venerdì 4 aprile 2025

La sensazionale scoperta del professor Malanga


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Benscoperti e benscoperte a tutte e tutti dal vostro indagatorio Fantozzi ragionier Ugo! Navigando su youtube, tik tok e altri social sono venuto a conoscenza della recente scoperta fatta da Corrado Malanga, Filippo Biondi e un altro ricercatore di imponenti strutture sotterranee sotto le piramidi egizie, in particolare sotto la piramide di Chefren. Usando una tecnologia satellitare, il radar ad apertura sintetica, che trasforma il segnale fotonico in fononico (acustico - vibrazionale), i tre ricercatori hanno trovato un complesso di camere sotterranee e strutture, sotto la piramide di Chefren ci sarebbero otto cilindri discendenti che terminerebbero in due grossi cubi di 80 metri di lato, a una profondità di circa 650 metri. Questa scoperta ha l'intenzione di mettere in subbuglio la comunità scientifica, e in effetti la mette in subbuglio, perché mette in dubbio la storia che conosciamo, l'egittologia, l'archeologia etc. L'egittologia ufficiale dice che le piramidi sono state costruite dagli antichi egizi, dagli schiavi, che avrebbero fatto rotolare per chilometri dei massi enormi. Questa narrazione era stata attaccata più volte da numerosi studiosi di matrice esoterica, i quali sostengono che costruire le piramidi egizie sarebbe impossibile ancora oggi, nonostante tutta la tecnologia edile che abbiamo. Questa scoperta mette in discussione anche la storia che conosciamo, perché fa pensare che ci sono state epoche precedenti nella storia dell'umanità, sulle quali non sappiamo nulla. Insomma molti misteri! Ma i misteri fanno paura a qualcuno, per cui si sono subito scatenati i debunkers, in particolare Geopop che intende rappresentare la voce della geologia ufficiale, Archeomilla che sostiene la narrazione dell'archeologia ufficiale, e Open, che di solito si scaglia contro ogni persona che tenti di proporre una differente narrazione della realtà, anche per esempio per quanto riguarda la guerra Russia Ucraina, Open non fa altro che ripetere che è stata la Russia a invadere l'Ucraina (quindi al guerra deve continuare). Ma questi debunkers si possono combattere. Uno che li combatte da anni è Massimo Mazzucco, che ha prodotto dei video molto interessanti nei quali elenca una serie di tecniche propagandistiche di solito usate dai debunkers. I debunkers da decenni si scagliano contro ogni verità non ufficiale , come sull'omicidio Kennedy, l'11 settembre e molti altri argomenti.


Fantozzi ragionier Ugo

Ragiroa o la paura e il coraggio.

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Oggi il vostro nonnino vi narrerà la storia di Ragiroa. Ragiroa è il re di un Atollo in mezzo al grande mare blu. Un re grande e possente, famoso per il suo coraggio e la sua sfrontatezza. Non aveva paura di nulla, e di nessuno. Era un re rispettato e ammirato dalla sua gente, e temuto dai suoi nemici. Un giorno, una nave battente bandiera Americana si avvicinò all' atollo, e sbarcarono dei marinai con il loro capitano. Immediatamente Ragiroa gli si fece incontro fiero e spavaldo. Gli "Americani" portavano con loro tante cose meravigliose, che Ragiroa e la sua gente non aveva mai visto. E inoltre parlavano in maniera strana , anche se Ragiroa riusciva a capirli. Il loro capitano raccontava di cose, paesi e città, veramente strane e fantastiche. Ragiroa chiese al capitano se poteva vedere tutte queste cose, e soprattutto se poteva visitare una città. Il capitano acconsentì, e disse a Ragiroa, che se voleva, poteva andare con loro che avrebbero fatto ritorno in America. Ragiroa decise che sarebbe andato con loro. Finalmente dopo un viaggio lungo per mare sbarcarono, e il re Ragiroa fu portato a vedere tutte le bellezze della città. E gli piacquero moltissimo. Alfine lo portarono a vedere la "torre" più alta della città, un grattacielo di 120 piani. Ragiroa e il capitano salgono fino alla terrazza del grattacielo, dove c'è un belvedere. Salito fino al terrazzo con un ascensore velocissimo, il re andò alla balaustra e si affacciò per vedere il panorama, e all'improvviso il grande Ragiroa ebbe un capogiro, uno strano malessere lo assalì, gli cedettero le gambe e crollò a terra. Gli ci volle un po' per riaversi e tornare in sé, ma era debole e malfermo sulle gambe ed era invaso da una strana emozione, che non aveva mai provato prima; la paura!!! P. S. "Un giorno la paura bussò alla porta. Andò ad aprire il coraggio e non trovò nessuno." M. Luther King
Nonno Elpho

Shakspeare in love



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Ho da poco rivisto il film Shakspeare in love e vale la pena fare una breve recensione di questo film datato ma di valore. Shakespeare in Love, diretto da John Madden nel 1998, è un film che certamente non racconta la realtà dei fatti sul più grande drammaturgo di tutti i tempi, ma li intreccia in modo molto abile. Ambientato nel 1593, il film vede il protagonista cercare ispirazione per la nuova opera. Il film emoziona, diverte e ispira gli spettatori a conoscere di più la figura avvolta nel mistero di questo scrittore. Il protagonista, William Shakespeare, è rappresentato come un uomo talentuoso, ma bloccato dalla mancanza di ispirazione. Questo fino a quando non incontra Viola, interpretata da Gwyneth Paltrow, una giovane donna appassionata di teatro che si traveste da uomo per recitare sul palcoscenico. La relazione tra William e Viola fornisce l’ispirazione per il capolavoro Romeo e Giulietta, e il film suggerisce che molte delle opere di Shakespeare siano state fortemente influenzate dalle sue esperienze personali e dalle persone che ha incontrato nella sua vita. Il film gioca tutto sul parallelismo tra la vita di Shakespeare e la sua celebre tragedia: in un continuo dialogo tra teatro e vita reale, il Bardo scrive su carta le sue esperienze e utilizza Romeo come suo alter-ego di finzione. Madden ha avuto proprio il teatro come primo amore, e si vede: la confezione è curatissima, tanto nei costumi quanto nelle scenografie, e riesce a rappresentare efficacemente il passatempo principe dell'età Elisabettiana. Judi Dench interpreta molto bene la regina Elisabetta e forse è più brava della stessa Gwyneth Paltrow. La passione messa dal regista nel suo film si sente tutta e il risultato è una commedia sentimentale coinvolgente e quasi impeccabile nella resa: ogni dettaglio è studiato alla perfezione, la sceneggiatura è solida e di qualità, nonostante qualche passaggio eccessivamente prolisso, gli attori sono in parte, soprattutto nei ruoli secondari perfetti. Come ho detto all’ inizio l’ immagine di Shakspeare è poco veritiera, ma il film è entusiasmante e ha meritato 9 come voto da parte mia e non a caso ha avuto ben sette premi Oscar: miglior film, miglior attrice protagonista, cioè Gwyneth Paltrow, miglior attrice non protagonista, Judi Dench, miglior sceneggiatura originale, migliori costumi, miglior scenografia e miglior colonna sonora.




Blue Jacket


venerdì 28 marzo 2025

Buio Totale....

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Non scrivo. Perché non scrivo? Perché questo buio in testa...Totale appunto.
Ho miliardi di pensieri che corrono come treni, e le loro voci mi rimbombano nella testa, mi innervosisco. La rabbia mi assale, la sensazione di fallimento anche, mi infastidisce tutto. Perché non scrivo? Ho la mente vuota l'anima anche. Mi sembra di non vedere una fine in niente. Neanche con il mio fiore color corallo...già...il mio fiore color corallo. L'unica cosa che ancora mi fa sussultare solo a parlarne. Che ancora mi lucida gli occhi e mi fa vibrare l'anima. Quell'anima vuota di cui parlavo prima. Ma anche piena allo stesso tempo....e ora...chissà....
Innamoratevolmente vostro...

Buio Totale

Un elogio dei centri diurni

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Un saluto dal vostro nonnino.Oggi vi parlerò di bottega. E cioè di salute, e in particolare della salute mentale. Ormai sappiamo tutto (o quasi) delle strutture preposte alla cura delle malattie mentali, della mancanza di personale e della scarsezza delle strutture stesse. E inoltre della scarsa funzionalità di alcune strutture esistenti e delle varie mancanze del servizio pubblico e non solo. Ormai sappiamo o comunque qualcuno sa(forse). E quindi senza ulteriori indugi, voglio parlarvi della scarsa utilizzazione da parte degli utenti (malati mentali), delle stesse. E in particolare dei Centri Diurni e delle loro attività. Per chi ancora non lo sappia " i centri diurni sono strutture che insistono sul territorio", dedicate alla cura e al reinserimento nella società di chi li frequenta( o tali dovrebbero essere). Il problema è chi li frequenta? E già!! Uno si aspetterebbe che siano pieni di gente, anzi traboccanti, e invece no! Capita , anzi è capitato al vostro nonnino che si sono chiusi due laboratori (attività) che si svolgevano in due CD differenti per mancanza di utenti. E già!! Come è possibile?? Molti utenti (pazienti ) neanche sanno che esistono i centri diurni, e limitano la loro cura alle medicine e allo psichiatra e tutt'al più della psicoterapia. E ci si scorda dei Centri Diurni, come mai? I motivi sono molti, ma tutti molto aleatori e "sbagliati" , si ho scritto sbagliati!!! I centri Diurni vanno frequentati il più assiduamente possibile e sempre , senza se e senza ma!! Qualcuno dirà frequentali tu, Lo faccio!! Per questo ne parlo con tanta veemenza e insistenza. Perché nei CD, insieme agli altri chi ha un problema di salute mentale, si può ricordare che non è una malattia, ms una persona. Una persona che può avere degli amici, una compagna,, una vita sociale, e che può avere e coltivare un talento e magari anche fare un tirocinio e riuscire ad avere un lavoro. Tutto parte da lì e non solo. Ricordo a tutti che le persone che soffrono di una malattia mentale hanno bisogno di esserci, di socializzare, di fare, di non sentirsi esclusi, di stare insieme, di sentirsi insieme, alle altre persone. E soprattutto di fare tutti i giorni, quotidianamente, un piccolo sforzo per uscire dalla propria zona di conforto per andare a esplorare tutte le altre zone che esistono, e che👀👀 possiamo immaginare. 

PS In fondo che cosa è la cura se non un "andare" dalla propria zona di conforto, andare verso una "zona di conforto" non solo nostra, ma dove ci siano anche gli altri e l'Altro. Per questo si chiama percorso.

Nonno Elpho

2024 - 2025 Odissea nello spazio


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 Partiti lo scorso anno per la ISS, la "International Space Station" con la missione "Crew 9", gli astronauti Sunita Williams e Barry Wilmore hanno vissuto una vera e propria odissea nello spazio. Non si è trattato ovviamente di un viaggio interstellare, anche se solo l'idea è affascinante ma comunque un viaggio nella periferia del nostro pianeta, a circa 400 chilometri da terra, la nostra casa. Come tutti gli astronauti estremamente coraggiosi, che si recano lassù anche Sunita e Barry erano andati sulla base spaziale internazionale per svolgere importanti studi che soltanto in una condizione di gravità ridotta al minimo si possono fare. E fin qui nulla di strano. La cosa che, se vogliamo ironicamente chiamare strana, è stato il fatto, l'imprevisto occorso loro. Infatti i due, invece di restare 8 giorni come previsto, sono rimasti in orbita 9 mesi. Adesso, non voglio dire che non si sarebbero mai aspettati un imprevisto del genere, anche volendo essere pessimisti. Infatti coloro i quali vengono spediti lassù, con tutte le condizioni del caso, sanno benissimo che, essendo quello un ambiente enormemente diverso da quello che abbiamo qui, per nulla adatto alla vita di un essere umano, le cose che possono capitare sono veramente tante, anche molto brutte che solamente a pensarci vengono i brividi. Si può seriamente rischiare di non fare più ritorno sulla terra, anche solamente commettendo un piccolissimo errore di valutazione o per via di una distrazione si può provare ad immaginare cosa possono aver provato non appena hanno realizzato ciò che poi gli è accaduto veramente: un guasto che gli ha costretti a rimanere in orbita attorno alla terra 9 mesi invece di 8 giorni. Si, posso provare ad immaginare, o meglio provare ad avvicinarmi ai pensieri che hanno fatto i 2 astronauti. I pensieri più catastrofici, riguardanti probabilmente la fine dei loro giorni, lassù lontano da tutto e da tutti, tramite una morte atroce e lì magari sarebbero rimasti a vagare nello spazio nell' eternità. Si sono mostrati relativamente tranquilli e con la situazione sotto controllo, perlomeno davanti alle telecamere quando di tanto in tanto si collegavano con la terra per farci sapere delle loro condizioni psicofisiche. Sicuramente persone con i nervi saldi, soprattutto per chi sceglie di intraprendere questa strada. Gente con una grandissima preparazione alle spalle con mesi e mesi di allenamenti per il corpo e per la mente, ma pur sempre umani. In tutto quel tempo infinito gli deve essere passata davanti tutta la loro vita, con l' incertezza di poterla continuare.

Finalmente però hanno fatto rientro sulla terra a bordo della navicella Dragon di SpaceX che è andata a riprenderli. Essa ha effettuato con successo l' ammaraggio al largo della costa della Florida, alle 17:57 locali del 18 marzo.  Sunita Williams e Barry Wilmore sono tornati tra noi

WhiteCosmos

Fantozzi festeggia 50 anni!

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Bentrovati e bentrovate a tutte e tutti dal vostro ironico Fantozzi ragionier Ugo! Oggi, anzi ieri, è il 50enario dell'uscita del primo film di Fantozzi, che uscì nelle sale il 27/03/1975 e per festeggiare questo compleanno ieri sera, al cinema Barberini si è svolta una festa / proiezione con gli attori che sono ancora vivi, e il primo film di Fantozzi è stato proiettato con la restaurazione e il 4K! Alla festa però mancava Anna Mazzamauro, ovvero la mitica signorina Silvani, per via di alcuni dissapori con i parenti di Villaggio, e con lo stesso Paolo Villaggio, il quale a detta della stessa attrice, si sarebbe comportato in modo antipatico e snob con lei ("io sono amico solo di gente ricca e famosa" le avrebbe detto). La mitica signorina Silvani è ancora viva e abita vicino casa mia, sulla Cassia, e ogni tanto la incontro che fa la spesa al Conad, invece molti dei personaggi ossia gli attori, non sono più tra noi, per primo lo stresso Paolo Villaggio, morto nel 2017. Il personaggio del ragionier Fantozzi è stato di tale successo e popolarità da elevarsi a vera e propria maschera della commedia dell'arte! Io, come tanti del resto, vedendo i primi film da ragazzo, mi sono chiesto che cosa mai avesse fatto di male il povero Fantozzi per avere una vita così sfortunata! Poi è morto nel 1998 anche Gigi Reder, il mitico ragionier Filini, ciecato come una talpa, e implacabile organizzatore di eventi aziendali, presente in tutti i film di Fantozzi. È morto anche Giuseppe Anatrelli, nel 1981, che interpretava magistralmente il geometra Calboni, un impiegato viscido e servile coi potenti, che poi si sposerà con la signorina Silvani, nonostante ella fosse il grande amore di Fantozzi. Invece sono ancora in vita le due mogli di Fantozzi, ossi Liù Bosisio e Milena Vukotic, presenti rispettivamente nel 1°, 2° e 5° film, e 3°, 4°, 6°, 7°, 8°, 9° e 10° film. È ancora in vita anche Plinio Fernando, che in tutti i film interpretava la parte della bruttissima figlia di Fantozzi, Mariangela, tanto brutta che infatti l'attore che la interpretava era un uomo! È morto anche Paolo Paoloni, nel 2019, che interpretava il personaggio del megadirettore galattico, con l'acquario nel quale nuotavano impiegati sorteggiati e le poltrone in pelle umana!


Fantozzi ragionier Ugo

venerdì 21 marzo 2025

Mamma mia, sei irresistibile!

 


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Molti di noi, ma volendo essere maliziosi, tutti noi abbiamo una certa dipendenza da alcuni cibi. e per alcuni questa, è assoluta e inequivocabile. Cibi ai quali non riusciamo a dire di no, a resistere in nessun modo. Infatti, se ce li ritroviamo davanti, o magari, se siamo noi a far sì che si trovino davanti a noi, involontariamente oserei dire, i nostri istinti animaleschi scattano e non c'è più nulla da fare. A quel punto più nessuno sarà in grado di fermarci. Senza che ce ne rendiamo conto la nostra bocca si ritrova aperta anzi, spalancata, salivante e le nostre mani iniziano a muoversi da sole contro il nostro volere. Ve lo assicuro! Noi non vorremmo azzannare quella prelibatezza che è davanti a noi. Tentiamo in tutti i modi di non farlo, cerchiamo di resistere ma...in quegli istanti ci passano davanti agli occhi tutti coloro che ci dicono: "Fermati! Lascialo stare! Quella roba ti fa male!" Ma...prende forma davanti a noi il nostro nutrizionista che ci dice: "Fermati! Quella roba ti fa male! Ti fa ingrassare e ti fa male alla salute!" Ma...a quel punto compare anche la tua ragazza o il tuo ragazzo che ti dicono: "Fermati! Quella roba ti fa male! Ti fa ingrassare e diventi brutto! Se la mangi ti lascio!" Ma...a quel punto entra in gioco perfino la religione. Iniziano a venirci degli scrupoli ripensando a quella pagina delle Sacre Scritture in cui si dice che se mangi quella roba..."Fermati!" E tua madre, ma non quella biologica, la madre superiora dell'istituto di suore in cui hai studiato per l'intera infanzia che punta il dito verso di te e dice...vabbè, lo sapete già cosa dice. E poi...e poi...Poi arriva, Dante. Si si, proprio lui, Dante Alighieri che da lontano ti indica e con un dito minaccioso e uno sguardo ammonitorio avverte: "Fermati! Se provi a mangiare quella roba, che oltretutto fa male, ti spedisco per sempre nel girone dei golosi, all'inferno." 

Ma infine io, in risposta a tutti costoro che lo dicono per il mio bene dico: "Maccarone, tu m'hai provocato, e anche se me fai male, te distruggo! Me te magno! Nessuno ci separerà mai. Aaaaahmmm!!!"

19 Marzo

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Oggi è la festa del papà...quanto avrei voluto festeggiare con lui e raccontarvi di lui. Ma purtroppo non posso. Solo perché un destino infimo e beffardo ha deciso per noi, ha deciso di non farci conoscere....o meglio....di non farmelo conoscere...o ancora meglio..di farmelo conoscere e amare già sotto altre vesti. Nonostante la rabbia. Il dolore. Ho sentito sempre, ogni giorno della mia vita, una sorta di...."presenza", come se mi osservassero giorno e notte, in continuazione...e un paio di volte credo pure che c'abbia messo lo zampino...una lettera già gliel'ho scritta...mo fa n'altro sermone perché è la festa del papà non me pare il caso.
Ovunque tu sia....tantissimi auguri Papà.
Amorevolmente Tuo
Buio Totale

Fantozzi alle prese con... l'intelligenza artificiale!

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Benvestiti e benvestite a tutte e tutti dal vostro elegante Fantozzi ragionier Ugo! Oggi le idee sono poche, e allora stavo pensando di parlarvi un po' delle mie avventure del giovedì, siccome io di giovedì ho preso a fare una specie di lavoro, un lavoretto, in una piccola ditta di abbigliamento per donna, giacchetti di pelle e pellicce vintage (di seconda mano) e borse in pelle. La mia mansione consiste in cercare di vendere online questi articoli, mettendo annunci sui gruppi facebook soprattutto, ma anche gestire il profilo instagram dell'azienda etc etc. Ma da un po' di tempo il titolare dell'azienda si è convinto di poter usare l'intelligenza artificiale allo scopo di creare foto e video di modelle che indossano i suoi articoli, e poi di usare queste foto e questi video per venderli. Allora è cominciata una specie di Odissea, per me, dentro vari siti di intelligenza artificiale con una serie di alti e bassi. Ieri è stato il mio peggiore basso, perché per tutto il giorno ho vagato dentro molti siti di AI senza riuscire a concludere niente. La volta precedente mi era andata meglio perché dopo una giornata di ricerche ero riuscito a individuare il sito iFoto.ai, e il titolare aveva fatto l'iscrizione pagando 4,90 $ per una settimana di utilizzo. Questo sito faceva al caso nostro, perché chiedeva di caricare una foto del capo di abbigliamento e proponeva varie modelle virtuali che potevano indossare i giacchetti della ditta e con questo sito sono riuscito a generare un paio di foto. Avrei voluto continuare con questo sito, ma la volta successiva abbiamo fatto l'amara scoperta che una volta fatto un abbonamento settimanale bisognava continuare a pagarlo, e non se ne poteva fare un altro e nemmeno recuperare il precedente abbonamento. Allora mi sono messo alla ricerca di un altro sito simile, ma non è per niente facile da trovare e mi sono fumato una intera giornata alla ricerca di un altro sito simile a iFoto.ai. E inoltre un pensiero mi gira per la testa, mentre svolgo questo lavoro: ma non sarebbe più semplice affittare una modella per un pomeriggio?

Fantozzi ragionier Ugo

diciannove

                                                           https://www.mymovies.it/film/2024/diciannove/

 Da poco ho visto il film diciannove al cinema e mi sembra giusto fare una breve recensione. E’ un film autobiografico, il regista Giovanni Tortorici non ama le mezze misure e questa nel nostro cinema può essere un problema. Ha la mania di essere preciso, quindi ha cercato di attenersi a fatti realmente accaduti. Ma soprattutto si è dato meno limiti possibile, Tortorici si è dimostrato coraggioso. Il protagonista Leonardo, interpretato da Manfredi Marini, è un alter ego dell’ autore. Un ragazzo di bell’aspetto e buona famiglia che al primo anno d' università lascia la Sicilia e va a studiare Economia a Londra, dove già vive sua sorella, per far contenti mamma e papà. Ma presto si scoccia di  tutto. Di sua sorella, della sua amica, dei loro yogurt, di quelle seratine in discoteca, dove peraltro rimorchia a occhi chiusi. Sicché, dopo rapido giro su Internet, l’inquieto Leonardo se ne va a Siena per seguire la sua vera passione: la letteratura italiana. Salvo scoprire che malgrado la bellezza del luogo i toscani sono interessanti, i professori carogne, le coinquiline si nutrono di carne a tutte le ore, mentre lui è vegetariano. Per non parlare dell’amore anzi del sesso, che con le sue prospettive virtualmente infinite getta Leonardo in una confusione definitiva. Oltre che, paradossalmente, in un isolamento totale. Rischiarato solo da letture matte e disperatissime di classici incompresi se non compresi dai suoi docenti. Ma si può vivere di Dante e Leopardi ? In “Diciannove” c'è anche una nota di umorismo che corre come un basso continuo dietro i momenti più imbarazzanti. E la rigidità del protagonista che negli spettatori di altre generazioni evocherà forse il primissimo Nanni Moretti. Certe scene, certi atteggiamenti, sono imperdonabili, ma anche irresistibili. Il film è una storia di formazione che osserva spontaneamente lo stato emotivo di un giovane in un periodo confuso della sua vita. Lo spettatore trascorrerà un anno in sua compagnia tra le quattro mura di un appartamento sommerso di libri, fugaci trasferte a Milano e Torino per visite ad amici e parenti, per entrare in contatto con le ossessioni, le insicurezze e le intolleranze del personaggio principale. Il tallone d’Achille, che alla lunga diventa sempre più un ostacolo insormontabile per l’opera, sta dunque nell’incapacità del regista di consegnare allo spettatore un racconto che si possa definire tale ma solo una bozza, tra l’altro priva di una compattezza e di unità stilistica che lo accompagni dal primo all’ultimo fotogramma utile.


Blue Jacket

venerdì 14 marzo 2025

La destra e i miti

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Miti a destra! - ("Babbo Natale e il Salvatore per la destra Italiana.") 

Miei cari lettori, anche oggi vorrei ma non posso!! Quindi vi parlerò di Pollittica. La destra in Europa avanza ! E già !! Sembra che il merito non vada tutto ai suoi leader e partiti ma in parte questa avanzata si debba ai potenti mezzi della destra USA. In particolare ad Elon Musk & Co. O per meglio dire all'influenza dei loro media. Può essere che i social e i mezzi di comunicazione detenuti da alcuni Super Plutocrati USA abbiano influenzato l' avanzata delle destre in tutto l'orbe terraqueo. Però l'eccessiva genuflessione della destra Italiana e del nostro governo verso Trump e Musk, mi inquieta e mi fa pensare che la destra in Italia e non solo , non cambi mai e commetta sempre gli stessi errori. Nel 1940 scambiarono Hitler per Babbo Natale per cui hanno trascinato il bel paese in guerra convinti che i nazisti avrebbero vinto la guerra in breve tempo e soprattutto che Adolph avrebbe condiviso la vittoria e il " relativo bottino " con il nuovo alleato. Dato che Hitler e la Germania erano nostri amici. E oggi il nostro governo pensa che Trump il "salvatore" e Musk "Creso", siano nostri amici . È incredibile come la destra Italiana ( e non solo) tenda a far amicizia e a considerare come "grandi" tutti i ...... P. S. Sulla destra, e in particolare sulla destra Italiana puoi sempre contare. Non si smentisce mai!! Nonostante il passare del tempo compie sempre la stessa scelta. Cioè l'amicizia, e l'amore. Inoltre crede nella bontà, nella carità, nella generosità e nell' accoglienza ed anche in Babbo Natale e nel Nuovo Salvatore. 

nonno Elpho

Il Bruco Filippo episodio 3 - Un Bianco Incanto

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Ormai erano delle ore che la banda dei bruchi neri capeggiati da Masso, il grosso e prepotente capo bruco, stava dando la caccia al bruco Filippo. Masso era un bruco davvero molto grosso, il più grosso di tutti. Lui e la sua banda di brucacci cattivi, neri come il carbone, si erano messi alla ricerca del bruchino Filippo per fargli qualche dispetto, come piaceva a loro. Volevano maltrattarlo anche un po', perché no? Lo avevano deciso tutti quanti insieme. Decisione comune! Volevano insomma divertirsi con lui. Questa era la cosa peggiore! Erano veramente dei bruchi perfidi e... ignoranti. Dopo ore di ricerca e di inseguimento, non volevano proprio saperne di mollarlo, Non volevano concedergli neanche un istante di tregua. Non gli davano respiro e questa ormai era diventata una caccia spietata. Povero Filippo! Lui intanto, anche se terrorizzato dai suoi inseguitori e soprattutto stremato dalla fatica, come sempre succedeva quando veniva inseguito da qualche animaletto più grande di lui, continuava a correre più veloce che poteva, con tutti i suoi 1001 piedi, non uno di meno. Impegnandosi nella corsa per la salvezza, dando fondo a tutte le sue energie residue, cercò nel frattempo di trovare una soluzione per scamparla e di trovare un riparo sicuro. Ed ecco lì che a poca distanza da dove si trovava, proprio davanti a lui, scorse un buco, una piccola cavità in una roccia, ovvero quella che sembrava essere l'entrata di un luogo dove si sarebbe finalmente messo in salvo. La banda dei bruchi neri, lì, non avrebbe potuto raggiungerlo. Per loro infatti era un passaggio troppo piccolo viste le loro dimensioni. Arrivati lì davanti avrebbero dovuto rinunciare. E di questo Filippo era molto contento. Un po' meno lo sarebbe stato il prepotente Masso.

A quel punto, con un ultimo scatto bruchineo, il furbissimo Filippo percorse l'ultimo tratto di strada e si andò ad infilare nella cavità. Era finalmente in salvo! Attese giusto un po' per essere del tutto sicuro di esserlo davvero, facendo ogni tanto capolino al di fuori ma, fortuna per lui, non c'era più nessuno. Filippo l'aveva scampata bella stavolta. 

Mentre si trovava lì dentro ormai da un po' di tempo, ritornò sull'accaduto, convincendosi via via che, oltre alla fortuna che aveva avuto, gran parte del merito comunque ce l'aveva lui. Aveva creduto in se stesso, aveva creduto di potercela fare. E così fu! Filippo, un piccolo e fragile bruco, aveva avuto la meglio su un branco di bruchi bulli che volevano divertirsi a spese sue.

Lì dentro però cominciò piano piano a fare sempre più freddo. Filippo non era preparato per questo. Il freddo per lui era una cosa nuova vista la tenera età che aveva. Una sfida che non aveva mai dovuto affrontare fino a quel momento. Le basse temperature che si stavano facendo sentire in quella cavità di roccia, stavano mettendo a dura prova il suo corpo delicato, per nulla resistente ad esso. Cominciò quindi a tremare. A tremare sempre di più. Il freddo lo stava minacciando insomma e lui in realtà non comprendeva bene, essendo la prima volta, che cos'era quella brutta sensazione che provava. Il freddo... brutto, brutto, brutto! Continuò a tremare per parecchio tempo. Tremò... tremò... e rischiò quasi di addormentarsi, finché il suo corpo non fece un sussulto. Si destò e rimase immobile per qualche istante, Senza rendersi conto di cosa era accaduto. Si tirò così su sulle sue mille e uno zampine, si guardò attorno, a destra, a sinistra, indietro e poi guardò avanti. Guardò davanti a sé da dove arrivava la luce, verso l'uscita. Si avvicinò allora ad essa, con cautela e con altrettanta cautela mise la testa e poi le prime due zampine oltre ad essa, ma lì rimase, immobile, in silenzio e... con la paura dipinta sulla sua faccia di bruco. Oltre al freddo, adesso c'era di nuovo un'altra minaccia.

Improvvisamente Filippo aprì gli occhi. Si accorse subito di essere in preda ad un grande affanno. Faceva molta fatica a respirare. Il respiro era corto ed estremamente veloce. Si spaventò di questo. Che stava succedendo? Dove si trovava? Perché respirava in quel modo affannoso? Stava per caso morendo? Sembrava di sì, per lui. Ma invece...

Dopo un interminabile momento di paura per la sua vita, pian piano cominciò a calmarsi ed il suo respiro a tornare regolare. Intorno a lui, nulla. Solo il nulla, il silenzio e... il freddo. Tanto, tanto freddo. Ancora non capiva dove si trovava, ma ad un tratto, ormai calmo e lucido di mente, realizzò di trovarsi nella sua piccola dimora all'interno di un albero. Quello che aveva vissuto era stato soltanto un sogno. Ma quel freddo... perché faceva quel freddo? Filippo non smetteva di domandarselo. Si ricordò del sogno, anzi, dell'incubo che aveva avuto e piano piano, con cautela e con un pizzico di ansia, si avvicinò all'uscita e... sgranò gli occhi di fronte ad una immensa distesa bianca, luccicante e freddissima. Ma che cosa mai poteva essere quel candido manto bianco, quell'incanto? - si domandò. Aveva un aspetto così soffice che gli sembrò lo stesse invitando a tuffarcisi dentro per scomparire poi in un luogo sconosciuto per poi magari scoprire che lì sotto non c'era niente. "Che meraviglia!" - pensò. "Da dove è uscita fuori quella roba?" Filippo era un bruco molto curioso, ma a volte anche un po' incosciente. Molte volte si era già cacciato nei guai, se lo ricordava bene. Ma rimaneva comunque curioso. Oramai voleva scoprire a tutti i costi che cos'era quella distesa bianca che a lui appariva così bizzarra. 

La neve... la neve... ma lui ancora non sapeva di cosa si trattasse. Eh no, perché non l'aveva ancora mai vista nella sua giovane vita. E non sapeva neppure quanto fosse fredda. Ma Filippo era curioso, e voleva saperne di più.

Zampa dopo zampa, si avvicinò...

Avrei voluto...

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Avrei voluto scrivere e venire pubblicato
Avrei voluto fare la radio
Avrei voluto avere un mio ristorante pizzeria
Avrei voluto fare una collaborazione tra CD
Avrei voluto fare un mio sistema operativo
Avrei voluto giocare a calcio come professionista nella mia squadra del cuore
Avrei voluto brevettare una pizza dolce alle fragole
Avrei voluto ...
Avrei voluto l'erba voglio che non cresce neanche nei giardini dei re.

Nonno Elpho

venerdì 7 marzo 2025

Il buio è alle porte - Metafora del tempo in cui viviamo

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Con lo scoppio della guerra in Ucraina, scatenata dalla Russia dello Zar Vladimir Putin il 24 febbraio 2022, dalla quale ormai sono passati ben tre anni, dopo circa 80 anni di pace, un'epoca assai buia sembra essere senza più alcun dubbio alle porte del futuro. Perlomeno quello immediato. Ma non per questo deve preoccuparci poco.

Il mondo in cui viviamo oggi è sempre più governato da tiranni, con ancora poche eccezioni. Persone che guidano grandi paesi e nelle cui mani è racchiuso di conseguenza un grande potere. Potere che ovviamente essi, accecati da esso, utilizzano a proprio piacimento, compiacendo in primo luogo se stessi, le proprie mire, i propri desideri più reconditi, più oscuri, perversi, desideri di un tornaconto personale, anche togliendo a qualcuno qualcosa che non gli appartiene per farlo proprio, desideri di dominio incontrastato e di sottomissione dell'altro, che si vanno a perdere nelle infinite vie della loro esistenza fatte di scelte, mosse e tappe che li hanno forgiati, formati e dato origine a quello che sono ora. E quando tutto questo intricato, ostico percorso di vita non è una strada sana e percorribile senza o con pochi ostacoli, quelli giusti, anzi utili e formativi dei quali tutti noi abbiamo bisogno, ma piuttosto è fatto soprattutto di una superficie che è simile ad una lastra di ghiaccio in cui gli unici appigli utili per non scivolar via e finire chissà dove sono delle spine che ci procurano più dolore e sofferenza che mai, allora la persona che ne uscirà, che sarà stata creata, sarà tutt'altro che un bravo leader capace di condurre una nazione, uno stato fatto da un popolo che lo ama per quello che fa per lui, ma piuttosto una sorta di mostro senza quasi identità. Ma poco importa anche a lui stesso di averne una. L'unica cosa per esso importante è soddisfare la propria fame e la propria sete. Ma fame di cosa? Beh... di tutto, di ogni... cosa. Cioè di tutto quello che gli passa per la testa e che inizia a desiderare. Un desiderio che lo affamerà sempre di più, fino ad essere il desiderio stesso a divorare il mostro se egli, la persona in questione, non si sbrigherà a correre ai ripari e a soddisfare la sua fame. Se così non facesse, la fame non si placherebbe mai, e neanche il mostro!

Il desiderio di conquista e di potere è oggi vivo più che mai e cammina con le gambe dei leader del mondo, alimentandosi di loro stessi, e del mostro che è in loro. 

Ma come sempre accade nella storia, ogni cosa ha un inizio ed una fine. Speriamo sarà anche per questa volta così. Adesso siamo soltanto all'inizio, ma lo spero... tanto!

White Cosmos

E poi...sarà di nuovo primavera...

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È la seconda settimana che non scrivo. Questa stagione invernale sta durando più del previsto, in genere verso fine Febbraio si gira la medaglia. Invece quest'anno sta tardando. Di una settimana almeno. Cosa sta succedendo? Perché ancora quell'incolmabile vuoto mi tormenta? Sì, mi sento terribilmente vuoto dentro, non riesco ad amarmi e a farmi amare. Anche se non credo che lo riempia del tutto. Sono sempre così critico, giudicante nei miei confronti. E mi chiedo sempre, continuamente perché. Perché non sono come gli altri, perché sto sempre lì, cinicamente, ad analizzarmi sul perché le cose non vanno come dico io. E mi giudico. E soffro. E non faccio altro che allargare il vuoto di cui parlavo prima. E arrivano i pensieri, e le voci che mi affossano sempre di più...quando ho le manie è più bello, sono più facili da gestire. Devo solo resistere un altro po'...e poi...poi sarà di nuovo primavera.

Buio Totale

Sul litigio in diretta tra Trump e Zelensky

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Benarrabbiati e benarrabbiate a tutte e tutti dal vostro combattivo Fantozzi ragionier Ugo! Oggi poche idee, tranne il fatto che non ho ancora detto la mia sul recente incontro alla Casa Bianca tra Trump e Zelensky. E allora diciamocela qui in questo articolo... Per prima cosa, io non mi schiero né con l'uno né con l'altro, tanto per cambiare, anzi tanto per non cambiare. Su Trump ho già detto molto, ho detto che non credo affatto sia un portatore di pace, e in effetti in questo incontro ha dimostrato più di tenere alle terre rare che alla pace. Trump ha un po' maltrattato Zelensky, lo ha rimproverato perché non era in giacca e cravatta, gli ha detto che ha ben poche carte da giocare, che sta rimanendo con pochi soldati, in pratica forse gli voleva dire che sarebbe meglio perdere la guerra e lasciare che l'Ucraina venga conquistata interamente dalla Russia, ma ovviamente questo non si può dire. Si è risparmiato le sue amenità più estreme, quando nei giorni precedenti aveva definito Zelensky un dittatore e aveva detto che non avrebbe dovuto iniziare la guerra (una narrazione ribaltata insomma). Sul dittatore io avrei da dire una cosa, in Ucraina vige la legge marziale e se ti rifiuti di andare in guerra ti vengono a prendere a casa e su tik tok ho sentito dire che in Ucraina se ti beccano a casa con un libro su Marx ti fai 15 anni di carcere per associazione sovversiva! Questa cosa l'ho sentita su tik tok e non posso darla per certa, comunque se fosse vera il sovversivo è Zelensky. Del resto anche Putin ha fatto scappare i socialisti dalla Russia e il giornale marxista in lingua russa viene stampato in Italia. Questo anche per dire che certe cose andrebbero fatte per tempo, e non all'ultimo minuto quando ormai la situazione è un disastro! Comunque tornando ai due personaggi in questione, io ribadisco che non mi schiero né con l'uno né con l'altro, casomai posso solidarizzare con i soldati russi e ucraini che muoiono in questa guerra inutile, guerra che molto probabilmente alla lunga si concluderà con la vittoria della Russia, ma non è dato di sapere quando. Trump e Zelensky? Due buffoni!

Fantozzi ragionier Ugo

AMERICAN BEAUTY

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Di recente ho visto il film “American Beauty” e ne approfitto per fare una breve recensione. È stato uno dei fil più amati dal pubblico e dalla critica, vincitore di cinque premi oscar: miglior film, migliore regia, migliore fotografia, migliore sceneggiatura originale e miglior protagonista maschile. Il regista Sam Mendes si tuffa nella poetica della quotidianità, e lo fa tramite lo sguardo di un adulto in crisi di identità innamoratosi di un’adolescente amica della figlia. Il risultato è quello di un’opera dalla duplice natura in cui il fiore di una gioventù disinibita e smaliziata incrocia una maturità patetica nei suoi tentativi di emergere dall’indolenza. I sentimenti, le aspirazioni, le sensazioni, le emozioni passano attraverso la cartina di tornasole della regia che restituisce un perfetto spaccato di vita famigliare della media borghesia americana, oppressa dai suoi piccoli drammi quotidiani e dalla crisi coniugale. Lester Burnham è oppresso da una moglie isterica, arrampicatrice sociale e maniaca del proprio lavoro di agente immobiliare. Deve sopportarne le sfuriate, i tradimenti, il comportamento ossessivo e oppressivo. Ad un’esibizione della figlia come cheerleader di una squadra locale conosce Angela e se ne innamora follemente. Un amore imbevuto di passionalità che porterà Lester a lasciare il lavoro e a cambiare completamente stile di vita. Tante le scene che rendono questo film una meravigliosa galleria iconografica di sequenze memorabili, quella sicuramente più celebre e celebrata è il sogno di Lester nel quale Angela appare avvolta da un mare di petali di rosa rossa mentre ammicca maliziosamente. I petali fuoriescono dalla visione per andare dolcemente a cadere sul viso beatificato di Lester. In questa pellicola, la passione occupa un posto molto importante, di rilievo e fondamentale. Questo film infatti non delinea soltanto l'aspetto sociale di una singola famiglia, ma una classe sociale. La macchina da presa di Mendes entra silenziosamente nella strada dove il film si svolge. Nel finale, cioè con l’omicidio di Lester da parte della moglie, se ne va come se non fosse successo niente.
Sembra una storia narrata in capitoli di un racconto. Ogni capitolo ha il suo evento scatenante. C'è un chiaro riferimento a “La Finestra Sul Cortile di Hitchcock”. Il ragazzo con una videocamera amatoriale che filma quello che sta succedendo nella casa accanto. Questa videocamera sostituisce il famoso binocolo di James Stewart nel film di Sir Alfred. La possibilità di camminare sostituisce la sedia a rotelle. Però il contesto e il succo è sempre lo stesso. In definitiva un’opera che fustiga ferocemente gli ideali di una classe sociale in crisi.




Blue Jacket

venerdì 28 febbraio 2025

Cuddle Therapist

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Chi di noi non ha mai desiderato ricevere delle piacevoli, rilassanti e sane coccole, anche con un pizzico di sensualità? Dubito fortemente che siano molti coloro ai quali non piaccia. Non c'è assolutamente niente di male. Le coccole sono belle e ci fanno bene, per mille motivi. Ne avremmo bisogno soprattutto in alcuni momenti particolari della nostra vita, in cui magari ci sentiamo soli, tristi, in ansia o sotto stress. Oppure semplicemente perché ci piace essere coccolati e provare tutte le piacevoli sensazioni che porta con sé la coccola. Ricevere una coccola vuol dire essere "toccati", sfiorati o entrare in contatto tramite altri gesti teneri, affettuosi, al di fuori dell'intento sessuale.
L'espressione "cuddle therapist" viene dalle parole inglesi "cuddle" che significa appunto coccola e "therapist", terapista, di facile intuizione. Si parla infatti di "terapista delle coccole".
È importantissimo ritagliarsi del tempo per prendersi cura di sé stessi, di corpo e mente, soprattutto nel mondo di oggi. Esiste infatti la figura di "coccolatore / trice" professionista. 
Da 9 anni Keeley Shoup svolge questa "professione", perché questo sarebbe il suo intento, gestendo uno studio privato nel suo appartamento dove si fa pagare 200 dollari l'ora. Lo scopo è offrire un'esperienza somatica e aiutare le persone a riconnettersi con il proprio corpo. Durante le sedute i clienti entrano a tu per tu con i propri limiti, il mondo platonico e l'intimità emotiva. Essi devono innanzitutto sentirsi a proprio agio e rilassati, quindi viene dato loro un tempo e uno spazio iniziale prima della seduta per riflettere e decidere in piena autonomia che tipo di contatto desiderano, comunque non sessuale, fino alle coccole su tutto il corpo. 
Nel mondo che ci è stato lasciato dopo la pandemia di covid-19, la quale ha causato un'ansia generalizzata e un grande senso di solitudine in molte persone con tutti i conseguenti problemi, il lavoro della dottoressa Shoup si sta dimostrando più importante che mai (se solo non chiedesse 200 euro...). Ma perché è così importante il contatto ed allo stesso tempo avere spazi sicuri per provarlo? La sua risposta in breve a questa domanda è: "È difficile scoprire e accettare ciò che vogliamo. Il nostro corpo sa innatamente come cercare e trovare sensazioni piacevoli. Ma questo viene socialmente smorzato e programmato per essere più appropriato alla situazione. L'intento di questo percorso è offrire ai miei clienti lo spazio per trovare il movimento che è naturale per loro e li sostengo in tale percorso. Il potere del tocco crea un immenso sollievo dai sintomi dell'ansia, ad esempio. Il tocco permette il rilascio di ossitocina che attiva la parte del cervello associata all'appartenenza e al legame. Quindi quando una persona si sente isolata o depressa, esso può aiutare a risolvere molti dei sintomi di ansia legati alla fame di contatto. Il tocco attiva il sistema nervoso parasimpatico e il sistema limbico per aiutare il corpo a raggiungere uno stato di calma e di rilassatezza. In poche parole stiamo utilizzando la dinamica della co-regolazione, un processo interattivo che prevede che una persona offra risposte convalidanti e calorose ad un'altra durante una situazione di stress. Di conseguenza il nostro corpo è naturalmente incline a corrispondere o a rispecchiare gli altri esseri umani. Sono proprio i neuroni specchio a conferire un certo grado di sollievo dai sintomi". 
La dottoressa inoltre lavora con persone affette da autismo e ADHD, utilizzando proprio la terapia delle coccole, ovviamente con tutti e con tanti accorgimenti del caso e ottenendo riscontri positivi e utili a queste persone con questo genere di disagi, soprattutto per aiutarle a sviluppare abilità relazionali.
"Stiamo condizionando il corpo a conoscere questo stato di appartenenza e di regolazione". 
In conclusione: Coccole per tutti, ma senza pagare!

White Cosmos

venerdì 21 febbraio 2025

Sprazzi....


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Perché? Perché sono così? Perché al primo dissestamento lungo la strada, così come un anziano signore, inciampo e cado? Perché non mi ama nessuno? Non mi sopporta nessuno? Lo so di essere strano ma chi ama dovrebbe amare anche le mie stranezze no....i momenti in cui mi isolo e invece no....avete tutti una concezione d'amore molto diversa dalla mia e molto più egoista e personale. Io se amo, amo profondamente incondizionatamente e faccio di tutto per la persona che ho accanto. Le altre persone no.

Sempre vostro

FlAviettO.p

11 buoni motivi per fare attività fisica

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Da sempre ci sentiamo dire quanto faccia bene fare sport o attività fisica in generale. Quante volte ci è stato detto e ripetuto da i più esperti a livello professionale ma anche dagli amici o dalle persone a noi più vicine, che tengono a noi e alla nostra salute. Sono infinite queste volte. Alcuni non si stancano mai di ripetercelo. Di ripeterci il concetto di beneficio a livello fisico ma anche e soprattutto a livello psicologico, mentale. Delle volte ci rompono veramente le scatole, e lo capisco. Ma noi tendiamo a non dargli retta, a non dargli purtroppo molta importanza. gli vorremmo dire: "Ma ti fai gli affari tuoi?! Non ho voglia!" Ma per quale caspita di motivo ci ripeteranno mai così tante volte che dovremmo muoverci di più, che dovremmo fare sport?

Perché è così! Perché semplicemente hanno ragione. Perché fare attività fisica fa bene. 

Nell'articolo di oggi elencherò gli 11 principali buoni motivi per cui conviene fare attività fisica, di qualunque tipo. Nel mio caso, ad esempio, è la palestra. Un'attività di sforzo e di resistenza. Cominciamo!

1) Aiuta a controllare il peso. Lo sport è il nostro principale alleato se vogliamo tenere sotto controllo il nostro peso, permettendoci di evitare di metterne su troppo, soprattutto se siamo degli appassionati incalliti di cibo. Bruciamo calorie e grassi, miglioriamo il metabolismo e la composizione corporea.

2) Potenzia il sistema cardiovascolare. 

Lo sport regolare ci aiuta a prevenire tutte le malattie cardiovascolari. Il cuore riesce a pompare più sangue e ad ossigenare i tessuti.

3) Migliora la salute mentale. 

Quanto di più vero! Ve lo garantisco. Provato su me stesso. Lo sport riduce lo stress, l'ansia e la depressione. (Anche se per quella vera in cui si può cadere nella vita, gli interventi che si devono fare sono anche altri. Non basta soltanto lo sport, anche perché esso, nonostante sia fantastico, non possiede il potere assoluto). Durante l'attività sportiva il cervello produce endorfine, le quali favoriscono benessere psicofisico. Per un lasso di tempo avremo questa chiara sensazione e ci sentiamo felici. 

4) Favorisce il sonno.

Migliora la sua qualità e la sua durata. Entrambe fondamentali nella nostra vita. Studi dimostrano come l'attività fisica riduca il tempo necessario per addormentarsi ed anche il sonno profondo.

5) Rinforza le ossa.

Previene l'osteoporosi. Gli esercizi di resistenza come il sollevamento pesi rinforzano le ossa e prevengono lesioni e fratture.

6) Aumenta la forza muscolare e migliora la resistenza. Aumentano anche massa ed efficienza. Una cosa fantastica!

7) Migliora la postura. 

Riduce il rischio di mal di schiena. Gli esercizi che coinvolgono la zona addominale e dorsale rafforzano i muscoli del tronco, anche detto core, migliorando la stabilità della colonna vertebrale.

8) Migliora l'autostima.

Fare sport o attività fisica migliora l'autostima e l'umore in quanto ci si riscopre in grado di fare determinate cose, ottenendo dei risultati. Inoltre la mente si distrae dai propri pensieri negativi, permettendo di concentrarci sull'esercizio e su noi stessi. 

9) Favorisce le relazioni sociali. 

Fare sport insieme ad altre persone, facendo parte di una squadra o partecipando a delle lezioni di gruppo è l'ideale per questo scopo. in questi contesti si ha la possibilità di incontrare nuove persone che magari condividono i nostri stessi interessi.

10) Promuove uno stile di vita sano. 

Facendo sport si è più motivati a mangiare cibi sani e a mettere da parte o anche abbandonare cattive abitudini e dannose per noi stessi.

11) Permette di raggiungere una bella forma fisica.

A chi non piacerebbe? Chi non lo ha mai desiderato almeno una volta nella vita?


White Cosmos

Trump il grande pacificatore, diamogli il Nobel subito!

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Benriapparsi e benriapparse a tutte e tutti dal vostro fantasmatico Fantozzi ragionier Ugo! Oggi è un'altra di quelle giornate nelle quali non so che scrivere e allora mi viene in mente che Trump in questi giorni ne ha sparate un altro po' delle sue e allora vorrei lanciare una campagna, ma che dico una campagna, un referendum, ma che dico un referendum, Trump santo subito! E ovviamente anche Nobel per la pace! E anche perché no, eleggiamolo Papa! Visto che Trump pensa che grazie al suo carisma riuscirà a fermare la guerra Russia Ucraina, eleggiamolo subito anche imperatore del mondo! Intanto però la guerra continua e tra tre giorni sono tre anni esatti di guerra, e a me sembra che proprio nessuno sia in grado di fermare questa guerra, tantomeno il trombone-bullo Trump. Trump ha pure definito Zelensky un dittatore e ha detto che non doveva iniziare la guerra, e così si è pure allineato alla peggiore propaganda filorussa. D'altra parte la narrazione che è stata la Russia a invadere l'Ucraina qui in occidente permane invariata da tre anni, e con questa narrazione la guerra può tranquillamente continuare all'infinito... Ma chi la ferma questa guerra? A me sembra di poter dire che soltanto una vittoria della Russia può mettere fine a questa situazione, ma una vittoria della Russia sul campo attualmente ancora non c'è, perché gli ucraini continuano a resistere, e Zelensky continua a portare al macello il suo popolo fino all'ultimo ucraino in nome di un nazionalismo ucraino, in nome della solita dannata narrazione. Ma non è ribaltando la narrazione che si giunge alla verità, la verità è che ai soldati ucraini non gliene frega niente nel profondo se l'Ucraina sta con l'Unione Europea oppure se sta con la Russia, tanto è la stessa cosa, c'è pure la democrazia da entrambe le parti! Però importa a Zelensky e importa all'occidente che continua ad aiutare l'Ucraina con soldi, armi, continuando questa ipocrisia di una guerra per procura che va avanti ormai da tre anni. Chi la ferma questa guerra?


Fantozzi ragionier Ugo

CAPTAIN AMERICA

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Ho da poco visto il film “Captain America Brave New World” e ho pensato di fare una breve recensione. Captain America è un thriller politico scritto e diretto da Julius Onah. Basato sul personaggio di Sam Wilson di Marvel Comics, è l’ ultimo film della Marvel Cinematic Universe e la continuazione della serie televisiva “The Falcon Winter Soldier”. Si tratta della prima pellicola con protagonista Sam Wilson, interpretato dal nero Anthony Mackie. Nel corso delle due ore di proiezione, questo cocktail di spionaggio, adrenalina e tensione geopolitica riesce a sollevarsi oltre la sufficienza. Nonostante l’ammirevole impegno di Anthony Mackie, la sua interpretazione di Sam Wilson nelle vesti del nuovo Capitan America non riesce a dargli lo spessore necessario per considerarsi un protagonista di primo piano. La narrazione si svolge in un’ America contemporanea lacerata da profonde fratture ideologiche e sociali, dove Thaddeus “Thunderbolt” Ross, intepretato da Harrison Ford e generale ha sorprendentemente conquistato la presidenza degli Stati Uniti. Dopo gli eventi di “The Falcon and the Winter Soldier” , Sam Wilson incontra il neoeletto presidente degli Stati Uniti Thaddeus “Thunderbolt” Ross, e si ritrova nel bel mezzo di un incidente internazionale. Il presidente vuole lavorare con Captain America e ricostruire gli Avengers e Anthony Mackie dovrà scoprire le ragioni di un efferato complotto globale. La vicenda ruota attorno alla scoperta dell’ adamantio, considerata una risorsa strategica ambita da numerose potenze globali tra cui Stati Uniti e Giappone. Il protagonista si trova impegnato a sventare potenziali attacchi terroristici, ignaro che la minaccia più insidiosa si trova nel passato tormentato del presidente Ross: un nemico nell’ombra determinato a innescare una catena di conflitti internazionali attraverso una sofisticata strategia di attentati, disinformazione e manipolazione psicologica delle masse. La pellicola lascia trasparire una certa stanchezza nella costruzione dell’universo narrativo Marvel, con riferimenti e collegamenti che appaiono sempre più forzati e meno organici rispetto al passato. Le sottotrame politiche e spionistiche, pur rappresentando un tentativo interessante di evoluzione del genere, non riescono a decollare completamente, rimanendo intrappolate in una sceneggiatura che non riesce a bilanciare bene azione, introspezione e sviluppo della trama. Il film in conclusione offre una sensazione di frammentarietà e confusione che pervade l’ intera opera e impedisce di trovare una coerenza interna.


Blue Jacket

venerdì 14 febbraio 2025

Arriverà la fine....ma non sarà la fine




E niente. Si riparte per il fronte. Già pronto all'inferno, già cosciente che tornerò ancora più malandato della prima volta. Ma nonostante tutto devo. Stasera, tornando dal cinema sarei voluto scappare da tutto ciò ma poi vi immaginate i miei? E chi glielo avrebbe detto!! Beh, io no di sicuro quindi avrei anche potuto volendo......ma come ho detto all'inizio si riparte per il fronte. Come i soldati. Io sono un soldato. E comunque vada è la gloria quella che mi aspetta. Voglio sia la gloria. Anche se....il mio fiore color corallo si è appassito, io sto combattendo ad armi pesanti contro il mio "fight club" e gran parte della mia anima se l'è portata via il fiore color corallo. Probabilmente dopo non sarò più lo stesso. Ma questo si vedrà solo quando tornerò.



Sempre vostro

Buio un po' più Totale

Corpo umano: uno sconosciuto a teatro

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Fa parte di noi. Siamo noi. Ce lo portiamo dietro tutti i giorni, costantemente. Ci fa compagnia sempre, 24 ore su 24 e non si stufa mai. Forse a volte siamo noi a stufarci di lui. Lo mal tolleriamo. Addirittura lo detestiamo, tutto o in parte. È uno strumento fantastico ma noi non lo sappiamo. È l'unico strumento che abbiamo sempre a portata di mano ma noi non lo sappiamo. O nel peggiore dei casi ci rifiutiamo di saperlo. Forse perché ci spaventa ciò che potrebbe essere in grado di fare, per sentito dire o per averlo verificato con i nostri occhi. Ed è così! È potenzialmente in grado di fare cose eccezionali, il corpo umano. Il nostro, il mio, il tuo... corpo.

Oggi voglio parlare di quanto di più incredibile è capace di fare il nostro corpo, una bio-macchina fatta di cellule, tendini, articolazioni, muscoli, ossa, pelle. Ma soprattutto di cervello, perché tutto comunque parte da lì. Da lì partono i pensieri e poi i comandi per dare origine alle meraviglie del corpo umano. E perché siamo alla ricerca di tutto ciò? Perché abbiamo il desiderio di raggiungere livelli elevati di bellezza? La risposta è semplice ma non scontata: Emozionarci! 

L'emozione è ciò che segue i pensieri, quindi i desideri e ciò che precede le azioni. L'emozione è l'essenza del nostro essere umani. L'emozione è ciò che permette di sopravvivere e che mantiene alto il desiderio di ricerca come in un circolo infinito. 

Sono due principalmente gli ambiti in cui e grazie ai quali ho avuto la possibilità di scoprire e sperimentare quanto siamo in grado di fare con il nostro strumento corporeo: il teatro e lo sport / attività fisica, entrambe mie grandi passioni. In questo articolo mi soffermerò sul primo. Sul palcoscenico, soprattutto negli ultimi tempi, grazie ad un lavoro proprio incentrato sull'espressività corporea, ho scoperto forse le cose più belle ed emozionanti che si possono fare per noi stessi ed offrire agli altri che ti guardano in un atto di generosità reciproca, creando una "bolla" di emozioni da cui è difficile uscire, se non solamente alla fine dell'esibizione quando, al momento del suo "scoppio" hai l'impressione di uscire improvvisamente da un sogno, di lasciare un mondo e di migrare in un altro, diverso, migliore o peggiore non lo so ma una cosa è certa: stai lasciando un mondo di libertà per tornare in uno di libertà condizionata e regolata dalla società. In  questo secondo mondo, cioè quello reale, semmai ci venisse in mente, guai, di uscire fuori dalle "regole", di "trasgredire", verremmo subito sottoposti ad un giudizio sommario, verremmo considerati strani, diversi, matti, etichettati per sempre.

Perché? Perché ci permettiamo di essere liberi sfidando le regole? Ecco, nel teatro questo non succede. Il teatro è un mondo di libertà. Una volta sul palcoscenico infatti possiamo fare ed essere ciò che vogliamo, anche le cose più impensabili, le cose più strane, che non ci verrebbe mai in mente di fare nel quotidiano e soprattutto davanti agli altri, perché altrimenti...

Sul palcoscenico possiamo allungarci, restringerci, aprirci, chiuderci, contrarci, rilassarci, tutto questo occupando tutto lo spazio che siamo in grado di occupare nella nostra cinesfera ovvero lo spazio intorno a noi e che possediamo e che non vogliamo essere violato e di conseguenza noi non dobbiamo violare quello degli altri. Possiamo creare forme uno con l'altro, uno nell'altro, in qualcosa di meraviglioso. Forme immediatamente riconoscibili o meno riconoscibili, sconosciute, che magari proprio per questo ci incuriosiscono e ci lasciano esterrefatti per la loro bellezza. Forme dritte o contorte, rigide o morbide e sinuose, forme audaci o forme eleganti. Tutto ciò naturalmente può richiamare alla mente i pensiero più disparati e personali, anche i più spinti e "proibiti". Ma una cosa è importante: nessuno potrà mai proibirci di desiderare e di essere noi stessi.


White Cosmos

L'amore è...

L' ultima volta vi ho parlato di Eros e Psiche. Al vostro nonnino il mito di Eros e Psiche fa venire in mente un altro mito quello di Narciso. Narciso che si specchia nell' acqua, vede la sua immagine riflessa, e si innamora perdutamente di quel fanciullo riflesso nell' acqua; non riconoscendo la propria immagine. E già!! ma cos' è l' amore? Iniziamo dalla definizione del dizionario , l' amore è... la capacità di accettare e amare qualcuno per ciò che è, senza cercare di cambiarlo o controllarlo." Questa è la definizione di amore. Ma quanti tipi di amore esistono?? Nell'antica Grecia, l'eros era l'amore fisico (unilaterale, egocentrico se non proprio egoistico, connesso all'idea di estrarre piacere dall'altro), la filìa era l'amore amicale, basato sulla mutualità e sulla reciprocità mentre l'agape era la forma più alta di amore, quello spirituale, gratuito che pensa solo al bene della persona amata. Ma torniamo a bomba. Per il filosofo Platone l' amore è ... la guida dell'anima (è psicagogo) verso il mondo dell'essere e della verità. Invece per il filosofo Hegel l' amore è... <<l'unificazione», che «sottrae all'opposto ogni carattere di estraneità» ed «esclude ogni opposizione». Per Freud il padre della psicanalisi l' amore è... L'innamoramento avviene quando la libido narcisistica si trasforma in libido oggettuale”; Per Erich Fromm, psicologo e sociologo, che ha scritto il famoso libro "l' arte di amare" ; l' amore è... per Amare, devo uscire da Me e passare a Te, venire da Te. Ma la definizione più bella dell' amore, e senza dubbio la più poetica l'ha data Schopenhauer quando disse : "l'unico scopo dell'amore è quello di far perpetuare la vita attraverso la riproduzione. Per cui l'amore è la forma peggiore di espressione della volontà di vivere, perché l'amore è rappresentato da due infelicità che si uniscono per crearne una terza. Persino "Wikipedia" definisce Schopenhauer come un "pessimista". Invece a me sembra un inguaribile ottimista quando definisce l'amore la forma peggiore di espressione di volontà di vivere, significa che ci sono altre espressioni di volontà di vivere migliori dell' amore. Buono a sapersi! E dopo Arthur il vostro nonnino vuol dire la sua, l'amore è... credere che esista l' altra metà del cielo, incontrarsi, riconoscersi, amarsi e "spezzare le catene della solitudine"; finalmente siamo Noi. P.S. "Fortis est ut mors dilectio, dura sicut infernus aemulatio". Buon S. Valentino !

Nonno Elpho

L'amore che cos'è, secondo Fantozzi ragionier Ugo

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Benraggiunti e benraggiunte a tutte e tutti dal vostro imprendibile Fantozzi ragionier Ugo! Oggi è san Valentino, e il vostro imperterrito ragioniere è solo da più di vent'anni, ma ugualmente desideroso di amore, di amore vero o quantomeno verosimile... Ma il compito mi viene facilitato dal fatto che il nostro inossidabile Nonno Elpho ha mandato un articolo dal titolo "L'amore è..." contenente diverse definizioni di amore. Per quanto riguarda l'amore vero io vorrei dire che qualche anno fa ho fantozzianamente trovato e tentato di applicare la definizione di amore vero. L'amore vero è la sesta dimensione! Ma io non pretendo di arrivare a tanto, e mi accontenterei anche di un quasi-amore, di un rapporto di coppia, lasciando stare i triangoli o cose complicate! Nonno Elpho cita la Filia, e per me questa è la definizione di amicizia, che è una forma minore di amore. L'agape o amore spirituale invece è proprio ciò che attualmente cerco e/o intendo per amore, in quanto il ragionier Fantozzi si ritrova bene a far parte di una ricerca spirituale. La definizione di amore di Schopenauer invece mi sembra vera per la maggior parte delle persone, l'unione di due infelicità che si uniscono per crearne una terza, ovvero la ruota del criceto, la schiavitù che attanaglia la stragrande maggioranza delle persone. Per me invece l'amore è anche e soprattutto la condivisione di un progetto, è uno stare al mondo per tentare di migliorare il mondo, è una ricerca della felicità condivisa. Per cui io in una donna osservo, oltre all'aspetto fisico, l'apertura mentale... È già qualcosa se una ragazza condivide con me la passione per il socialismo, anche se non è tutto... Poi c'è la faccenda della musica celeste, se riesco a trovare una ragazza che capisce la faccenda della musica celeste e tutto quello che c'è dietro, allora ancora meglio! Poi se riuscissi a trovare una donna che condivide entrambe le cose, ancora meglio ancora! Insomma in un mondo di schiavi che al 99% sono contenti delle proprie catene, anche l'amore può e deve essere un amore di lotta, una condivisione di un progetto per un mondo migliore!


Fantozzi ragionier Ugo

venerdì 7 febbraio 2025

Il bruco Filippo - 2° episodio

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Filippo, il piccolo bruco ormai diventato adulto e le sue antenne rosse e nere più belle che mai, crescendo aveva sviluppato una particolarità. Probabilmente era la prima volta che accadeva in tutta la storia dei bruchi del mondo. Un bel giorno, risvegliatosi dopo un lungo riposo durato tanti giorni e tante notti raggiunse piano piano, con il suo passo da bruco, un piccolo ristagno di acqua piovana a poca distanza dalla sua dimora.
Con un po' di timore arrivò al bordo di esso, fermandosi dove il terreno iniziava ad essere umido, catturato improvvisamente da un pensiero, un ricordo, che lo portò lontano nel tempo. Si ricordò di una volta, quando era ancora un bruchino di pochi giorni di vita e i suoi simili, che Filippo fino ad allora aveva ritenuto amici, lo trascinarono a forza sul bordo di un lago, lo fecero salire su una foglia ancora verde appena caduta dall'albero che si trovava proprio sopra di lui e lo spinsero in acqua, ridacchiando tra loro, mentre lo vedevano allontanarsi spinto dal vento ed in preda alla paura. Quei brucacci cattivi a quanto pare volevano liberarsi di Filippo, probabilmente schiacciati dall'invidia che provavano verso le sue antenne. Dal momento che si rendevano conto che non avrebbero mai potuto averle, decisero quindi di fargliela pagare. E decisero di farlo in quel modo tremendo, degno soltanto di bruchi cattivi e senza scrupoli. Ormai sicuri che Filippo non sarebbe mai più tornato, cominciarono a voltarsi e fecero per andarsene, ma proprio in quel momento, da un punto lontano del lago, la sagoma del bruco Filippo ricomparve ma loro non credevano e non volevano riconoscerla. Ma invece sì, era proprio lui, pian piano sempre più distinto e riconoscibile, guarda un po' proprio dalle antenne che gli altri bruchi tanto odiavano. Non potevano credere ai loro occhi! Filippo stava tornando indietro spinto dallo stesso vento che lo aveva portato alla deriva. Lui però era ancora terrorizzato dalla situazione che stava vivendo. Aggrappato con tutte le sue forze e tutte le sue zampe alla foglia su cui era, cercava in tutti i modi di rimanere su di essa e di non cadere in acqua, perché sapeva che in quel caso non se la sarebbe cavata. Ma grazie al cielo tornò a riva sano e salvo. Filippo era tornato! Aveva tenuto gli occhi incollati al centro di quella foglia per tutta quella terribile avventura. Soltanto una volta tornato a riva, mettendoci un po' di tempo, cominciò piano piano ad alzarli, ancora incredulo ma felice. La sua felicità però durò poco perché gli altri bruchi erano lì ad attenderlo e non ci vedevano più dalla rabbia. Come era potuto accadere che Filippo era riuscito a tornare? E per di più senza neanche un graffio, in perfetta forma! Non se lo spiegavano. Non sapevano cosa fare ma qualcosa, DOVEVANO fare. Era questione di orgoglio secondo loro. Così fecero la prima cosa che gli venne in mente: si diressero in fretta e furia verso Filippo, il quale ancora si trovava sulla riva del lago. Lo afferrarono per la testa, per il corpo e per le zampe e lo costrinsero a specchiarsi nell'acqua, sempre con occhio invidioso per le antenne, facendo però finta di non vederle. Ridacchiando come sapevano fare loro, lo presero in giro per il fatto che egli aveva assai poche zampe rispetto a loro. Lui poverino, costretto a guardarsi nello specchio d'acqua si accorse che in effetti ne aveva davvero poche. Ci soffrì molto. In quel momento si sentiva inferiore agli altri bruchi. E se ne convinse. Mentre loro continuavano a ridacchiare, Filippo si abbandonò ai bruchi cattivi, aspettando e sperando che la smettessero presto. Ad un tratto essi decisero di essersi divertiti a sufficienza, lo lasciarono cadere a terra e si allontanarono soddisfatti, come una vera gang. Filippo allora, rimase lì per diverso tempo sopraffatto da un'infinita tristezza.
Quel ricordo via via svanì, tornandosene da dove era venuto. Filippo si ridestò, uscendo dai meandri della sua mente e tornò al presente e al luogo in cui si trovava, ovvero sul bordo di un piccolo ristagno d'acqua vicino alla sua casa. 
Con un po' di riluttanza si avvicinò ad esso. Tante cose gli frullavano per la testa, rifletté ancora un attimo ma poi con decisione mise le prime due zampine nell'acqua, sporse la testa in avanti e scrutò la sua figura di bruco. Continuò a sporgersi sempre più. Rimase così per un po', pensieroso. Poi, spinto da qualche motivazione interiore, cominciò a contare. Una ad una, contò tutte le sue zampe. Qualcosa però non gli tornava. Ricominciò da capo, e lo fece diverse volte. Alla fine, dopo aver contato innumerevoli volte, non aveva più alcun dubbio. Aveva mille e uno zampe. Anzi, per meglio dire, mille e uno piedi, come un bruco che si rispetti. E lui ne aveva addirittura uno in più. Filippo era a tutti gli effetti un "mille e uno piedi". Incredibile ma vero! E adesso era lui che se la ridacchiava sotto i baffi. Anzi, sotto ai piedi... 

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