 30, prese il via il progetto finalizzato a restituire al mondo i Fori. Il programma fu guidato da Corrado Ricci. La strada, denominata via dei Fori, fu inaugurata da Mussolini nel 1932. Negli anni settanta, si ipotizzò di smantellarla, poiché costruita durante il ventennio fascista. Fortunatamente, molti si opposero: il quotidiano Il Tempo e lo storico dell’arte Brandi si batterono perché tutto rimanesse com’era. L’unico provvedimento effettivamente preso fu la costruzione di una zona pedonale. Nel 2013, l’allora sindaco Ignazio Marino chiuse al traffico privato gran parte dell’area. Nell’ultimo decennio del XX secolo e nel primo decennio del secolo seguente, furono indetti nuovi scavi archeologici: gli studiosi scoprirono la reale collocazione della statua equestre di Traiano. L’architettura del foro era poi più complessa di quello che si era creduto: lo spazio presentava più serie di colonne, scolpite in pregiati marmi.
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