venerdì 7 marzo 2025

AMERICAN BEAUTY

https://images.justwatch.com/backdrop/188478126/s640/american-beauty
Di recente ho visto il film “American Beauty” e ne approfitto per fare una breve recensione. È stato uno dei fil più amati dal pubblico e dalla critica, vincitore di cinque premi oscar: miglior film, migliore regia, migliore fotografia, migliore sceneggiatura originale e miglior protagonista maschile. Il regista Sam Mendes si tuffa nella poetica della quotidianità, e lo fa tramite lo sguardo di un adulto in crisi di identità innamoratosi di un’adolescente amica della figlia. Il risultato è quello di un’opera dalla duplice natura in cui il fiore di una gioventù disinibita e smaliziata incrocia una maturità patetica nei suoi tentativi di emergere dall’indolenza. I sentimenti, le aspirazioni, le sensazioni, le emozioni passano attraverso la cartina di tornasole della regia che restituisce un perfetto spaccato di vita famigliare della media borghesia americana, oppressa dai suoi piccoli drammi quotidiani e dalla crisi coniugale. Lester Burnham è oppresso da una moglie isterica, arrampicatrice sociale e maniaca del proprio lavoro di agente immobiliare. Deve sopportarne le sfuriate, i tradimenti, il comportamento ossessivo e oppressivo. Ad un’esibizione della figlia come cheerleader di una squadra locale conosce Angela e se ne innamora follemente. Un amore imbevuto di passionalità che porterà Lester a lasciare il lavoro e a cambiare completamente stile di vita. Tante le scene che rendono questo film una meravigliosa galleria iconografica di sequenze memorabili, quella sicuramente più celebre e celebrata è il sogno di Lester nel quale Angela appare avvolta da un mare di petali di rosa rossa mentre ammicca maliziosamente. I petali fuoriescono dalla visione per andare dolcemente a cadere sul viso beatificato di Lester. In questa pellicola, la passione occupa un posto molto importante, di rilievo e fondamentale. Questo film infatti non delinea soltanto l'aspetto sociale di una singola famiglia, ma una classe sociale. La macchina da presa di Mendes entra silenziosamente nella strada dove il film si svolge. Nel finale, cioè con l’omicidio di Lester da parte della moglie, se ne va come se non fosse successo niente.
Sembra una storia narrata in capitoli di un racconto. Ogni capitolo ha il suo evento scatenante. C'è un chiaro riferimento a “La Finestra Sul Cortile di Hitchcock”. Il ragazzo con una videocamera amatoriale che filma quello che sta succedendo nella casa accanto. Questa videocamera sostituisce il famoso binocolo di James Stewart nel film di Sir Alfred. La possibilità di camminare sostituisce la sedia a rotelle. Però il contesto e il succo è sempre lo stesso. In definitiva un’opera che fustiga ferocemente gli ideali di una classe sociale in crisi.




Blue Jacket

Nessun commento:

Posta un commento