venerdì 25 luglio 2025

La ranocchietta zomparella


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La ranocchietta zomparella, sonnecchiava a bordo stagno

All'ombra di un cespuglio 

Mentre sognava di farsi un bagno.

Svolazzando a zig zag, arrivò una zanzara.

Con far minaccioso e sguardo dritto alla ranocchia, 

Sapeva ben cosa voleva ma la sua preda ancor non lo sapeva.

Ignara e sonnolenta, la poverina rimase dormiente

A sognar un tuffo in acqua fresca 

Dove sarebbe andata pure a pesca.

Dormi, dormi, ranocchietta, che io ti pungo la zampetta - farfugliò la zanzarina.

"Ho tanta fame, fammi mangiare! Non provare a scappare!"

Ronza qua, ronza là, d'improvviso la ranocchia si destò.

Aprì gli occhi ed esclamò: "Zanzaraccia! Così non si fa! Vattene subito, vattene via, altrimenti sarai mia!"

La zanzara affamata, ora era anche spaventata. 

Cambiò di colpo direzione e prese un fugone.

La ranocchia fece un balzo e coprì mezza distanza.

Il suo obiettivo era lei: la zanzara!

"Dove scappi, mia cara? È ora di mangiare e voglio riempirmi la panza!"

La zanzara prima impavida, ora filò via, 

Più veloce che poteva. Mamma mia!

Salvarsi lei voleva ma la rana la rincorreva e tanta fame aveva!

La zanzara era troppo lenta, eppur la fuga tenta...

Zompa qua, zompa là, 

La ranocchia eccola qua!

Saltando spalancò la sua bocca e adesso: "Sotto a chi tocca!"

La zanzara così, lontano non andò, e la ranocchia la ingoiò!

Gnam!


White Cosmos

LA CRISI AMBIENTALE


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Le civiltà del passato disponevano di pochi combustibili fossili, costi di trasporto elevatissimi e una forte pressione a riutilizzare tutto ciò che era raro o difficile da reperire con un risultato sorprendentemente “green”. Possiamo notare questo nell'edilizia dell'Egitto faraonico per esempio dove troviamo blocchi di calcare estratti a breve distanza dal Nilo e destinati a durare millenni e mattoni crudi di fango e paglia: produzione a bassa energia, 100% biodegradabili e riciclabili in nuove malte. O nel settore agricolo dove veniva utilizzata la piena annuale tramite “irrigazione a bacino”, argini in terra battuta che trattenevano l’acqua e il limo fertilizzante, riducendo la necessità di concimi esterni.

Anche per quanto riguarda il riciclo, praticavano il riuso sistematico di pietra, ceramiche, legno e tessuti; detriti edilizi inglobati in nuove strutture. E gli osakra (cocci sacri usati per non sprecare papiro). Anche nella Grecia classica erano riutilizzati metalli, cocci, pietre (perfino anfore interrate come tubazioni o isolanti). Da notare anche una cura per le foreste sacre agli Dèi in cui era vietato tagliare alberi o pascolare bestiame: zone cuscinetto per la biodiversità. E persino a Roma si praticava lo smontaggio di templi, terme e portici per recuperare colonne e marmi da inserire in nuovi edifici. Un dato di fatto del presente, però, è che dal 1950 sono stati prodotti oltre 8,3 miliardi di tonnellate di plastica e solo il 9 % della plastica viene riciclato, il 12 % è incenerito e il 79 % finisce in discariche o nell’ambiente. Ogni anno si generano circa 400–430 milioni di tonnellate di plastica, per lo più destinata a breve utilizzo e tra 8 e 12,7 milioni di tonnellate finiscono negli oceani ogni anno (equivalenti a “un camion di plastica al minuto”): nel solo mare si accumulano fino a 150 milioni di tonnellate di plastica, incluse microplastiche persistenti per secoli. Esse colpiscono oltre 700 specie marine; l’87 % degli uccelli artici, 1/3 delle tartarughe e più della metà dei cetacei ne ingeriscono. Le morti per questo sono di oltre 100 000 mammiferi marini e 1 000 000 di uccelli che muoiono per impigliamento o ingestione di plastica ogni anno. Questo, oltre all'accumularsi nei sedimenti oceanici, nei fiumi, nei coralli e nel plancton, alterando ecosistemi interi. Ciò fa sì che un essere umano ingerisce circa 5 g di plastica a settimana – circa un piattino intero all’anno, e, secondo le analisi, sono state ritrovate microplastiche in placenta, sangue, latte materno e placca arteriosa, con correlazioni a infiammazioni, disordini ormonali, rischio cardiovascolare, infertilità e malattie come cancro al colon. Le plastiche rilasciano sostanze come PFAS, bisfenoli, ftalati e dioxine — legate a cancro, malattie al fegato, reni, sistema immunitario e ormonale. La stessa gestione delle plastiche e l’inquinamento costano globalmente tra 300–600 miliardi USD all’anno e solo negli USA le malattie correlate ai rifiuti tossici valgono 384–403 miliardi USD l’anno. Si stima che, se non si interviene, la produzione di plastica salirà a 1 231 Mt 1.231 milioni di tonnellate) nel 2060 e la quantità dispersa nell’ambiente triplicherà, arrivando a 44 Mt/anno (milioni di tonnellate l'anno).Tra il 2016 e il 2040 si prevedono oltre 1 miliardo di tonnellate di plastica ancora nell’ambiente ed entro il 2050, se non si agisce, ci sarà più plastica che pesci negli oceani, secondo proiezioni ONU e studi sul marine litter. Da notare che tra il 1860 e il 1920 la produzione globale salì di 12 volte, aprendo la via al consumismo come fenomeno di massa, l'essere umano utilizza risorse circa il 71 % più velocemente del tasso rigenerativo terrestre supera i limiti planetari; oltre l’85 % dell’inquinamento deriva da cibo, abitazione e mobilità. Le multinazionali spostano le produzioni in paesi con leggi ambientali più deboli, caricando l’Asia di rifiuti tossici e sfruttamento intensivo di acqua e avvelena corpi idrici e suolo. Detto questo, 9 milioni di morti premature all’anno sono attribuibili all’inquinamento ambientale dell'acqua, aria, suolo per sostanze tossiche: circa uno su sei decessi mondiali. 6,7 milioni imputabili all’inquinamento atmosferico esterno; 1,8 milioni a sostanze chimiche tossiche (inclusi piombo e altri metalli pesanti) .

Molto è cambiato dai tempi in cui impiegavano pietra, legno, argilla, fibre naturali (cotone, lino, lana, canapa), tutti materiali 100% biodegradabili e facilmente riciclabili e riparavano e riutilizzavano strumenti e contenitori poiché era normale restituire bottiglie, barattoli e tessuti per essere riempiti o rammendati. Rispondere alla crisi ambientale non significa tornare indietro nel tempo, ma recuperare l'intelligenza sostenibile che le civiltà antiche possedevano, integrandola con la tecnologia e la consapevolezza di oggi.


SIMMACO

Evviva le pizzerie... socialdemocratiche!


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Benpizzati e benpizzate a tutte e tutti dal vostro famelico Fantozzi ragionier Ugo! Oggi vi propongo un argomento decisamente interessante... vi interessa la pizza a costi più contenuti? Sto parlando della pizza quella fatta in pizzeria, col forno a legna, ingredienti di buona qualità e tutto il resto, buona compagnia e sano divertimento! Questa politica dei prezzi ridotti per la pizza è iniziata nei dintorni di Napoli, una pizzeria che si chiama "Da Carminiell" ha iniziato ad offrire pizze a portafoglio a soli 1.50 euro... la pizza a portafoglio è circa la metà di una pizza normale... poi si sono aggiunte altre pizzerie... ce ne sta una che con 10 euro ti da' tre pizze tonde a portar via... ce ne sta un'altra, sempre a Napoli, che con 10 euro ti fa fare un all you can eta di pizza, ti danno la bellezza di 4-5 pizze e antipasto e bibite! Questa offerta mi piace molto ma purtroppo è a Napoli. Invece a Roma c'è una pizzeria che si chiama Pizzeria del Popolo che fa ogni tipo di pizza a 4.90 euro, poi ce ne sta un'altra che fa un non stop di pizza a 12 euro. Un'altra a Roma fa il pizza senza limiti a 15 euro, con bibite, antipasti e arrosticini etc etc etc... Insomma qui è partito un vero e proprio movimento, il movimento della pizza socialdemocratica, e io la definisco così perché secondo me queste offerte sono una via di mezzo tra il prezzo borghese (valore + plusvalore) e il prezzo proletario (paghi solo il valore). Secondo me il valore di una pizza tonda in pizzeria è circa 1 euro, e forse anche di meno, siccome sono venuto a sapere da un utente che lavora al Mc Donald's che per i dipendenti il menu costa solo 80 cents! Pensate quanto siamo "fessi", paghiamo 10 euro un menu che vale solo 80 centesimi! Infatti non tutti sono d'accordo con queste pizzerie socialdemocratiche, ci sono altre pizzerie che non intendono abbassare i prezzi e allora dicono che una margherita non può costare solo 5 euro, e via dicendo! Insomma si tratta di scelte politiche e questo movimento è in forte contrapposizione a quelli come Briatore, che vogliono trasformare la pizza in un lusso! Da "Crazy Pizza", il negozio di Briatore, una margherita costa 24 euro, e la pizza col pata negra ben 65 euro! Poi vorrei aggiungere una cosa, io sono contento delle pizzerie socialdemocratiche ma il mio sogno sarebbero pizzerie socialiste e comuniste! Nelle pizzerie socialiste paghi una pizza tonda probabilmente solo 1 euro, nelle pizzerie comuniste, mangi, esci e te ne vai a casa! 


Fantozzi ragionier Ugo

Quattordici piani




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Non vi ho mai parlato della parte più bella della depressione. La mia depressione. La depressione qualcuno la definì come "14 piani senza rampe di scale né ascensore". "Si sale attaccandosi con le unghie al cemento" diceva. Io sono arrivato all'11' piano. La parte più bella. Inizio a sentire la brezza sulla faccia, la paura di ricadere mi travolge, come un uragano ma allo stesso tempo quel piacevole venticello che sa di libertà mi asciuga il sudore e le lacrime. Niente più tagli. Decido di godermi un attimo il momento e rimanere qui.....con quel piacevole venticello. Mi si riapre tutto. Sento il dolore nel petto abbandonarmi per un momento. La sensazione più bella del mondo. Non soffro più. Sono più sereno. Riesco a mantenere l'equilibrio e a gustarmi a pieno ogni sensazione. Vorrei descrivervele una per una ma non ci sono parole. Per descrivere la libertà, l'essere finalmente in grado di aiutare qualcuno senza il terrore di essere ritrascinati nel baratro. Anche se so che prima o poi ci rifinirò nel baratro. Ma stavolta sarà diverso. Perché so che potrò risalire, sono in grado di risalire. Avventuriamoci verso il 12' piano...la fatica è tanta...la paura anche....ma ci sono quasi...e l'attaccamento alla vita è più forte....

Buio....

venerdì 18 luglio 2025

Se potessi... essere un cavaliere dello Zodiaco


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Se potessi scegliere di diventare uno dei personaggi protagonisti della famosa saga giapponese di cartoni animati degli anni '80 "I cavalieri dello Zodiaco", sceglierei Sirio, il quale fin dal primo episodio che ho visto da piccolo, mi ha molto affascinato. I cavalieri dello Zodiaco protagonisti erano quattro e in realtà chi più chi meno, mi piacevano tutti. Essi erano: Pegasus, cavaliere della costellazione del Sagittario; Crystal, cavaliere della costellazione del Cigno; Sirio (il mio preferito), cavaliere della costellazione del Dragone; Shun, cavaliere della costellazione di Andromeda, a cui ci si riferisce poi nell'adattamento italiano semplicemente come Andromeda. Trovavo comunque molto, molto belli anche i cavalieri cattivi. Spesso i cattivi creano fascino...

Il cartone è stato tratto dalla serie a fumetti giapponese del 1986 "Saint Seiya" creata e disegnata dal mangaka (ovvero creatore di manga) Masami Kurumada. Ma per quanto riguarda la storia del fumetto, diventato poi cartone, mi rifarò magari in un prossimo articolo. Adesso mi voglio soffermare su Sirio il dragone.

Sirio è un cavaliere dello Zodiaco caratterizzato da un'armatura color verde acqua scintillante, con copricapo che richiama la forma di una testa di drago, con lunghe corna dorate e dei coprispalle a forma delle sue zampe. Dal suo elmo draconico fuoriescono dei lunghissimi e fluenti capelli neri che rendono la sua figura ancor più bella. 

Quando nel cartone lo vedevo prepararsi ad un attacco e piano piano un'aura verde luminescente iniziava a circondare il suo corpo mentre lui si metteva in posa, lo trovavo incredibilmente potente, elegante, affascinante. Tutte e tre queste caratteristiche erano presenti e ben visibili, da ogni prospettiva. È tutto questo che mi piace di Sirio ed insieme al color verde fluorescente, luminoso della sua armatura, il quale è un colore che mi piace moltissimo, soprattutto nelle sue tonalità accese e brillanti, gli conferiscono un aspetto unico. Il dragone era praticamente perfetto. D'altronde è un cartone animato...

Prima di concludere il mio articolo su Sirio il dragone, voglio darvi alcuni accenni di storia che riguardano da una parte al sua armatura, dall'altra il suo colpo principale.

L'armatura era posizionata inizialmente ai piedi della cascata dei cinque picchi e Sirio, per ottenerla, doveva superare una prova: invertirne il corso grazie al proprio cosmo. Leggenda vuole che la forza della corrente l'abbia resa più resistente del normale. Come già detto in precedenza era di un color verde acqua chiaro e scintillante. Sul bracciale sinistro essa reca lo scudo del drago, che si diceva essere indistruttibile. Cosa che poi si dimostrò essere falsa. Il bracciale destro si diceva invece essere potente in attacco quanto lo scudo in difesa. La caratteristica principale di Sirio è la capacità strategica, che spesso lo porta alla vittoria anche se può comportare sacrifici enormi, come la perdita della vista. 

Il colpo principale di Sirio, il quale è in grado di uccidere l'avversario, è un potentissimo pugno nel quale è concentrato il cosmo del cavaliere e dal quale sorge un enorme drago che nell'immagine dei suoi attacchi esso lo circonda e lo sovrasta terribilmente. Davvero un'immagine fantastica. Con esso, Sirio il Dragone, è riuscito ad invertire il corso della cascata. Durante il suo utilizzo, il suo sangue ribolle ed il suo flusso viene invertito come quello delle acque della cascata stessa.

Questo dice la leggenda, perché Sirio in persona incarna una leggenda.


White Cosmos

L'amore è.........




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"L'amore è...la luce che uno ha dentro di se"....cantava qualcuno. L'amore è quello di mia nonna....che nonostante la vita le abbia levato la cosa più bella e preziosa che aveva....non si è lasciata schiacciare. L'amore è quello di una matta...che va oltre le sue convinzioni e credenze folli, che va oltre il pensiero di chi le sta intorno....e ancora ride. E di cuore. L'amore è quello di una mamma, che dopo che il proprio figlio ci ha sbattuto il muso rischiando i denti gli dice solo "te l'avevo detto io". E poi c'è il mio di amore. Quello per il fiore color corallo. Che non basta mai. E che farebbe di tutto per lei. Perché si, nonostante tutto....mi piace da morire anche così. Anche se mi incazzo quando sgrava o fa qualche stronzata.....allo stesso modo mi ferisce un po' quando mi dice "eh ma a te ti ci vorrebbe una persona normale non io"...e lì un po' mi manca l'aria....non so neanche se sa quanto la amo...e poi c'è un amore molto più silenzioso e potente. Quello spontaneo, mai confessato...e senza neanche il bisogno di confessarlo. Quello che quando uno dei 2 se ne va....che sia in Africa, Capo Nord o addirittura in Paradiso...te lo porti dentro per sempre anche senza più quella persona...eh si...lo sapete già di chi sto parlando....

Per me è questo l'amore...quello vero, puro, che vincerà sempre su tutto e tutti.


Innamoratamente vostro

Buio Totale

venerdì 11 luglio 2025

Il coraggio di avere paura

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"La paura non è l'assenza di coraggio, ma la consapevolezza che qualcosa è più importante della paura."

Questa è una celebre frase del grande fisico britannico Stephen William Hawking. Naturalmente, nella definizione di paura, da dove nasce e nel motivo per cui per noi è fondamentale più di altre emozioni e per la nostra sopravvivenza fisica, c'è molto di più da dire. Tuttavia, nell'affermazione di Hawking c'è tanto, tanto sapere e saggezza. Qualità provenienti dalla ricchezza di studio e di dedizione che egli ha messo in esso, spinto da una grande volontà di sapere, di scoprire, di conoscere. Ma lui non è stato soltanto un conoscitore di tante cose, uno scienziato. È stato anche un divulgatore, ed è stato proprio lui e grazie a lui che noi oggi sappiamo tante cose nel campo dell'astronomia in primis.

Come dicevo, per noi la paura è fondamentale per sopravvivere. Questo sembra ovvio ma non è scontato e non è semplice saper avere paura. Riuscire a provarla e ad amministrarla nel modo giusto, a nostro vantaggio, è un'arte e soprattutto bisogna conoscerla a fondo. La paura infatti ci può e ci dovrebbe tornare utile per tanti motivi, situazioni di pericolo che ci si presentano nel corso della vita. Senza di essa non potremmo mai farcela. Essa ci salva la vita e non saremmo qui oggi, nel 2025, se la paura non fosse venuta a farci visita ogni tanto. È brutta sì, ma il punto è un altro. E Hawking ce lo dice bene, in poche parole, ma esse ci dicono tanto, rendendoci chiari i motivi per cui proviamo la paura. La paura compare per renderci consapevoli di avere, in un quel momento, un obiettivo vitale, qualcosa di ancora più importante della paura stessa. 


White Cosmos

Bolle

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Incredibilmente solo...e vuoto....e spento...cammini a testa bassa nella folla perché meno gente possibile possa guardarti o riconoscerti....e così si crea quella piccola bolla.....quella piccola potente bolla che ci isola è difende da gli occhi del mondo. All'inizio era una difesa questa. Ora una dipendenza. Anch'essa. Non riesco più a farne a meno, ogni tanto incrocio due occhi....che magari mi dicono anche qualcosa, ma poi riabbasso lo sguardo. E non se ne esce più.


Buio Totale

Una volta c'era... o è morta l'incertezza, e la speranza è grave.


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Una volta c'era Basaglia, 
Una volta c'era l'inclusione, 
Una volta c'era la partecipazione, 
Una volta c'era la comunicazione, 
Una volta c'era l'accoglienza, 
Una volta c'era la creatività,
Una volta c'era l'emotività, 
Una volta c'era il centro diurno, 
Una volta c'era... ma c'era una volta? 
Forse c'era o forse non c'era.... 
Tutti vivevamo nell' incertezza. 
Un'incertezza che ci attanagliava, che ci consumava, che ci addolorava. 
Oggi finalmente abbiamo la certezza!!! 
Era ora, cribbio!! 
NON C'È!!! 

Nonno Elpho

Fantozzi ragionier Ugo... alle prese con i fruttariani!

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Benmangiati e benmangiate a tutte e tutti dal vostro panciuto Fantozzi ragionier Ugo! Oggi vorrei darvi conto di una guerra, una battaglia asprissima, una tenzone, una lotta interiore (e anche esteriore) che sto conducendo da qualche giorno, una lotta contro me stesso che avrebbe come scopo... trasformarmi in un fruttariano! Come forse sapete i fruttariani sono una minoranza ancora più estrema rispetto ai vegetariani e ai vegani, i fruttariani dicono no non solo alla carne e al pesce, ma anche al latte, formaggio, latticini vari, caffè, pane, pasta, patatine e schifezze varie, insomma i fruttariani mangiano solo frutta e sostengono che la nostra situazione alimentare naturale sarebbe questa. Del resto, ci aggiungo io, Eva mangiò la famosa mela e venne cacciata dall'Eden insieme ad Adamo, ma in fondo era solo una mela, non era una bistecca fiorentina con contorno di patate fritte! I fruttariani dicono di essere molto felici, dicono che mangiare solo frutta migliora di molto la salute fisica, l'organismo si depura dalle tossine, e il sangue si pulisce, perché a loro dire gli onnivori hanno il sangue perennemente sporco a causa della loro alimentazione errata, e dicono anche che il sangue sporco è la causa di tutte le malattie! Inoltre i fruttariani sostengono che il colon degli onnivori è perennemente sporco, pieno di cacca praticamente sin dalla nascita, e la via fruttariana quindi sarebbe una via per diventare... sempre meno stronzi, scusate il francesismo! Però io, come Fantozzi ragionier Ugo, ho le mie abitudini, abitudini anche sbagliate sicuramente, e sto cercando di abituarmi alla dieta fruttariana, ma ogni tanto torno indietro, e mi faccio un piatto di pasta! Stanotte alle tre ancora non riuscivo a dormire e allora ho ceduto alla tentazione, e mi sono cotto 100g di pasta. Forse, e lo diceva anche Franco Spina (vedi un precedente articolo), per diventare fruttariani ci vuole un po' di tempo, e quindi cerco di rinunciare alla mia tanto amata pizza, alla frittatona di cipolle con rutto libero, alla pasta che mi facevo per cena tutte le sere... Però fin adesso sto mangiando quasi sempre banane, sto diventando mr Banana, Banana Joe, e proverò quindi a togliere la pasta un po' per volta, e speriamo bene...!!!


Fantozzi ragionier Ugo

venerdì 4 luglio 2025

Freddo sapore estivo

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Penso che nessuno di noi, d'estate, la stagione più calda dell'anno, nella quale si suda e si boccheggia, possa fare a meno del principe delle merende pomeridiane, ma non solo. Infatti esso può tranquillamente rappresentare o addirittura sostituire un intero pasto. Sto parlando naturalmente del gelato.
Se pensiamo all'estate, non possiamo di conseguenza non pensare e desiderare un freddo e rinfrescante gelato ai gusti che più ci piacciono. Oppure, se siamo curiosi buongustai, ci lanciamo nello sperimentarne di nuovi, gusti che abbiamo sempre visto esposti nelle gelaterie ma che non hanno mai poi così tanto attirato la nostra attenzione tanto da produrre un desiderio così predominante da decidere di scegliere proprio lui. Oppure ancora, gusti, anche con variegature, appena creati, che il giorno prima non c'erano e oggi ci sono, che se siamo dei veri temerari del gelato e nulla ci spaventa anche se vediamo dei colori un po' insoliti e sul cartellino c'è scritto: "ostrica e cicoria", scegliamo di provarli, vada come vada ma anche e soprattutto per poter dire agli amici e a chi ti vuole bene: "io, me medesimo, qui lo dico e qui lo nego, ho assaggiato il gelato ostrica e cicoria!" Da quel momento in poi però chi ti voleva bene, ti vuole un po' meno bene. Ma a me che me frega! Basta che mi godo un buon gelato e il mio momento di freddo relax. E adesso un po' di storia.
Le origini del gelato e la sua relativa invenzione rappresentano da sempre un tema molto dibattuto. Nell'antichità probabilmente, facile pensarlo, si refrigeravano frutta, latte, miele ed altro per conservarli e tenerli come scorta di cibo per momenti di necessità. Purtroppo per noi italiani esistono opinioni secondo le quali il vero e proprio gelato avrebbe le sue origini in Cina. In quei luoghi lontani, nel 2000 avanti Cristo, infatti ci sono antiche tracce di quello che poi sarebbe diventato il gelato come lo conosciamo: una semplice preparazione che veniva ottenuta miscelando riso stracotto, latte e spezie, che venivano poi solidificati tramite l'immersione nella neve. Il latte così ghiacciato poi si scioglieva al sole.
Secondo altre testimonianze invece questo dolce cremoso e saporito sarebbe una conseguenza dei sorbetti che si preparavano nel medio oriente. Inizialmente si trattava soltanto di succo d'uva versato sulla neve raccolta in montagna. Una leggenda dice che un servitore ubriaco versò per sbaglio del vino sulla neve, portando poi il tutto al re. Il sorbetto, progenitore del gelato, sembrerebbe nato in Persia con il nome di Sharbath. È documentato che gli antichi persiani consumavano in grande quantità ghiaccio arricchito da frutta e succhi di frutta. Questa tradizione arrivò poi nei paesi arabi fino a giungere anche nella nostra Sicilia, dove alcuni ritrovamenti ci fanno pensare all'esistenza di ghiacciaie per conservare la neve sulle Madonie e sui Nebrodi. In Italia, solo nel tardo medioevo, iniziarono a comparire i primi esempi del gelato moderno con latte e frutta ghiacciata.
Fu Caterina de' Medici a presentare alla corte francese uno strano ed innovativo dessert semifreddo cremoso che lasciò tutti incuriositi. Ma secondo alcune fonti, che a noi sicuramente interessano più di altre, la nascita del gelato è da attribuire all'architetto fiorentino Bernardo Buontalenti. L'invenzione sarebbe, in questo caso, italiana. Una piccola raccomandazione per quando mangerete un gelato: se fa molto caldo, esso si scioglierà velocemente se è di buona qualità, quindi affrettatevi a gustarlo su ogni lato prima che un'infinità di gocce appiccicose vi ricoprano tutti i vestiti appena usciti dalla lavatrice. Se rimarrete con la bocca sporca e anche tutta la faccia, chisseneimporta. È ancora meglio!

White Cosmos

Come Alice


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Rieccomi. Mi sono perso di nuovo. E stavolta è molto più difficile ritrovarmi. Ma si sa, che io sono così. Mi perdo e mi ritrovo in continuazione un po' come Alice. Solo che io non ho più il mio Stregatto a suggerirmi la retta via, devo fare tutto da solo. Quanta fatica. E mi impegno, mi sforzo, e mi ritrovo. Per poi perdermi di nuovo. Ma allora che senso ha tutto questo perdermi e ritrovarmi? Non potrei fare come il Cappellaio? In fondo lui sta tanto bene così.....perché si è perso e non si è più ritrovato. No. Io no. Devo ritrovarmi prima o poi anche senza il mio Stregatto, anche senza quella voce della coscienza che mi suggerisce la strada buona. E che porto sempre con me. Devo riuscirci. Questa volta è stata peggio delle altre la strada era più buia e più dissestata ma tutto sommato la botta non mi ha messo al tappeto. Ho incassato bene. Ho pianto e pregato di suggerirmi la retta via....ma non è arrivato nessuno. Anche se io dentro di me so che in qualche modo l'ha fatto. E continuerà a farlo sempre come lo ha sempre fatto....

Instregattabilmente vostro
Buio Totale

Chi vive?

In un gruppo diurno, alcune persone così diverse scrivono di pensieri ed opinioni.

E come al solito mi chiedo, cosa spinge l'universo a concedere loro esistenza sotto intemperie di temperatura?

L'ordine non sembra consumato, quindi ciò ha profondamente senso. 

Si divertono e passano del tempo insieme.

E che il senso sia questo? Un gruppo che vive e l'universo esiste per concedere l'esistenza. 

Quindi che mi sorprendo quando tutto mi pare così ordinato? 

Così infinito, l'universo sta a questo piccolo gruppo come starebbe ad abitanti di costellazioni. 

Ne deduciamo che la condizione che permette la vita è essa stessa il permesso attivo di vivere.

Muore solo chi muore e vive solo chi vive.

Lo ha stabilito l'Universo e chi va contro l'universo viene da esso ucciso.

Ma noi siamo qui a vivere sotto il sole e chi vive non è morto e non lo sarà per tutto il tempo che vivrà.


                                                                                                                         Simmaco




GUERRA TRA IRAN E ISRAELE




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Le relazioni tra Iran e Israele non sono sempre state quelle che vediamo oggi,  caratterizzate da odio e rivalità. Tra accordi e tensioni, percorriamo le tappe principali dei  rapporti geopolitici tra i due Paesi, che ambiscono ad essere la principale potenza  regionale in Medio Oriente. In tempi recenti la tensione tra Israele e Iran è cresciuta  sempre di più e cerchiamo di capirne le ragioni. I due Paesi, d'altro canto, vista la loro  posizione e influenza in Medio Oriente, aspirerebbero a diventare la principale potenza  geopolitica della regione. Tuttavia i rapporti tra i due Stati non sono sempre stati quelli che  vediamo oggi. In questo articolo vediamo in breve la storia delle relazioni geopolitiche tra  Iran ed Israele negli ultimi decenni e le ragioni storiche della situazione attuale. Quando,  dopo la Seconda Guerra Mondiale, iniziò a essere discusso il Piano di Partizione della  Palestina nel 1948, l’Iran fu tra i Paesi che si schierarono contro il piano proposto  dall’ONU, essendo a favore di uno Stato federale palestinese, con un unico Parlamento e  diviso in cantoni arabi ed ebrei. Nel 1953 in Iran ci fu un colpo di stato, sostenuta dagli  Stati Uniti, durante la quale lo Scià iraniano rovesciò il governo democraticamente  eletto. Durante questo periodo le relazioni tra Iran ed Israele migliorarono sensibilmente,  fino alla rivoluzione iraniana del 1979. I due Paesi, infatti, durante la Guerra Fredda erano  entrambi alleati, e aumentò anche il loro sodalizio commerciale, poiché l’Iran diventò uno  dei principali fornitori di petrolio per Israele. I due Paesi avevano anche altri interessi  comuni, come combattere le fazioni di opposizione iraniane che volevano rovesciare il  governo dello Scià di Persia e che sostenevano le milizie degli Hezbollah in Libano in  ottica anti-israeliana. Prima della rivoluzione iraniana del 1979, inoltre i gruppi di  opposizione iraniani iniziarono a stringere legami con l’Organizzazione per la Liberazione  della Palestina, guidata da Arafat. Nel 1979 iniziò la rivoluzione iraniana, in seguito alla  quale nacque la Repubblica islamica dell’Iran. Da questo momento in poi i rapporti tra  Israele ed Iran cambiarono notevolmente: i gruppi islamici sciiti, infatti, non riconobbero più  la legittimità dello Stato di Israele e iniziò un periodo denominato “pace fredda” che durò  fino agli inizi degli anni ‘90, durante la quale il sostegno iraniano alla causa palestinese  aumentò sempre di più e l’Iran colse l’occasione per porsi alla guida della questione  palestinese. Con la fine della Guerra Fredda iniziò a verificarsi un cambio di scenario:  Israele, infatti, con il nuovo governo , iniziò a imporsi sempre di più come attore egemone  nella regione. Contemporaneamente iniziò ad assumere una posizione più dura nei  confronti della popolazione palestinese, non rispettando i confini territoriali stabiliti dagli  Accordi di Oslo delle Nazioni Unite. Questa situazione sfociò in quella che è conosciuta  come la Prima Intifada. Oltre a questo, le tensioni tra i due Paesi sono state anche
generate dai finanziamenti militari iraniani ai movimenti islamici come la Jihad islamica e   Hamas e allo sviluppo della tecnologia nucleare iraniana, che l’Iran sostiene sia sviluppata  solo per scopi civili, ma che è vista da Israele e dall' Occidente come una grave minaccia  alla sicurezza planetaria.




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