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Nonnini, nonnine!! Oggi il vostro nonno Elpho vi parlerà, e basta!! E spero che qualcuno mi ascolterà. Spesso ho parlato di utenti, di cura, insomma di noi. Spesso ne ho scritto al blog, ma anche in altre sedi, ma con scarsi risultati. Ultimamente in una di queste opportunità mi è stato detto, e ripetuto: "io vorrei guarire, io non vorrei più prendere farmaci, e così via". Il vostro nonnino ha sempre detto e continua a dire che vanno bene i farmaci, la psicoterapia, etc, ma una tra le cose più importanti, almeno per me, è socializzare, non isolarsi, non stare a casa da solo, non essere "un'isola". Ma cercare di fare amicizia con gli altri, sviluppare "l' intelligenza sociale", la capacità di relazionarsi con gli altri. Ciò significa frequentare altre persone, avere degli amici, avere una compagna/o , avere interessi, affinare le proprie capacità comunicative, non estraniarsi, riuscire a fare una conversazione, e "restare in conversazione". Ma soprattutto stabilire rapporti durevoli. Stabilire un rapporto, una relazione significativa e durevole con un' altra persona è cosa difficile per chiunque, ( anche per i "normali") ma per "noi" è un' impresa titanica. Perché i primi ad escluderci siamo proprio noi, con le nostre paure, i nostri timori, i nostri pregiudizi, e così via. "Noi" spesso siamo sempre e comunque, un' isola. Anche quando facciamo parte di un arcipelago. Qualcuno ha detto (Daniel Golem
an?) che "l'intelligenza sociale" è la più importante per avere successo nella vita! Aveva ragione da vendere! Ma per "noi disabili" si tratta di avere una vita, un amore, un lavoro. Eh già, ci accontentiamo di " uno solo" siamo disabili!!
P. S.
Quando uso le parole "normali", "disabili", "noi", e "altri" , sto facendo dell' ironia. Della bassa, sciocca, stupida ironia. Ma soprattutto amara. Senza neanche un cucchiaino di zucchero.
Nonno Elpho
Bello spunto Nonno. Come vorrei che la disabilità sia sempre un punto di partenza, e mai un punto di arrivo.
RispondiEliminaHai ragione, mio caro. Ti ringrazio per il commento e ...
RispondiEliminaMolto bello, grazie Elpidio
RispondiEliminaProprio bello le parole sembrano di un grande scrittore, a noi non ci capisce proprio nessuno,di questi tempi un invalido non è proprio visto. Dai che sei giovane
RispondiEliminaGrazie
RispondiEliminaBellissimi spunti di riflessione
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