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Filippo è un bruchino solitario. Il corpo di colore verde, ma un verde chiaro, un po' sbiadito, ma con due lunghissime antenne rosse e nere. Non ama per niente stare con altri bruchi della sua specie. E nemmeno con bruchi di altre specie. Nelle poche volte che gli capita, in occasioni speciali, lui preferisce però frequentare altre specie di insetti, meno simili a lui. Questo perché, quando era molto piccolo, un piccolo bruchino lungo solamente un paio di centimetri e viveva ancora con la sua famiglia, aveva avuto delle brutte esperienze con i suoi simili. Infatti alcuni bruchi più grandi e più forti di lui, lo prendevano sempre di mira, facendogli tanti dispetti ogni volta che lo incontravano nei campi dove Filippo era solito andare a giocare e a cercare qualche fogliolina verde e saporita da sgranocchiare. Gliene combinavano di tutti i colori. Si divertivano a stuzzicarlo, a provocarlo e anche a punzecchiarlo con gli aghi di pino. Insomma, non avevano nessun rispetto per lui. Egli infatti temeva sempre di ritrovarseli davanti ogni volta che usciva di casa. C'era una cosa che però gli altri bruchi, grandi e grossi, invidiavano molto al loro simile, il piccolo e fragile bruco Filippo. Invidiavano molto le sue lunghissime antenne rosse e nere, le quali, alla luce del sole, quando esso si faceva largo tra le nuvole, con i suoi caldi raggi dorati, risplendevano di due colori sgargianti, come delle magnifiche perle, che soltanto pochissimi bruchi al mondo possedevano. E Filippo era uno dei pochi fortunati. Ed è proprio per questo che loro lo invidiavano. Un'invidia che li corrodeva da dentro e li portava anche, a volte, a compiere brutte azioni nei confronti di Filippo. Infatti, quando lo incontravano nei campi, il dispetto che amavano di più fargli, era quello di tirargli le antenne. Guarda un po'! E cercando di fargli anche male. Filippo allora cercava subito di scappar via, il più lontano possibile, e di non farsi più trovare. Ma gli altri bruchi, guidati dal bruco "Masso", il bruco più grosso di tutti, lo riacchiappavano sempre, perché, oltre a essere più grandi di lui, erano anche più veloci, e Filippo così era sempre costretto a subire le loro angherie. Ed erano loro anche a decidere quando e se lasciarlo andar via. Queste vicende, che Filippo odiava anche solo ricordare, lo avevano segnato profondamente, e le conseguenze di ciò se le portava dietro ancora oggi, che è un bruco cresciuto, ormai adulto, e che ha mantenuto quelle due magnifiche antenne che madre natura gli ha regalato, belle e splendenti come una volta.
White Cosmos
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