venerdì 24 ottobre 2025

Comizio Elphico




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Nonnini, nonnine!! Oggi il vostro nonno Elpho vi parlerà, e basta!! E spero che qualcuno mi ascolterà. Spesso ho parlato di utenti, di cura, insomma di noi. Spesso ne ho scritto al blog, ma anche in altre sedi, ma con scarsi risultati. Ultimamente in una di queste opportunità mi è stato detto, e 
ripetuto: "io vorrei guarire, io non vorrei più prendere farmaci, e così via". Il vostro nonnino ha sempre detto e continua a dire che vanno bene i farmaci, la psicoterapia, etc, ma una tra le cose più importanti, almeno per me, è socializzare, non isolarsi, non stare a casa da solo, non essere "un'isola". Ma cercare di fare amicizia con gli altri, sviluppare "l' intelligenza sociale", la capacità di relazionarsi con gli altri. Ciò significa frequentare altre persone, avere degli amici, avere una compagna/o , avere interessi, affinare le proprie capacità comunicative, non estraniarsi, riuscire a fare una conversazione, e "restare in conversazione". Ma soprattutto stabilire rapporti durevoli. Stabilire un rapporto, una relazione significativa e durevole con un' altra persona è cosa difficile per chiunque, ( anche per i "normali") ma per "noi" è un' impresa titanica. Perché i primi ad escluderci siamo proprio noi, con le nostre paure, i nostri timori, i nostri pregiudizi, e così via. "Noi" spesso siamo sempre e comunque, un' isola. Anche quando facciamo parte di un arcipelago. Qualcuno ha detto (Daniel Golem an?) che "l'intelligenza sociale" è la più importante per avere successo nella vita! Aveva ragione da vendere! Ma per "noi disabili" si tratta di avere una vita, un amore, un lavoro. Eh già, ci accontentiamo di " uno solo" siamo disabili!!

 P. S. Quando uso le parole "normali", "disabili", "noi", e "altri" , sto facendo dell' ironia. Della bassa, sciocca, stupida ironia. Ma soprattutto amara. Senza neanche un cucchiaino di zucchero.


Nonno Elpho

Scarabocchi



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Non ho nulla da scrivere. Sono confuso, non riesco a buttare giù nulla. La gente che chiacchiera intorno a me mi confonde sempre di più e le voci dei pensieri si fanno sempre più forti. Vorrei solo che tutto tacesse per un momento. Le voci, i dolori....la mente. Ma so che non è possibile. Alzo il volume della musica. E provo quantomeno a far uscire quello che ho dentro ma mi è difficile anche questo. Il peso della tristezza alza la voce e le urla nelle orecchie si fanno sempre più forti. Ne sono sicuro, lo ammetto. Più si avvicina il freddo, e più sale la paura di quei tuguri di m****. È vero. Supero una sfida dopo l'altra, giorno dopo giorno ma mi sto consumando. Troppo. E rischio che alla fine davvero non resterà più nulla di me....giusto la pelle......

Buio Totale

Verrà l'estate... e arriva a Ottobre!


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Bensvegliati e bensvegliate a tutte e tutti dal vostro eterico Fantozzi ragionier Ugo! Oggi sono qui a parlarvi ancora di musica, per la precisione di musica del tutto "aliena", la mitica musica blu che si fa utilizzando il sistema delle 16 note invece che quello a 12. Le definizioni delle due musiche che da qualche anno io inseguo sono queste: la musica celeste è fatta con le 12 note e la formalità a quattro dita, e la musica blu è fatta con la formalità a quattro dita e il sistema delle 16 note. Sono cose che hanno a che fare con l'inconscio, anzi l'inconscio che diventa conscio, stiamo parlando in questo caso di un inconscio musicale. Verrà l'estate è il secondo brano di Morgan fatto con 16 note, il primo è di qualche anno fa e si intitola "Sì certo, l'amore". Devo dire che al primo ascolto non sono rimasto impressionato dalla musica blu, anzi quasi quasi preferivo la musica celeste che mi dava un forte senso di speranza. Ma forse si può dire che la musica a 16 note rappresenta proprio la realizzazione di quella speranza che era presente nella musica celeste! Infatti parlavo di inconscio perché una canzone può essere composta con i soliti accordi primari, e così viene fuori l'opera al bianco, il rock. Una canzone rock può evolvere in opera al rosso, ossia jazz, ma c'è una strada alternativa, quella che porta dal rock alla musica celeste e dalla musica celeste alla musica blu, insomma per passare dal rock alla musica blu servono due trasformazioni, e il risultato finale può essere poco distinguibile dal punto di partenza! Per questo, e lo dico un pizzico di sarcasmo, il rock è una grande illusione per le masse, il rock dà l'illusione di libertà, ma ti mantiene schiavo, ma se vuoi la libertà le strade sono due, anzi è una, la piena libertà si ottiene con la musica blu, e la liberazione di energia, tanta energia che è dentro di noi tutti, forse anche la musica celeste libera un po' di energia, questa è una cosa che ancora non sono riuscito a capire bene, forse la capirò in futuro, boh... Comunque il nuovo Ep di Morgan presenta una simbologia molto chiara in copertina, un cerchio diviso in 16 parti con la scala di 9 note (bianche) più altre 7 note (nere), totale 16 note! E per favore non venitemi ancora a tirare fuori la storia del drogato, chi riesce a colorare per davvero la sua vita, non ha bisogno di droghe...


Fantozzi ragionier Ugo

venerdì 17 ottobre 2025

Where is my mind



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Rieccomi. Dopo 14 giorni che non scrivo. Sono le 23 e 56 e nonostante la terapia di dormire non se ne parla. Neanche stasera. Sono troppe sere ormai che va avanti così. La tristezza mi schiaccia, i pensieri mi frantumano, mangio poco. Sto male è evidente e molto probabilmente dovrò chiedere aiuto. Non so se è un pensiero di stasera, magari dovuto all'umore così negativo o se servirà davvero un consulto "con i piani alti". Era tanto che non ero così esplicito nello scrivere, normalmente sono più...come dire...emotivo. Ma non stasera, non stavolta. Sarà un lungo e difficile letargo questo. Molto difficile e non so se ce la farò. In fondo dall'ultima volta sono passati 3 anni. Come tra la prima e la seconda. Sarà un caso? Speriamo...voglio farcela da solo, di quei posti ho paura. Ogni volta che si esce da lì non si è mai come quando ci si entra, ti cambiano qualcosa dentro. Lo scrissi già da qualche parte...è come se diventassi un po' più "loro" e un po' meno "te". 
IO VOGLIO farcela da solo.
Buio Totale

La mezza giornata della salute mentale


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Oggi il vostro nonnino vi parlerà di ... non so su che cosa, un argomento astruso e di scarso interesse per tutti. D'altronde se non ne parla nonno Elpho, chi me parla? Forse qualche Gnomo o qualche Folletto? Ma... Come vedete anch'io faccio fatica ad entrare in argomento, ma sursum corda, come dicevano i latini, e che le parole sgorghino. Ora il 10 ottobre è stata la giornata mondiale della salute mentale, almeno così c'è scritto sul calendario. Anzi no. Sul calendario non l'ho trovato, allora ho provato sul web ho cercato calendario eventi di ottobre : Giornate Internazionali e Nazionali: 1° ottobre: Giornata Internazionale delle Persone Anziane. etc... 9 ottobre: Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro. 12 ottobre: Giornata nazionale di Cristoforo Colombo (Columbus Day), etc. Insomma salta proprio la giornata dedicata alla salute mentale, allora ho cercato giornate mondiali mese ottobre e come risultato non è comparso nulla sulla salute mentale, e ho aperto questo link guardate anche voi https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&opi=89978449&url=https://www.giornatemondiali.it/&ved=2ahUKEwidlKrl65OQAxUv1gIHHQp4HQ0QFnoECCQQBQ&usg=AOvVaw1zFmSM5ig6PPYZnUah060F , niente!! Nulla!! Nisba!! Naturalmente poi l'ho trovato. È proprio vero che chi cerca con insistenza forse qualcosa trova. Comunque NON volevo annoiarvi con la mia ignoranza sui motori di ricerca, ma su come le nostre istituzioni anche loro, come i motori di ricerca vagolano quando si tratta di salute mentale. Tranne rarissime eccezioni, ma sì sa una rondine non fa primavera!!! Anche perché la povera rondine è ormai vecchia e spennata" e si sente tanto sola. Comunque le nostre istituzioni hanno pensato di dedicare negli "appositi spazi" , mezza giornata e per la precisione la mattina fino all' ora di pranzo. Va bene così naturalmente, il troppo stroppia, lo sanno tutti, anche chi è a capo della salute. Bene! Sono contento! Allora voglio ringraziare tutti e mandare un affettuoso saluto a tutti i miei "colleghi", il vostro

 Nonno Elpho

Venerdì 17, Ueppala!

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Ben venerdì17ati e ben venerdì17ate a tutte e tutti dal vostro infortunistico Fantozzi ragionier Ugo! Oggi non ho la più pallida idea di che belìno scrivere e allora mi vengono in mente le mie fisse numeriche, la numerologia appunto, e anche la guerra dei gufi che continua nella nostra chat, con White Cosmos che, bontà sua, oggi ha pubblicato ben 17 gufi nella chat, ai quali ho risposto prontamente con 17 corna! White Cosmos forse lascia il blog, o forse lo convinceremo a restare, ma tanto non smetterà di riempire di gufi la nostra chat quando gioca la Roma e non solo, per lui il gufaggio è diventato un gufismo esistenziale! E poi oggi è pure venerdì 17 e io non volevo nemmeno uscire di casa, eppure eccomi qua, e devo dire che fin adesso non è neanche successo niente di male, facciamo le corna! Per proseguire con le mie fissazioni numerologiche, vi vorrei dar conto di "Ueppala", che cos'è Ueppala? È una curiosa esclamazione che mi capita di avere nella nostra chat, ogni volta che incontro un numero doppio, di ore e minuti intendo. Chissà magari questi numeri doppi portano pure fortuna, e io avevo una mezza idea di usarli per giocare alle slot, e magari sbancare le slot, ma è un'idea così, a cui do' poco seguito in pratica, perché francamente non mi interessa più di tanto... L'idea sarebbe di premere il pulsante della slot a ogni numero doppio di minuti e secondi, insomma una volta al minuto, più o meno, sperando che i numeri doppi attirino la fortuna, o qualcosa del genere. È un'ipotesi che ha qualche difficoltà pratica, perché per esempio il mio smartphone e il mio tablet non sono sincronizzati, c'erano un paio di secondi di differenza e poi non solo questo, c'è da notare anche che una volta premuto il pulsante della slot, la slot ci mette un po' a fermarsi, e non solo questo, si può premere una seconda volta il pulsante della slot allo scopo di fermarla, e allora il numero doppio esattamente dove deve cadere? In corrispondenza del primo pulsante, in corrispondenza del secondo, o in mezzo tra i due? Questi sono i miei grandi dilemmi e questa è la vera storia di... Ueppala!


Fantozzi ragionier Ugo

Hollywood party

  


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Considerato da molti il film più divertente di Blake Edwards, è una commedia scatenata che deve gran parte della sua riuscita alla capacità d’improvvisazione e forse anche alla particolare personalità di Peter Sellers, adorabile nel ruolo principale. Era la prima collaborazione tra il regista e l’attore dopo l’esperienza della Pantera Rosa, e anche senza le peripezie del buffo detective, Sellers riesce a creare intorno a sé uno scenario di vera follia. L’esigua trama, che è poco più di un canovaccio, crea tutta una serie di situazioni spassosissime che culminano in un finale memorabile. Bakshi, attore indiano ingaggiato come comparsa per un film in costume, distrugge involontariamente il set allestito per le riprese; il produttore, infuriato, lo licenzia e dice alla segretaria di cancellarlo dall’elenco delle comparse. Per un errore, Bakshi viene invece inserito nell’elenco degli invitati a una festa privata, organizzata dalla moglie del produttore nella loro lussuosa villa. Dal momento in cui entrerà in casa, il povero Bakshi distruggerà praticamente tutto quello che tocca, sempre senza volere, ma non per questo i danni saranno di minore entità. In breve, riuscirà ad attirare l’attenzione di tutti i presenti con la sua goffaggine, suscitando una irrefrenabile ondata di piccoli incidenti, che creano un risultato di comicità degno dei grandi della vecchia Hollywood. Il film trae sicuramente vantaggio dal fatto di non avere una vera trama: Edwards ha dato carta bianca a Sellers per improvvisare, e questo dà vita a una serie di gag divertentissime che si susseguono in un flusso costante almeno per tutta la prima ora. Grazie all’ineguagliabile talento di Peter Sellers, Bakshi riesce a essere l’eroe sfortunato che ruba la scena a tutti e, nello stesso tempo, l’umorismo combinato con la storia inesistente conferisce all’insieme un’aria di imprevedibilità che rende le trovate ancora più memorabili ed esilaranti. Può ricordare film come Una pallottola spuntata, ma non è appesantito da troppi personaggi secondari e da inutili complicazioni della trama, almeno per la prima ora. Solo quando si inserisce una sotto trama sentimentale un po’ fuori luogo, il film rallenta leggermente il ritmo, ma l’umorismo continua a essere protagonista. C’è un po’ di Mr. Bean, se vogliamo riferirci a qualcosa di più vicino a noi. La sua goffaggine distruttiva sembra irradiarsi anche agli altri personaggi del film: un cameriere alticcio, un maggiordomo prossimo all’esaurimento nervoso, e via via la sequenza di gag continua da un personaggio all’altro in un crescendo continuo. Hollywood party nel complesso rimane un film indefinibile: sicuramente commedia, ma anche satira di costume e in qualche modo racconto morale. Un piccolo capolavoro, che dopo più di cinquant’anni riesce ancora a farci sorridere.


Blue Jacket

venerdì 10 ottobre 2025

W.C (Che non è là sigla del bagno)

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Caro white...eh...si proprio tu...quello che mi ha battezzato, mi ha messo il mio primo nome...e unico. Hai dato tanto a questo blog e sinceramente hai dato tanto anche a me. Abbiamo riso, scherzato, le uscite col blog, le passeggiate tra noi, ci siamo scannati, ma io non ho smesso mai un momento di provare stima per te. Ti ho sempre considerato una persona bellissima e uno scrittore coi marroni che gli fumavano. Lo so mo sarai imbarazzato arrossirai però non potevo fare a meno di scriverti. "Buio Totale"...così mi hai chiamato. E così mi continuerò a chiamare anche un po' in ricordo della tua presenza qui. Chissà come ti è venuto in mente così, subito, quel nick che mi rappresentasse così tanto, allora. Ora un po' meno Totale. Però pareva che mi conoscessi da 1000 anni. Come disse qualcuno...."Caro il mio White Cosmos è il momento dei saluti...ci avremmo riso sopra se ne avessimo parlato
Lo so che non ha senso starsi a lamentare
Di alcune conseguenze del mestiere
E so che mi son fatto prendere la mano
Perché uno sfogo fa sbagliare spesso la misura
Ma come ti dicevo son le quattro del mattino...
L'angoscia e un po' di vino".........la voglio chiudere così.
Ti auguro tutto ciò che ti meriti, come persona come teatrante e come...mah si dai...diciamo anche amico.
Un abbraccio (non troppo vicino)
Buio Totale

Eloquio Facondo

Oggi il vostro nonnino vi delizierà facendo la "carta d'identità" di una sua qualità o presunta tale, come fosse una persona, o personaggio. Io ho scelto l'espressività. 

Nominativo? Eloquio Facondo (espressività che si esprime con parole e scritti). 
Età apparente? Maturo (40-50) ma ne dimostra di più. 
Aspetto fisico? Altezza media, spalle larghe, calvo, barba fluente, e con un po' di pancia. 
Dove abita dentro di me: Nella parte sinistra del mio cervello, se l'è presa tutta lui. 
Quando si manifesta? A volte, quando "apro la bocca". 
Cosa dice spesso? Cita Proust " lo scrittore scrive se stesso e legge se stesso" e poi dice sempre "Adsolina e Guglielmina" e qualche volta aggiunge 1234 esatto!! 
Emozioni che prova? Paura, rabbia, vanità, gioia, delusione, speranza. 
Cosa desidera davvero? Essere ascoltato, compreso, essere al centro dell' attenzione e riuscire a comunicare se stesso e i propri pensieri. 
Paure principali? Perdita di sè e del proprio io, malattia, e in ultima analisi morte del proprio io o parte di esso. 
Cosa vuol ottenere per me? " Farmi uscire dal guscio", aiutarmi a mettere in contatto con me e con gli altri. 
Qual è la sua utilità nella mia vita? Da quando l' ho scoperto mi aiuta a vivere, ad affrontare i problemi, e inoltre è divertente, ironico e imprevedibile. 
Cosa succede quando prende il controllo? Solo per brevi momenti ha il controllo ( una pagina e mezzo massimo), e quando c'è l'ha , attiva la concentrazione, la creatività, la spontaneità e rilascia endorfine. 
Funziono meglio? Forse. Vai a capire cosa succede. 
Come posso accompagnarlo invece di farmi dominare?? Durante il suo dominio è lui che accompagna me. Mi accompagna nei recinti della mia mente e mi aiuta a superare gli steccati e anche i grigliati che sono sparsi qua e là. ( Almeno ci prova). 
Un immagine o simbolo che la rappresenta? Non saprei, forse una testa piena di bolle di sapone con dentro un punto interrogativo. E questa testa ha la bocca aperta con la lingua di fuori. Dalla bocca escono le bolle di sapone che esplodono, e i punti interrogativi diventano parole. 

P.S. Questo è un esercizio che ho fatto al mio gruppo di teatro. Provate anche voi. 

Nonno Elpho

venerdì 3 ottobre 2025

Seni e Greguerias

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Oggi il vostro nonnino vi parlerà di Ramon Gomez de la Serna. Autore Spagnolo (1888-1963), precoce ed eclettico. Tra le innumerevoli sue opere io voglio parlarvi di " Seni"; un libro di 250 pagine circa, dove l' autore "cataloga e disserta" sui seni che ha incontrato, e non solo. Si inizia coi seni dalla finestra,il palpeggiatore di seni, i seni migliori, i seni delle vedove, i seni delle serve, i seni delle bottegaie, i seni delle statue, i seni dei quadri,i seni delle francesi, tedesche,inglesi, negre e così via. Il libro come dice lo stesso autore nel prologo non è pornografico e aggiungo io neanche sexy, forse un pochino sensuale, e a volte pruriginoso. Sembra uno "sguardo" del seno in tutte le "forme" che l'autore ha conosciuto, rispetto all' epoca in cui è stato scritto, nel 1928. Naturalmente rispecchia la società, i costumi e le mode del tempo. Io l'ho trovato come una specie di "spaccato enciclopedico" sul seno, sui vari tipi di seno, con tanto di giudizi personali e sul rapporto delle donne col proprio seno e con gli uomini. Il tutto in poche frasi per ogni "tipo di seno" o al massimo qualche capitolo, come se fossero voci di un'enciclopedia condite con un pizzico di ... , ma forse un po' datate e noiose, o almeno io così le ho trovate. Ma veniamo alle cose serie, e cioè alle greguerias. Le greguerias sono definite dallo stesso autore come umorismo e metafora, condensati in una frase o poco più. Degli aforismi un po' particolari se volete, ma vediamo subito alcuni esempi : " il sogno è un deposito di oggetti smarriti"; "il coccodrillo è una valigia che viaggia da sola"; " tentai di suicidarmi e per poco non mi ammazzavo"; E dulcis in fundo due mie greguerias, parafrasate da quelle di autori famosi: ""la vita è così amara che stimola la digestione"; " l' unica cosa che all' uomo interessa della testa della donna sono i capelli". 

Nonno Elpho

Ozer come Grobelaar, e i gufi laziali godono!

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Bengufati e bengufate a tutte e tutti dal vostro gufabilissimo Fantozzi ragionier Ugo! Oggi ahimé, sigh sigh, me tapino, me gufato, mi tocca darvi conto di una brutta sconfitta della Roma, ma proprio brutta brutta brutta eh... Per darvi conto di ciò mi tocca dapprima dirvi delle imprese di White Cosmos, che si è preparato sul suo telefono tutta una serie di immagini di gufi pronte per essere sparate nella nostra chat ogni qual volta gioca la Roma! E anche ieri sera, partita di Europa League, la Roma stava perdendo 1 a 0, e verso la fine della partita ecco che succede: rigore per la Roma! E subito White Cosmos, senza alcuna pietà, pubblica un bel gufone, e io rispondo col solito segno delle corna. Questa, ve ne ho già parlato, è la nostra guerra dei gufi. Ma ieri sera la gufata di White Cosmos ottiene effetti devastanti: la Roma sbaglia tre rigori in tre minuti! Prima Dovbyk, poi ancora Dovbyk, poi infine Soulé e la palla non ne vuole sapere di entrare in porta, ma finisce tutte e tre le volte nelle braccia di Ozer. Ozer l'ipnotizzatore! E tutte le volte, prima che i nostri eroi giocatori della Roma tirino, Ozer si muoveva come un tarantolato sulla linea di porta, sfottendo i giocatori della Roma in modo simile a come fece nel lontano 1983 il portiere del Liverpool Grobelaar! Ozer era così ansioso di muoversi che le prime due volte si muove troppo presto e perciò l'arbitro fa ripetere, ecco perché i rigori sono diventati tre... Ma tutte e tre le volte sbagliati, e qui torniamo alla potenza del gufo sparato da White Cosmos, un gufo che ieri è andato terribilmente a segno nonostante tutte le mie corna, l'aglio, il peperoncino, e i corni napoletani. Il lazialotto gufacchiotto White Cosmos ieri gode della sua gufata, in un orgasmo gufesco antiromanista! Per darvi un'idea di a che livello è arrivata la guerra dei gufi tra me e White Cosmos, vi dovrei dire della matematica dei gufi, White Cosmos è stato capace di inventare anche il gufo col segno meno davanti, è stato capace di cambiare il nome della nostra chat in "gufo", mettendo l'immagine del gufo al posto del nome, e prossimamente si potrà inventare il gufo elevato alla seconda, il gufo elevato a gufo, il gufo moltiplicato per infinito... Aaargh!


Fantozzi ragionier Ugo