venerdì 26 luglio 2024

ORARIO DI VISITE



Avevo gli occhi lucidi.

Ma non erano le polveri

sottili, e sottilissime. Quasi invincibili:

come i tuoi modi di litigare,

e i tuoi sorrisi candidi.

O certe nuvole stirate

che non si credono possibili, senza uscire.

Perché non si può vedere il cielo

in ospedale.

Sai, le finestre spalancate, lucide,

fanno passare solo la minima luce.

Giusto per vedere bene,

le proprie ferite,

piangere.

Perché Mamma, ho gli occhi umidi, mi chiedi?

No, Non è il vento.

Non sono i pensieri.

È solo un po' di pianto,

che credo, di non aver pianto affatto.

Ho sorriso solo un po’, quando ti ho visto.

Ricordo… Ancora lo ricordo,

che avevo appena mangiato.

Mi avevano appena imboccato dal piatto come un bimbo, piccolo, e deboluccio.

Dunque, prendimi in braccio.

Prendimi in braccio come se fosse vero.

Prendimi in braccio e non piangere, ti prego.

Vedrai che ne esco, in qualche modo.

In un modo complicato, come io sono.

Ma sincero.

Perché no mamma, non è piangere.

È essere felice con gli occhi.

Perché posso vederti.

Ancora.

Da vivo.

Anche oggi.


Sono stato solo, e poi più solo.

L'unico svago che avevo, era muovere la testa,

guardarci dentro come ad una finestra:

e annegarci l'angoscia.

Debole come uno scricciolo.

Abbandonato come una conchiglia.

Su un letto, quando la marea si ingrossa.

Sentire i signori chirurghi dietro la porta, che ti scavano la fossa.

Questa, la chiamano sopravvivenza.

Una parola strana, che io non chiamo mai,

Perché ho timore di attirarla, ancora.

Ma mio padre entra, allora, nella mia prigione imbottita

Con un sorriso di lana e di seta.

La mia stanza, il mio letto ospedaliero

Forse io, lo interrogo nel tempo che ci è dato:

Mi porge un pacchetto.

Un maritozzo, che ha introdotto di nascosto in reparto.

Di panna.

Dopo mesi a brodino di pollo e frutta.

È la vita che torna.

Non ho memoria più bella,

vivida e bella come questa amorevole dolcezza.

Questa breve… carezza.

Se non questa e l'infanzia, penso

Che vorrei abbracciarti.

D'improvviso, mentre fai qualche cosa.

Cucini o suoni la chitarra.

Mentre segui il calciomercato

O sei assorto in un film che ti interessa.

Mi hai regalato la vita che torna.

Io vorrei regalarti qualcosa.

Come questa poesia.

Questo infinito abbraccio di carta.

Fai un aeroplano, e tiramelo nel cuore:

Ogniqualvolta dimentico.

Quanto ti voglio bene.





iononquadro


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