https://citynews-today.stgy.ovh/~media/original-mid/45878729660805/copia-di-fsc03080_ph-loris-t-zambelli.jpg
Da poco ho visto “30 notti con i mio ex” e ho pensato di fare una breve recensione di questo film Nuovo film di Guido Chiesa, remake di una commedia spagnola, che segue le vicende di una ex coppia costretta a una convivenza forzata dopo due anni di lontananza. Una prova non facile, soprattutto perché Terry è stata ricoverata a lungo in un centro di riabilitazione psichiatrica e Bruno ha dovuto crescere da solo la figlia Emma, ora sedicenne, tra mille difficoltà. Chiesa porta al cinema una commedia dalla formula collaudata e va sul sicuro affidando il ruolo da protagonisti a due tra gli attori più apprezzati e popolari del cinema italiano. Micaela Ramazzotti è Terry e Edoardo Leo interpreta Bruno, affiancati dalla brava esordiente Gloria Harvey nel ruolo di Emma, la figlia dei due. 30 notti con il mio ex sceglie i toni della leggerezza per riflettere in maniera sorprendentemente profonda sul tema della salute mentale da un doppio punto di vista. Quello di Terry, che ha dovuto allontanarsi dalla vita “normale” quando le “voci” che sentiva nella sua testa sono diventate impossibili da tenere sotto controllo e che dopo un lungo percorso di recupero emotivo è pronta a riprendere in mano la sua vita e a ricostruire un equilibrio. E quello di Bruno, quadrato, razionale, ansioso di natura, con una carriera solida e una nuova storia d’amore, che si è fatto in quattro per crescere Emma da solo e che a sua volta ha affrontato un percorso, diverso da quello di Terry ma non meno complesso. L’entusiasmo e la fame di vita di Terry si scontrano con lo scetticismo e la frustrazione di Bruno. Se è vero che 30 notti con il mio ex affronta nel modo giusto, col filtro di una commedia garbata, temi piuttosto complessi, vi sono alcune scelte nella rappresentazione della condizioni di Terry che cedono alla tentazione dell’esagerazione. Forzature lievi, ma che tuttavia spostano l’attenzione su un’esagerazione comica non necessaria ma utile, che alla fine rendono la pellicola divertente e fruibile. Molto buona l’ interpretazione di Micaela Ramazzotti. Perfetta quando divide la scena con il collega, dimostra ancora una volta di essere una delle migliori interpreti del panorama italiano, cogliendo e riuscendo a trasmettere le tante sfumature del suo personaggio, tanto sul piano drammatico, quanto su quello comico. Per il resto il lungometraggio ha i pregi che un simile apparato produttivo comporta. Scorre infatti senza troppi intoppi, coinvolgendo lo spettatore dal primo all’ultimo minuto, con una scrittura molto puntuale quando entrano in gioco i temi principali del film.
Blue
Jacket
Nessun commento:
Posta un commento