venerdì 22 novembre 2024

Folletto soletto


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C'era una volta un piccolo folletto, che viveva in caverne e boschi inaccessibili . Raramente usciva dai luoghi dove viveva per andare a visitare il resto del mondo . Questo folletto era molto pauroso e titubante, e solitamente non si faceva vedere degli altri e inoltre non aveva piacere a stare insieme agli altri, e gli altri non avevano piacere a stare insieme a lui. Eh già ! Perché il nostro folletto era pieno di problemi, e soffriva terribilmente e pensava e credeva di essere l'unico a soffrire. Era sempre cupo, grigio, mesto, lugubre, avvilito, sconsolato, tetro, insomma un folletto deprimente oltre che depresso. La solitudine era la sua unica compagnia, e a volte il nostro folletto ci discuteva animatamente, ma non riusciva mai a spuntarla. Ma un giorno non andò più a trovarlo neanche lei e il nostro folletto non uscì più, e rimase sempre al letto e... nessuno lo vide mai più. P.S. La solitudine ha come padre Thanatos ( la Morte)e come madre Moria( la Pazzia). Dalla morte non si può tornare indietro! Dalla pazzia si può tornare indietro, ma chi è tornato non lo ha mai visto né incontrato nessuno.
Nonno Elpho

3 commenti:

  1. MA QUANTO SEI BRAVO!!!!!.
    ...SEI TIUSCITO AD INOLTRARTI ANCHE NEL MONDO FILOSOFICO!!!!..IN OGNI "COMPOSIZIONE"......SALI SEMPRE UN POCHINO PIÙ IN ALTO.......
    COMPLIMENTI !!!!
    NONNO ALPHIO🤞
    .

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    1. Caro Nonno Elpho, tu sai tenere compagnia!

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  2. Bravo io un po' mi ci ritrovo, come un po' tutti. Abbiamo tutti i nostri spettri da affrontare.

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