venerdì 31 gennaio 2025

La piccola solitaria

https://thumbs.dreamstime.com/b/triste-bambina-siede-sola-di-fronte-alla-finestra-bambino-lacrime-solitudine-bambini-ed-emozioni-concetto-stress-da-depressione-218178734.jpg

L'ultima festa che ho fatto come animatore mercoledì scorso era iniziata nel migliore dei modi. Sono arrivati pochi alla volta tutti e 20 i bambini previsti e anzi, probabilmente anche qualcuno in più, come succede quasi sempre. Insomma tutto sembrava filare liscio. La festeggiata compiva 10 anni ed era felicissima. Scalmanati più che mai i bambini, appartenenti ad una stessa classe, apparivano molto affiatati tra di loro, e pian piano si sono ambientati e per fortuna anche acquietati. Con non poche difficoltà, vista l'età. E così sembrava arrivato finalmente il momento di cominciare con i giochi. Tutti pronti, nessuno escluso, almeno così sembrava essere. E allora via! Siamo partiti! Come ho detto all'inizio tutto sembrava andare per il verso giusto ma, dalla saletta del Mc Donald's dove ci trovavamo, ad un certo punto lo sguardo mi va verso l'alto fino a fermarsi su una parte a vetri sopraelevata che da' la vista su delle scale. Quindi potevo chiaramente vedere cosa c'era al di là. Attraverso il vetro mi sono accorto che spuntava una faccetta con due occhietti tristi e malinconici, sicuramente molto pensierosi. Essi, circondati da un piccolo visino appartenevano ad una bambina di nome Virginia, nome di fantasia. La bambina dagli occhi tristi era salita su quelle scale fermandosi a mezza altezza per sedersi e restare ad osservare da lì la festa in corso sotto di lei con tutti i bambini e le bambine festanti all'apice del divertimento. Lì ci stavamo tutti divertendo, me compreso, come fossi anche io un bambino di 10 anni. Quel viso pensieroso e triste mi ha fatto male, era intollerabile per me vederlo. Ho pensato: "Chissà cosa starà pensando Clara... (altro nome di fantasia) Vorrebbe partecipare e divertirsi anche lei oppure ha scelto di stare lì perché preferisce starsene da sola lontana da tutti gli altri, escludendosi?" Possono essere tante le motivazioni. Soltanto lei può conoscerle. O forse no... Ho pensato di nuovo: "Probabilmente neanche lei le conosce, vista anche l'età." Chissà da quanto era lì da sola, rannicchiata su quelle scale, con la fronte premuta contro il vetro quasi a volerlo sfondare per osservare meglio quello che stava accadendo sotto di lei e magari anche per tuffarsi giù e giocare con gli altri. Ad un tratto si gira a guardarmi e rimaniamo tutti e due alcuni istanti così, con lo sguardo fisso, immoto. Ma dopo un po' ho deciso di sorriderle e di salutarla con la mano per rompere la situazione in modo amichevole. Poi sono tornato al mio lavoro. Ma la bambina continuava a rimanere lì. Non potevo però continuare ad ignorarla e lasciarla nella sua solitudine. Decisi così di raggiungerla portando con me la festeggiata Virginia. Non appena la piccola ci ha visti sbucare dalle scale, lo sguardo nei suoi occhi è cambiato ed è indietreggiata ma rimanendo comunque a terra ed avvicinandosi al vetro. Senza perdere tempo le ho detto: "Stai tranquilla!" - Accennandole un piccolo sorriso. Mi sono poi andato a sedere accanto a lei schiena al vetro ed usando un tono di voce ed un modo di parlare più dolci e tranquillizzanti possibili, abbiamo iniziato una conversazione cercando di instaurare con lei un rapporto di fiducia. Alla fine di tale conversazione Clara comunque non è venuta con me ma ho sperato di averle trasmesso qualcosa di utile. 

La cosa che mi ha fatto l'uomo più felice del mondo è stata che durante lo scarto dei regali, verso la fine della festa, ho visto la piccola bambina arrivare piano piano, facendosi strada fra gli altri bambini e bambine con timore e unirsi al gruppo, pur sempre rimanendo attaccata ad una parete.


White Cosmos

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