venerdì 21 marzo 2025

diciannove

                                                           https://www.mymovies.it/film/2024/diciannove/

 Da poco ho visto il film diciannove al cinema e mi sembra giusto fare una breve recensione. E’ un film autobiografico, il regista Giovanni Tortorici non ama le mezze misure e questa nel nostro cinema può essere un problema. Ha la mania di essere preciso, quindi ha cercato di attenersi a fatti realmente accaduti. Ma soprattutto si è dato meno limiti possibile, Tortorici si è dimostrato coraggioso. Il protagonista Leonardo, interpretato da Manfredi Marini, è un alter ego dell’ autore. Un ragazzo di bell’aspetto e buona famiglia che al primo anno d' università lascia la Sicilia e va a studiare Economia a Londra, dove già vive sua sorella, per far contenti mamma e papà. Ma presto si scoccia di  tutto. Di sua sorella, della sua amica, dei loro yogurt, di quelle seratine in discoteca, dove peraltro rimorchia a occhi chiusi. Sicché, dopo rapido giro su Internet, l’inquieto Leonardo se ne va a Siena per seguire la sua vera passione: la letteratura italiana. Salvo scoprire che malgrado la bellezza del luogo i toscani sono interessanti, i professori carogne, le coinquiline si nutrono di carne a tutte le ore, mentre lui è vegetariano. Per non parlare dell’amore anzi del sesso, che con le sue prospettive virtualmente infinite getta Leonardo in una confusione definitiva. Oltre che, paradossalmente, in un isolamento totale. Rischiarato solo da letture matte e disperatissime di classici incompresi se non compresi dai suoi docenti. Ma si può vivere di Dante e Leopardi ? In “Diciannove” c'è anche una nota di umorismo che corre come un basso continuo dietro i momenti più imbarazzanti. E la rigidità del protagonista che negli spettatori di altre generazioni evocherà forse il primissimo Nanni Moretti. Certe scene, certi atteggiamenti, sono imperdonabili, ma anche irresistibili. Il film è una storia di formazione che osserva spontaneamente lo stato emotivo di un giovane in un periodo confuso della sua vita. Lo spettatore trascorrerà un anno in sua compagnia tra le quattro mura di un appartamento sommerso di libri, fugaci trasferte a Milano e Torino per visite ad amici e parenti, per entrare in contatto con le ossessioni, le insicurezze e le intolleranze del personaggio principale. Il tallone d’Achille, che alla lunga diventa sempre più un ostacolo insormontabile per l’opera, sta dunque nell’incapacità del regista di consegnare allo spettatore un racconto che si possa definire tale ma solo una bozza, tra l’altro priva di una compattezza e di unità stilistica che lo accompagni dal primo all’ultimo fotogramma utile.


Blue Jacket

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