venerdì 29 novembre 2024

STRADE ROMANE



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Le strade romane nell’antica Roma mettevano in comunicazione tutto l’impero. Furono gli Etruschi a insegnare ai Romani come costruire canali, acquedotti, ponti e strade perfettamente drenate. Gli etruschi, tuttavia, si erano limitati a costruire strade ben livellate, drenate e perfettamente levigate, ma sterrate. I Romani fecero un passo decisivo passo avanti: aggiunsero la pavimentazione. La tecnica era ben nota e in Medio Oriente era già impiegata da secoli, ma solo per brevi distanze e in località particolari. I Romani la utilizzarono per miglia e miglia su tutte le strade più importanti. A partire dal IV secolo a.C., la rete stradale romana si strutturò in lunghi percorsi destinati a raggiungere in età imperiale un’ area che oggi appartiene a circa 32 nazioni. In età imperiale, quando Roma raggiunse l’ apice della sua espansione territoriale, si avvertì l’ esigenza di costruire nuove strade. Ben presto non vi fu area che non fosse raggiunta da una via di comunicazione. I Romani consideravano le srade, oltre che un indispensabile strumento di commercio, un importante fattore di coesione politica e culturale. Le strade dell’antica Roma, dette “pretorie” o “consolari”, hanno contribuito allo sviluppo della civiltà romana in tutto il mondo. Le strade antiche di Roma costituiscono un’importante testimonianza di come l’ingegneria civile sia stata messa al servizio dell’Impero, consentendo a quest’ultimo di conquistare terre, dominare popoli e difendere i propri confini. Come erano fatte le strade dell’antica Roma ? Il sistema alla base della costruzione delle strade romane si rivela piuttosto complesso. Il primo passo era quello di definire i margini e scavare in profondità la terra adibita a carreggiata. All’interno di questo scavo venivano posti quattro strati di materiali diversi. Da qui il nome tecnico “via strata” da cui ha origine il termine italiano “strada”. Le “viae” erano le strade che collegavano Roma con altre città, mentre le strade che si inserivano nel contesto urbano venivano chiamate “strate”. La costruzione delle strade, motivata principalmente da scopi militari e poi anche di comunicazione e commerciali, si rifaceva a tecniche che sono note grazie ad alcune testimonianze letterarie, come per esempio gli scritti dello poeta Livio, ma anche grazie allo studio delle opere stesse. Gli strati erano quattro: lo “statumen”, una base massiccia, composta da blocchi alti almeno 30 cm, la “ruderatio”, fatta di pietre tondeggianti legate con calce, il nucleus, uno strato di ghiaia livellato con dei cilindri, Infine il quarto strato, ossia il rivestimento, era costituito dal pavimentum, fatto di grossi massi di pietra basaltica dura, un materiale praticamente indistruttibile. Ai bordi delle strade trovavano posto le pietre miliari, ossia delle colonne che segnalavano la distanza in miglia, l’unità di misura adottata dai romani.


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