venerdì 14 febbraio 2025

Arriverà la fine....ma non sarà la fine




E niente. Si riparte per il fronte. Già pronto all'inferno, già cosciente che tornerò ancora più malandato della prima volta. Ma nonostante tutto devo. Stasera, tornando dal cinema sarei voluto scappare da tutto ciò ma poi vi immaginate i miei? E chi glielo avrebbe detto!! Beh, io no di sicuro quindi avrei anche potuto volendo......ma come ho detto all'inizio si riparte per il fronte. Come i soldati. Io sono un soldato. E comunque vada è la gloria quella che mi aspetta. Voglio sia la gloria. Anche se....il mio fiore color corallo si è appassito, io sto combattendo ad armi pesanti contro il mio "fight club" e gran parte della mia anima se l'è portata via il fiore color corallo. Probabilmente dopo non sarò più lo stesso. Ma questo si vedrà solo quando tornerò.



Sempre vostro

Buio un po' più Totale

Corpo umano: uno sconosciuto a teatro

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Fa parte di noi. Siamo noi. Ce lo portiamo dietro tutti i giorni, costantemente. Ci fa compagnia sempre, 24 ore su 24 e non si stufa mai. Forse a volte siamo noi a stufarci di lui. Lo mal tolleriamo. Addirittura lo detestiamo, tutto o in parte. È uno strumento fantastico ma noi non lo sappiamo. È l'unico strumento che abbiamo sempre a portata di mano ma noi non lo sappiamo. O nel peggiore dei casi ci rifiutiamo di saperlo. Forse perché ci spaventa ciò che potrebbe essere in grado di fare, per sentito dire o per averlo verificato con i nostri occhi. Ed è così! È potenzialmente in grado di fare cose eccezionali, il corpo umano. Il nostro, il mio, il tuo... corpo.

Oggi voglio parlare di quanto di più incredibile è capace di fare il nostro corpo, una bio-macchina fatta di cellule, tendini, articolazioni, muscoli, ossa, pelle. Ma soprattutto di cervello, perché tutto comunque parte da lì. Da lì partono i pensieri e poi i comandi per dare origine alle meraviglie del corpo umano. E perché siamo alla ricerca di tutto ciò? Perché abbiamo il desiderio di raggiungere livelli elevati di bellezza? La risposta è semplice ma non scontata: Emozionarci! 

L'emozione è ciò che segue i pensieri, quindi i desideri e ciò che precede le azioni. L'emozione è l'essenza del nostro essere umani. L'emozione è ciò che permette di sopravvivere e che mantiene alto il desiderio di ricerca come in un circolo infinito. 

Sono due principalmente gli ambiti in cui e grazie ai quali ho avuto la possibilità di scoprire e sperimentare quanto siamo in grado di fare con il nostro strumento corporeo: il teatro e lo sport / attività fisica, entrambe mie grandi passioni. In questo articolo mi soffermerò sul primo. Sul palcoscenico, soprattutto negli ultimi tempi, grazie ad un lavoro proprio incentrato sull'espressività corporea, ho scoperto forse le cose più belle ed emozionanti che si possono fare per noi stessi ed offrire agli altri che ti guardano in un atto di generosità reciproca, creando una "bolla" di emozioni da cui è difficile uscire, se non solamente alla fine dell'esibizione quando, al momento del suo "scoppio" hai l'impressione di uscire improvvisamente da un sogno, di lasciare un mondo e di migrare in un altro, diverso, migliore o peggiore non lo so ma una cosa è certa: stai lasciando un mondo di libertà per tornare in uno di libertà condizionata e regolata dalla società. In  questo secondo mondo, cioè quello reale, semmai ci venisse in mente, guai, di uscire fuori dalle "regole", di "trasgredire", verremmo subito sottoposti ad un giudizio sommario, verremmo considerati strani, diversi, matti, etichettati per sempre.

Perché? Perché ci permettiamo di essere liberi sfidando le regole? Ecco, nel teatro questo non succede. Il teatro è un mondo di libertà. Una volta sul palcoscenico infatti possiamo fare ed essere ciò che vogliamo, anche le cose più impensabili, le cose più strane, che non ci verrebbe mai in mente di fare nel quotidiano e soprattutto davanti agli altri, perché altrimenti...

Sul palcoscenico possiamo allungarci, restringerci, aprirci, chiuderci, contrarci, rilassarci, tutto questo occupando tutto lo spazio che siamo in grado di occupare nella nostra cinesfera ovvero lo spazio intorno a noi e che possediamo e che non vogliamo essere violato e di conseguenza noi non dobbiamo violare quello degli altri. Possiamo creare forme uno con l'altro, uno nell'altro, in qualcosa di meraviglioso. Forme immediatamente riconoscibili o meno riconoscibili, sconosciute, che magari proprio per questo ci incuriosiscono e ci lasciano esterrefatti per la loro bellezza. Forme dritte o contorte, rigide o morbide e sinuose, forme audaci o forme eleganti. Tutto ciò naturalmente può richiamare alla mente i pensiero più disparati e personali, anche i più spinti e "proibiti". Ma una cosa è importante: nessuno potrà mai proibirci di desiderare e di essere noi stessi.


White Cosmos

L'amore è...

L' ultima volta vi ho parlato di Eros e Psiche. Al vostro nonnino il mito di Eros e Psiche fa venire in mente un altro mito quello di Narciso. Narciso che si specchia nell' acqua, vede la sua immagine riflessa, e si innamora perdutamente di quel fanciullo riflesso nell' acqua; non riconoscendo la propria immagine. E già!! ma cos' è l' amore? Iniziamo dalla definizione del dizionario , l' amore è... la capacità di accettare e amare qualcuno per ciò che è, senza cercare di cambiarlo o controllarlo." Questa è la definizione di amore. Ma quanti tipi di amore esistono?? Nell'antica Grecia, l'eros era l'amore fisico (unilaterale, egocentrico se non proprio egoistico, connesso all'idea di estrarre piacere dall'altro), la filìa era l'amore amicale, basato sulla mutualità e sulla reciprocità mentre l'agape era la forma più alta di amore, quello spirituale, gratuito che pensa solo al bene della persona amata. Ma torniamo a bomba. Per il filosofo Platone l' amore è ... la guida dell'anima (è psicagogo) verso il mondo dell'essere e della verità. Invece per il filosofo Hegel l' amore è... <<l'unificazione», che «sottrae all'opposto ogni carattere di estraneità» ed «esclude ogni opposizione». Per Freud il padre della psicanalisi l' amore è... L'innamoramento avviene quando la libido narcisistica si trasforma in libido oggettuale”; Per Erich Fromm, psicologo e sociologo, che ha scritto il famoso libro "l' arte di amare" ; l' amore è... per Amare, devo uscire da Me e passare a Te, venire da Te. Ma la definizione più bella dell' amore, e senza dubbio la più poetica l'ha data Schopenhauer quando disse : "l'unico scopo dell'amore è quello di far perpetuare la vita attraverso la riproduzione. Per cui l'amore è la forma peggiore di espressione della volontà di vivere, perché l'amore è rappresentato da due infelicità che si uniscono per crearne una terza. Persino "Wikipedia" definisce Schopenhauer come un "pessimista". Invece a me sembra un inguaribile ottimista quando definisce l'amore la forma peggiore di espressione di volontà di vivere, significa che ci sono altre espressioni di volontà di vivere migliori dell' amore. Buono a sapersi! E dopo Arthur il vostro nonnino vuol dire la sua, l'amore è... credere che esista l' altra metà del cielo, incontrarsi, riconoscersi, amarsi e "spezzare le catene della solitudine"; finalmente siamo Noi. P.S. "Fortis est ut mors dilectio, dura sicut infernus aemulatio". Buon S. Valentino !

Nonno Elpho

L'amore che cos'è, secondo Fantozzi ragionier Ugo

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Benraggiunti e benraggiunte a tutte e tutti dal vostro imprendibile Fantozzi ragionier Ugo! Oggi è san Valentino, e il vostro imperterrito ragioniere è solo da più di vent'anni, ma ugualmente desideroso di amore, di amore vero o quantomeno verosimile... Ma il compito mi viene facilitato dal fatto che il nostro inossidabile Nonno Elpho ha mandato un articolo dal titolo "L'amore è..." contenente diverse definizioni di amore. Per quanto riguarda l'amore vero io vorrei dire che qualche anno fa ho fantozzianamente trovato e tentato di applicare la definizione di amore vero. L'amore vero è la sesta dimensione! Ma io non pretendo di arrivare a tanto, e mi accontenterei anche di un quasi-amore, di un rapporto di coppia, lasciando stare i triangoli o cose complicate! Nonno Elpho cita la Filia, e per me questa è la definizione di amicizia, che è una forma minore di amore. L'agape o amore spirituale invece è proprio ciò che attualmente cerco e/o intendo per amore, in quanto il ragionier Fantozzi si ritrova bene a far parte di una ricerca spirituale. La definizione di amore di Schopenauer invece mi sembra vera per la maggior parte delle persone, l'unione di due infelicità che si uniscono per crearne una terza, ovvero la ruota del criceto, la schiavitù che attanaglia la stragrande maggioranza delle persone. Per me invece l'amore è anche e soprattutto la condivisione di un progetto, è uno stare al mondo per tentare di migliorare il mondo, è una ricerca della felicità condivisa. Per cui io in una donna osservo, oltre all'aspetto fisico, l'apertura mentale... È già qualcosa se una ragazza condivide con me la passione per il socialismo, anche se non è tutto... Poi c'è la faccenda della musica celeste, se riesco a trovare una ragazza che capisce la faccenda della musica celeste e tutto quello che c'è dietro, allora ancora meglio! Poi se riuscissi a trovare una donna che condivide entrambe le cose, ancora meglio ancora! Insomma in un mondo di schiavi che al 99% sono contenti delle proprie catene, anche l'amore può e deve essere un amore di lotta, una condivisione di un progetto per un mondo migliore!


Fantozzi ragionier Ugo

venerdì 7 febbraio 2025

Il bruco Filippo - 2° episodio

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Filippo, il piccolo bruco ormai diventato adulto e le sue antenne rosse e nere più belle che mai, crescendo aveva sviluppato una particolarità. Probabilmente era la prima volta che accadeva in tutta la storia dei bruchi del mondo. Un bel giorno, risvegliatosi dopo un lungo riposo durato tanti giorni e tante notti raggiunse piano piano, con il suo passo da bruco, un piccolo ristagno di acqua piovana a poca distanza dalla sua dimora.
Con un po' di timore arrivò al bordo di esso, fermandosi dove il terreno iniziava ad essere umido, catturato improvvisamente da un pensiero, un ricordo, che lo portò lontano nel tempo. Si ricordò di una volta, quando era ancora un bruchino di pochi giorni di vita e i suoi simili, che Filippo fino ad allora aveva ritenuto amici, lo trascinarono a forza sul bordo di un lago, lo fecero salire su una foglia ancora verde appena caduta dall'albero che si trovava proprio sopra di lui e lo spinsero in acqua, ridacchiando tra loro, mentre lo vedevano allontanarsi spinto dal vento ed in preda alla paura. Quei brucacci cattivi a quanto pare volevano liberarsi di Filippo, probabilmente schiacciati dall'invidia che provavano verso le sue antenne. Dal momento che si rendevano conto che non avrebbero mai potuto averle, decisero quindi di fargliela pagare. E decisero di farlo in quel modo tremendo, degno soltanto di bruchi cattivi e senza scrupoli. Ormai sicuri che Filippo non sarebbe mai più tornato, cominciarono a voltarsi e fecero per andarsene, ma proprio in quel momento, da un punto lontano del lago, la sagoma del bruco Filippo ricomparve ma loro non credevano e non volevano riconoscerla. Ma invece sì, era proprio lui, pian piano sempre più distinto e riconoscibile, guarda un po' proprio dalle antenne che gli altri bruchi tanto odiavano. Non potevano credere ai loro occhi! Filippo stava tornando indietro spinto dallo stesso vento che lo aveva portato alla deriva. Lui però era ancora terrorizzato dalla situazione che stava vivendo. Aggrappato con tutte le sue forze e tutte le sue zampe alla foglia su cui era, cercava in tutti i modi di rimanere su di essa e di non cadere in acqua, perché sapeva che in quel caso non se la sarebbe cavata. Ma grazie al cielo tornò a riva sano e salvo. Filippo era tornato! Aveva tenuto gli occhi incollati al centro di quella foglia per tutta quella terribile avventura. Soltanto una volta tornato a riva, mettendoci un po' di tempo, cominciò piano piano ad alzarli, ancora incredulo ma felice. La sua felicità però durò poco perché gli altri bruchi erano lì ad attenderlo e non ci vedevano più dalla rabbia. Come era potuto accadere che Filippo era riuscito a tornare? E per di più senza neanche un graffio, in perfetta forma! Non se lo spiegavano. Non sapevano cosa fare ma qualcosa, DOVEVANO fare. Era questione di orgoglio secondo loro. Così fecero la prima cosa che gli venne in mente: si diressero in fretta e furia verso Filippo, il quale ancora si trovava sulla riva del lago. Lo afferrarono per la testa, per il corpo e per le zampe e lo costrinsero a specchiarsi nell'acqua, sempre con occhio invidioso per le antenne, facendo però finta di non vederle. Ridacchiando come sapevano fare loro, lo presero in giro per il fatto che egli aveva assai poche zampe rispetto a loro. Lui poverino, costretto a guardarsi nello specchio d'acqua si accorse che in effetti ne aveva davvero poche. Ci soffrì molto. In quel momento si sentiva inferiore agli altri bruchi. E se ne convinse. Mentre loro continuavano a ridacchiare, Filippo si abbandonò ai bruchi cattivi, aspettando e sperando che la smettessero presto. Ad un tratto essi decisero di essersi divertiti a sufficienza, lo lasciarono cadere a terra e si allontanarono soddisfatti, come una vera gang. Filippo allora, rimase lì per diverso tempo sopraffatto da un'infinita tristezza.
Quel ricordo via via svanì, tornandosene da dove era venuto. Filippo si ridestò, uscendo dai meandri della sua mente e tornò al presente e al luogo in cui si trovava, ovvero sul bordo di un piccolo ristagno d'acqua vicino alla sua casa. 
Con un po' di riluttanza si avvicinò ad esso. Tante cose gli frullavano per la testa, rifletté ancora un attimo ma poi con decisione mise le prime due zampine nell'acqua, sporse la testa in avanti e scrutò la sua figura di bruco. Continuò a sporgersi sempre più. Rimase così per un po', pensieroso. Poi, spinto da qualche motivazione interiore, cominciò a contare. Una ad una, contò tutte le sue zampe. Qualcosa però non gli tornava. Ricominciò da capo, e lo fece diverse volte. Alla fine, dopo aver contato innumerevoli volte, non aveva più alcun dubbio. Aveva mille e uno zampe. Anzi, per meglio dire, mille e uno piedi, come un bruco che si rispetti. E lui ne aveva addirittura uno in più. Filippo era a tutti gli effetti un "mille e uno piedi". Incredibile ma vero! E adesso era lui che se la ridacchiava sotto i baffi. Anzi, sotto ai piedi... 

White Cosmos

Trump e le sue insane idee sui palestinesi

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Benritrovate e benritrovati a tutti e tutte dal vostro incommentabile Fantozzi ragionier Ugo! Oggi vorrei commentare insieme a voi le peculiari idee di Trump, "codino biondo che fa impazzire il mondo" come lo chiama Diego Fusaro. Vorrei anche dire che il Trump 2.0 sarà inevitabilmente molto diverso dal primo Trump, perché la situazione del sistema è cambiata. Infatti siccome nella sua prima amministrazione Trump si è comportato abbastanza "bene" e non ha provocato guerre, molti, inclusi quelli che l'hanno votato, si aspettano lo stesso comportamento anche adesso. Invece io mi aspetto che non sarà così, e d'altronde, se il buon giorno si vede dal mattino, lo si può già intuire dalle sue dichiarazioni imperiali su Canada, Messico, Groenlandia, Panama, etc... Ma adesso l'uomo che da alcuni viene visto come quello che risolve i problemi del mondo (con una buona dose di ingenuità o di malafede, fate voi) dà la sua "soluzione" alla questione del popolo palestinese di Gaza, e dice che bisogna deportare i 2 milioni di palestinesi in Egitto o Giordania, spianare tutto e poi ricostruire. L'idea è un'idea anche propria di un "palazzinaro" di professione, e poi Giordania e Egitto non hanno alcuna intenzione di accogliere i palestinesi, anzi nessuna nazione araba vuole i palestinesi. Vi dirò a questo punto anche cosa penso dei palestinesi: i palestinesi non sono certamente dei santi perché sbagliano a farsi governare da Hamas e dovrebbero scegliersi un governo più moderato. Idem con patate anche gli ebrei. Comunque i palestinesi secondo me sono un popolo che ha commesso l'"eresia" di sventolare una bandiera a quattro colori al posto dei soliti tre, hanno una spiccata tendenza ad essere parte del popolo blu, tanto che Netanyahu li ha più volte definiti "animali", proprio anche perché sono  un popolo che tende ad avere un'anima, oltre che ovviamente anche per disprezzarli. Io invece, a dispetto delle folli idee di Trump & co., spero ancora che la situazione si possa risolvere e i palestinesi di Gaza potrebbero anche "vincere" ottenendo la creazione di un piccolo stato palestinese proprio nella striscia di Gaza, anche per avere sbocco sul mare. I palestinesi rappresentano anche una questione di tipo sociale, e questa questione riguarda anche noi in occidente, perché se c'è una componente che può aiutarci ad uscire dai problemi e ad armonizzarci con l'oriente è proprio il popolo blu!


Fantozzi ragionier Ugo

Ciao Vale

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Ciao Vale...
Si...finalmente ce l'ho fatta. Eh...quante cose avrei da raccontarti, che non so neanche da dove cominciare. Avrei voluto che conoscessi un po' di persone che avevo intorno per darmi magari il consiglio giusto senza farmici sbattere così forte il muso. Sai fa male eh...avrei voluto farmi un altro milione di foto con te e il tuo bellissimo sorriso, la tua "spensieratezza" nonostante quello che ti si stava mangiando dentro....cercavi sempre il modo per strapparmelo un sorriso...e poi...da quell'abbraccio non ci siamo più staccati, mai più. Sempre l'uno accanto all'altra, se avessimo potuto avremmo anche dormito insieme. Avevamo persino gli stessi orari la notte. Avrei voluto così tante cose con te. Sinceramente vale? Io non lo so cos'è che ti ha strappato da me, da noi, da quella bella "comitiva" che eravamo, ma so che mi hai lasciato un segno dentro....la V incisa sul cuore....come Vale.
Ti amo, e ti porterò sempre al mio fianco come in quella foto.

Ora solo tuo

Buio Totale

POMPEI




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Di recente ho rivisto in tv il film “Pompei” di Paul Wes Anderson. E’ una ricostruzione di una delle tragedie più sconvolgenti del mondo antico, Amore, avventura e un disastro naturale di proporzioni catastrofiche sono gli elementi strutturali del film. Ambientato nel 79 d.C., Pompei racconta la storia di Milo, uno schiavo diventato un gladiatore molto forte che si ritrova a lottare per salvare la donna che ama, Cassia, che però viene insidiata da uno spietato senatore romano di nome Quinto Attio Corvo e spera di farla sua moglie. Mentre quella che un tempo era la splendida città di Pompei gli crolla attorno, Milo metterà in campo tutto il suo coraggio per abbandonare l' arena e salvare la sua amata. Oltre a Milo, troviamo Attico, gladiatore africano , che lotta per conquistarsi la libertà, i genitori di Cassia, Marco Cassio Severo e la moglie Aurelia, una coppia ricca e ambiziosa. Catastrofico e spettacolare, più che storico il film diretto da Paul Wes Anderson punta sull'amore e sull'azione tra combattimenti, il disastro che incombe, con scene spettacolari, piogge di lapilli e rovesci di lava. Pompei non mi ha convinto, anche se Anderson punta tutto sui sentimenti: quelli che precedono l'eruzione del Vesuvio, interpretati da uno schiavo su una nave per Napoli che lotta per tornare a casa, salvare la donna che ama e il suo migliore amico, un gladiatore intrappolato all'interno dell'anfiteatro della città. Tra effetti speciali altamente spettacolari, rievoca quella terribile eruzione del Vesuvio che distrusse le città di Pompei ed Ercolano provocando la morte di circa 16.000 persone. Il Vesuvio e il suo fiume di lava incandescente seppelliranno persone e passioni. Tra i giovani protagonisti non scatta l'alchimia, mentre a colpire l'immaginazione sono le concitate scene dell'eruzione. Dalla prima all'ultima scena i romani sono più nazisti dei nazisti: eloquente è la scena delle frustate che il senatore romano fa infliggere a Milo. Un film adrenalinico, senza troppe pretese storiche. I nodi verranno al pettine nella famigerata giornata dell'eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., quando il destino dei personaggi e di Pompei sarà chiaro. Inutile dire che i rimandi al "Gladiatore" sfiorano più volte il plagio deliberato, o che in generale ogni singola sequenza sa di già visto. Tra la devastazione il fuoco e la cenere Milo avrà la sua vendetta nei confronti del senatore romano che lo vuole morto, l’amore che durerà per sempre.


Blue Jacket

Fantozzi e... la teoria dell'amore stronzo!


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Beninnamorati e beninnamorate a tutte e tutti dal vostro solitario Fantozzi ragionier Ugo! Oggi è un'altra di quelle giornate nelle quali non so che scrivere e allora mi torna in mente una cosa che diceva il mio ex psicoterapeuta: "Quando una donna dice stronzo ad un uomo, significa che è innamorata!" Mi è tornata in mente questa frase del mio ex terapeuta, che era un tipo particolare, aveva uno studio vicino corso Trieste ed era sempre pieno di pazienti, andava forte, faceva parecchi soldi e probabilmente diceva così perché aveva in cura coppie e un discreto campionario di pazienti di sesso femminile. Anni fa avevo anche io il "sogno" di diventare psicoterapeuta e di indagare la natura umana con la lente della psicologia... Però a distanza di anni questo "sogno" è scemato e non credo più di tanto a quel tipo di saggezza. Dire quello che diceva il mio ex terapeuta a proposito delle donne è un po' la teoria dell'amore stronzo, è un po' come dire che le donne, quasi tutte le donne, tra un ragazzo buono e un ragazzo stronzo, scelgono di stare con il ragazzo stronzo. Marco Ferradini nella sua canzone "Teorema" diceva: "Prendi una donna, trattala male, lascia che ti aspetti per ore" e anche "e stai sicuro che ti amerà, chi meno ama è più forte si sa". Una canzone con un testo così esplicito e così diretto oggi verrebbe molto probabilmente censurata e accusata di maschilismo o misoginia, in tempi di politicamente corretto. Poi mi viene in mente anche qualche discorso del maestro Piergiorgio Caria, che ogni tanto dice che noi andiamo incontro di continuo a infortuni sentimentali di ogni tipo. Allude probabilmente all'infortunio sentimentale più comune, ovvero le corna. Molte coppie si fidanzano, si sposano, poi sentono che qualcosa manca e allora iniziano a mettersi le corna, e poi finiscono a popolare gli studi degli psicologi e il confessionale dei preti. Probabilmente molte donne si sposano alla ricerca della mitica sicurezza, anche sicurezza di tipo economico, e poi una volta raggiunto questo obiettivo, si cercano un amante. D'altra parte a molti uomini sposati, arrivati sulla 50ina, viene voglia di "rottamare" la propria moglie e si vanno a cercare un'amante più giovane. Allora arrivati a questo punto vi enuncio in breve qual è la teoria fantozziana dell'amore, secondo me per minimizzare gli infortuni sentimentali bisognerebbe per prima cosa scoprire se stessi, arrivare alla propria natura umana buona prima di mettersi alla ricerca di un partner, altrimenti poi sono dolori!


Fantozzi ragionier Ugo

venerdì 31 gennaio 2025

Analisi sintetica del concetto di libertà



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Il concetto di liberta' e' molto complesso. Su di esso sono stati scritti libri, trattati, codici, leggi, norme giuridiche. In nome di esso sono state combattute, da sempre, nella storia dell ' umanita', guerre, lotte, battaglie, rivoluzioni.
Vorrei esaminarlo, dapprima, dal lato negativo. Non sempre possiamo essere quello che vogliamo essere, fare quello che vogliamo fare, avere cio' che vogliamo avere. Non siamo soli. Dobbiamo fare, quotidianamente e continuamente, i conti con ciò che ci circonda: una realta' composta da regole che esistono per garantire la pacifica convivenza, una realta' composta da altre persone, composta da altre situazioni. Realta', persone e situazioni variegate, tutte indistantemente differenti tra loro. Ecco che, quindi, denaro e potere diventano fondamentali. E allora che cosa significa: che non siamo liberi? La risposta c'è la da' la nostra Costituzione del 1948. Ebbene proprio la Carta Costituzionale, ispirata ai principi liberal democratici dello Stato di Diritto, nei primi articoli, si propone di esaminare il concetto di liberta' in senso positivo. Essa ci dice che occorre garantire e tutelare l 'indi
viduo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali cui appartiene, al fine di assicurare lo sviluppo e l ' evoluzione della personalita' e l' uguaglianza formale e sostanziale, eliminando gli ostacoli e gli impedimenti che si frappongono a questo percorso. Nei successivi articoli prende in considerazione i singoli diritti costituzionali, prevedendoli, garantendoli e tutelandoli specificamente: la liberta' personale, la liberta' di corrispondenza, la liberta' di domicilio, la liberta' di riunione, la liberta' di associazione, la liberta' di manifestazione del pensiero.
Ecco quindi, che il concetto di liberta' e' anche positivo. Liberta,' da questo punto di vista, e' partecipazione, condivisione, comprensione, scambio, relazione reciproca, comunicazione.
La liberta' e' il bene fondamentale cui tutti aspirano. Nel diritto penale, addirittura, il bene della liberta' personale' e' considerato un valore piu' importante del bene della vita. Ad esempio, il reato di sequestro di persona e' sanzionato piu' severamente del reato di omicidio. La sanzione penale stessa o la minaccia della medesima, e' afflittiva della liberta' personale.
Ecco che, quindi, dovrebbe essere presa in considerazione, secondo me, la funzione rieducativa, non quella afflittiva, della sanzione penale. Quindi reimpostare, rieducare il reo, il condannato, inserendolo in contesti adeguati, tutelandolo ai fini della comprensione dei valori e dei principi fondamentali che regolano la convivenza sociale.
Ho scritto questo breve articolo in un momento in cui mi sono sentito un po' più libero.


Tigrotto 75

M'abituerò...

 

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Eh si. M'abituerò...m'abituerò a quel costante, lieve grigio che oramai fa parte da sempre della mia vista...come quello degli occhiali da sole, che ti fa vedere i colori ma sempre con quella patina di nero davanti. M'abituerò...a quel leggero, costante dolorino giù in fondo, più in fondo del cuore. mM'abituerò ai pensieri che mi chiacchierano tra di loro nelle orecchie. M'abituerò al costante letargo "invernale" e ad essere legato per farmi stare a casa in primavera. Alle costanti manie e giorni di sonno. M'abituerò a tutto, alla solitudine, all'isolamento, alle sale degli ospedali quando le voci sono prepotenti e vogliono fare cose che non si devono fare. M'abituerò a tutto. Ma per adesso...le voci sono lievi, il grigio davanti agli occhi è un po' più chiaro e nonostante il mio bellissimo fiore ancora non sia riuscito a vederlo tutto sommato va anche bene così. Già. Il mio bellissimo fiore color corallo. Sarebbe tutto color corallo con lei accanto. Ma per ora ripeto....va anche bene così.

Sempre vostro Buio...un po' meno Totale

La piccola solitaria

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L'ultima festa che ho fatto come animatore mercoledì scorso era iniziata nel migliore dei modi. Sono arrivati pochi alla volta tutti e 20 i bambini previsti e anzi, probabilmente anche qualcuno in più, come succede quasi sempre. Insomma tutto sembrava filare liscio. La festeggiata compiva 10 anni ed era felicissima. Scalmanati più che mai i bambini, appartenenti ad una stessa classe, apparivano molto affiatati tra di loro, e pian piano si sono ambientati e per fortuna anche acquietati. Con non poche difficoltà, vista l'età. E così sembrava arrivato finalmente il momento di cominciare con i giochi. Tutti pronti, nessuno escluso, almeno così sembrava essere. E allora via! Siamo partiti! Come ho detto all'inizio tutto sembrava andare per il verso giusto ma, dalla saletta del Mc Donald's dove ci trovavamo, ad un certo punto lo sguardo mi va verso l'alto fino a fermarsi su una parte a vetri sopraelevata che da' la vista su delle scale. Quindi potevo chiaramente vedere cosa c'era al di là. Attraverso il vetro mi sono accorto che spuntava una faccetta con due occhietti tristi e malinconici, sicuramente molto pensierosi. Essi, circondati da un piccolo visino appartenevano ad una bambina di nome Virginia, nome di fantasia. La bambina dagli occhi tristi era salita su quelle scale fermandosi a mezza altezza per sedersi e restare ad osservare da lì la festa in corso sotto di lei con tutti i bambini e le bambine festanti all'apice del divertimento. Lì ci stavamo tutti divertendo, me compreso, come fossi anche io un bambino di 10 anni. Quel viso pensieroso e triste mi ha fatto male, era intollerabile per me vederlo. Ho pensato: "Chissà cosa starà pensando Clara... (altro nome di fantasia) Vorrebbe partecipare e divertirsi anche lei oppure ha scelto di stare lì perché preferisce starsene da sola lontana da tutti gli altri, escludendosi?" Possono essere tante le motivazioni. Soltanto lei può conoscerle. O forse no... Ho pensato di nuovo: "Probabilmente neanche lei le conosce, vista anche l'età." Chissà da quanto era lì da sola, rannicchiata su quelle scale, con la fronte premuta contro il vetro quasi a volerlo sfondare per osservare meglio quello che stava accadendo sotto di lei e magari anche per tuffarsi giù e giocare con gli altri. Ad un tratto si gira a guardarmi e rimaniamo tutti e due alcuni istanti così, con lo sguardo fisso, immoto. Ma dopo un po' ho deciso di sorriderle e di salutarla con la mano per rompere la situazione in modo amichevole. Poi sono tornato al mio lavoro. Ma la bambina continuava a rimanere lì. Non potevo però continuare ad ignorarla e lasciarla nella sua solitudine. Decisi così di raggiungerla portando con me la festeggiata Virginia. Non appena la piccola ci ha visti sbucare dalle scale, lo sguardo nei suoi occhi è cambiato ed è indietreggiata ma rimanendo comunque a terra ed avvicinandosi al vetro. Senza perdere tempo le ho detto: "Stai tranquilla!" - Accennandole un piccolo sorriso. Mi sono poi andato a sedere accanto a lei schiena al vetro ed usando un tono di voce ed un modo di parlare più dolci e tranquillizzanti possibili, abbiamo iniziato una conversazione cercando di instaurare con lei un rapporto di fiducia. Alla fine di tale conversazione Clara comunque non è venuta con me ma ho sperato di averle trasmesso qualcosa di utile. 

La cosa che mi ha fatto l'uomo più felice del mondo è stata che durante lo scarto dei regali, verso la fine della festa, ho visto la piccola bambina arrivare piano piano, facendosi strada fra gli altri bambini e bambine con timore e unirsi al gruppo, pur sempre rimanendo attaccata ad una parete.


White Cosmos

venerdì 24 gennaio 2025

Trump, Elon Musk e la nuova frontiera americana: Marte!

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Benserviti e benservite a tutte e tutti dal vostro ecumenico Fantozzi ragionier Ugo! Ho già scritto un articolo su Trump e le sue smanie imperiali però riflettendoci non ho parlato anche di Marte, sì perché le smanie trumpiane non si fermano al solo Nord America, ma ha anche dichiarato che vuole andare a piantare una bandiera americana sul pianeta Marte! Insomma Trump vuole vendere al popolo americano una sorta di nuovo sogno, una nuova frontiera, ed essendo amico del magnate Elon Musk, l'idea gli sarà venuta facilmente, ma in questo articolo intendo esprimere il mio scetticismo su queste imprese spaziali, tra l'altro pochi giorni fa un razzo di Elon Musk è esploso in cielo causando una lunga scia colorata! Il mio scetticismo sulle imprese spaziali, intendo la conquista della Luna e di altri pianeti del nostro sistema solare, nasce da fattori sociali e dall'ascolto di alcuni personaggi della rete che di queste cose se ne intendono, in particolare Massimo Mazzucco e Piergiorgio Caria. Mazzucco è scettico da tempo sulle missioni lunari, è abbastanza conosciuto in rete perché col suo documentario "American Moon" ha messo in luce tutta una serie di cose che non tornano circa le missioni Apollo. Lui sospetta che a partire da un certo punto le missioni lunari siano state falsificate e siano state girate in certi studi cinematografici; sospetta insomma che siano dei fake. Piergiorgio Caria oltre a questo ci aggiunge il fattore extraterrestre e dice che da tempo le missioni spaziali vengono sabotate da navicelle extraterrestri e con una buona ragione, perché i nostri folli governi terrestri volevano portare le armi atomiche pure sulla Luna e farle esplodere pure lì. Inoltre, parlando di Marte, Caria dice che la Terra non è l'unico pianeta abitato del sistema solare e che anche Marte è abitato, dice che le immagini che ci hanno sempre mostrato di un Marte desertico rappresentano solo una parte del Marte reale, e che ci sono mari, laghi, fiumi, foreste e deserti come ci sono anche sulla Terra! Altri profili sui social parlano di una confederazione, la Federazione Galattica di Luce, che per il momento non sarebbe interessata ad accogliere il pianeta Terra al suo interno, in quanto il pianeta Terra non ha ancora raggiunto il livello di sviluppo soprattutto sociale e coscienziale - spirituale necessario per essere accolto in una confederazione di civiltà libere ed evolute che pervade la nostra galassia. Il punto di vista di questi "alieni" è che gli alieni siamo in realtà noi, che siamo alienati da un sistema capitalistico che produce guerre, conflitti e disarmonie varie, e che le civiltà che sono ancora belligeranti al loro interno non vengono ammesse nel consesso della fratellanza cosmica!


Fantozzi ragionier Ugo

Muoiono i mostri ma non la paura di loro

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Rieccolo. Il velo nero, gli occhi lucidi la notte, l'insonnia. E poi ancora la cupezza, l'assenza di sonno...e di appetito. Non pensavo durasse così poco. Mi sembrava di ricominciare a prendere fiato finalmente anche se pieno di bozzi. E invece....riecco le voci farsi più prepotenti in testa. Ho paura a spostarmi. Ho paura che il giorno che saranno ancora più forti gli darò retta. No, non voglio dargli retta. Però il dubbio mi rimane. E mi fa tanta, tanta paura. E rabbia. Perché non cel'ho fatta, perché sono caduto di nuovo? Fino a poco fa non era poi così tanto male....poi come d'improvviso....il crollo....come quando non vedi uno scalino e cadi. La mia mente è caduta, la mia anima triste, i miei occhi vuoti. Un altro pezzetto di me che se ne va. Con la speranza che qualcuno lo trovi....e se lo prenda.

Sempre peggio

Buio Totale

TROY

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Da poco ho rivisto il film troy con il gruppo cinema, così ho pensato di fare una recensione. Troy è un film del 2004, e in questo film vengono raccontate le vicende legate alla guerra di Troia, come ci è arrivata attraverso una lunga tradizione che si perde nella figura di Omero. Il regista Wolfgang Petersen si immedesima nel poeta Omero, e prova a raccontarci in chiave cinematografica una summa di ciò che Omero ci racconta nell’Iliade, focalizzando la propria attenzione sul rapimento di Elena, e sulla personalità di Achille, impersonato da Brad Pitt. La storia non manca certo d’attrattiva, considerato che ha più di tremila anni e che viene raccontata e studiata con una certa minuziosità: l’assedio della città di Troia da parte dei Greci viene scandito da alcune fasi fondamentali, caratterizzate per lo più dai duelli tra i mitologici protagonisti della vicenda. Il filo conduttore del film può essere considerato come quello che vede Achille, seminando sul suo cammino il germe della morte e della vendetta. Il personaggio da lui interpretato brilla di una luce micidiale che ammiriamo e temiamo, e la cui natura semidivina viene messa in evidenza dalla comprensione non sempre immediata dei suoi sentimenti, viene inoltre messo in luce l’innamoramento tra Achille e la schiava Briseide. E’ l’anno 1193 a.C., e la maggior parte del mondo civilizzato è in mano ad Agamennone, grande regnante d’altri tempi; la scintilla dell’intera vicenda è il ratto della bellissima Elena, che viene rapita dal principe di Troia Paride che vede bene di portarla via al marito, Menelao, re di Sparta. Il fatto viene quindi usato dagli astuti sovrani come pretesto per dare vita a un assedio storico alla città di Troia, e poter mettere sotto scacco uno degli ultimi baluardi che ancora resistono alla potenza ellenica. Gli scontri principali sono due: il duello tra Menelao e Paride, salvato dal fratello Ettore, e il più conosciuto scontro tra Achille e Ettore, causato dall’ uccisione del cugino Patroclo da parte di Ettore. Molto toccante la scena in cui il re Priamo richiede ad Achille il corpo del figlio Ettore per darne degna sepoltura. La trama è relativamente fedele a quella originale, pur rendendo conto della necessità di mettere tutto in un singolo film. Viene lasciato molto spazio all’azione e al combattimento, e non ci perdiamo neanche il momento dell’entrata nelle mura della città grazie al leggendario cavallo di legno. È valsa la pena rivederlo, perché il film nonostante sia un po' datato, mi ha riportato ai tempi della scuola e il giudizio è assolutamente positivo nonostante gli errori.




Blue Jacket

Viaggi...

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Premetto che stando a uno studio del 2022 sono oltre 14 milioni e 900.000 le persone che hanno fatto uso di almeno una sostanza nell'arco dell'anno. E attualmente sono oltre 280.000 circa le persone intrappolate nel vortice delle sostanze. E oggi vorrei raccontarvi la mia esperienza. Si, lo sono stato anche io. Ho iniziato appena maggiorenne, con la cannabis, 19 anni più o meno. E non per "gioco" o per "noia". Ero ben cosciente delle conseguenze e di quello che stavo facendo. Volevo finirla, lentamente, un passo alla volta, volevo smettere di soffrire senza rendermi conto del dolore che le persone mi provocavano. Tempo un paio d'anni e passai alle "droghe pesanti". Che poi a me la parola "droghe" o "drogato" non mi è mai piaciuta, mi sa di orrendo. Continuai per anni. Magari dapprima solo durante le uscite poi....poi ricaddi e arrivò lei...la "polvere di trilli". Il viaggio più bello che io abbia mai fatto nell'arco della mia vita. Ma come sempre...i vecchi c'hanno ragione. Fidarsi è bene....e quel bellissimo viaggio mi incatenò lì come se non potessi più visitare nessun altro posto. Iniziai a consumarmi dall'interno ero sempre più magro. Triste, scavato. Non uscivo più di casa se non una volta a settimana per il gruppo con la mia terapeuta. E pure lì stavo zitto e piangevo. Stavo zitto e morivo dentro senza poter morire fuori. E la cosa mi devastava. Perché non riuscivo a porre fine alle mie sofferenze? E fumavo...continuamente. Nell'attesa che magari un giorno Qualcuno avesse detto "vabbè Flà basta! Sei arrivato!" E invece no. Andò avanti fino a quell'inverno del 2021 quando di punto in bianco, visto che nessuno faceva nulla per liberarmi da quella gabbia maledetta, pensai all'estremo gesto. Si accorsero di me. Finalmente. E da lì (ancora non lo sapevo) sarebbe iniziata la salvezza. Ci fu il ricovero. Giorni giorni e settimane di astinenza e sofferenza e dolore. Quanto sangue ho sputato. Ma ce l'ho fatta. Ricominciai a mangiare e a bere. E a rialzarmi dal letto magari prima per andare a fumare una sigaretta con gli altri e poi man mano per le attività. Durò 70 giorni. Non tantissimo, ma forse abbastanza per farmi iniziare questa mia battaglia contro le sostanze....che combatto ancora oggi


Infattibilmente vostro


Buio Totale



La mia prima volta su Meetic

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Qualche giorno fa, d'un tratto ma non senza averci prima riflettuto, ho deciso di creami un profilo su Meetic, famoso sito di incontri per conoscere e trovare un partner. Sicuramente alcuni di voi già lo conosceranno e magari altri no. E qualcuno lo anche già utilizzato. Ed è di questo che oggi vi vorrei parlare.

Sì, ho deciso di iscrivermi e di farmi un profilo per tentare questa strada con l'obiettivo di trovare una ragazza. Una donna da amare, da desiderare, da baciare, da coccolare. Quest'ultima è una cosa che adoro fare quando una dolce ragazza si trova stretta tra le mie braccia, affidandosi e fidandosi di me... e reciprocamente io di lei. Ho l'obiettivo chiaro di trovarla e di condividere tutto con lei. Ho voglia di scoprirla e di farmi scoprire, trovando la meraviglia, la bellezza, il desiderio folle, quello che ti fa emergere la parte sconosciuta e più disinibita di te, quello che ti fa fare cosa folli per lei, ma tutto ciò è nell'ordine delle cose. È normale nella follia che sia, perché è "alla follia" che la ami. E infine il fuoco, l'ardore, la fiamma che brucia dentro di te, dentro di me. Una fiamma sempre più viva ed energetica, che brucia a più di mille gradi, impossibile da spegnere. Una fiamma pronta, con la sua forza dirompente ad ingigantirsi sempre più, divampando e ardendo per lei, avvolgendola delicatamente tra i suoi caldi flutti fin poi ad esaurirsi nei suoi occhi. Questo è ciò che cerco e ciò che voglio.

La decisione che ho preso non è tanto perché non mi ritengo in grado di trovarla da solo, nel mondo reale. L'ho presa perché io, essendo di gusti molto difficili, non mi accontento della prima che viene da me. Infatti di ragazze che negli ultimi tempi si sono in un modo o nell'altro avvicinate a me, provando un evidente interesse, provandoci proprio, ce ne ho avute. Ma come ho detto non mi accontento facilmente. Tutte queste infatti non facevano per me. Non mi piacevano. Per fare un esempio, c'è stata una ragazza, bionda, che ci ha provato con me in albergo durante il soggiorno estivo del centro diurno del 2023. Ci ha provato in tutti i modi ma, purtroppo per lei, a me non attirava affatto, non mi suscitava alcunché. Mi ricordo che una sera che abbiamo ballato tutti quanti con la musica a bordo piscina, me la ritrovavo sempre davanti. Non si staccava mai da me.

Insomma, per tornare a Meetic e ai discorsi pratici, l'altro giorno mi sono iscritto, mi sono fatto un profilo, ho una pagina in cui mi descrivo sotto tanti punti di vista, parlando di me su cosa specifiche e una descrizione generale. Ho caricato anche delle foto. Appena iscritto, dopo solamente alcuni minuti, trovo subito un like e una ventina di visualizzazioni. Ero super felice di questa partenza sprint. Peccato che però la donna dalla quale ho ricevuto il mio like, mia coetanea, non mi è piaciuta. Io, da parte mia, ho iniziato a cercare i profili delle ragazze e ne ho trovate alcune carine, che mi piacevano sufficientemente. Volevo scrivergli ma sono stato colto da un incredibile dilemma che sembrava interminabile. Non riuscivo a decidere a quale di loro scrivere. Poi ad un tratto è ricomparsa una ragazza che avevo visto all'inizio, la quale ha sgretolato ogni mio dubbio, ogni mia indecisione e le ho scritto. Non mi ha ancora risposto ma chissà... Io sono paziente. Finora dopo quattro giorni ho ricevuto due like e una cinquantina di visualizzazioni. Chissà se succederà qualcosa di interessante. Staremo a vedere.


White Cosmos

venerdì 17 gennaio 2025

Eros e Psiche

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Oggi il vostro nonnino vi parlerà di Eros e Psiche, o più precisamente del libro di Katee Robert "Il piacere degli dei" che si rifà al mito di Eros e Psiche di Apuleio. Eros dice che Psiche ha un seno e un culo... E chi sono io per smentire Eros? (il dio dell'amore) Evviva il seno e il culo di Psiche! Dopo aver debitamente incensato il libro di Katee Robert pieno di "francesismi" e di "epiteti omerici", vi voglio parlare di cose più "leggere" e profonde. Cioè del libro di Erich Neumann "Eros e Psiche" (sempre loro) famoso commento psicologico del grande analista junghiano alla celeberrima favola di Apuleio. "Con pochi tratti Neumann illumina di luce folgorante insospettati recessi della psiche umana" (mamma mia). Così il vostro nonnino salva capra e cavoli. D'altronde Psiche è l'unica Dea che ha dato il nome a due scienze, la psicologia e la psichiatria. Doveva proprio essere un fenomeno!!!


Nonno Elpho

Fantozzi ragionier Ugo e... una giornata di lavoro!

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Benabbuffati e benabbuffate a tutte e tutti dal vostro insindacabile Fantozzi ragionier Ugo! Oggi mi sento vieppiù e come non mai un vero ragioniere, Fantozzi ovviamente, perché dopo tanto tempo sono tornato a lavorare, per adesso per una sola giornata, da mattina a sera in quel di Rieti, per la precisione a Poggio Bustone, il paese di Lucio Battisti! Mi ha fatto davvero una strana sensazione alzarmi presto e andare a prendere il 201 per andare a piazza Mancini, poi il tram 2 per andare a piazzale Flaminio, poi metro A e metro B per andare alla stazione Tiburtina e poi infine il Cotral per andare a Rieti per un totale di ben 4 ore di viaggio! È stata la prima volta in vita mia che ho preso il Cotral, che per me è un vero autobus alieno, che ti porta in posti impensabili e appare quando meno te lo aspetti! Vi dico subito che andare a Rieti da Roma con i mezzi pubblici è veramente una cosa da sfigati, fate prima ad andare a Napoli, Firenze o Bologna! Il treno non si può prendere, perché costa il doppio del Cotral e ci mette anche lo stesso tempo, perché fa Roma-Terni e poi Terni-Rieti, non esiste un treno diretto Roma-Rieti. Il Cotral ci mette 1h e 40m e il treno più o meno uguale, tempo al quale bisogna sommare il tempo per arrivare alla stazione Tiburtina dalla Cassia. La Cassia di mattina presto è proprio un quartiere sfigato, perché in teoria sarebbe tutta zona residenziale con l'eccezione di Grottarossa che è un quartiere popolare. E così però la Cassia la mattina presto è piena di gente che va a lavorare, quelli in macchina creano un traffico pazzesco e gli sfigati più sfigati, ossia quelli che tentano di andare al lavoro in autobus cercando di salire su autobus sovraffollati, specialmente il 301, che di mattina presto non si può prendere! Ma non vi ho parlato di ciò che dovrebbe essere il mio lavoro, che poi non è un vero e proprio lavoro, ma forse un modo per arrotondare un po'... Si tratta di aiutare un mio vecchio amico che produce giacche di pelle per signora e vende anche pellicce ricondizionate (vintage insomma usate), e venderle su internet, in particolare sui social, cosa non facile perché c'è concorrenza e perché vanno per la maggiore i grandi influencers che hanno centinaia di migliaia di followers...!


Fantozzi ragionier Ugo

venerdì 10 gennaio 2025

Tutti in riga!

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Un famoso detto dice: "L'appetito vien mangiando!" Se questo poteva valere all'inizio delle feste di Natale e Capodanno in vista delle imminenti abbuffate, quando ci troviamo di fronte a tavolate luculliane imbandite con piatti tipici del periodo, con primi come tortellini in brodo e lasagne al ragù, con secondi come cappone ripieno e cotechino con lenticchie, panettone e pandoro come dolci immancabili, dopo queste titaniche mangiate, dopo interminabili ed estenuanti pranzi e cene, così tanto da considerarsi quasi vergognosi, fino al punto di sentirci in colpa con noi stessi, ecco, dopo tutto questo vale adesso un altro detto, che ho coniato io appositamente e che entra prepotentemente in gioco se intendiamo porre rimedio agli sgarri di cui siamo "colpevoli". Il fantastico detto è: "La forma vien bruciando!" Eh... lo so cosa stai pensando. Almeno credo. "Non ho alcuna voglia! Ma chi me lo fa fare! Non ci penso proprio!" Ma poi subito dopo, tornandoti in mente il desiderio di ritrovare la forma: "Uffa! Che palle! Ma devo proprio? Mmmmh... Mi sa di sì! Vabbè... Comincio lunedì! Aahh..." 

Ho già scritto e parlato diverse volte di questi argomenti e sono anche stato abbastanza esaustivo, quindi non vi tedierò molto. Anzi, poco poco. Ve lo prometto. Giusto per dare uno stimolo iniziale ai più pigroni.

Inizio solo col dire: "Non spaventatevi! Non vi fate prendere dall'ansia di dover fare chissà cosa, sudando e soffrendo in palestra dalla mattina alla sera, oppure macinando chilometri e chilometri pensando che questo serva a qualcosa per bruciare il grasso di troppo, perché non serve a niente. Facendo così infatti l'unica cosa che brucereste è la suola delle scarpe, che rischierebbe di prender fuoco per quanto avete corso. No! Lasciate stare! Non c'è bisogno di fare questo. Piuttosto cominciate poco poco, giusto un po', a ridurre l'apporto calorico, senza rinunciare ai vostri piatti preferiti o a saltare interi pasti, il che non servirebbe affatto a farvi dimagrire anzi, tutto l'opposto, in quanto saltare un intero pasto, magari il pranzo, cosa peggiore in assoluto, comporterebbe un "impigrimento" del metabolismo e quindi della corretta capacità di digerire e assimilare i nutrienti nei giusti modi e tempi.

E poi comunque viene, importantissima, una sana attività fisica, senza esagerazioni, dando la priorità all'esercizio con i pesi o comunque ad una qualunque attività in cui è previsto uno sforzo, lasciando in secondo piano, se proprio ci piace farla, una bella corsetta o camminata a passo sostenuto. Ma tutto, sempre, ascoltando e rispettando il nostro corpo. E vi assicuro che i risultati arriveranno.


White Cosmos

La Befana


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Oggi il vostro nonnino vi parlerà dell'Epifania. L'Epifania tutte le feste porta via. Ma per me il 6 Gennaio è la festa della Befana, della vecchina che porta dolci e giocattoli ai bambini buoni e il carbone a quelli cattivi. Voglio chiudere con un ricordo e una dedica. Un ricordo personale dei miei nonni, tutti quanti i miei nonni, che purtroppo non ci sono più, e in particolare di mia nonna Franchina, che è nata proprio il 6 Gennaio. Forse è per questo che a casa mia la Befana era una grande festa, una doppia festa. Voglio dedicare a tutti i miei nonni una breve poesia di Giovanni Pascoli sulla Befana. Sono sicuro che tutti loro gradiranno e saranno contenti. Perché li ricordo con tanto affetto, lo stesso affetto che loro avevano nei miei confronti. E inoltre credo che sorrideranno pure per questa mia dedica:

Viene viene, viene la Befana

Vien dai monti a notte fonda,

Come è stanca

La circonda gelo, neve e tramontana.


Nonno Elpho

Prigionia...(che poi...manco tanto)

 


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Correva l'anno 2022. 

Come poteva mancare la mia terza volta? In fin dei conti si dice..."non c'è due senza tre". Dopo 17 giorni in spdc fui trasferito (per la seconda volta di fila) alla San Valentino. e da lì soltanto buio e tenebre intorno a me. Nonostante l'avessi chiesto io, non prendevo mai bene questo genere di cose. Smisi di mangiare, di dormire (come accadeva ogni volta. E poi....quando tutto sembrò crollarmi addosso arrivò lei. Il fiore più bello che io abbia mai visto. Era color corallo, uno stelo non tanto lungo ma aveva qualcosa. Qualcosa che mi attirò. Me ne innamorai subito. E la cosa, anche se non lo ha mai ammesso, sembrava reciproca. Anche se da partemia era molto più profonda, vedevo che mi cercava, si sedeva vicino a me, passavamo le intere mattinate insieme. Io e quel bellissimo fiore. Che al di là dei suoi problemi (che non vi sto qui ad elencare) riusciva a incantarmi sempre di più. E ancora ci riesce.

Hipsterabilmente vostro                                  Buio Totale

LE ORIGINI DELLA BEFANA

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Tutti la conoscono come una vecchietta che nella notte tra il 5 e il 6 gennaio porta dolci e doni ai bambini, ma la Befana non è solo un mitico personaggio dell’immaginario collettivo. L’Epifania ha origini molto antiche che discendono dalle tradizioni magiche precristiane, le quali nella cultura popolare sono diventate non solo religiose ma anche folcloristiche. Inoltre, il significato dei doni portati dalla Befana è quello che ricorda i regali offerti a Gesù Bambino dai Magi. La sua storia si rifà a quella di un racconto fantastico, quando si pensava che nelle notte volassero sui campi appena seminati figure femminili che propiziavano il raccolto. La Befana, dunque, è nata quasi come nasce una superstizione o come avviene una manna dal cielo, inventata dal popolo speranzoso in un buon raccolto. Secondo gli antichi romani a guidare le fanciulle volanti era Diana, dea lunare della vegetazione; altri, invece, credevano che la divinità misteriosa fosse Satia, nome che deriva dal latino satiaetas, ovvero sazietà. Il suo aspetto poco piacevole segue una tradizione, una leggenda, che si tramanda nei secoli. La Befana, vestita di stracci e gonne malmesse, mantiene il suo povero aspetto iconografico per un preciso motivo: alcuni sostengono, infatti, che rappresenti la natura ormai spoglia poiché lei arriva portandosi via un anno “consumato”, vissuto, che porta con sé tutte le pene. In questo senso si può dire che la Befana venne riconosciuta dalla chiesa come figura sacrificale che si usava bruciare. Un’usanza cristiana che influenzò anche la tradizione popolare. Se per alcuni questa donna doveva essere la simbolizzazione di un periodo ormai passato, vissuto e consunto, in Italia la festa dell’Epifania ha assunto un significato un po’ diverso. La cultura italiana attuale descrive la Befana come una vecchietta buona che premia o punisce i bambini a seconda del loro comportamento. Un po’ come dovrebbe fare Babbo Natale portando i doni, la Befana regala dolci ai “buoni” e carbone ai “cattivi”. Tra i racconti popolari e le credenze religiose esiste una vecchia tradizione, secondo la quale l’arrivo della Befana rappresentava l’occasione per integrare il magro bilancio di molte famiglie povere che si aggiravano per le case ricevendo doni, di solito viveri e bevande, in cambio di un augurio. Oggi, però, la Befana è una sola: porta con sé regali e dolcetti da dare ai bambini. E, come ogni personaggio nato dalle storie tramandate nel tempo, anche lei ha sembianze e abiti dei quali non si può proprio liberare.

Blue Jacket

Dopo Putin, è "impazzito" pure Trump?

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Benemeriti e benemerite a tutte e tutti dal vostro beneaugurante Fantozzi ragionier Ugo! Purtroppo mi duole constatare che il nostro povero pianeta Terra va sempre peggio, ed è guidato sempre di più da veri folli ed è allo sbando più totale. Vi ricordate di quando, il 24 febbraio del 2022, Putin invase l'Ucraina? Subito dopo, un coro unanime di molte "anime belle" democratiche nostrane, a dire che Putin era impazzito, "Vlad the mad" etc etc... Adesso le stesse anime belle inizieranno a dare del matto pure a Trump, e ci racconteranno pure che gli Stati Uniti non sono più democratici, così come ci raccontano ogni giorno che Putin è un dittatore! State tranquilli che le anime belle democratiche nostrane hanno sempre ragione, e come in Highlander l'ultimo immortale, gli unici veri democratici alla fine sono loro, ne resterà soltanto uno! Insomma adesso che si sta per insediare come presidente, Trump 2.0 ha svelato in cosa consiste il suo piano MAGA (make America great again) con il quale ha turlupinato gli elettori americani (i quali si sono lasciati turlupinare): Trump vuole fare l'impero americano! E si farà eleggere pure imperatore? Forse aveva ragione Robert De Niro quando diceva che se Trump verrà eletto, non se ne andrà più dalla Casa Bianca? Insomma Trump ha annunciato quelle che sono le sue vere intenzioni, vuole annettere il Canada e farlo diventare il 51° stato americano, vuole comprare la Groenlandia dalla Danimarca oppure prendersela con la forza qualora non sia in vendita, vuole riprendere il controllo del canale di Panama, e vuole pure fare delle incursioni in Messico, a suo dire, per combattere i cartelli della droga. Vuole invadere il Messico? Per il momento pare di no, comunque è chiaro che vuole prendersi tutto il nordamerica molto probabilmente allo scopo di controllare, almeno in questa zona del mondo, il flusso delle merci e impedire alle tanto temute merci cinesi di trovare mercato in USA, oppure di renderle meno convenienti caricandole di dazi. Insomma siamo in un mondo sempre più pericoloso e dominato da imperi, il classico imperialismo americano ed europeo è in declino, e quindi si cominciano a tirare fuori gli artigli...


Fantozzi ragionier Ugo

venerdì 3 gennaio 2025

Fantozzi alle prese col... destino!

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Buonraggiunti e buonraggiunte a tutte e tutti dal vostro inarrivabile Fantozzi ragionier Ugo! Oggi sono in coda all'ufficio postale e tra un utente arrabbiato e l'altro, vorrei ragionare con voi di un argomento importante, almeno per me... il destino! Io veramente sono sempre stato uno scettico e non ho mai creduto che esistessero queste cose qui, l'anima, lo spirito, e che ci fosse anche una sorta di tribunale che valuta le nostre azioni, il nostro percorso di vita...e infatti il mondo tende ad avvalorare questa idea, che esiste solo il corpo materiale e che nell'aldilà non c'è nulla...la maggior parte delle persone crede a questo e non si preoccupa di fare buone azioni in vita, anzi se si può fare del male lo si fa bellamente e con faccia tosta, non parlo dei crimini più efferati, ma il peccato che va per la maggiore è sempre lo stesso, cioè sfruttare gli altri e rubare legalmente, con la scusa che tanto il sistema sociale è fatto così e nessuno riesce a cambiarlo... comunque non intendevo parlare del destino della gente cosiddetta "normale", gente che ruba e rubacchia, mette le corna alla moglie, picchia i bambini o va con le prostitute... intendevo invece parlare dei casi particolari come il mio, ebbene sì, io, Fantozzi ragionier Ugo, cerco invano di trasformare il mondo in un posto fantastico con la musica celeste e blu, con l'informatica ternaria e quaternaria, col calcio tikitaka o anche super tikitaka etc etc... insomma come Fantozzi ragionier Ugo ne ho combinate di tutti i colori, ma ahimè sono sempre stato scarsamente seguito e aiutato, anzi per dire la verità mi hanno reso la vita difficile se non addirittura impossibile... comunque queste cose che ho fatto rappresentano il mio karma positivo, vere e proprie buone azioni che vanno molto oltre il semplice fare la carità a un mendicante... eppure il problema adesso sembra essere diventato che siamo arrivati all'ultima spiaggia, all'ultima speranza, e quest'ultima speranza è un gioco difficile e pericoloso, tanto pericoloso che fallire potrebbe creare un'enorme delusione, una delusione verso me stesso, una delusione così forte che si potrebbe affacciare la tentazione di passare al gioco oscuro, al karma negativo, con la possibilità che l'eroe che voleva salvare il mondo diventi quello che gli mette fine...


Fantozzi ragionier Ugo