venerdì 21 giugno 2024

Rambo ritorna nel mondo

Rambo era un bambino di undici anni e non era per niente contento di quello aveva attorno. Di quello che vedeva, di quello che sentiva, di tutta la cattiveria che c'era nel brutto mondo in cui era nato. Lui era ancora un bambino, aveva soltanto undici anni e già voleva fuggire da lì, dal luogo in cui era nato e cresciuto, con tutta la sua famiglia. Sentiva di odiare tutto ciò. Percepiva questo sentimento, che non gli piaceva affatto, dentro di sé. Eppure non riusciva più a controllarlo. Ma oltre ad esso avvertiva anche una grande tristezza, amarezza verso ciò. Ma non rassegnazione. Perché lui era forte.

Devo dirvi una cosa! In realtà, Rambo, non era il suo vero nome. Era un nome da lui inventato, dal momento che aveva preso la decisione di fare qualcosa per cambiare le regole del gioco e cercare di migliorare il mondo. Quindi decise di chiamarsi così: Rambo. Rambo, come il fantastico e muscolosissimo eroe che aveva visto una volta in televisione. Il suo obiettivo era infatti quello di lasciare il mondo in cui viveva per entrare nelle pagine fantastiche del libro che stava leggendo, nel quale venivano narrate le vicende di una vita che egli avrebbe voluto vivere.


Dalla sua parte aveva alcune importanti risorse. Innanzitutto i suoi occhi, capaci di leggere fluentemente le parole di ogni pagina e le sue mani che stringevano forte le due ali aperte, dalle quali non voleva scollarsi. Aveva anche una buona dose di volontà e caparbietà. Ma aveva soprattutto un' enorme rabbia. Questa era la sua risorsa principale che gli dava la forza di tentare la sua impresa.

Poi un giorno si rese conto però, che questo suo desiderio era soltanto un frutto della sua mente. Una cosa irrealizzabile. Infatti le vicende descritte nelle pagine del libro, nonostante siano belle e avventurose, non potrebbero mai diventare realtà.

Lasciò quindi perdere il desiderio della vita meravigliosa che si era immaginato. Si rimboccò le maniche e con la stessa caparbietà che aveva distinto quel suo stesso desiderio, tornò nel mondo reale e affrontò tutte le sfide che la vita gli riservò.



White Cosmos

Fantozzi e le merci cinesi!

Salve a tutti e a tutte dal vostro improbabile Fantozzi ragionier Ugo! Oggi mi salta lo sghiribizzo di parlarvi delle mie esperienze fantozziane con le merci cinesi, io sono un cliente fisso dei negozi cinesi in quanto nel quartiere dove vivo, Grottarossa, ci sono ben tre negozi cinesi che vendono un po' di tutto per la casa, ci sono due ristoranti cinesi, uno proprio a via di Grottarossa e l'altro stava sulla Cassia e purtroppo ha chiuso e inoltre anche il mio telefono è cinese, uno Huawei, e il social network che uso di più è cinese, Tik Tok, e su Tik Tok ho fatto occasionalmente anche qualche acquisto. Le mie esperienze fantozziane riguardano soprattutto i prodotti per la casa, e le chiamo esperienze fantozziane perché col tempo mi sono reso conto che spesso i prodotti cinesi non durano molto e poi sono costretto a ricomprarli, per esempio varie lampadine, un fornello elettrico che ha fatto il dovere suo per qualche anno, ma proprio di recente ha deciso, bontà sua, di smettere di funzionare... Insomma col tempo un po' il sospetto che ci sia l'obsolescenza programmata in molti prodotti cinesi un po' mi è venuta. Ma l'obsolescenza programmata esiste anche nei prodotti di casa nostra, europei e americani, mi ricordo un articolo del giornale socialista che diceva che al tempo dell'invenzione delle lampadine vennero inventate anche le lampadine a durata infinita, ma poi vennero subito ritirate dalla produzione. Insomma la dura legge del capitalismo vige qui in occidente e vige anche in Cina, nonostante in Cina ci sia ancora una dittatura "comunista", dittatura che i socialisti di casa nostra dicono che sta cominciando a fare delle aperture alla democrazia, che però quando diventerà proprio una democrazia non è dato di saperlo. Insomma talvolta quando mi si guasta un prodotto cinese e lo devo ricomprare mi capita di pensare un po' a tutto questo, e mi viene di sperare che il popolo cinese si liberi del PCC al più presto... !


Fantozzi ragionier Ugo

BAD BOYS




Di recente ho visto il film “bad boys”, così ho pensato di fare una recensione su questo film. La saga di Bad Boys tornata, ora con il quarto capitolo, proseguendo un percorso che nel suo piccolo ha cambiato abbastanza, per quello che riguarda la caratterizzazione del cinema hollywoodiano, il suo legame con la comunità afroamericana, ed ancora di più la sua rappresentazione. Loro, i “Bad Boys”, Will Smith e Martin Lawrence, ad oggi sono un simbolo dell’ evoluzione del cinema, di come il mercato sia diventato meno bianco e meno prevedibile. I detective Mike Lowrey e Marcus Burnett devono affrontare la loro operazione più cruciale. Lowrey è finalmente andato in terapia… e ha sposato la sua terapeuta, Christine. Al loro matrimonio, Burnett, che è diventato sconsiderato nelle sue scelte alimentari, viene colpito da un infarto. Lowrey deve affrontare problemi di salute e attacchi di panico legati al fatto di aver assistito alla morte del capitano Conrad Howard per mano di suo figlio Armando. Mentre Marcus ignora la sua esperienza traumatica con manie di invincibilità e Mike mette da parte le sue emozioni, i due vengono a sapere che il defunto capitano Howard è accusato postumo di far parte della mafia rumena. Attraverso un video, i Bad Boys apprendono che la corruzione proviene dall’interno della polizia di Miami. Mentre indagano sul caso, cercando di ripulire il nome di Howard, vengono fatti passare per latitanti. Ora i ragazzi devono lavorare al di fuori della legge, facendo squadra con Armando, mentre sono braccati dai gangster e dai federali. Will Smith e Martin Lawrence sono il collante che tiene insieme il franchise di Bad Boys. La regia di Michael Bay ne ha inizialmente plasmato l’identità, ma dal 1995 è stata la chimica nascente di Burnett e Lowrey a rendere questi film così dannatamente divertenti. Complessivamente Il film è fruibile e a tratti simpatico, i morti sono troppi, ed è stato scelto uno stile doom. Qualcuno ricorda questo videogioco ? In questo videogioco bisogna uccidere i nazisti con una pistola, come sempre il bene vince sul male, ma non è sempre così nella vita reale.


Blue Jacket

venerdì 14 giugno 2024

Lettera a W

 


Buonasera a tutte e a tutti dal vostro indepressibile Buio Totale.

Questo più che un articolo è una lettera. A tutti voi...per ringraziarvi sentitamente di questo spazio offertomi per dare sfogo a tutta la mia creatività. grazie a White Cosmos che mi correggeva gli articoli, a Fantozzi ragionier Ugo e le sue battaglie a suon di musica, a Nonno Elpho e le sue collaborazioni, e a Moh che ci illumina ogni settimana su argomenti sociali nuovi e al nostro storico Blue Jacket che ci parla di Roma e della sua bellezza. E non solo. Perchè tutto questo?! Perché è un po' che sto maturando l'idea di abbandonare il nostro caro blog,di abbandonare le collaborazioni con Nonno, di deporre le armi con Fantozzi che cadrà in depressione non sapendo più cosa scrivere e...addio alla cultura di Moh e dell'esperto romano.

Ancora non è nulla di certo e semmai così non fosse vedetelo semplicemente come un articolo che ha voi come protagonisti. Per una volta. E come un mio bisogno, per una volta, di ringraziarvi e di dirvi quanto mi sia stato d'aiuto tutto ciò. Soprattutto per canalizzare diversamente le mie "emozioni cattive" e trasformarle in qualcosa di talvolta bello, talvolta divertente o anche semplicemente tirarle fuori.

Vabbè mo me sto a allunga troppo (sapete che dopo un po' mi commuovo).

Imbloggabilmente vostro...


Buio Totale

Dimagrimento facile: è possibile? (aspetti tecnici)

Passiamo adesso agli aspetti tecnici, che sono quelli che interessano di più. E non che contino meno di quelli sopracitati.

Dimagrire, se uno vuole, è facile. Anche se faticoso. Perdere quel grasso che non ci fa sentire belli. La prima regola è scordarci di quello che tutti ci dicono, cioè che un certo cibo piuttosto che un altro faccia ingrassare. Questi sono soltanto miti. Come tali sono totalmente privi di fondamenti. Semplicemente, non è vero! L'unica cosa che ci fa ingrassare è l'eccesso calorico, come l'unica cosa che ci fa dimagrire è il deficit calorico. E questo indipendentemente da ciò che mangiamo. 

Poi, c'è la nostra miracolosa attività fisica. Ecco, qui, bisogna conoscere quello che si va a fare. Ovvero: correre o qualunque attività cardio, se l'obiettivo è dimagrire, serve a ben poco. È praticamente inutile. Infatti correndo si bruciano principalmente zuccheri e si perde acqua. Quindi, è vero che vedremo un calo di peso, ma non di percentuale di grasso. Questo purtroppo è un errore che fanno in molti. Per perdere grasso si deve ricorrere allo sforzo: la palestra, il lavoro con i pesi o qualunque altro tipo di sforzo. Quindi anche il lavoro a corpo libero va bene se utilizzato con tale modalità. L'importante è che il nostro corpo percepisca uno stimolo muscolare di forza. Questo perché? Perché nel cardio, in un lavoro di velocità, aerobico, il nostro corpo per accedere all'energia necessaria va a reclutare gli zuccheri, che sono i più veloci da bruciare, e subito disponibili. Quindi adatto ad un lavoro di questo tipo. Un lavoro di tipo moderato, principalmente basato sulla resistenza cardiovascolare e prolungato nel tempo: corsa; marcia; ciclismo; nuoto. Per citare i più conosciuti ed utilizzati. Ma senza scatti. 

Se invece il nostro obiettivo è appunto quello di bruciare i grassi e quindi dimagrire, il lavoro che dovremmo prediligere assolutamente, è quello di tipo anaerobico ovvero un lavoro di potenza e di breve durata. Un lavoro durante il quale utilizziamo i nostri muscoli i quali si contraggono. Questo, deve essere necessariamente di breve durata, perché altrimenti verrà prodotto acido lattico in quantità eccessiva. Ma comunque niente di preoccupante, visto che esso è una scoria naturalmente prodotta dalla contrazione muscolare. In questo modo, con questo tipo di esercizio, andremo così a reclutare e bruciare come si deve i nostri benedetti ma odiati grassi. 

Seconda Parte


White Cosmos

Viuuulenza! Finalmente una bella rissa, come negli anni '70...

Salve a tutti e a tutte dal vostro imperscrutabile Fantozzi ragionier Ugo! Oggi non ho idee in particolare, allora vabbè scrivo due righe su un fatto recente che sono venuto a conoscere proprio ieri... Martedì alla Statale di Milano c'è stata una bella rissa tra sinistrati, sinistra contro sinistra, proprio le risse che piacciono a me. Il giorno prima alcuni degli occupanti pro-Palestina avevano impedito la vendita del giornale socialista, e il giorno dopo quelli del partito socialista sono tornati in 10 e hanno tentato di parlare con i pro-Palestina, ma il dibattito come prevedibile è finito in rissa. Per la verità io ho visto qualche immagine e si vede solo qualche spintone. Insomma attivisti rossi contro pupazzetti colorati 1-1 palla al centro. Le "argomentazioni" dei pupazzetti colorati erano le solite, chiunque non si schieri apertamente con la Palestina è sionista e fascista, e quindi i socialisti sono sionisti e fascisti, quindi buttiamoli fuori dall'università! Questo sillogismo apparentemente sembra avere una sua logica, peccato però che i socialisti non siano affatto sionisti, anzi sono contro ogni tipo di stato borghese, Palestina e Israele inclusi. In quanto all'essere fascisti casomai impedire la libera vendita o diffusione della stampa socialista ditemelo voi che comportamento è, fascista o stalinista fa poca differenza! Negli anni '70 c'erano tutta una serie di formazioni extraparlamentari o gruppi come di solito venivano chiamati, che hanno raggiunto il loro "apice" o culmine proprio calunniando e attaccando i socialisti. Questo genere di gruppetti o gruppettari io li chiamo i pupazzetti colorati perché al di là dei nomi altisonanti che si davano (Potere Operaio, Lotta Continua, Autonomia Operaia) non riuscivano a concepire niente al di là di ciò che già esiste, ovvero la democrazia!


Fantozzi ragionier Ugo

Teatro e centri diurni

Oggi parliamo di teatro, del nostro teatro, e per nostro intendo il teatro del centro diurno Antonino di Giorgio, anzi dei centri diurni perché insieme al teatro di Antonino di Giorgio c'era anche il teatro di Sabotino - Montesanto, e già! Il teatro è una delle tante attività che si possono fare in un centro diurno, che gli utenti possono fare. Il teatro fa parte delle arti espressive, che sono uno strumento di espressione del sé, e un mezzo di simbolizzazione e sublimazione; e rivelano informazioni profonde mediante una particolare modalità cognitiva, provvista di componenti non separate e di un'articolazione non discorsiva. E quindi stimolano la capacità cognitiva non discorsiva... Me so allargato! Chiedo venia! Ritorniamo a bomba! Ora stavo dicendo che gli utenti dei gruppi di teatro di due centri diurni si sono messi in gioco e sono andati in scena al teatro Altrove. E già! Facendo un repertorio variegato e breve: Achille Campanile, Joy etc. Insomma è stata una performance che forse non rimarrà nella storia del teatro (chissà), ma sicuramente sarà una pietra miliare per i laboratori di arte espressiva dei due centri diurni (forse). Chiudo quest'articolo confessando che tra gli "attori" c'era anche il vostro Nonno Elpho. E già! Tranquilli! Ho fatto qualche disastro, ma il teatro è ancora in piedi e nessuno si è fatto male. Almeno spero!!!


Nonno Elpho

venerdì 7 giugno 2024

Ambrogio...ho un leggero languorino...


Buonasera a tutti dal vostro inispecchiabile Buio Totale. Quest' oggi vi parlerò di ciò che mi ha impegnato più ore e ore e ore durante quest' "anno scolastico". Ambrogio. Il mio personaggio chiave a teatro... Ambrogio è un tenero nonnino sulla novantina piuttosto rallentato sia fisicamente che non. Ha difficoltà a deglutire e a respirare. Per questo ha un respiratore che non usa mai perché, come dicevo, è molto rallentato e si scorda sempre e puntualmente dove lo ha messo. E' circondato da una famiglia molto numerosa, persone che vanno, che vengono, amici di famiglia ma, diciamo, che è solo circondato perché per il resto non è che venga considerato più di tanto. Ho scelto questo ruolo principalmente per la difficoltà per vedere fin dove arrivava la mia soglia di sopportazione e in quanto breve tempo avrei mandato a quel paese Ambrogio, Riccardo e teatro in generale... e poi... bhe perché un po' mi ha ricordato la solitudine del mio di nonno... quando gli ultimi tempi, purtroppo sbagliando, non davamo molto peso a ciò che diceva...e non diceva soprattutto. Bhè nonno, questa mia interpretazione la dedico a te. Spero di aver fatto un bel lavoro.

InAmbrogiamente vostro

Buio Totale


Pensieri eretici... sul laboratorio di teatro!

Salve a tutte e a tutti dal vostro improcrastinabile Fantozzi ragionier Ugo! Oggi di nuovo non so che scrivere, e allora ho pensato vabbè, posso fare il punto della situazione sul laboratorio di teatro e anche, magari, provo a buttare giù un paio di idee "eretiche" in merito al suddetto laboratorio! Nel corso dell'ultimo anno l'operatore che dirige il laboratorio ci ha stimolato a lavorare più sul corpo che sul verbale, forse perché alcuni di noi erano migliorati un po' nella capacità di apprendere un copione, però dal punto di vista della creatività corporea forse eravamo ancora un po' scarsini. Per la verità io non mi sento proprio una cima in creatività corporea, forse perché non ho un rapporto eccezionale con il mio corpo, mi sento sempre grasso e un po' goffo. Altri utenti del laboratorio invece si sono proprio scatenati in questo tipo di creatività ed in particolare White Cosmos e una ragazza che qui chiameremo "Joy", ma anche BuioTotale se la cava bene a fare la parte del vecchio Ambrogio! In tutto questo lavoro sul corpo, in particolare mi piacciono le improvvisazioni che abbiamo fatto sulla storia che ha come protagonista la ragazza Joy, e spero che questo lavoro culmini nello sviluppo di un'opera a sé stante, dal probabile titolo di "Welcome to the jungle". Ma veniamo ai pensieri eretici, altrimenti il titolo di questo articolo va a farsi friggere... Avevo scritto già un articolo su questo tema, e per chi lo ricorda riassumo in breve che proponevo di fare scene improvvisate con 3, 4 o 5 attori per volta, al posto dei soliti 2. In particolare per fare un teatro fantastico basterebbe fare scene con 4 attori e con i dialoghi simili al tikitaka del calcio, ossia A parla con B, B con C, e C con D, o qualsiasi altro ordine dei 4 attori. Lavorare con 4 attori dovrebbe essere uno stimolo per sviluppare dialoghi pieni di fantasia, e tutto questo in realtà sarebbe un teatro dell'anima, un teatro che diffonde felicità negli spettatori. Una versione ancora più "eretica" di questa eresia sarebbe fare il teatro spirituale con 7 attori invece di 4!


Fantozzi ragionier Ugo

Dimagrimento facile: È possibile? (aspetti teorici)

La domanda che è nel titolo suppongo possa lasciare non pochi interrogativi, o anche, per alcuni purtroppo, delle risposte che, basate su esperienze personali, diamo per irreversibili. Ma questa può essere considerata una verità assodata ed inconfutabile? Ovviamente no! E la risposta alla domanda che è nel titolo può essere netta, sì o no? Eeeh... Entrambe. Sì ma anche no. Perché ovviamente, dipende. Da cosa? Dal nostro approccio. Cioè in primo luogo dipende dalla nostra volontà e dalla nostra motivazione nel raggiungere il nostro obiettivo. E se si parte già da qui, da questo punto basilare, il primo grosso passo lo abbiamo già fatto. Il che, non è affatto scontato e non è neanche poco. Questo infatti spesso rappresenta un ostacolo che per molti è determinante nella scelta di cominciare un percorso di dimagrimento. Non solo per un motivo estetico ma anche e soprattutto per motivi di salute: un corpo che sta bene ed è in salute è una prerogativa per una vita lunga. Questo vale per tutti. Poi naturalmente ognuno di noi ha le sue motivazioni e prende le sue decisioni personali, che, riguardando la propria vita, nessuno può sentire il diritto di mettere bocca o giudicare. Ma quelli che lo fanno purtroppo, invece, ci sono.
In secondo luogo dipende dalla determinazione. Infatti, se si è determinati nel fare una cosa, tutto sarà più facile. La strada davanti a noi, da irta di spine e ricoperta di ostacoli, imprevisti e offuscata da ansie e paure di ciò che troveremo davanti, ovvero sfide ignote, diverrà via via sempre più liscia e sgombra da tutto ciò. La determinazione ci regala la fiducia.
E poi interviene anche la pazienza. La pazienza è fondamentale. Senza di essa verremo colti prima o poi da nervosismo, ansia, sfiducia, e tutto ciò che ho detto finora di controproducente, fino poi ad arrivare al momento in cui ci troveremo di fronte alla tentazione di fermarci e di mollare tutto. Ma questo conviene? Nemmeno per sogno! A chi converrebbe tornare indietro al punto di partenza e perdere tutto ciò che abbiamo guadagnato con fatica?
Importantissimo è poi affidarci a chi ne sa più di noi in questa materia. Affidarci ai veri esperti del settore, a chi ha studiato e sa veramente quello che sta dicendo e vuole aiutarci davvero. Mai partire da soli!

(Fine prima parte)

White Cosmos

medioevo


 



Il Medioevo è passato alla storia come il periodo dei secoli bui. Nessuno, però, ha

spiegato chi era stato a spegnere la luce. Con queste parole il regista e attore Luciano De

Crescenzo ha colto l’ idea di Medioevo: un’ epoca spesso definita come periodo buio

senza un vero motivo. E lo scopo di questo articolo è scoprire se aveva ragione. Con il

termine “Medioevo” si fa riferimento all’età compresa tra la caduta dell’ Impero romano d’

Occidente, avvenuta nel 476 d.C., e la scoperta dell’ America, nel 1492. Per convenzione

gli storici dividono con l’ anno 1000 il Medioevo: Alto Medioevo che va dal V secolo al

1000 e basso Medioevo che va dal 1000 al 1492. La parola Medioevo significa

letteralmente “età di mezzo” e comparve per la prima volta nel XV secolo con un’

accezione negativa. Gli uomini del Quattrocento la utilizzarono per indicare la decadenza

vissuta dall’ umanità dall’ arrivo dei Barbari nei confini dell’ impero d’ Occidente sino al

Rinascimento. A me interessa soprattutto l’ alto Medioevo, perché è quello più

conosciuto, e vi proporrò alcune curiosità divertenti di questo periodo. In epoca medievale

in galera non andavano solo le persone: ci sono svariati documenti che attestano come

degli animali venissero accusati di svariati reati, spesso erano i maiali a finire sotto accusa

per aver aggredito un essere umano, ma anche galli, topi, un delfino e un’asina per atti

impuri.

I costumi non erano così castigati come si potrebbe pensare, la moda veniva usata per

segnalare la stato sociale ma poteva diventare talmente eccessiva che molte città si

dotarono di leggi apposite, regolando l'altezza delle scarpe e dei cappelli femminili, e la

lunghezza delle scarpe maschili a punta. Le donne erano considerate tanto più belle

quanto più pelle e capelli erano chiari, la fronte doveva essere alta e le nobildonne

arretravano l'attaccatura dei capelli usando la calce ed eliminando ciglia e sopracciglia.

Il calcio era un gioco già diffuso ma molto violento e con poche regole; venne spesso

vietato, perché non c’era un numero massimo di giocatori ed era concesso calciare anche

gli avversari. La mia conclusione è che effettivamente Luciano de Crescenzo avesse torto,

perché l’ Alto Medioevo, secondo quanto attestano le fonti in mio possesso è stato

effettivamente un periodo nero.

Blue Jacket