venerdì 28 febbraio 2025

Cuddle Therapist

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Chi di noi non ha mai desiderato ricevere delle piacevoli, rilassanti e sane coccole, anche con un pizzico di sensualità? Dubito fortemente che siano molti coloro ai quali non piaccia. Non c'è assolutamente niente di male. Le coccole sono belle e ci fanno bene, per mille motivi. Ne avremmo bisogno soprattutto in alcuni momenti particolari della nostra vita, in cui magari ci sentiamo soli, tristi, in ansia o sotto stress. Oppure semplicemente perché ci piace essere coccolati e provare tutte le piacevoli sensazioni che porta con sé la coccola. Ricevere una coccola vuol dire essere "toccati", sfiorati o entrare in contatto tramite altri gesti teneri, affettuosi, al di fuori dell'intento sessuale.
L'espressione "cuddle therapist" viene dalle parole inglesi "cuddle" che significa appunto coccola e "therapist", terapista, di facile intuizione. Si parla infatti di "terapista delle coccole".
È importantissimo ritagliarsi del tempo per prendersi cura di sé stessi, di corpo e mente, soprattutto nel mondo di oggi. Esiste infatti la figura di "coccolatore / trice" professionista. 
Da 9 anni Keeley Shoup svolge questa "professione", perché questo sarebbe il suo intento, gestendo uno studio privato nel suo appartamento dove si fa pagare 200 dollari l'ora. Lo scopo è offrire un'esperienza somatica e aiutare le persone a riconnettersi con il proprio corpo. Durante le sedute i clienti entrano a tu per tu con i propri limiti, il mondo platonico e l'intimità emotiva. Essi devono innanzitutto sentirsi a proprio agio e rilassati, quindi viene dato loro un tempo e uno spazio iniziale prima della seduta per riflettere e decidere in piena autonomia che tipo di contatto desiderano, comunque non sessuale, fino alle coccole su tutto il corpo. 
Nel mondo che ci è stato lasciato dopo la pandemia di covid-19, la quale ha causato un'ansia generalizzata e un grande senso di solitudine in molte persone con tutti i conseguenti problemi, il lavoro della dottoressa Shoup si sta dimostrando più importante che mai (se solo non chiedesse 200 euro...). Ma perché è così importante il contatto ed allo stesso tempo avere spazi sicuri per provarlo? La sua risposta in breve a questa domanda è: "È difficile scoprire e accettare ciò che vogliamo. Il nostro corpo sa innatamente come cercare e trovare sensazioni piacevoli. Ma questo viene socialmente smorzato e programmato per essere più appropriato alla situazione. L'intento di questo percorso è offrire ai miei clienti lo spazio per trovare il movimento che è naturale per loro e li sostengo in tale percorso. Il potere del tocco crea un immenso sollievo dai sintomi dell'ansia, ad esempio. Il tocco permette il rilascio di ossitocina che attiva la parte del cervello associata all'appartenenza e al legame. Quindi quando una persona si sente isolata o depressa, esso può aiutare a risolvere molti dei sintomi di ansia legati alla fame di contatto. Il tocco attiva il sistema nervoso parasimpatico e il sistema limbico per aiutare il corpo a raggiungere uno stato di calma e di rilassatezza. In poche parole stiamo utilizzando la dinamica della co-regolazione, un processo interattivo che prevede che una persona offra risposte convalidanti e calorose ad un'altra durante una situazione di stress. Di conseguenza il nostro corpo è naturalmente incline a corrispondere o a rispecchiare gli altri esseri umani. Sono proprio i neuroni specchio a conferire un certo grado di sollievo dai sintomi". 
La dottoressa inoltre lavora con persone affette da autismo e ADHD, utilizzando proprio la terapia delle coccole, ovviamente con tutti e con tanti accorgimenti del caso e ottenendo riscontri positivi e utili a queste persone con questo genere di disagi, soprattutto per aiutarle a sviluppare abilità relazionali.
"Stiamo condizionando il corpo a conoscere questo stato di appartenenza e di regolazione". 
In conclusione: Coccole per tutti, ma senza pagare!

White Cosmos

venerdì 21 febbraio 2025

Sprazzi....


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Perché? Perché sono così? Perché al primo dissestamento lungo la strada, così come un anziano signore, inciampo e cado? Perché non mi ama nessuno? Non mi sopporta nessuno? Lo so di essere strano ma chi ama dovrebbe amare anche le mie stranezze no....i momenti in cui mi isolo e invece no....avete tutti una concezione d'amore molto diversa dalla mia e molto più egoista e personale. Io se amo, amo profondamente incondizionatamente e faccio di tutto per la persona che ho accanto. Le altre persone no.

Sempre vostro

FlAviettO.p

11 buoni motivi per fare attività fisica

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Da sempre ci sentiamo dire quanto faccia bene fare sport o attività fisica in generale. Quante volte ci è stato detto e ripetuto da i più esperti a livello professionale ma anche dagli amici o dalle persone a noi più vicine, che tengono a noi e alla nostra salute. Sono infinite queste volte. Alcuni non si stancano mai di ripetercelo. Di ripeterci il concetto di beneficio a livello fisico ma anche e soprattutto a livello psicologico, mentale. Delle volte ci rompono veramente le scatole, e lo capisco. Ma noi tendiamo a non dargli retta, a non dargli purtroppo molta importanza. gli vorremmo dire: "Ma ti fai gli affari tuoi?! Non ho voglia!" Ma per quale caspita di motivo ci ripeteranno mai così tante volte che dovremmo muoverci di più, che dovremmo fare sport?

Perché è così! Perché semplicemente hanno ragione. Perché fare attività fisica fa bene. 

Nell'articolo di oggi elencherò gli 11 principali buoni motivi per cui conviene fare attività fisica, di qualunque tipo. Nel mio caso, ad esempio, è la palestra. Un'attività di sforzo e di resistenza. Cominciamo!

1) Aiuta a controllare il peso. Lo sport è il nostro principale alleato se vogliamo tenere sotto controllo il nostro peso, permettendoci di evitare di metterne su troppo, soprattutto se siamo degli appassionati incalliti di cibo. Bruciamo calorie e grassi, miglioriamo il metabolismo e la composizione corporea.

2) Potenzia il sistema cardiovascolare. 

Lo sport regolare ci aiuta a prevenire tutte le malattie cardiovascolari. Il cuore riesce a pompare più sangue e ad ossigenare i tessuti.

3) Migliora la salute mentale. 

Quanto di più vero! Ve lo garantisco. Provato su me stesso. Lo sport riduce lo stress, l'ansia e la depressione. (Anche se per quella vera in cui si può cadere nella vita, gli interventi che si devono fare sono anche altri. Non basta soltanto lo sport, anche perché esso, nonostante sia fantastico, non possiede il potere assoluto). Durante l'attività sportiva il cervello produce endorfine, le quali favoriscono benessere psicofisico. Per un lasso di tempo avremo questa chiara sensazione e ci sentiamo felici. 

4) Favorisce il sonno.

Migliora la sua qualità e la sua durata. Entrambe fondamentali nella nostra vita. Studi dimostrano come l'attività fisica riduca il tempo necessario per addormentarsi ed anche il sonno profondo.

5) Rinforza le ossa.

Previene l'osteoporosi. Gli esercizi di resistenza come il sollevamento pesi rinforzano le ossa e prevengono lesioni e fratture.

6) Aumenta la forza muscolare e migliora la resistenza. Aumentano anche massa ed efficienza. Una cosa fantastica!

7) Migliora la postura. 

Riduce il rischio di mal di schiena. Gli esercizi che coinvolgono la zona addominale e dorsale rafforzano i muscoli del tronco, anche detto core, migliorando la stabilità della colonna vertebrale.

8) Migliora l'autostima.

Fare sport o attività fisica migliora l'autostima e l'umore in quanto ci si riscopre in grado di fare determinate cose, ottenendo dei risultati. Inoltre la mente si distrae dai propri pensieri negativi, permettendo di concentrarci sull'esercizio e su noi stessi. 

9) Favorisce le relazioni sociali. 

Fare sport insieme ad altre persone, facendo parte di una squadra o partecipando a delle lezioni di gruppo è l'ideale per questo scopo. in questi contesti si ha la possibilità di incontrare nuove persone che magari condividono i nostri stessi interessi.

10) Promuove uno stile di vita sano. 

Facendo sport si è più motivati a mangiare cibi sani e a mettere da parte o anche abbandonare cattive abitudini e dannose per noi stessi.

11) Permette di raggiungere una bella forma fisica.

A chi non piacerebbe? Chi non lo ha mai desiderato almeno una volta nella vita?


White Cosmos

Trump il grande pacificatore, diamogli il Nobel subito!

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Benriapparsi e benriapparse a tutte e tutti dal vostro fantasmatico Fantozzi ragionier Ugo! Oggi è un'altra di quelle giornate nelle quali non so che scrivere e allora mi viene in mente che Trump in questi giorni ne ha sparate un altro po' delle sue e allora vorrei lanciare una campagna, ma che dico una campagna, un referendum, ma che dico un referendum, Trump santo subito! E ovviamente anche Nobel per la pace! E anche perché no, eleggiamolo Papa! Visto che Trump pensa che grazie al suo carisma riuscirà a fermare la guerra Russia Ucraina, eleggiamolo subito anche imperatore del mondo! Intanto però la guerra continua e tra tre giorni sono tre anni esatti di guerra, e a me sembra che proprio nessuno sia in grado di fermare questa guerra, tantomeno il trombone-bullo Trump. Trump ha pure definito Zelensky un dittatore e ha detto che non doveva iniziare la guerra, e così si è pure allineato alla peggiore propaganda filorussa. D'altra parte la narrazione che è stata la Russia a invadere l'Ucraina qui in occidente permane invariata da tre anni, e con questa narrazione la guerra può tranquillamente continuare all'infinito... Ma chi la ferma questa guerra? A me sembra di poter dire che soltanto una vittoria della Russia può mettere fine a questa situazione, ma una vittoria della Russia sul campo attualmente ancora non c'è, perché gli ucraini continuano a resistere, e Zelensky continua a portare al macello il suo popolo fino all'ultimo ucraino in nome di un nazionalismo ucraino, in nome della solita dannata narrazione. Ma non è ribaltando la narrazione che si giunge alla verità, la verità è che ai soldati ucraini non gliene frega niente nel profondo se l'Ucraina sta con l'Unione Europea oppure se sta con la Russia, tanto è la stessa cosa, c'è pure la democrazia da entrambe le parti! Però importa a Zelensky e importa all'occidente che continua ad aiutare l'Ucraina con soldi, armi, continuando questa ipocrisia di una guerra per procura che va avanti ormai da tre anni. Chi la ferma questa guerra?


Fantozzi ragionier Ugo

CAPTAIN AMERICA

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Ho da poco visto il film “Captain America Brave New World” e ho pensato di fare una breve recensione. Captain America è un thriller politico scritto e diretto da Julius Onah. Basato sul personaggio di Sam Wilson di Marvel Comics, è l’ ultimo film della Marvel Cinematic Universe e la continuazione della serie televisiva “The Falcon Winter Soldier”. Si tratta della prima pellicola con protagonista Sam Wilson, interpretato dal nero Anthony Mackie. Nel corso delle due ore di proiezione, questo cocktail di spionaggio, adrenalina e tensione geopolitica riesce a sollevarsi oltre la sufficienza. Nonostante l’ammirevole impegno di Anthony Mackie, la sua interpretazione di Sam Wilson nelle vesti del nuovo Capitan America non riesce a dargli lo spessore necessario per considerarsi un protagonista di primo piano. La narrazione si svolge in un’ America contemporanea lacerata da profonde fratture ideologiche e sociali, dove Thaddeus “Thunderbolt” Ross, intepretato da Harrison Ford e generale ha sorprendentemente conquistato la presidenza degli Stati Uniti. Dopo gli eventi di “The Falcon and the Winter Soldier” , Sam Wilson incontra il neoeletto presidente degli Stati Uniti Thaddeus “Thunderbolt” Ross, e si ritrova nel bel mezzo di un incidente internazionale. Il presidente vuole lavorare con Captain America e ricostruire gli Avengers e Anthony Mackie dovrà scoprire le ragioni di un efferato complotto globale. La vicenda ruota attorno alla scoperta dell’ adamantio, considerata una risorsa strategica ambita da numerose potenze globali tra cui Stati Uniti e Giappone. Il protagonista si trova impegnato a sventare potenziali attacchi terroristici, ignaro che la minaccia più insidiosa si trova nel passato tormentato del presidente Ross: un nemico nell’ombra determinato a innescare una catena di conflitti internazionali attraverso una sofisticata strategia di attentati, disinformazione e manipolazione psicologica delle masse. La pellicola lascia trasparire una certa stanchezza nella costruzione dell’universo narrativo Marvel, con riferimenti e collegamenti che appaiono sempre più forzati e meno organici rispetto al passato. Le sottotrame politiche e spionistiche, pur rappresentando un tentativo interessante di evoluzione del genere, non riescono a decollare completamente, rimanendo intrappolate in una sceneggiatura che non riesce a bilanciare bene azione, introspezione e sviluppo della trama. Il film in conclusione offre una sensazione di frammentarietà e confusione che pervade l’ intera opera e impedisce di trovare una coerenza interna.


Blue Jacket

venerdì 14 febbraio 2025

Arriverà la fine....ma non sarà la fine




E niente. Si riparte per il fronte. Già pronto all'inferno, già cosciente che tornerò ancora più malandato della prima volta. Ma nonostante tutto devo. Stasera, tornando dal cinema sarei voluto scappare da tutto ciò ma poi vi immaginate i miei? E chi glielo avrebbe detto!! Beh, io no di sicuro quindi avrei anche potuto volendo......ma come ho detto all'inizio si riparte per il fronte. Come i soldati. Io sono un soldato. E comunque vada è la gloria quella che mi aspetta. Voglio sia la gloria. Anche se....il mio fiore color corallo si è appassito, io sto combattendo ad armi pesanti contro il mio "fight club" e gran parte della mia anima se l'è portata via il fiore color corallo. Probabilmente dopo non sarò più lo stesso. Ma questo si vedrà solo quando tornerò.



Sempre vostro

Buio un po' più Totale

Corpo umano: uno sconosciuto a teatro

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Fa parte di noi. Siamo noi. Ce lo portiamo dietro tutti i giorni, costantemente. Ci fa compagnia sempre, 24 ore su 24 e non si stufa mai. Forse a volte siamo noi a stufarci di lui. Lo mal tolleriamo. Addirittura lo detestiamo, tutto o in parte. È uno strumento fantastico ma noi non lo sappiamo. È l'unico strumento che abbiamo sempre a portata di mano ma noi non lo sappiamo. O nel peggiore dei casi ci rifiutiamo di saperlo. Forse perché ci spaventa ciò che potrebbe essere in grado di fare, per sentito dire o per averlo verificato con i nostri occhi. Ed è così! È potenzialmente in grado di fare cose eccezionali, il corpo umano. Il nostro, il mio, il tuo... corpo.

Oggi voglio parlare di quanto di più incredibile è capace di fare il nostro corpo, una bio-macchina fatta di cellule, tendini, articolazioni, muscoli, ossa, pelle. Ma soprattutto di cervello, perché tutto comunque parte da lì. Da lì partono i pensieri e poi i comandi per dare origine alle meraviglie del corpo umano. E perché siamo alla ricerca di tutto ciò? Perché abbiamo il desiderio di raggiungere livelli elevati di bellezza? La risposta è semplice ma non scontata: Emozionarci! 

L'emozione è ciò che segue i pensieri, quindi i desideri e ciò che precede le azioni. L'emozione è l'essenza del nostro essere umani. L'emozione è ciò che permette di sopravvivere e che mantiene alto il desiderio di ricerca come in un circolo infinito. 

Sono due principalmente gli ambiti in cui e grazie ai quali ho avuto la possibilità di scoprire e sperimentare quanto siamo in grado di fare con il nostro strumento corporeo: il teatro e lo sport / attività fisica, entrambe mie grandi passioni. In questo articolo mi soffermerò sul primo. Sul palcoscenico, soprattutto negli ultimi tempi, grazie ad un lavoro proprio incentrato sull'espressività corporea, ho scoperto forse le cose più belle ed emozionanti che si possono fare per noi stessi ed offrire agli altri che ti guardano in un atto di generosità reciproca, creando una "bolla" di emozioni da cui è difficile uscire, se non solamente alla fine dell'esibizione quando, al momento del suo "scoppio" hai l'impressione di uscire improvvisamente da un sogno, di lasciare un mondo e di migrare in un altro, diverso, migliore o peggiore non lo so ma una cosa è certa: stai lasciando un mondo di libertà per tornare in uno di libertà condizionata e regolata dalla società. In  questo secondo mondo, cioè quello reale, semmai ci venisse in mente, guai, di uscire fuori dalle "regole", di "trasgredire", verremmo subito sottoposti ad un giudizio sommario, verremmo considerati strani, diversi, matti, etichettati per sempre.

Perché? Perché ci permettiamo di essere liberi sfidando le regole? Ecco, nel teatro questo non succede. Il teatro è un mondo di libertà. Una volta sul palcoscenico infatti possiamo fare ed essere ciò che vogliamo, anche le cose più impensabili, le cose più strane, che non ci verrebbe mai in mente di fare nel quotidiano e soprattutto davanti agli altri, perché altrimenti...

Sul palcoscenico possiamo allungarci, restringerci, aprirci, chiuderci, contrarci, rilassarci, tutto questo occupando tutto lo spazio che siamo in grado di occupare nella nostra cinesfera ovvero lo spazio intorno a noi e che possediamo e che non vogliamo essere violato e di conseguenza noi non dobbiamo violare quello degli altri. Possiamo creare forme uno con l'altro, uno nell'altro, in qualcosa di meraviglioso. Forme immediatamente riconoscibili o meno riconoscibili, sconosciute, che magari proprio per questo ci incuriosiscono e ci lasciano esterrefatti per la loro bellezza. Forme dritte o contorte, rigide o morbide e sinuose, forme audaci o forme eleganti. Tutto ciò naturalmente può richiamare alla mente i pensiero più disparati e personali, anche i più spinti e "proibiti". Ma una cosa è importante: nessuno potrà mai proibirci di desiderare e di essere noi stessi.


White Cosmos

L'amore è...

L' ultima volta vi ho parlato di Eros e Psiche. Al vostro nonnino il mito di Eros e Psiche fa venire in mente un altro mito quello di Narciso. Narciso che si specchia nell' acqua, vede la sua immagine riflessa, e si innamora perdutamente di quel fanciullo riflesso nell' acqua; non riconoscendo la propria immagine. E già!! ma cos' è l' amore? Iniziamo dalla definizione del dizionario , l' amore è... la capacità di accettare e amare qualcuno per ciò che è, senza cercare di cambiarlo o controllarlo." Questa è la definizione di amore. Ma quanti tipi di amore esistono?? Nell'antica Grecia, l'eros era l'amore fisico (unilaterale, egocentrico se non proprio egoistico, connesso all'idea di estrarre piacere dall'altro), la filìa era l'amore amicale, basato sulla mutualità e sulla reciprocità mentre l'agape era la forma più alta di amore, quello spirituale, gratuito che pensa solo al bene della persona amata. Ma torniamo a bomba. Per il filosofo Platone l' amore è ... la guida dell'anima (è psicagogo) verso il mondo dell'essere e della verità. Invece per il filosofo Hegel l' amore è... <<l'unificazione», che «sottrae all'opposto ogni carattere di estraneità» ed «esclude ogni opposizione». Per Freud il padre della psicanalisi l' amore è... L'innamoramento avviene quando la libido narcisistica si trasforma in libido oggettuale”; Per Erich Fromm, psicologo e sociologo, che ha scritto il famoso libro "l' arte di amare" ; l' amore è... per Amare, devo uscire da Me e passare a Te, venire da Te. Ma la definizione più bella dell' amore, e senza dubbio la più poetica l'ha data Schopenhauer quando disse : "l'unico scopo dell'amore è quello di far perpetuare la vita attraverso la riproduzione. Per cui l'amore è la forma peggiore di espressione della volontà di vivere, perché l'amore è rappresentato da due infelicità che si uniscono per crearne una terza. Persino "Wikipedia" definisce Schopenhauer come un "pessimista". Invece a me sembra un inguaribile ottimista quando definisce l'amore la forma peggiore di espressione di volontà di vivere, significa che ci sono altre espressioni di volontà di vivere migliori dell' amore. Buono a sapersi! E dopo Arthur il vostro nonnino vuol dire la sua, l'amore è... credere che esista l' altra metà del cielo, incontrarsi, riconoscersi, amarsi e "spezzare le catene della solitudine"; finalmente siamo Noi. P.S. "Fortis est ut mors dilectio, dura sicut infernus aemulatio". Buon S. Valentino !

Nonno Elpho

L'amore che cos'è, secondo Fantozzi ragionier Ugo

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Benraggiunti e benraggiunte a tutte e tutti dal vostro imprendibile Fantozzi ragionier Ugo! Oggi è san Valentino, e il vostro imperterrito ragioniere è solo da più di vent'anni, ma ugualmente desideroso di amore, di amore vero o quantomeno verosimile... Ma il compito mi viene facilitato dal fatto che il nostro inossidabile Nonno Elpho ha mandato un articolo dal titolo "L'amore è..." contenente diverse definizioni di amore. Per quanto riguarda l'amore vero io vorrei dire che qualche anno fa ho fantozzianamente trovato e tentato di applicare la definizione di amore vero. L'amore vero è la sesta dimensione! Ma io non pretendo di arrivare a tanto, e mi accontenterei anche di un quasi-amore, di un rapporto di coppia, lasciando stare i triangoli o cose complicate! Nonno Elpho cita la Filia, e per me questa è la definizione di amicizia, che è una forma minore di amore. L'agape o amore spirituale invece è proprio ciò che attualmente cerco e/o intendo per amore, in quanto il ragionier Fantozzi si ritrova bene a far parte di una ricerca spirituale. La definizione di amore di Schopenauer invece mi sembra vera per la maggior parte delle persone, l'unione di due infelicità che si uniscono per crearne una terza, ovvero la ruota del criceto, la schiavitù che attanaglia la stragrande maggioranza delle persone. Per me invece l'amore è anche e soprattutto la condivisione di un progetto, è uno stare al mondo per tentare di migliorare il mondo, è una ricerca della felicità condivisa. Per cui io in una donna osservo, oltre all'aspetto fisico, l'apertura mentale... È già qualcosa se una ragazza condivide con me la passione per il socialismo, anche se non è tutto... Poi c'è la faccenda della musica celeste, se riesco a trovare una ragazza che capisce la faccenda della musica celeste e tutto quello che c'è dietro, allora ancora meglio! Poi se riuscissi a trovare una donna che condivide entrambe le cose, ancora meglio ancora! Insomma in un mondo di schiavi che al 99% sono contenti delle proprie catene, anche l'amore può e deve essere un amore di lotta, una condivisione di un progetto per un mondo migliore!


Fantozzi ragionier Ugo

venerdì 7 febbraio 2025

Il bruco Filippo - 2° episodio

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Filippo, il piccolo bruco ormai diventato adulto e le sue antenne rosse e nere più belle che mai, crescendo aveva sviluppato una particolarità. Probabilmente era la prima volta che accadeva in tutta la storia dei bruchi del mondo. Un bel giorno, risvegliatosi dopo un lungo riposo durato tanti giorni e tante notti raggiunse piano piano, con il suo passo da bruco, un piccolo ristagno di acqua piovana a poca distanza dalla sua dimora.
Con un po' di timore arrivò al bordo di esso, fermandosi dove il terreno iniziava ad essere umido, catturato improvvisamente da un pensiero, un ricordo, che lo portò lontano nel tempo. Si ricordò di una volta, quando era ancora un bruchino di pochi giorni di vita e i suoi simili, che Filippo fino ad allora aveva ritenuto amici, lo trascinarono a forza sul bordo di un lago, lo fecero salire su una foglia ancora verde appena caduta dall'albero che si trovava proprio sopra di lui e lo spinsero in acqua, ridacchiando tra loro, mentre lo vedevano allontanarsi spinto dal vento ed in preda alla paura. Quei brucacci cattivi a quanto pare volevano liberarsi di Filippo, probabilmente schiacciati dall'invidia che provavano verso le sue antenne. Dal momento che si rendevano conto che non avrebbero mai potuto averle, decisero quindi di fargliela pagare. E decisero di farlo in quel modo tremendo, degno soltanto di bruchi cattivi e senza scrupoli. Ormai sicuri che Filippo non sarebbe mai più tornato, cominciarono a voltarsi e fecero per andarsene, ma proprio in quel momento, da un punto lontano del lago, la sagoma del bruco Filippo ricomparve ma loro non credevano e non volevano riconoscerla. Ma invece sì, era proprio lui, pian piano sempre più distinto e riconoscibile, guarda un po' proprio dalle antenne che gli altri bruchi tanto odiavano. Non potevano credere ai loro occhi! Filippo stava tornando indietro spinto dallo stesso vento che lo aveva portato alla deriva. Lui però era ancora terrorizzato dalla situazione che stava vivendo. Aggrappato con tutte le sue forze e tutte le sue zampe alla foglia su cui era, cercava in tutti i modi di rimanere su di essa e di non cadere in acqua, perché sapeva che in quel caso non se la sarebbe cavata. Ma grazie al cielo tornò a riva sano e salvo. Filippo era tornato! Aveva tenuto gli occhi incollati al centro di quella foglia per tutta quella terribile avventura. Soltanto una volta tornato a riva, mettendoci un po' di tempo, cominciò piano piano ad alzarli, ancora incredulo ma felice. La sua felicità però durò poco perché gli altri bruchi erano lì ad attenderlo e non ci vedevano più dalla rabbia. Come era potuto accadere che Filippo era riuscito a tornare? E per di più senza neanche un graffio, in perfetta forma! Non se lo spiegavano. Non sapevano cosa fare ma qualcosa, DOVEVANO fare. Era questione di orgoglio secondo loro. Così fecero la prima cosa che gli venne in mente: si diressero in fretta e furia verso Filippo, il quale ancora si trovava sulla riva del lago. Lo afferrarono per la testa, per il corpo e per le zampe e lo costrinsero a specchiarsi nell'acqua, sempre con occhio invidioso per le antenne, facendo però finta di non vederle. Ridacchiando come sapevano fare loro, lo presero in giro per il fatto che egli aveva assai poche zampe rispetto a loro. Lui poverino, costretto a guardarsi nello specchio d'acqua si accorse che in effetti ne aveva davvero poche. Ci soffrì molto. In quel momento si sentiva inferiore agli altri bruchi. E se ne convinse. Mentre loro continuavano a ridacchiare, Filippo si abbandonò ai bruchi cattivi, aspettando e sperando che la smettessero presto. Ad un tratto essi decisero di essersi divertiti a sufficienza, lo lasciarono cadere a terra e si allontanarono soddisfatti, come una vera gang. Filippo allora, rimase lì per diverso tempo sopraffatto da un'infinita tristezza.
Quel ricordo via via svanì, tornandosene da dove era venuto. Filippo si ridestò, uscendo dai meandri della sua mente e tornò al presente e al luogo in cui si trovava, ovvero sul bordo di un piccolo ristagno d'acqua vicino alla sua casa. 
Con un po' di riluttanza si avvicinò ad esso. Tante cose gli frullavano per la testa, rifletté ancora un attimo ma poi con decisione mise le prime due zampine nell'acqua, sporse la testa in avanti e scrutò la sua figura di bruco. Continuò a sporgersi sempre più. Rimase così per un po', pensieroso. Poi, spinto da qualche motivazione interiore, cominciò a contare. Una ad una, contò tutte le sue zampe. Qualcosa però non gli tornava. Ricominciò da capo, e lo fece diverse volte. Alla fine, dopo aver contato innumerevoli volte, non aveva più alcun dubbio. Aveva mille e uno zampe. Anzi, per meglio dire, mille e uno piedi, come un bruco che si rispetti. E lui ne aveva addirittura uno in più. Filippo era a tutti gli effetti un "mille e uno piedi". Incredibile ma vero! E adesso era lui che se la ridacchiava sotto i baffi. Anzi, sotto ai piedi... 

White Cosmos

Trump e le sue insane idee sui palestinesi

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Benritrovate e benritrovati a tutti e tutte dal vostro incommentabile Fantozzi ragionier Ugo! Oggi vorrei commentare insieme a voi le peculiari idee di Trump, "codino biondo che fa impazzire il mondo" come lo chiama Diego Fusaro. Vorrei anche dire che il Trump 2.0 sarà inevitabilmente molto diverso dal primo Trump, perché la situazione del sistema è cambiata. Infatti siccome nella sua prima amministrazione Trump si è comportato abbastanza "bene" e non ha provocato guerre, molti, inclusi quelli che l'hanno votato, si aspettano lo stesso comportamento anche adesso. Invece io mi aspetto che non sarà così, e d'altronde, se il buon giorno si vede dal mattino, lo si può già intuire dalle sue dichiarazioni imperiali su Canada, Messico, Groenlandia, Panama, etc... Ma adesso l'uomo che da alcuni viene visto come quello che risolve i problemi del mondo (con una buona dose di ingenuità o di malafede, fate voi) dà la sua "soluzione" alla questione del popolo palestinese di Gaza, e dice che bisogna deportare i 2 milioni di palestinesi in Egitto o Giordania, spianare tutto e poi ricostruire. L'idea è un'idea anche propria di un "palazzinaro" di professione, e poi Giordania e Egitto non hanno alcuna intenzione di accogliere i palestinesi, anzi nessuna nazione araba vuole i palestinesi. Vi dirò a questo punto anche cosa penso dei palestinesi: i palestinesi non sono certamente dei santi perché sbagliano a farsi governare da Hamas e dovrebbero scegliersi un governo più moderato. Idem con patate anche gli ebrei. Comunque i palestinesi secondo me sono un popolo che ha commesso l'"eresia" di sventolare una bandiera a quattro colori al posto dei soliti tre, hanno una spiccata tendenza ad essere parte del popolo blu, tanto che Netanyahu li ha più volte definiti "animali", proprio anche perché sono  un popolo che tende ad avere un'anima, oltre che ovviamente anche per disprezzarli. Io invece, a dispetto delle folli idee di Trump & co., spero ancora che la situazione si possa risolvere e i palestinesi di Gaza potrebbero anche "vincere" ottenendo la creazione di un piccolo stato palestinese proprio nella striscia di Gaza, anche per avere sbocco sul mare. I palestinesi rappresentano anche una questione di tipo sociale, e questa questione riguarda anche noi in occidente, perché se c'è una componente che può aiutarci ad uscire dai problemi e ad armonizzarci con l'oriente è proprio il popolo blu!


Fantozzi ragionier Ugo

Ciao Vale

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Ciao Vale...
Si...finalmente ce l'ho fatta. Eh...quante cose avrei da raccontarti, che non so neanche da dove cominciare. Avrei voluto che conoscessi un po' di persone che avevo intorno per darmi magari il consiglio giusto senza farmici sbattere così forte il muso. Sai fa male eh...avrei voluto farmi un altro milione di foto con te e il tuo bellissimo sorriso, la tua "spensieratezza" nonostante quello che ti si stava mangiando dentro....cercavi sempre il modo per strapparmelo un sorriso...e poi...da quell'abbraccio non ci siamo più staccati, mai più. Sempre l'uno accanto all'altra, se avessimo potuto avremmo anche dormito insieme. Avevamo persino gli stessi orari la notte. Avrei voluto così tante cose con te. Sinceramente vale? Io non lo so cos'è che ti ha strappato da me, da noi, da quella bella "comitiva" che eravamo, ma so che mi hai lasciato un segno dentro....la V incisa sul cuore....come Vale.
Ti amo, e ti porterò sempre al mio fianco come in quella foto.

Ora solo tuo

Buio Totale

POMPEI




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Di recente ho rivisto in tv il film “Pompei” di Paul Wes Anderson. E’ una ricostruzione di una delle tragedie più sconvolgenti del mondo antico, Amore, avventura e un disastro naturale di proporzioni catastrofiche sono gli elementi strutturali del film. Ambientato nel 79 d.C., Pompei racconta la storia di Milo, uno schiavo diventato un gladiatore molto forte che si ritrova a lottare per salvare la donna che ama, Cassia, che però viene insidiata da uno spietato senatore romano di nome Quinto Attio Corvo e spera di farla sua moglie. Mentre quella che un tempo era la splendida città di Pompei gli crolla attorno, Milo metterà in campo tutto il suo coraggio per abbandonare l' arena e salvare la sua amata. Oltre a Milo, troviamo Attico, gladiatore africano , che lotta per conquistarsi la libertà, i genitori di Cassia, Marco Cassio Severo e la moglie Aurelia, una coppia ricca e ambiziosa. Catastrofico e spettacolare, più che storico il film diretto da Paul Wes Anderson punta sull'amore e sull'azione tra combattimenti, il disastro che incombe, con scene spettacolari, piogge di lapilli e rovesci di lava. Pompei non mi ha convinto, anche se Anderson punta tutto sui sentimenti: quelli che precedono l'eruzione del Vesuvio, interpretati da uno schiavo su una nave per Napoli che lotta per tornare a casa, salvare la donna che ama e il suo migliore amico, un gladiatore intrappolato all'interno dell'anfiteatro della città. Tra effetti speciali altamente spettacolari, rievoca quella terribile eruzione del Vesuvio che distrusse le città di Pompei ed Ercolano provocando la morte di circa 16.000 persone. Il Vesuvio e il suo fiume di lava incandescente seppelliranno persone e passioni. Tra i giovani protagonisti non scatta l'alchimia, mentre a colpire l'immaginazione sono le concitate scene dell'eruzione. Dalla prima all'ultima scena i romani sono più nazisti dei nazisti: eloquente è la scena delle frustate che il senatore romano fa infliggere a Milo. Un film adrenalinico, senza troppe pretese storiche. I nodi verranno al pettine nella famigerata giornata dell'eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., quando il destino dei personaggi e di Pompei sarà chiaro. Inutile dire che i rimandi al "Gladiatore" sfiorano più volte il plagio deliberato, o che in generale ogni singola sequenza sa di già visto. Tra la devastazione il fuoco e la cenere Milo avrà la sua vendetta nei confronti del senatore romano che lo vuole morto, l’amore che durerà per sempre.


Blue Jacket

Fantozzi e... la teoria dell'amore stronzo!


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Beninnamorati e beninnamorate a tutte e tutti dal vostro solitario Fantozzi ragionier Ugo! Oggi è un'altra di quelle giornate nelle quali non so che scrivere e allora mi torna in mente una cosa che diceva il mio ex psicoterapeuta: "Quando una donna dice stronzo ad un uomo, significa che è innamorata!" Mi è tornata in mente questa frase del mio ex terapeuta, che era un tipo particolare, aveva uno studio vicino corso Trieste ed era sempre pieno di pazienti, andava forte, faceva parecchi soldi e probabilmente diceva così perché aveva in cura coppie e un discreto campionario di pazienti di sesso femminile. Anni fa avevo anche io il "sogno" di diventare psicoterapeuta e di indagare la natura umana con la lente della psicologia... Però a distanza di anni questo "sogno" è scemato e non credo più di tanto a quel tipo di saggezza. Dire quello che diceva il mio ex terapeuta a proposito delle donne è un po' la teoria dell'amore stronzo, è un po' come dire che le donne, quasi tutte le donne, tra un ragazzo buono e un ragazzo stronzo, scelgono di stare con il ragazzo stronzo. Marco Ferradini nella sua canzone "Teorema" diceva: "Prendi una donna, trattala male, lascia che ti aspetti per ore" e anche "e stai sicuro che ti amerà, chi meno ama è più forte si sa". Una canzone con un testo così esplicito e così diretto oggi verrebbe molto probabilmente censurata e accusata di maschilismo o misoginia, in tempi di politicamente corretto. Poi mi viene in mente anche qualche discorso del maestro Piergiorgio Caria, che ogni tanto dice che noi andiamo incontro di continuo a infortuni sentimentali di ogni tipo. Allude probabilmente all'infortunio sentimentale più comune, ovvero le corna. Molte coppie si fidanzano, si sposano, poi sentono che qualcosa manca e allora iniziano a mettersi le corna, e poi finiscono a popolare gli studi degli psicologi e il confessionale dei preti. Probabilmente molte donne si sposano alla ricerca della mitica sicurezza, anche sicurezza di tipo economico, e poi una volta raggiunto questo obiettivo, si cercano un amante. D'altra parte a molti uomini sposati, arrivati sulla 50ina, viene voglia di "rottamare" la propria moglie e si vanno a cercare un'amante più giovane. Allora arrivati a questo punto vi enuncio in breve qual è la teoria fantozziana dell'amore, secondo me per minimizzare gli infortuni sentimentali bisognerebbe per prima cosa scoprire se stessi, arrivare alla propria natura umana buona prima di mettersi alla ricerca di un partner, altrimenti poi sono dolori!


Fantozzi ragionier Ugo