venerdì 17 maggio 2024

Essere o apparire

La vera condanna del mondo d'oggi è la fuga dall'essere in favore dell'apparire. Tutti noi ormai cerchiamo sempre più spesso di migliorare il nostro aspetto, di cancellare tutte le imperfezioni fisiche, in tutti i modi possibili, per chi può essendo disposti anche a spendere patrimoni interi per farlo, per cercare di raggiungere la perfezione. E anche se ci riuscissimo, chi ci guadagna più di noi? Tutti coloro che lavorano nel settore della bellezza: i chirurghi plastici, gli estetisti, i produttori di tutte quelle creme, soluzioni, smalti, filler, e intrugli vari, che grazie alla pubblicità che si fanno e a volte anche grazie alla nostra ingenuità, ci campano e speculano sopra. E sono bravissimi a farlo. Ci studiano minuziosamente, attentamente. Sanno alla perfezione quello che cerchiamo, e così vanno dritti come una saetta e "colpiscono" dove loro sanno. Noi ci caschiamo come allocchi. Vabbè, non esageriamo. Talvolta, senza che diventi un'ossessione, può anche essere un modo per farci sentire, percepire meglio con noi stessi e con il nostro corpo, ritoccando qualche dettaglio che non ci piace. Il che, se viene inteso come un modo per infonderci un po' di sicurezza e migliorare alcuni aspetti della nostra vita sociale, allora sì! Ben venga. Sono assolutamente d'accordo. Non sono uno di quelli che ci vede soltanto uno spreco di tempo e denaro. Non sono neanche uno di quelli a cui piace essere contrari a prescindere, senza avere alle spalle alcuna reale motivazione. No! Questo mi rifiuto di farlo. Io non sono così. Prima di essere contrari o favorevoli ad una certa cosa, bisogna informarsi e conoscerla a fondo.

Poi ci sono quelle persone che si chiudono dentro ad un social. Aahh... Questi social! Se al loro avvento le intenzioni erano buone, cioè di facilitare e imprimere una svolta alle nostre relazioni (lo so che non c'era solo questo e che la prima motivazione per ogni nuova cosa è sempre il guadagno), è via via tutto diventato un processo di disintegrazione sociale. Uno scivolamento pericoloso dell'essere, quello che era un tempo ormai quasi dimenticato e preponderante nella vita delle persone, verso l'apparire di oggi. Il trasferimento del sé all'immagine di sé. E l'apparire dietro la telecamera di un social è la fine dell'essere. Una persona che si mostra, che mostra il proprio corpo tramite un social, è una persona che ha perso tutta la capacità di comprendere l'importanza dell'essere e del non apparire, e del farlo uno di fronte all'altro, in una relazione che può essere soltanto quella vissuta nel mondo reale e non in quello virtuale.


White Cosmos 

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