venerdì 22 novembre 2024

Livido sul cuore

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Ho appoggiato io l'orecchio

tra un silenzio e l'altro,

sul caldo del tuo seno

bianco e colmo.

Con qualche capello insorto, che mi pizzicava il volto,

e la luce del giorno appresso, che zigzagando,

si infiltrava fra le piante in mostra sul davanzale nostro.

C’era un odore di pelle e coperte, che mi diventava ricordo

e si riproponeva più verace e complesso, ad ogni respiro profondo.

Era come un linguaggio di corpo, come un mimo del sogno:

che mi guidava in quel mondo che stavi sognando.

Credo di avervi visto spavento, Madre… Mi sbaglio?

Inseguimento, sgomento;

la violenza d’un mostro, come un bambino soltanto può intenderlo al mondo…

E mi spiace d’averti svegliato, di colpo,

bagnata di singhiozzo, e ricoperta di pianto.

Dove il mio volto ora lasciava soltanto un livido

rosso, e profondo,

sul caldo del tuo seno, bianco.

Solo lì, tra un silenzio e l'altro,

Sappi che io prestavo, e presterò, sempre,

l’orecchio, al tuo pianto nascosto,

e inespresso.


iononquadro

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