Quanti cibi esistono, che troviamo anche spesso nei banchi di
mercati e supermercati, che vediamo di
sfuggita passandogli accanto velocemente, senza farci troppo caso e che quindi
si allontanano presto dalla nostra lista della spesa. O che magari vediamo e ci
soffermiamo anche qualche istante ad osservarli, incuriositi, perché non li
abbiamo mai visti. Mmmmm... Ma che è questo coso... Che strano! Che faccio lo
compro? Mah! Vabbè no! Lasciamo stare. Magari è cattivo e mi fa puzzare pure l'
alito... Così tiriamo dritto, perché non abbiamo mai visto quella cosa prima e
non ci fidiamo e proseguiamo con la nostra spesa, senza sapere che magari
stiamo ignorando un cibo buonissimo, che ha mille proprietà benefiche per la
salute, e che probabilmente non ci fa puzzare neanche l' alito. Potremmo
esserci lasciati alle spalle qualcosa di fantastico per andare a fare la nostra
solita, monotona, triste spesa, fatta di quei soliti cinque cibi, sempre uguali,
sempre gli stessi, dall' aspetto sempre uguale, dal sapore sempre uguale.
Tutto, sempre, tristemente, uguale. Che non porta mai nuovi sapori al nostro
palato. Ma io dico... Perché non ci spingiamo oltre, non azzardiamo un pochetto
con qualcosa di nuovo, di sconosciuto? Perché non lasciamo che sia la nostra
curiosità a guidarci e a scegliere per noi? In questo modo risulterà
infinitamente più facile variare la propria dieta e avere sul piatto ogni tanto
qualcosa di nuovo, che ci aggradi, che ci faccia sentire più felici, perché il
cibo, è inutile che la raccontiamo, dà felicità e che infine dia nuovi stimoli
alla nostra curiosità di provare cose nuove, perché di cose nuove e da provare,
ce ne stanno, superando la diffidenza, che è molto spesso infondata e non ha
alcun motivo per frenarci.
Perché non provare il sedano rapa, una varietà di sedano con
la polpa molto dura, coltivato per la sua radice commestibile e per i germogli,
che sicuramente in pochi conoscono o comprano. Si può mangiare sia crudo che
cotto. Io lo compro ogni tanto, soprattutto d' inverno, ed è buonissimo. Si ha
un sapore molto particolare, insolito per i sapori a cui siamo abituati noi, ma
a me personalmente piace molto. E' versatile e si presta ad essere fatto in
tanti modi diversi: Semplicemente bollito, tagliato a quadratini o rettangolini
pastellati e fritti oppure a stick. O sennò, se non abbiamo voglia di star lì a
controllarlo e rigirarlo continuamente per evitare che si attacchi, tagliato a
fette e passato al forno e lasciato cuocere lì tranquillamente, senza dargli
fastidio, aspettando che si ammorbidisca e diventi dorato. O addirittura, data
la sua polpa molto dura, anche grattugiato. Questo modo di farlo a nessuno viene
in mente, ad esclusione degli chef magari. Infatti grattugiato è il modo più
versatile di utilizzarlo, ad esempio al posto del parmigiano sulla pasta, alla
quale aggiunge una masticazione più consistente, una nota di crudité. E mi
verrebbe da dire: “Tiè!” Non c' entra niente, però fa rima. Oppure in minestra
d' inverno conferendo consistenza e cremosità alla pietanza. O in mille altri
modi. Insomma, da provare assolutamente.
Mmmmmmm...! Buonooo! Consiglio di White Cosmos.
Il rafano. E' una radice con un sapore molto intenso che può
diventare un’ottima salsa per accompagnare altri alimenti o da ridurre in un
purè molto, molto cremoso, magari da gustare bollente con un filo d' olio d'
oliva, in una fredda sera d' inverno, con la neve che cade a fiocchi fuori
dalla finestra, allietando una faticosa giornata che sta per finire. Ottimo
anche in una mega insalatona, questa volta da preferire magari in estate, crudo
e misto con tanti altri ingredienti.
Anche il rafano, come il sedano rapa, si può grattugiare crudo al
momento dove meglio si preferisce.
I legumi. Si...ma non quelli in barattolo, già belli che
pronti. Anzi, direi... morti. Infatti, nei legumi acquistati già cotti e
venduti nel barattolo o nella lattina, quello che rimane è ben poco. Ma
veramente poco. Rimangono inalterati sostanzialmente soltanto la parte glucidica,
ovvero i carboidrati, le proteine e le fibre. Tutto il resto, purtroppo per
voi, è andato a farsi.... un bel giro in bicicletta e non è più tornato. Il
fagiolo in barattolo è un fagiolo morto.
Io parlo infatti dei legumi secchi, venduti in busta, da
mettere precedentemente in ammollo per un certo numero di ore, a seconda del
legume, e cotti per una, una e mezza, due ore, fino ad arrivare a circa tre ore
per la soia. Può essere un ostacolo? Per molti lo è. Le lunghe attese e la
lunga cottura “spaventano”, ma con un po' di cognizione di causa e di
organizzazione tutti queste problematiche scompariranno e metterci a preparare
una buona zuppa di legumi fumante con dei crostini e una spolverata di
parmigiano ci sembrerà un gioco da ragazzi. Vedrete come saranno contenti in
famiglia quando sarete tutti riuniti attorno al tavolo per gustarvi un piatto
ricchissimo di tutte le vitamine e i minerali che la natura gli ha dato.
Il Berberè. Una miscela di spezie
che arriva dal nord Africa molto usata in Eritrea e in Etiopia che sta
cominciando a farsi conoscere piano piano anche in Italia per il suo sapore
esotico e accattivante. Conferisce un gusto incredibile ed esplosivo,
soprattutto per chi non è abituato ai sapori piccanti, se aggiunto a piatti
caldi come una zuppa o un contorno di verdure cotte in padella. Infatti la
temperatura bollente fa letteralmente esplodere tutto il suo potere e sapore
speziato. L' ho provato per la prima volta anni fa, acquistato da Castroni, e
mi ha subito colpito per la sua aromaticità e piccantezza. Oltre ai curry, il
Berberè è tra le mie miscele di spezie preferite.
White Cosmos
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