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Il 18 dicembre 2024 sono stato a vedere un quadro inedito di Caravaggio a palazzo barberini con il centro diurno e devo dire che è valsa la pena vedere le sale del palazzo. Palazzo Barberini, un esempio straordinario di architettura barocca, fu commissionato da Papa Urbano VIII della famiglia Barberini nel XVII secolo. Il palazzo fu progettato da tre degli architetti più rinomati dell’epoca: Carlo Maderno, Francesco Borromini e Gian Lorenzo Bernini. Ognuno ha contribuito in modo unico alla struttura, risultando in una fusione armoniosa di brillantezza architettonica. Camminando per i suoi corridoi, si incontrano capolavori di Caravaggio, Raffaello e molti altri. Si possono ammirare grandi capolavori, come la Fornarina di Raffaello, La Giuditta che taglia la testa ad Oloferne e il Narciso di Caravaggio, il ritratto di Beatrice Cenci di Guido Reni, il Bronzino che ha fatto il ritratto al condottiero Stefano IV Colonna, luogotenente di casa Medici che si distinse per la difesa di papa Clemente VII durante il Sacco di Roma del 1527. Sono rimasto colpito dal soffitto del salone di Pietro da Cortona. L’affresco fu realizzato in sette anni da Pietro da Cortona e allievi tra il 1632 e il 1639. L’immensa composizione celebra il potere spirituale e politico dei Barberini, attraverso una miriade di personaggi, più di cento, inseriti in uno spazio aperto, dilatato all’infinito, che supera i limiti imposti dall’architettura. Al centro siede, su un trono di nubi, la Divina Provvidenza che impugnando lo scettro comanda alla Fama di incoronare lo stemma della famiglia Barberini. Nei riquadri laterali, si affrontano volta a volta due principi contrapposti, i vizi e le virtù, il bene e il male: Minerva atterra i giganti, la Teologia e la Religione tengono lontane la lascivia e la dissolutezza, Ercole scaccia le avide Arpie, il Buongoverno bandisce la guerra e garantisce la pace. L’affresco è uno dei più precoci e compiuti esempi della pittura barocca. Per la prima volta, viene esposto al pubblico il Ritratto di monsignor Maffeo Barberini, attribuito a Caravaggio, che, dopo secoli trascorsi in collezioni private, sarà visibile nella suggestiva Sala Paesaggi del museo. Maffeo Barberini , futuro papa Urbano VIII, fu uno dei cardinali più influenti del XVII secolo. Figura affascinante, destinato a essere ricordato come un grande sostenitore delle arti e della cultura durante il suo pontificato. Caravaggio raffigura il monsignore nei suoi trent’anni, indossa una beretta e un abito scuro. La scena infatti, priva di elementi decorativi si concentra sulla personalità del soggetto amplificata dal gioco di luci e ombre tipico del pittore. Un ritratto parlante, in grado di creare intimità con lo spettatore. Un’opera fondamentale per la produzione del maestro, che si contraddistingue per la sua intensità psicologica e la raffinatezza tecnica.
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