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Ieri, girando su internet, un articolo mi ha sconvolto.- Un articolo on-line di un quotidiano. Sono rimasto letteralmente inchiodato nella lettura di quelle pagine. Parlava di una cosa atroce, orribile per la brutalità della vicenda e altrettanto sconvolgente per la freddezza con la quale, superato un certo punto, quelle cose possono accadere. La mia mente, la mia morale, la mia umanità, mi dicevano di chiudere immediatamente quell' articolo e fare altro ma il mio istinto e la drammaticità di ciò che stavo leggendo invece mi dicevano di rimanere lì e continuare a leggere.
Sasha, è un uomo di quarant' anni che vive in Ucraina. Per la precisione nel Donetsk, la regione attualmente più calda e invivibile dell' intera Ucraina, anche se di certo questo non è il luogo dove lui aveva sognato di vivere e di fare quello che fa. E' di stanza lì, nella regione di Donetsk, a Pokrovsk, dove ogni giorno, ininterrottamente, senza dar3e un attimo di respiro, i russi premono sulle linee di difesa ucraine, prendendo di mira e bombardando ogni cosa, senza curarsi di niente e di nessuno.
Sasha è un tiratore scelto, un cecchino e per lavoro uccide le persone. E' uno dei migliori di cui dispone l' esercito ucraino e per questo è un uomo molto prezioso. Lui con la sua unità, sono fondamentali per portare avanti le battaglie contro l' invasore. Sono uomini super protetti e agiscono nell' ombra. Nessuno può permettersi di perderli e lo stesso Sasha non può rischiare di essere ucciso a sua volta. Il suo nome di battaglia è "Fantasma", perché lui è e agisce così, come un fantasma. Personalmente, lui, in diciassette mesi ha eliminato 147 russi e in totale la squadra, nello stesso periodo, ha superato i 1200. Lui ha un record personale. La distanza massima dalla quale è riuscito ad eliminare un russo è sul km e mezzo ma normalmente colpisce tra i 300 e i 500 metri. Le sue missioni durano circa 48 h e può rimanere appostato, immobile, per decine di ore. Il record assoluto lo ha però stabilito un suo commilitone, colpendo e freddando un russo dalla distanza di 3,8 km.
"Uccidere un nemico russo è come un normale lavoro. Non ho fretta, ho pazienza. Agisco come un fantasma. Mi assicuro che sia a tiro utile, prendo la mira e sparo. Il lavoro più pulito è finirlo con un colpo solo, preciso. Cerco di non farmi individuare e di non allontanarmi. Ripensamenti? Guai se ne avessi! Non so come andrà a finire!"
Io, che farei?
White Cosmos