Come iniziare questo articolo ? Non è semplice, forse non tutti sanno che Roma è proprio l’ anagramma della parola latina Amor. Nell’ antica Roma amore,sesso e matrimonio erano definiti dal patriarcato. Il pater familias esercitava controllo completo sulla moglie, sui figli e sulla servitù. Questo paradigma veniva in parte giustificato da una delle storie del mito di Roma: la fondazione dell'Urbe nel mitico 753 ac scaturiva dall'esercizio del controllo sulla vita di Remo da parte di Romolo, in un assassinio conseguente un litigio. Subito prima o dopo quest'evento, il mito vuole i Romani attaccassero le tribù confinanti, rapendone le donne come mitizzato dalla tradizione del Ratto delle Sabine. Queste tribù contrattaccarono onde riappropriarsi delle proprie donne, ma una delle rapite Ersilia, divenuta moglie di Romolo si frammise tra i contendenti, difendendo la condotta romana e, incoraggiando le altre donne a fare altrettanto, scongiurando così uccisioni inutili. Che il racconto sia riconducibile o meno ad un evento storico, ciò che conta è che esso esemplifica, fondandolo miticamente, il paradigma della relazione maschio-femmina nella Roma antica: l'uomo esercitava il potere, e la donna doveva riconoscerlo e agire di conseguenza. La società romana era indubbiamente maschilista e l’ emancipazione femminile non era vista di buon occhio. Le relazioni amorose erano quasi sempre all’ interno del matrimonio anche se non si disdegnavano di certo le amanti che spesso si sceglievano all’ interno della propria cerchia di amici, anche esse sposate. Gli incontri extraconiugali avvenivano quasi sempre a casa di lei, approfittando della complicità delle ancelle. I Romani risentirono dei costumi del mondo Greco, Indiano, Persiano, Etrusco, Egiziano. Possiamo definire la cultura Romana un mix di culture con il risultato di una società patriarcale molto tollerante, soprattutto nel concetto di libertà. Con l’ avvento dell’ impero Romano anche la vita sessuale assunse un concetto di estrema libertà, dove la prostituzione era molto diffusa e tollerata. A Roma erano presenti oltre 30000 prostitute. Era uso comune per un abitante dell’ antica Roma frequentare il “lupanare” luogo dove si consumava un piacevole incontro sessuale a pagamento. In genere con le “Spintriae” si pagavano le prestazioni sessuali all’ interno del lupanare e non la moneta ufficiale. Le “Spintriae” erano particolari gettoni romani su cui erano raffigurate da un lato le scene erotiche, dall’ altro il valore della prestazione sessuale. Nell’ antica Roma c’ erano valori completamente diversi da quelli che viviamo oggi. Per esempio negli eserciti i rapporti omosessuali servivano a tenere alto l’ umore delle truppe. Il sesso era una dimostrazione di potere, il matrimonio era di facciata, politico o per procreare. Nell’ antica Roma il sesso era un concetto legato alle persone con cui si faceva, non del come si faceva………...infatti erano tollerati i rapporti con schiavi o discepoli, non era tollerata la pratica passiva che spettava alle donne, o a ragazzini e uomini di rango inferiore. Con questo breve articolo spero di avervi incuriosito sull’ argomento.
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