venerdì 27 dicembre 2024

Analisi del gioco del calcio

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Il gioco del calcio, il gioco con la palla, con la pelota direbbero gli Ispanici. E' uno degli sport più popolari, spettacolari ed affascinanti.  E' uno sport collettivo e contestualmente individuale. Nacque in Inghilterra, per poi diffondersi in tutto il mondo. Sono coinvolte molte facoltà intellettive. Il ragionamento, la concentrazione, l'astuzia, l'istinto, la creatività, la velocità di trasmissione degli impulsi dal cervello ai movimenti del corpo, la capacità di capire in una frazione di secondo i movimenti del pallone: quando, come e dove toccarlo, il tempismo, il gioco di prima, di seconda, il tocco di piatto, di interno, di esterno, di punta, con il collo del piede, di testa, quando, come e dove indirizzare il pallone, quanta energia imprimergli ed infine la capacità di valutazione dei movimenti e delle distanze del pallone, dei giocatori della propria squadra, dei giocatori avversari. 


C'è tutto: la tecnica, la tattica, le abilità fisiche, la spettacolarità, la deontologia sportiva, il coraggio. 

C'è la tecnica: lo stop, il palleggio, il passaggio, il fraseggio, il dribbling, il tunnel, il colpo di testa, il colpo di tacco, il tackle, la scivolata, il tiro in porta rasoterra, al volo, in diagonale, il pallonetto, il cucchiaio, la rovesciata, i calci piazzati su rigore, su punizione, dal calcio d'angolo, il tocco di eleganza, padronanza, esperienza.

C'è la tattica: i ruoli con la loro interscambiabilità, i moduli, gli schemi, gli automatismi, il pressing, le ripartenze, il contropiede, i movimenti senza palla, le sovrapposizioni.

Ci sono le abilità fisiche: la forza, la velocità, la resistenza, la grinta, l'imponenza, l'agilità, la coordinazione, la decisione, la determinazione.

C'è la spettacolarità: quell 'esultanza dopo il gol o dopo una prodezza: quell'evasione, quello scarico dall' alta tensione, quella gioia incontenibile che esplode ne più disparati modi: si corre, si grida, ci si toglie la maglietta, si balla, ci si abbraccia, si va a salutare il pubblico. Inoltre, la spettacolarità e' percepibile non solo in campo ma anche sugli spalti: il colore, la coreografia, la vivacità del pubblico, della tifoseria. 

C'è  la deontologia sportiva: la correttezza, la lealtà, lo spirito di squadra, le strette di mano, lo scambio di maglia, gli applausi.

C'è però, infine, anche l'aspetto del coraggio connesso all' alto rischio cui si va incontro. Il rischio di infortuni, gli scontri fisici, il rischio di grave affaticamento, la sfida alle intemperie ambientali come il freddo gelido, il caldo torrido, la pioggia, la neve; ed infine la difficoltà di essere personaggi pubblici, famosi, noti, conosciuti.

Il movimento di denaro, affari e pubblicità secondo me e' giustificato.


Nel gioco del calcio c'è tutto .
Ma ora usciamo da quel combattimento intelligente, dalla rete che si gonfia, dal profumo dell'erba, per tornare a un gioco diverso, più difficile, più importante: il gioco della vita .

Tigrotto 75

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