venerdì 27 ottobre 2023

Marxismo, Freudismo e salute mentale

Salve a tutti dal vostro immarcescibile Fantozzi ragionier Ugo! L' argomento di cui voglio parlarvi oggi è di quelli tosti, ma tosti tosti tosti eh... Vi premetto anche che la mia intenzione è quella di iniziare un percorso che poi potrebbe essere continuato in modo più proficuo e approfondito da altri, si spera più preparati di me...Per iniziare vi dico che da tempo considero i problemi di salute mentale non solamente in senso medico psichiatrico e non solamente in senso nevrotico psicologico. Per me le varie fenomenologie dei disturbi psicologici e psichiatrici sono manifestazioni superficiali di un disagio ben più profondo, causato dal vivere in una società divisa in classi. E volendola dire tutta, le classi sociali non sono solamente le due di cui parla la teoria marxista, borghesia e proletariato, ma esiste anche il sotto proletariato (qualche accenno a questo nella teoria marxista c' è) e anche il sotto sotto proletariato. Insomma vivere sotto il dominio borghese non è facile per tutti, alcuni elementi sono più sensibili o fragili di altri, e sono i primi a manifestare un disagio, e in un certo senso manifestando un disagio si caricano sul groppone anche la maggioranza, i cosiddetti "normali", cioè quelli che per il momento non manifestano un disagio a vivere in questa società capitalistica. Ma se cerchiamo di approfondire il concetto di "normale" e il concetto di "malato" scopriamo che la psicologia e la la psichiatria attuali tendono a giustificare la realtà del sistema capitalistico, e che servirebbe invece una teoria psicologico-psichiatrica più approfondita e intellettuale, una teoria che tenga conto del fatto che esistono più classi sociali, e che queste classi sono in inevitabile conflitto tra di loro. Di recente sono stato invitato come utente del laboratorio di teatro a un convegno sulla depressione, un convegno che francamente parlando la faceva venire la depressione più che curarla! E oltre a questo si percepiva domanda irrisolta circa il perché esiste la depressione... e perché esiste anche il disturbo bipolare. A proposito di questo, mi tornava in mente la classica teoria di Freud sulla tripartizione della mente umana in Es-Io-Super Io. In effetti già nella teoria di Freud un accenno iniziale di teoria psicologico-psichiatrica "socialista" c' è, e consiste proprio in questa tripartizione. In passato, quando ero studente di psicologia, avevo sentito dell' esistenza di qualche corrente di pensiero freudo-marxista... Insomma, dico queste cose per dire che molto probabilmente, la teoria freudiana della tripartizione della mente è corretta, infatti l'uomo... tripolare è un uomo sano, infatti non esiste alcuna sindrome psichiatrica tripolare! Esiste invece la sindrome bipolare, con le sue fasi up e down, ed esiste anche la depressione come sindrome "unipolare" per chi soffre unicamente di questo disturbo. Io in passato ho sofferto di una depressione di tipo nevrotico e ne sono uscito grazie ad uno psicologo privato che mi fece notare che l' ambiente in cui stavo (il liceo) non era proprio il massimo della vita. E uscii dalla depressione allontanando quelle persone del liceo e conoscendo nuove amicizie all' università. Poi anni dopo iniziai a fare attività politica in piccolo partito marxista leninista e in questo partito appresi, tra le altre cose, che avere uno scopo nella vita e qualcosa per cui lottare è il migliore antidoto per la depressione. Potrebbe essere così anche per i bipolari, qualora diventassero tripolari allora sarebbero veramente persone sane, guarite! 

Fantozzi ragionier Ugo 

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