venerdì 30 maggio 2025

C' era una volta.......



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E niente....nonostante nella mia vita stia stranamente andando tutto bene c'è qualcosa che non va....non so cosa, ma non sono tranquillo, non riesco a dormire la notte e mi strafogo (o non mangio affatto)...i mostri hanno riiniziato a bussare, le voci dei pensieri sono sempre più forti anche se ho imparato a non ascoltarle....ad attapparle...con le cuffie a palla in genere....non so davvero cosa fare. Quando terminerà tutto questo? Mai. Imparerò a conviverci prima o poi......


Cuffiosamente vostro


Buio Totale

L' amore dura tre anni





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"l'amore dura tre anni". Questo è il titolo di un libro di Frédéric Feigbeder. Secondo lui, l'innamoramento dura tre anni, perché così tanto? Secondo le leggi della biologia, l'attrazione chimica generata dal cervello al momento dell'incontro e diminuisce dopo questo periodo. È inevitabile? Innanzitutto l'amore si coltiva e richiede attenzione e sforzi quotidiani. morosa, possiamo mantenere viva la fiamma grazie all'ossitocina, l'ormone dell'attaccamento e dell'amore. Ha la capacità di trasformare la passione in vero amore. L'ossitocina è esclusiva e ci spinge a preferire un partner dedicato. Come viene secreto? L'ossitocina è prodotta durante l'intimità, le cene d'amore o le carezze. Dopo tre anni, questa nuova tappa decisiva segna l'opportunità di esplorare e reinventare la coppia intorno ai loro desideri, valori e progetti comuni. Innamorarsi e amare sono due cose diverse. Il vero amore va di pari passo con il verbo amare. È un amore realistico dove l'idealizzazione dell'altro svanisce a favore dell'accettazione e dove il tempo è amico. Invece l' innamoramento è irrazionale, un rapimento della ragione su cui non abbiamo controllo. Possiamo anche innamorarci in modo unidirezionale senza che l'altra persona percepisca il nostro amore. Essere innamorati è essere ottimisti e oscillare tra l'euforia e la dipendenza. L'effetto di una droga dolce che ti rende letteralmente dipendente. Il nostro partner è perfetto! La più piccola delle loro azioni ci emoziona, per non parlare delle parole che "beviamo senza ritegno". Se essere innamorati significa vivere con la testa tra le stelle, che cosa è l' amore? l' amore è una sfida da raccogliere. Amare è accettare l'altra persona nella sua totalità, con le sue qualità e difetti, forze e debolezze, risate e lacrime, gioie e dolori. Amare è avere fiducia nella persona che ami. L' amore al contrario dell'innamoramento è coniugato con la vita quotidiana e la ragione. È prendere la decisione di scegliere se stessi ogni mattina per padroneggiare meglio l'intensità e la profondità dei propri sentimenti. Amare è attraversare lo spazio e il tempo, purché sia rispettato e preservato. Ma sarà vero? Il vostro nonnino si limita a ricordare un aforisma di Camus "Amare una persona è accettare di invecchiare con lei".
Nonno Elpho

Chiesa o racconto di fantascienza (prima parte)

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"Se vuoi diventare ricco devi fondare una religione".

Oggi voglio raccontarvi una storia, anche perché è soltanto di questo che si tratta secondo me. E proprio da questo racconto, pensate, si basa una "religione".


In un tempo molto lontano, circa 75 milioni di anni fa, esisteva una confederazione di pianeti chiamata appunto "Confederazione galattica" che occupava uno spazio gigantesco. Essa era costituita da moltissimi pianeti, alcuni enormemente abitati, con circa 178 miliardi di individui ognuno, altri completamente disabitati. Tra questi c'era anche la Terra. La Confederazione era guidata, anzi si può dire, sotto il totale controllo di un capo dispotico di nome Xenu. Sparsi un po' ovunque esistevano però dei movimenti che si opponevano alla sua tirannia e cercavano in ogni modo possibile di disfarsi di lui.

Xenu era perfettamente a conoscenza di tali movimenti e quindi puntò ad eliminarli. 

Un giorno infatti, con l'aiuto di una equipe di psichiatri e di psicologi iniziò a spargere la voce di un grande controllo delle tasse. Fece così chiamare a raccolta tutta la popolazione e invece di svolgere questi controlli prese tutti con la forza e li congelò con delle particolari sostanze. Li fece chiudere in degli hangar, li caricò su dei velivoli spaziali molto simili a degli aerei dc-8 americani e li spedì nello spazio. Essi viaggiarono a lungo fino ad individuare un pianeta sperduto e sceglierlo come destinazione finale. Questo pianeta era, guardacaso, la Terra. I mezzi spaziali iniziarono a sorvolare tutti i vulcani presenti e gettarono al loro interno o nelle vicinanze tutti gli individui che avevano trasportato fin lì. Per esser sicuri che fossero morti fecero esplodere all'interno di questi vulcani delle bombe termonucleari. Fu così che le anime, o per meglio dire, l'essenza vitale di questi individui, chiamata "thetan", che racchiudeva tutti i loro ricordi, si separarono dal loro corpo e iniziarono a salire verso l'alto, probabilmente per cercare di tornare nel loro pianeta di origine. Ma era pronta per loro una trappola. Una specie di campo magnetico gli impedì di fuggire dal pianeta. Vennero di nuovo catturati da grandi macchinari che li riportarono sulla Terra. Tutti quanti vennero poi messi dentro a grandi strutture che si rivelarono poi a tutti gli effetti dei cinema nei quali rimasero chiusi per 36 giorni e furono costretti a guardare una falsa storia del mondo che gli inculcò quindi falsi ricordi e una falsa vita passata cancellando i loro. Una volta liberati, non avendo più conoscenza di ciò che era accaduto precedentemente e non riuscendo a rimanere da soli, entrarono all'interno degli esseri umani controllandoli completamente e creando così la storia dell'umanità così come la conosciamo oggi. In questo modo però, gli umani si trovarono improvvisamente preda di paure e di fobie e soprattutto di malattie. 

Xenu, per via del genocidio compiuto, dovette subire una rivolta e venne catturato e rinchiuso in una prigione elettrica che durerà per sempre. Dopo ciò, i pianeti della Confederazione, rimasti senza il capo despota, piano piano iniziarono a disinteressarsi del pianeta Terra e i suoi abitanti così, per continuare ad esistere, avrebbero dovuto cavarsela da soli.

White Cosmos

CONCLAVE

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Di recente ho visto conclave al cinema e mi sembra doveroso fare una breve recensione. Il Papa è morto. Per anni, Sua Santità ha contribuito a portare la Chiesa cattolica verso la modernità e a servire i suoi fedeli adeguandosi al XXI secolo. Ora, però, “il trono della Santa Sede è vacante” e un gruppo di cardinali di alto rango, alcuni dei quali chiamavano il capo un amico, altri invece lo combattevano aspramente su ogni questione, deve riunirsi a Roma ed eleggere uno di loro per riempire quel vuoto. Saranno segregati e si riuniranno ogni giorno fino a quando un’anima degna non riceverà i voti necessari per essere eletto. Dal gruppo emergono subito diversi potenziali pontefici. Il cardinale Bellini è un progressista che vuole proteggere l’eredità riformista del suo predecessore ed è favorevole alla tolleranza verso la comunità e le altre religioni. Il cardinale Tedesco è un conservatore che crede che il mondo stia andando all’inferno da quando le messe in latino sono state interrotte. Sia il cardinale Tremblay che il collega sudafricano Adeyemi hanno i loro devoti, anche se i loro programmi sono meno ideologici e più legati al potere. Anche l’uomo scelto per gestire il conclave, il cardinale Lawrence , potrebbe essere in corsa, nonostante la sua riluttanza e il fatto che ultimamente sia stato colpito da una crisi di fede. È la gara di tutti contro tutti. Poco prima che le porte vengano chiuse e che i cardinali in tonaca rossa si mettano a pugnalarsi alle spalle alcuni episodi sorprendenti cadono sulle spalle di Lawrence. Una è la comparsa all’ultimo minuto di un cardinale di cui nessuno ha mai sentito parlare: si chiama Benitez, ha svolto ministeri in zone di guerra come il Congo, Baghdad e Kabul, ed è stato ordinato segretamente dal Santo Padre stesso. L’ultimo arrivato nel conclave è accolto a braccia aperte e visto con sospetto da altri L’altro aspetto sconvolgente è che potrebbe esserci una sorta di dossier in agguato, che suggerisce che Tremblay si sia mosso per assicurarsi la sua posizione in un modo non consono a un aspirante Papa.  Adeyemi ha avuto una relazione segreta e ha avuto un figlio. Di rilievo c’è l’attentato terroristico a piazza Risorgimento, che danneggia la Cappella Sistina e fa numerosi morti, alla fine al settimo scrutinio viene eletto Papa il cardinale Benitez. Conclave funziona, soprattutto per i personaggi ma anche per l’elemento thriller e l’ambientazione cupa e misteriosa. Una storia inventata che prende spunto da vicende reali e che porta lo spettatore a pensare, ma soprattutto riflettere, per tutta la durata del film. 

Blue Jacket

venerdì 23 maggio 2025

Topagine o il monologo




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 Io sono un topo. Sono sempre vissuto nella mia tana, un piccolo buco stretto e angusto, ma dove mi sentivo al sicuro. Uscivo dalla tana di notte solo per mangiare, e poi vi ritornavo subito. Questa è stata la mia vita fino a poco tempo fa. Una vita da "recluso", nascosto, lontano dagli altri. Perché gli altri sono il nemico, i predatori, l' ansia e la paura. Ultimamente ho iniziato a uscire dalla mia tana e piano piano, mi sono addentrato in posti per me nuovi e sconosciuti, ho scoperto tante cose, e conosciuto altri topi come me. Nel mio girovagare, mi sono imbattuto in una "bella topolona", e mi sono fidanzato. Non sono più solo, ho una compagna e qualche amico, e la mia tana è diventata troppo stretta, troppo piccola, un luogo inadeguato, che non rispecchia ciò che sono diventato o che vorrei diventare. Eh già!Perché pur essendo solo un topo, nel mio animo alberga un sogno, un sogno che qualcuno giudica rivoluzionario ma che in fondo è solo la meta del viaggio che ho intrapreso quando ho mosso i primi passettini e sono uscito dalla mia tana. Il mio sogno è trovare l' isola che non c'è, Per prima cosa la devi cercare nel tuo cuore e poi quando l' hai trovata, devi costruirla nel modo che ti circonda ma non puoi costruirla da solo, hai bisogno degli altri, di tutti gli altri per cambiare te stesso e il mondo in cui vivi, il tuo mondo.

P.S.

Forse aveva ragione colui che mi diceva che sono un "topo rivoluzionario". Perché ho fede nella speranza e possiedo la paura da cui scaturisce "il coraggio" per cambiare o provare a farlo. 


Nonno (topo) Elpho

Stefano Russo e l'agricoltura naturale!

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Benpiantati e benpiantate a tutte e tutti dal vostro seminabile Fantozzi ragionier Ugo! Oggi sono qui a parlarvi di un ragazzo che è da poco apparso su tik tok, e parla di un argomento interessante, che lui chiama agricoltura naturale. Questo ragazzo attacca tutte le cose che la gente da' per scontate sull'agricoltura, e dice che per coltivare bene bisogna osservare ciò che fanno tutti gli agronomi e fare esattamente l'opposto! In particolare se la prende con i laureati in agronomia che definisce idioti con laurea. Secondo Stefano Russo non bisogna arare il terreno, non bisogna irrigare, non bisogna fertilizzare con letame e tantomeno con fertilizzanti chimici e soprattutto non bisogna praticare la monocultura. Lui dice che mette tutte le piante insieme, pratica cioè una multi-cultura, dice che semina buttando i semi con le mani un po' come capita, non irriga perché tanto c'è già la pioggia che lo fa naturalmente, e in pratica incita gli agronomi a rinunciare a tutte le tecniche inutili e a godersi la vita. Dice che i suoi campi producono benissimo anche così, con il minor intervento possibile da parte dell'uomo. Dice che non bisogna arare perché arando il terreno si distrugge il suo ecosistema naturale, basato soprattutto sui funghi. Per far capire fa l'esempio dei boschi: i boschi non li ara e non li irriga e non li fertilizza nessuno, eppure crescono lo stesso benissimo da sempre. Ha scritto anche un libro su queste sue idee, che si intitola "Alimentazione vegetale - La guida alla salute". Io in realtà avevo già sentito parlare di qualcosa di simile, perché da anni ascolto le conferenze del maestro Rocco Bruno su Youtube, e lui ha acquistato alcuni terreni allo scopo di far fiorire la sua associazione Zion, indipendente energeticamente e anche dal punto di vista del cibo. Lì si pratica quella che viene chiamata la permacultura, che è qualcosa di simile a ciò che descrive anche Stefano Russo. Io a questi interessanti tentativi correi aggiungere solo una cosa: la tetracultura! Provate a coltivare quattro piante per volta e vedrete che le piante si danno energia da sole!


Fantozzi ragionier Ugo

Una cagnolina a pois

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A luglio di quest'anno un cane, anzi, una cagnolina molto speciale compirà 50 anni. Lei si chiama Pimpa, una simpaticissima e tenerissima cagnolina bianca con grandi pois rossi, nata dalla matita di Altan, un fumettista trevigiano il quale ha una vena particolare per l'intrattenimento dei bambini. Pimpa, lunghe orecchie e lingua sempre a penzoloni, è una cagnolina che di anni ormai ne ha ben 50 ma ne dimostra sempre 5. Essa è la rappresentazione dell'anima bambina con la quale siamo nati, cresciuti e che ancora oggi, nella nostra età adulta, portiamo sempre con noi. 

Lei, anima innocente, pura e piena di desiderio di giocare e di scoprire ci accompagna e ci protegge ogni singolo giorno della nostra vita. Ci "accompagna" perché facendo, essendo parte di noi, per fortuna, è sempre presente da qualche parte della nostra coscienza. Ci "protegge" perché ad essa ci si può aggrappare e farsi coccolare nei momenti più difficili durante i quali non sappiamo più cosa fare o a cosa rivolgerci. Ecco, lì, esattamente in quei momenti questa nostra parte recondita, lontana ma vicina, sfocata, annebbiata da ricordi, da pensieri e dalle tante difficoltà di una intera esistenza ma pur sempre lì, pur sempre riconoscibile, è pronta a venire in nostro soccorso qualora dovessimo averne bisogno. È lì a nostra totale disposizione ed è proprio a lei, alla nostra anima bambina, che possiamo rivolgerci senza che essa ci chieda niente in cambio. 

Pimpa, per un bambino, rappresenta tutto questo e non smetterà mai di farlo. È una cagnolina sempre pronta a partire per andare a scoprire il mondo, che sia salendo sopra un tappeto volante dovendosi tenere in equilibrio per non cadere o a cavallo di un razzo che per la velocità le porta via tutti i pois dal suo corpo lasciandole un manto totalmente bianco e che la porterà chissà dove. A lei non importa! Lei è innocente, è una bambina. Lei fa quello che il suo animo fanciullesco le dice di fare, senza pensare a null'altro che al suo infinito desiderio di scoperta. 

Pimpa, nome della cagnolina e del cartone del quale è protagonista, ha accompagnato nella serenità molte ore della mia infanzia. Me la ricordo molto bene. Quando ne ho sentito di nuovo parlare in televisione in vista del suo cinquantesimo compleanno, tanti ricordi mi sono tornati alla mente, facendomi comparire un lieve sorriso sulle labbra e trasformando i miei occhi, ormai lucidi e umidi, in una porta verso il passato e chissà, magari anche verso il futuro. 


White Cosmos

venerdì 16 maggio 2025

La marcia dello specchio




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 L' estate è alle porte e noi ne siamo consapevoli la questione però per alcuni non si limita soltanto ad una semplice constatazione.  Infatti qui, intorno ad essa può aprirsi un vero e proprio dilemma. E allora ecco che inizia una competizione con lo specchio anzi, con tutti gli specchi che abbiamo in casa, i quali non perdono occasione di ricordarci come siamo fatti, a che punto siamo arrivati a forza di sgranocchiare cose qua e là e fare 75 spuntini durante la giornata e siccome gli specchi, si sa, sono maligni di natura, di conseguenza ci ricordano che la stagione estiva sta spingendo prepotentemente per farsi largo fra gli ultimi bagliori della primavera.

Dopo averci riflettuto (noo! non siamo noi ad averci riflettuto ma è il nostro caro specchio che ci riflette, cioè riflette noi, la nostra figura. Figura... Figuraccia!), inizia a scrutarci in modo giudicante, quasi imbarazzante. Esso parte dal basso, dalla punta dei piedi, salendo piano piano su, passando per le gambe, per le cosce, soffermandosi sui fianchi e poi su verso la pancia ( mmm...) e lì si ferma a riflettere ancora di più e sembra non voler proseguire nella sua marcia sconfortata, preso da un pensiero non molto carino nei nostri riguardi. Poi però dopo un pò, lo specchio si riprende dal brutto colpo e riprende la sua marcia verso l' alto , passando per il petto ( il seno per le donne , ma a volte anche per gli uomini per via dell' accumulo adiposo ) dando un occhiata a destra e a sinistra dritta sulle braccia: "bhé, però, pensavo peggio !", per poi finalmente arrivare in cima alla fine del suo viaggio emotivamente provante.  Eh sì anche gli specchi provano emozioni, se tu gli sfidi in quel modo.

Arrivato! Finalmente per lo specchio è tutto finito. Mamma mia...e dopo qualche istante in cui il tempo sembra essersi fermato il nostro nemico/amico ci osserva per un' ultima volta con aria rassegnata e ci dice: "amico mio qui, bisogna fare qualche piccolo aggiustamento se vuoi arrivare in forma per l' estate."

Questo è vero è quello che a volte ci sembra che lo specchio ci stia dicendo quando ci troviamo davanti ad esso.

E' vero lo specchio non mente, non ne è capace, per fortuna o per sfortuna, dipende dai punti di vista, e soprattutto dalla soggettività. In effetti ognuno di noi vede le cose in modo diverso da tutti gli altri. Ma una cosa è sicura, lui può anche non mentire quando noi vediamo la nostra immagine riflessa dentro quella lastra di vetro ma ricordiamoci una cosa: l' ultima parola ce l' abbiamo sempre noi!!

Scaviamo a fondo, troviamo la forza che ci appartiene e vedremo così che lo specchio, prima o poi, sarà costretto a cambiare idea.

WhiteCosmos

Il ragionier Fantozzi e... la guerra dei gufi!

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Bengufati e bengufate a tutte e tutti dal vostro ingufabile Fantozzi ragionier Ugo! Oggi vi vorrei dar conto di una guerra, una battaglia, una tenzone asprissima che si combatte dentro WhatsApp, nel nostro canale di soli utenti, denominato "Congrega". Ebbene sì, noi utenti discutiamo e battagliamo anche tra di noi, e specialmente quando si tratta di cose serie, come per esempio... la Roma e la Lazio! Io mi diverto moltissimo a combattere questa guerra, e mi diverto a sfottere i lazialotti gufacchiotti, e il mio massimo dello sfottò consiste nel chiamare la Lazio LaziE! Invece tra i lazialotti c'è in particolare White Cosmos che si diverte a riempire di gufi la chat ogni volta che deve giocare la Roma. E la mia risposta ad ogni gufo è un paio di corna che ogni volta mi tocca mettere nella chat per annullare la forza gufatoria dei gufi di White Cosmos! Poi non vi dico cosa succede ogni volta che si avvicina un derby Roma - Lazio, un delirio! C'è chi si sente male, chi mette in pratica strani rituali per propiziare la fortuna, e poi c'è White Cosmos che prepara il suo telefono per poi sparare gufi in quantità dentro la chat! Mi è capitato di vedere il telefono di White Cosmos, ha tutta una serie di gufi pronti per essere sparati dentro WhatsApp, tanto che ormai WhatsApp è diventata WhatsGuf, o GufApp! Una volta prima di una partita della Roma, è stato capace di pubblicare 40-50 gufi, ai quali ho prontamente risposto con 40-50 corna! Ma io lo so quali saranno le prossime mosse di White Cosmos, per cercare di vincere la guerra dei gufi! Si è già inventato il gufo a scomparsa, cioè pubblica un gufo e poi subito lo cancella, così io non faccio in tempo a vederlo e a rispondere con le corna! Ma io li vedo lo stesso... Oppure potrebbe nascondere gufi nelle chat passate, e questi gufi sarebbero duri da trovare! Oppure potrebbe allevare dentro casa sua gufi veri con tanto di trespoli e voliere, per poi farli volare in cielo sopra lo stadio Olimpico prima di un derby Roma Lazio o addirittura prima di ogni partita della Roma!


Fantozzi ragionier Ugo

venerdì 9 maggio 2025

Sentio ergo sum o i tre puntini...


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In un piccolo borgo dell'Umbria, che si chiama Bel Poggetto, arroccato su una collina piena di verde, vivono e lavorano Gianni e Rita. Una giovane coppia. Insieme gestiscono il forno pasticceria di Bel Poggetto, un bel forno pasticceria che si trova nella piazza centrale del borgo...

Nella città di Roma vive Rosaria con suo figlio Michele. Abitano in una casetta nella periferia sud della capitale, al Trullo. Rosaria si sveglia presto per andare a lavorare. Fa la segretaria presso uno studio legale del quartiere Prati, e tutte le mattine deve attraversare la città di Roma...

Pier Luigi è un ragazzo di 24 anni. E' uno studente universitario, frequenta la facoltà di medicina nella "grassa" Bologna. Vive in un piccolo appartamento proprio vicino all' università. La sua famiglia di origine vive a Como, dove il papà e il fratello maggiore hanno uno studio di architettura...

Massimiliano Ventresca è un bambino di otto anni e vive in una casa popolare a Palermo insieme alla sua famiglia; papà, mamma, due sorelle maggiori e un fratellino più piccolo...

P. S.

Se le informazioni sono importanti, fondamentali, e governano il nostro mondo; le emozioni, i nostri sentimenti, sono le uniche cose che contano veramente


Nonno Elpho

Il monologo del gallinaccio!

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Benimpazziti e benimpazzite a tutte e tutti dal vostro arzigogolato Fantozzi ragionier Ugo! Oggi so che scrivere, e siccome il nostro insegnante / regista di teatro Riccardo ci ha dato come compito a casa di scrivere un monologo del nostro animale / personaggio in vista del prossimo spettacolo, e siccome lì io da un po' sto impersonando il gallinaccio, inizio dunque a scrivere il monologo del gallinaccio: 

"Io, il gallinaccio, il supremo gallinaccio, voglio svegliare il mondo intero col mio molto minaccioso chicchirichi! Chicchirichi! Anche se all'inizio mi opponevo al leopardo e lo vedevo un po' come un rompicoglioni, ho cambiato idea e ho deciso che partirò anch'io per il viaggio degli animali, viaggio con destinazione sconosciuta! Ho deciso che voglio diventare un vero gallinaccio, o un vero uomo, o un mezzo uomo, fate voi, e la prospettiva del viaggio mi appassiona moltissimo, e quindi cambierò le mie abitudini, smetterò (sigh) di stare dentro il pollaio con tutte le mie galline a fare all'amore con loro tutto il giorno (sigh), e partirò con gli altri animali, verso la più scatenata delle avventure! Non avrò più il comodo e sicuro mangime che il fattore porta al pollaio ogni giorno, ma tanto riuscirò a nutrirmi lo stesso anche in viaggio! Ma... stavo pensando... cosa mi porto nel mio viaggio? Ho deciso che mi porterò i miei strumenti musicali, la chitarra e il pianoforte, ebbene sì, io sono un pollo musicista, sono anche questo! Ho visto una volta il fattore che suonava la chitarra e sono rimasto affascinato dallo strumento, e ho iniziato a suonarlo anche io, allo scopo di diventare anche più bravo del fattore! Infatti ad un certo punto ho scoperto che esiste anche la musica a quattro note, che si fa con quattro dita, anche se io ho solo tre dita, perché sono un gallo, anzi un gallinaccio! E sogno di poter diffondere in tutto il mondo questa musica fantastica, e sogno di insegnare a tutti e a tutte di essere liberi e felici, poi sogno anche un teatro fantastico, che si fa con quattro attori, un cinema fantastico, una ristorazione fantastica che si fa con piatti a quattro ingredienti, e tante altre cose così, e anche perché no, poter viaggiare in tutto l'universo a conoscere altri mondi e altri pollai per poter essere polli liberi e felici e realizzati!"

Fantozzi ragionier Ugo

Ovunque tu sia


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Quando qualcuno che ha fatto così tanto parte della tua vita se ne va in quel modo, lascia un incolmabile vuoto. Ancor più vuoto di un normale lutto. E allora ti inizi a domandare perché, percome, cosa può aver spinto una persona a compiere quel gesto, forse non bastava tutto l'amore che le davi...e iniziano i sensi di colpa....si magari potevo aver dato più tempo, più affetto, più ascolto a ciò che mi diceva....potevo aver stretto più forte....si Vale...se sapevo che era l'ultimo, sicuramente avrei stretto più forte. Quasi fino a entrarti dentro. La verità è che...quando qualcuno che ha fatto così tanto parte della tua vita se ne va in quel modo, si è vero lascia un incolmabile vuoto che mai niente e nessuno riempirà....ma...sarebbe stato inutile comunque dare più tempo, più affetto o più ascolto...o meglio tornassi indietro lo rifarei...ma già consapevole che sarebbe L'ULTIMO.
A te...ovunque tu sia...
Buio Totale

30 notti con il mio ex


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Da poco ho visto “30 notti con i mio ex” e ho pensato di fare una breve recensione di questo film Nuovo film di Guido Chiesa, remake di una commedia spagnola, che segue le vicende di una ex coppia costretta a una convivenza forzata dopo due anni di lontananza. Una prova non facile, soprattutto perché Terry è stata ricoverata a lungo in un centro di riabilitazione psichiatrica e Bruno ha dovuto crescere da solo la figlia Emma, ora sedicenne, tra mille difficoltà. Chiesa porta al cinema una commedia dalla formula collaudata e va sul sicuro affidando il ruolo da protagonisti a due tra gli attori più apprezzati e popolari del cinema italiano. Micaela Ramazzotti è Terry e Edoardo Leo interpreta Bruno, affiancati dalla brava esordiente Gloria Harvey nel ruolo di Emma, la figlia dei due. 30 notti con il mio ex sceglie i toni della leggerezza per riflettere in maniera sorprendentemente profonda sul tema della salute mentale da un doppio punto di vista. Quello di Terry, che ha dovuto allontanarsi dalla vita “normale” quando le “voci” che sentiva nella sua testa sono diventate impossibili da tenere sotto controllo e che dopo un lungo percorso di recupero emotivo è pronta a riprendere in mano la sua vita e a ricostruire un equilibrio. E quello di Bruno, quadrato, razionale, ansioso di natura, con una carriera solida e una nuova storia d’amore, che si è fatto in quattro per crescere Emma da solo e che a sua volta ha affrontato un percorso, diverso da quello di Terry ma non meno complesso. L’entusiasmo e la fame di vita di Terry si scontrano con lo scetticismo e la frustrazione di Bruno. Se è vero che 30 notti con il mio ex affronta nel modo giusto, col filtro di una commedia garbata, temi piuttosto complessi, vi sono alcune scelte nella rappresentazione della condizioni di Terry che cedono alla tentazione dell’esagerazione. Forzature lievi, ma che tuttavia spostano l’attenzione su un’esagerazione comica non necessaria ma utile, che alla fine rendono la pellicola divertente e fruibile. Molto buona l’ interpretazione di Micaela Ramazzotti. Perfetta quando divide la scena con il collega, dimostra ancora una volta di essere una delle migliori interpreti del panorama italiano, cogliendo e riuscendo a trasmettere le tante sfumature del suo personaggio, tanto sul piano drammatico, quanto su quello comico.  Per il resto il lungometraggio ha i pregi che un simile apparato produttivo comporta. Scorre infatti senza troppi intoppi, coinvolgendo lo spettatore dal primo all’ultimo minuto, con una scrittura molto puntuale quando entrano in gioco i temi principali del film.

Blue Jacket

venerdì 2 maggio 2025

GUILTY PLEASURE


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Con questa definizione, "Guilty Pleasure" che in inglese letteralmente significa "piacere colpevole", si intende qualcosa che noi vediamo come un grande piacere nel farlo, che ci procura enorme gioia e che però mettiamo in pratica soltanto nelle situazioni in cui ci troviamo da soli quindi di assoluta privacy. Tali cose ce le proibiamo quando, al contrario, non siamo soli.

Gli sguardi degli altri nonché e ancor più i loro pensieri e giudizi rispetto a quello che stiamo facendo ci terrorizzano. Noi vogliamo evitare che gli altri abbiano cattivi giudizi verso di noi. Da qui la definizione "guilty", ovvero "colpevole".  Noi ci sentiamo a tutti gli effetti in colpa per aver fatto in pubblico certe cose che normalmente si fanno al riparo da occhi indiscreti e quindi sono "proibite". Quando nessuno ci vede, magari quando siamo a casa, per esempio sotto la doccia oppure nella nostra camera da letto chiusa a chiave con sette giri e con le tapparelle abbassate o ancora, in macchina mentre attraversiamo la città, ci sentiamo liberi di dare sfogo a tutto ciò che ci piace fare. Letteralmente ci scateniamo, lasciamo uscire "il peggio di noi. A mio avviso però, al contrario,  quello che noi invece ci permettiamo di fare in queste situazioni di solitudine, non è affatto il peggio ma il meglio di noi. Sentendoci liberi da ogni vincolo, limitazione dovuti al giudizio altrui che ci inchioda su ciò che si è visto e ci condanna per sempre a questa visione di noi, allora ecco che il vero, il nascosto, il puro "essere noi stessi" esce fuori mostrandosi in tutta la sua bellezza.

Guilty pleasure è una definizione che viene utilizzata nel teatro quando una persona, un aspirante attore alle prime armi o comunque all' inizio della sua carriera da uomo o donna di palcoscenico, viene messo in una situazione nella quale esso, da solo davanti ad un piccolo pubblico critico, deve esibirsi in una di quelle cose che per l' appunto non farebbe mai o si proibirebbe di fare davanti ad esso.

Superare questa super prova è considerato uno dei primi passi per intraprendere questa carriera.

Poco prima dello scorso Natale, io sono stato sottoposto al Guilty Pleasure per due volte.  Nella prima, sulla base di una famosa canzone dei metallica, "...And Justice For All", essendo io, come sa bene chi mi conosce un appassionato di metal, con il testo davanti mi sono esibito nel canto e nel ballo; nella seconda invece la canzone che ho scelto come base è stata "Self Control" di Laura Branigan. Altro genere musicale disco anni ottanta e pezzo molto ritmico e divertente. Qui, non conoscendo il testo ho tralasciato la prova canora, lasciandomi però andare ad un ballo sfrenato, divertendomi un mondo.

Infine posso affermare di aver superato le prove del "terrificante" Guilty Pleasure.

White Cosmos


BENEDETTA PRIMAVERA



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Rieccomi qua. Finalmente. Finalmente la tanto attesa fase maniacale. Quella estiva però. Quella che ciclicamente da marzo a novembre mi accompagna tutti gli anni. Anche se quest' anno ha tardato ad arrivare. Sono uscito dal letargo. Come le tartarughe. E dopo ben una settimana già la cosa mi sta sfuggendo di mano. Eh si c'è stato un breve periodo in cui stavo perdendo il controllo di me stesso, straviziando, ma per fortuna l' ho ripreso in tempo. Eh...anche questo fa parte di questo periodo ma sto imparando a gestirmi. E' più facile gestirmi ora. Sono più "allegro" e quindi mi viene meglio. Ho meno paure, meno fobie e sono addirittura più socievole. Dico più stronzate...insomma è come se riassaporassi un pò quello che ero prima della malattia, (anni e anni or sono) per poi ricadere nel baratro e riscoprire che ormai,  Buio Totale forse fa un pò parte di me. Ma che ogni tanto...è un pò meno Totale.

Accendibilmente vostro Buio Totale